212 resultados para Bryld, Mette
Resumo:
O estudo visa identificar as iniciativas de Divulgação Científica empreendidas pela Universidade Federal de Mato Grosso (UFMT) e Universidade do Estado de Mato Grosso (Unemat), com vistas à atualização e ao aperfeiçoamento da comunicação institucional, maior interação com interlocutores e fortalecimento da imagem do estado como produtor de CT&I. Foram empreendidas pesquisas bibliográficas e documentais, áreas prioritárias de fomento e difusão científica; entrevistas; auditoria de imagem na mídia estadual; diagnóstico dos principais produtos de jornalismo científico desenvolvidos pela UFMT e Unemat, assim como iniciativas conjuntas (revista Fapemat Ciência e Rede de Divulgação Científica). O método investigativo adotado pode ser caracterizado como Pesquisa Participante, concebido em estreita associação com resolução de problemas, tomada de consciência ou produção de novos conhecimentos (THIOLLENT, 1996, 1997). Tal estratégia agrega distintas técnicas de pesquisa social, definidas em função de cada fase do processo de investigação. A partir da análise dos conteúdos científicos publicados nos jornais estaduais, foi possível verificar que essas IES públicas ainda não ocupam lugar relevante em tais veículos, o que pode ser justificado pela inadequação de linguagem ou canais de relacionamento, assim como, pela necessidade de uma política de divulgação mais eficiente. O mapeamento dos portais e canais de mídias sociais institucionais evidenciou que a utilização desses veículos ainda pode ser mais bem dinamizada. Por fim, as conclusões apontam que diferenças culturais e institucionais entre as duas IES inviabilizam a adoção de uma Política de Comunicação Científica integrada, comum entre UFMT e Unemat. O que pode ser considerado, é o desenvolvimento de ações para a dinamização de divulgação dessas instituições, no âmbito do Sistema Estadual de CT&I.
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β2 integrin molecules are involved in a multitude of cellular events, including adhesion, migration, and cellular activation. Here, we studied the influence of β2 integrins on interleukin-2 (IL-2)-mediated signal transduction in human CD4+ T cell lines obtained from healthy donors and a leukocyte adhesion deficiency (LAD) patient. We show that IL-2 induces tyrosine phosphorylation of a 125-kDa protein and homotypic adhesion in β2 integrin (CD18)-positive but not in β2-integrin-negative T cells. EDTA, an inhibitor of integrin adhesion, blocks IL-2-induced tyrosine phosphorylation of the 125-kDa protein but not other proteins in β2-integrin-positive T cells. Likewise, a β2 integrin (CD18) antibody selectively inhibits induction of the 125-kDa phosphotyrosine protein, whereas cytokine-mediated tyrosine phosphorylation of other proteins is largely unaffected. Immunoprecipitation experiments indicate that the IL-2-induced 125-kDa phosphotyrosine protein is the focal adhesion kinase-related protein B (fakB). Thus, IL-2 induces strong tyrosine phosphorylation of fakB in β2-integrin-positive but not in β2-integrin-negative T cells, and CD18 mAb selectively blocks IL-2-induced fakB-tyrosine phosphorylation in β2-integrin-positive T cells. In parallel experiments, IL-2 does not induce or augment tyrosine phosphorylation of p125FAK. In conclusion, our data indicate that IL-2 induces β2-integrin-dependent signal transduction events involving the tyrosine kinase substrate fakB.
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Although integration of viral DNA into host chromosomes occurs regularly in bacteria and animals, there are few reported cases in plants, and these involve insertion at only one or a few sites. Here, we report that pararetrovirus-like sequences have integrated repeatedly into tobacco chromosomes, attaining a copy number of ≈103. Insertion apparently occurred by illegitimate recombination. From the sequences of 22 independent insertions recovered from a healthy plant, an 8-kilobase genome encoding a previously uncharacterized pararetrovirus that does not contain an integrase function could be assembled. Preferred boundaries of the viral inserts may correspond to recombinogenic gaps in open circular viral DNA. An unusual feature of the integrated viral sequences is a variable tandem repeat cluster, which might reflect defective genomes that preferentially recombine into plant DNA. The recurrent invasion of pararetroviral DNA into tobacco chromosomes demonstrates that viral sequences can contribute significantly to plant genome evolution.
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Il lavoro di tesi, che si compone di tre articoli di ricerca, analizza, nel contesto della marketing promotion, la risposta del consumatore ai media in termini di ricordo, intenzione di acquisto, comportamento di acquisto e preferenza per il medium. Il lavoro, in particolare, mette a confronto due tipologie di media, carta e online, nell’ambito della price e loyalty promotion, utilizzando due disegni di ricerca sperimentali ed uno correlazionale. I risultati del lavoro mostrano che la risposta del consumatore alla comunicazione promozionale e ai media è eterogenea: segmenti di clienti diversi rispondono in maniera differente sia alla comunicazione promozionale che a carta e digitale. Online e carta hanno in media la stessa efficacia sui comportamenti di acquisto dei clienti, ma differiscono rispetto all’effetto su ricordo e atteggiamento e rispetto alla preferenza per il medium espressa dalla clientela. Lo spostamento delle risorse di marketing dalla carta al digitale permetterebbe quindi di ridurre i costi mantenendo lo stesso livello di efficacia. Inoltre, il presente lavoro mostra come sia possibile aumentare la risposta dei consumatori ai media attraverso un approccio di segmentazione della clientela.
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La limitazione del brevetto in corso di causa è uno dei temi più caldi ed attuali del contenzioso brevettuale, a seguito dell’introduzione nel Codice della Proprietà Industriale, con la riforma dell’agosto 2010, del 3° comma dell’art. 79, a mente del quale “In un giudizio di nullità, il titolare ha facoltà di sottoporre al giudice, in ogni stato e grado del giudizio, una riformulazione delle rivendicazioni che rimanga entro i limiti del contenuto della domanda di brevetto quale inizialmente depositata e non estenda la protezione conferita dal brevetto concesso”. L’applicazione della disposizione in discorso genera una serie di interrogativi, ai quali giurisprudenza e dottrina cercano di rispondere, e determina, e sempre più determinerà, un cambiamento radicale dello svolgimento del contenzioso brevettuale, con la possibilità di un “riassetto” della privativa, anche per successivi tentativi, nella quale anche il C.T.U. è spesso (e non senza contestazioni, a questo riguardo) parte attiva, non essendo infrequente che questo offra indicazioni circa la sussistenza di un margine di validità del titolo . L’elaborato tenta, quindi, di approfondire le problematiche di natura sostanziale e procedurale che l’articolo 79, comma 3, C.P.I. solleva, ripercorrendo con l’occasione le possibili facoltà di intervento sul brevetto, sia allo stato di domanda, che a seguito di concessione, che l’ordinamento mette a disposizione dell’inventore per perfezionare la propria privativa.
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Mentre navighiamo siamo veramente certi che i nostri dati e la nostra privacy siano al sicuro? I browser e le tecnologie di cui fanno uso possono rivelare una miriade di informazioni. Al crescere delle informazioni reperibili, si inizia a superare una massa critica che può permettere l'identificazione. Il device fingerprinting è proprio il rilevamento di questa tipologia di dati. HTML5 e le nuove API che esso mette a disposizione aumentano a dismisura le modalità per fare fingerprinting. Durante lo sviluppo della presente tesi è stato realizzato un framework molto potente che verrà mostrato nel dettaglio. Come a seguito di un disastro aereo, l'ingegneria aeronautica si mette all'opera per scovare i punti deboli allo scopo di rendere più robusti gli aerei di nuova generazione, noi con la presente tesi vogliamo dare il nostro contributo al miglioramento del web del futuro. Affinchè la nostra privacy sia veramente nelle nostre mani e possiamo essere artefici del nostro domani.
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Mode of access: Internet.
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Thesis (doctoral)--Grossherzoglich Hessische Ludwigs- Universitat zu Giessen, 1907.
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The aim of this study was to evaluate dosing schedules of gentamicin in patients with end-stage renal disease and receiving hemodialysis. Forty-six patients were recruited who received gentamicin while on hemodialysis. Each patient provided approximately 4 blood samples at various times before and after dialysis for analysis of plasma gentamicin concentrations. A population pharmacokinetic model was constructed using NONMEM (version 5). The clearance of gentamicin during dialysis was 4.69 L/h and between dialysis was 0.453 L/h. The clearance between dialysis was best described by residual creatinine clearance (as calculated using the Cockcroft and Gault equation), which probably reflects both lean mass and residual clearance mechanisms. Simulation from the final population model showed that predialysis dosing has a higher probability of achieving target maximum concentration (C-max) concentrations (> 8 mg/L) within acceptable exposure limits (area under the concentration-time curve [AUC] values > 70 and < 120 mg.h/L per 24 hours) than postdialysis dosing.
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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).
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Introduction – Why do we need ‘biomarkers? Biomarkers of protein oxidation Introduction Major issues/questions Protein carbonyl biomarkers Biochemistry Methods of measurement Storage, stability and limitations in use Protein thiol biomarkers Biochemistry Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Aliphatic amino acid biomarkers Biochemistry Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Oxidised Tryptophan Biomarkers Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitations on use Oxidised tyrosine biomarkers Biochemistry Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Formation of neoepitopes on oxidised proteins Validation of assays for protein oxidation biomarkers Relationship of protein oxidation to disease Modulation of protein oxidation biomarkers by antioxidants Future perspectives Introduction to lipid peroxidation biomarkers Introduction: biochemistry of lipid peroxidation Malondialdehyde Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Conjugated dienes Method of measurement Storage, stability and limitations of use LDL lag phase Method of measurement Storage, stability and limitations of use Hydrocarbon gases Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitations on use Lipofuscin Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitation on use Lipid peroxides Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitations on use Isoprostanes Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitations on use Possible new biomarkers of lipid oxidation Relationship of lipid peroxidation to disease Modulation of lipid peroxidation biomarkers by antioxidants Functional consequences of lipid peroxidation Contribution of dietary intake to lipid peroxidation products Biomarkers of DNA oxidation Introduction Confounding factors Units and terminology Nuclear and mitochondrial DNA damage Lymphocytes as surrogate tissues Measurement of DNA damage with the comet assay Practical details Storage, stability, and limitations of the assay Measurement of DNA base oxidation by HPLC Practical details Storage, stability and limitations of the method Measurement of DNA base oxidation by GC–MS Biochemistry of 8-oxoguanine, adenine and fapy derivatives Methods of measurement Storage, stability and limitations of the method Analysis of guanine oxidation products in urine Method of measurement Limitations and criticisms Immunochemical methods Methods of measurement Storage, stability, and limitations of the assay 32P post-labelling Method of measurement Limitations and criticisms Validation of assays for DNA oxidation Oxo-dGuo in lymphocyte DNA Urinary measurements DNA–aldehyde adducts Biochemistry Method of measurement Products of reactive nitrogen species Endpoints arising from oxidative DNA damage Mutations Chromosome aberrations Micronuclei Site-specific DNA damage Relationship of DNA oxidation to disease Modulation of DNA oxidation biomarkers by antioxidants Direct and indirect effects of oxidative stress: measures of total oxidant/antioxidant levels Visualisation of cellular oxidants Biochemistry: histochemical detection of ROS Method of measurement Limitations, storage and stability Measurement of hydrogen peroxide Biochemistry Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Measurement of the ratio of antioxidant/oxidised antioxidant Biochemistry Method of measurement Storage, stability and limitations on use Total antioxidant capacity Biochemistry Terminology Methods of measurement Storage, stability and limitations on use Validation of assays for direct oxidant and antioxidant biomarkers Relationship of oxidant/antioxidant measurement to disease Modulation of oxidant/antioxidant biomarkers by dietary antioxidants Induction of genes in response to oxidative stress Background Measurement of antioxidant responsive genes and proteins Effects of antioxidant intake on the activity of antioxidant enzymes