935 resultados para avant-garde cinema


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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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O mestre (1963), written by the Portuguese author Ana Hatherly, continues to challenge our reading due to its disturbing nature. The text is not only connected to and transcends the emerging modernity of the Portuguese poetic avant- -garde experimental proposals of the period, presenting itself as a permanent intriguing text. This paper examines the narrative procedures put into action in order to destabilize the relationship I – the Other (master and apprentice), multiform agents, producers of metamorphosis and disturbing actions. The female narrator addresses love, truth, knowledge and power in an uncommon way and transforms the narrative into a magic practice, with surprising effects.

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This essay aims at presenting the book Le Cabinet noir of Max Jacob, a book of fictional letters with comments, taking into consideration the moral judgment: right conduct, principles that govern modes of action. This strategy demonstrates the ambiguity of Max Jacob’s project: divided into a certain Catholicism, which he practiced, and avant-garde literature. On the other hand, this study points to the various contradictions such as a certain morality towards the family preservation or friendship, virtues or Christian attitudes and bourgeois conveniences. Finally, it establishes the dimension of desire in face of René Girard’s questionings in the essay Mensonge romantique et vérité romanesque.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Modernism was a movement that began in the 1920s through the critical activities of Oswald de Andrade, Menotti del Picchia, Mário de Andrade and others who warned of the valuation of national roots. Thus exposed their ideas renewing groups of artists who begin to unite around a new aesthetic proposal. Modern architecture in Brazil had its origins in European avant-garde in the early twentieth century as well, represented by architect Antonio Moya. In 1923 arrives in São Paulo Warchavchik the architect, who always insisted on the same character "modern" time and "Brazil" in its architecture. Years following: architects claim in full, influencing young architects. This research aims to analyze the projects executed by some architects that have reshaped or rewrote the architecture in Brazil with modernism and artistic / visual interference with paneled walls and details entered in these buildings.

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This work refers to a cut of my artistic creation path with some reflections on the subject other. Mail Art has been an alternative trend of art / avant-garde, where communication between artists networks is the goal to be achieved, therefore, from this statement, was approached some historical and particular aspects regarding the post and its contingencies in the art / forefront. Share this moment of academic completion with a postcard exhibition that will take place through the agency of other participating artists. To do so, were invited artists from the theme IDENTIFY UP to send work in postcard size with the exclusive use of the Post Office. The exhibition event will take place in the Gallery of the Art Institute. Participant of other similar projects, I believe I experienced a new role: who calls, organizes and rules.

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This work refers to a cut of my artistic creation path with some reflections on the subject other. Mail Art has been an alternative trend of art / avant-garde, where communication between artists networks is the goal to be achieved, therefore, from this statement, was approached some historical and particular aspects regarding the post and its contingencies in the art / forefront. Share this moment of academic completion with a postcard exhibition that will take place through the agency of other participating artists. To do so, were invited artists from the theme IDENTIFY UP to send work in postcard size with the exclusive use of the Post Office. The exhibition event will take place in the Gallery of the Art Institute. Participant of other similar projects, I believe I experienced a new role: who calls, organizes and rules.

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The topic of this research is to demonstrate the technical and conceptual connections which can be seen between the style adopted by the Argentinean writer Julio Cortázar (1914-1984) in his “collage” books La vuelta al día en ochenta mundos (1967) and Último round (1969) and with the avant-garde art movements Dada and Surrealism.

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Leggere il progetto del Moderno e le sue culture costruttive in relazione alla storia e allo sviluppo della tecnologia, consente di esplorare alcuni aspetti dell’Architettura Moderna in Europa. Oltre alla più famosa, e maggiormente studiata, triade dei materiali ‘moderni’ – l’acciaio, il calcestruzzo e il vetro – la pietra ha svolto un importante ruolo nella definizione sia dello stile che della costruzione moderna. La costruzione in pietra è stata sempre associata alla tradizione e quindi deliberatamente dimenticata dal Movimento Moderno, durante la fase cruciale della modernizzazione della società e quindi dell’architettura e della costruzione. La pietra tuttavia testimonia la delicata transizione dalla tradizionale arte del costruire alle nuove tecnologie. La ricerca ha studiato l’evoluzione delle tecniche costruttive in pietra in Francia ed in Italia, durante gli anni ’20 e ’30, in relazione alle nuove tecniche industrializzate e i linguaggi delle avanguardie. La ricerca è partita dallo studio dei manuali, delle riviste e dei progetti presentati sulle loro pagine. In Italia e in Francia il rivestimento in pietra si afferma come un sistema costruttivo ‘razionale’, dove la costruzione moderna converge lentamente verso nuove soluzioni; questo sistema ha avuto negli anni ’20 e ’30 un ruolo centrale, nel quale è stato possibile un dialogo, senza contraddizioni, tra i materiali ‘moderni’ e la pietra. L’evoluzione dalle tradizionali tecniche costruttive verso i nuovi sistemi tecnologici, ha determinato una nuova costruzione in pietra che è alla base di una modernità che non rifiuta questo materiale tradizionale, ma lo trasforma secondo i nuoci principi estetici.

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Fluxus è stato definito il più radicale e sperimentale movimento artistico degli anni Sessanta. Dalla prima comparsa ad oggi è stato osannato, analizzato, dimenticato e riscoperto molte volte, tuttora però rimane una delle più grandi incognite critiche della storia dell’arte del Novecento. La ricerca si sviluppa secondo uno schema tripartito: indagare origini, ascendenze e ispirazioni; collocare e contestualizzare il periodo di nascita e sviluppo; esaminare influenze e lasciti. Attraverso un confronto di manifesti, scritti autografi e opere si è cercato di verificare punti di contatto e di continuità tra Fluxus e le Avanguardie Storiche, con particolare riferimento a Futurismo e Dadaismo. Successivamente si è cercato di ricostruire le dinamiche che hanno portato, alla fine degli anni Cinquanta, al definirsi di un terreno fertile dal quale sono germinate esperienze strettamente legate quali Happening, Performance Art e lo stesso Fluxus, del quale si sono ripercorsi i cosiddetti “anni eroici” per evidenziarne le caratteristiche salienti. Nella terza sezione sono state individuate diverse ipotesi di continuazione dell’attitudine Fluxus, dal percorso storico-filologico dei precoci tentativi di musealizzazione, alle eredità dirette e indirette sulle generazioni successive di artisti, fino alla individuazione di idee e concetti la cui attualità rende Fluxus un elemento imprescindibile per la comprensione della cultura contemporanea.

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La ricerca affronta il rapporto tra il Partito comunista italiano e le organizzazioni della sinistra extraparlamentare nate nel biennio 1968-1969. Sulla base di documentazione d’archivio e fonti a stampa, vengono ricostruite ed analizzate le relazioni tra questi due soggetti nel periodo compreso tra la fine degli anni Sessanta e la metà del decennio successivo, quando i principali gruppi politici della sinistra extraparlamentare si dotarono di una struttura organizzativa più stabile che segnava una discontinuità con l’esperienza precedente. Nel corso della prima metà degli anni Settanta, i rapporti tra il PCI e queste organizzazioni furono complessi e talvolta contraddittori. Il conflitto si consumò prevalentemente sulla reciproca pretesa di possedere l’esclusiva rappresentanza politica del fermento sociale che attraversava il paese in quegli anni: il PCI rappresentando se stesso come l’unica forza politica capace di mediare tra movimenti sociali e istituzioni; i gruppi della sinistra parlamentare come «avanguardie» di un irrealizzabile progetto «rivoluzionario».

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Ms. Net wanted to find out if there was what she terms a "collective identity of the intelligentsia" of Romania and France between 1945 and 1989. She conducted her research on a corpus of memoirs from both cultures, and in the process, uncovered some fundamental differences, which she presented in the form of a 178 page manuscript in English, and also on disc. One of the most basic appears to be that French memorialists rarely deal with social, historical and political changes and events. Ms. Net regards these writers as shutting their eyes to reality, and attempting to preserve the past. They are interested in their personal history, and in the genesis of their own works. According to Ms. Net, this tendency is so marked that she doubts whether 20th century French writers share the dominant mentalities of their times. In her opinion all this points to the fact that the French intelligentsia are "trying hard to preserve their cultural hegemony" a task which she maintains has always been an essential aspect of the identity of the French intellectual. In Romania, of course, the situation was very different. To take an example: many Romanian memoirs speak about the campaigns to improve the lot of women, while at the same time recognising and analysing the way that this was simply a "cover" for promoting the most incompetent people, men and women alike. They also express frustration at the way access to information was blocked due to the media being government controlled. Ms. Net concludes, eventually, that, in general, intellectuals, more than any other group in society, ensure the continuity of the dominant mentalities in a given cultural space. Consequently, she feels, we must revise the idea - or myth as she calls it - that intellectuals represent the avant-garde in a given society. Specifically, she concludes that petty bourgeois, patriarchal and elitist mentalities are still prevalent in France. The truth is, she reflects, that intellectuals are always true to their nature, no mater when and where they are living.

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The next generation of learners expect more informality in learning. Formal learning systems such as traditional LMS systems no longer meet the needs of a generation of learners used to Twitter and Facebook, social networking and user-generated content. Regardless of this, however, formal content and learning models are still important and play a major role in educating learners, particularly in enterprise. The eLite project at DERI addressed this emerging dichotomy of learning styles, reconciling the traditional with the avant garde by using innovative technology to add informal learning capabilities to formal learning architectures.