595 resultados para Rocca, Modigliana, conservazione, valorizzazione


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La tesi si occupa dell'uso di più tecniche fotogrammetriche e di strumenti GIS nel recupero digitale e nell'integrazione di una molteplicità di dati storici, opportunamente georeferenziati, inerenti l'area del Centro Cadore, ai fini anche della valorizzazione turistico-culturale del territorio. Un ampio spazio viene dato alla caratterizzazione del territorio e delle fonti - cartografiche, fotografiche e testuali - che sono state recuperate ed organizzate in archivio. Le applicazioni fotogrammetriche comprendono la generazione di ortofoto digitali a scala territoriale da immagini storiche e modelli 3D close-range ottenuti con tecniche SfM.

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L'oggetto di questa tesi di Laurea è lo studio di una porzione dell'aggregato dell'ex Convento di San Francesco, situato nel centro storico di Bologna. Lo studio è stato condotto a partire da una analisi storica dell'intero aggregato, per comprenderne le dinamiche costruttive e le evoluzioni nel tempo, e si è successivamente incentrato sulla porzione prospiciente la via S. Isaia, attuale sede degli uffici dell'Agenzia delle Entrate di Bologna, ex Agenzia del Territorio. Grazie al reperimento di documenti risalenti all'epoca della costruzione dell'edificio, è stato possibile svilupparne un'analisi tipologico - costruttiva, individuando i materiali utilizzati e le tecniche costruttive dell'epoca, verificando inoltre il rispetto delle Norme Tecniche Costruttive del 1936. Si è svolta quindi una analisi sismica preliminare attraverso il modello LV1, per verificare il livello di vulnerabilità globale dell'edificio. In seguito, sono state individuate le vulnerabilità dell'edificio e i cinematismi di collasso che potrebbero attivarsi, e si sono studiate possibili soluzioni per prevenirli. In fase progettuale, si sono svolte tre differenti ipotesi di intervento: due più conservative, che prevedono il consolidamento della copertura esistente, considerando le ipotesi di presenza o assenza del cordolo, e una più invasiva, comportante il rifacimento dell'intera copertura dell'edificio. Contestualmente all'ultima ipotesi, è stato realizzato un progetto architettonico di rifunzionalizzazione relativo al terzo piano dell'edificio, tenendo conto delle esigenze di nuovi spazi da adibire ad uso ufficio e di luoghi di riunione. Si è dunque studiata la possibilità di intervento anche dal punto di vista della prevenzione incendi.

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L’obiettivo principale della presente tesi è quello di realizzare un progetto di miglioramento sismico per la porzione del secondo chiostro dell’ ex convento di S. Francesco, a cui è stato affiancato un progetto architettonico di riqualificazione di alcune aree al momento non valorizzate e un progetto di prevenzione incendi. In seguito all’analisi dell’evoluzione storica è stata effettuata una caratterizzazione costruttiva degli elementi strutturali tramite rilievi e sono state quindi individuate le vulnerabilità strutturali che potrebbero portare, in caso di sisma, all’attivazione dei cinematismi di collasso. Si è poi svolta un’analisi del livello di sicurezza sismica secondo il livello di valutazione LV1, cioè un’analisi qualitativa secondo modelli semplificati, applicando il modello semplificato proposto dalle Linee Guida per la tipologia “Palazzi, ville e altre strutture con pareti di spina ed orizzontamenti intermedi”, che ha lo scopo di fornire come risultato un indice della sicurezza sismica dell’intero edificio. I risultati della valutazione globale sono affiancati dai risultati ottenuti tramite l’applicazione delle tabelle CINE, che esemplificano e sintetizzano gli aspetti significati dei cinematismi di collasso e permettono di effettuare delle verifiche locali. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati progettati diversi interventi strutturali, con lo scopo di migliorare la sicurezza sismica dell’edificio, concepiti con lo scopo di eliminare o limitare le vulnerabilità dell’edificio, con particolare attenzione ai temi della scatolarità dell’edificio e della presenza di connessioni tra strutture verticali e orizzontali. Per verificare l’efficacia di questi interventi sono state ripetute le verifiche del cinematismi locali tramite le tabelle CINE e i risultati sono stati positivi, in quanto l’accelerazione necessaria per l’attivazione dei cinematismi ora risulta essere uguale o superiore a quella caratteristica del sito.

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Il Building Information Modelling nasce da un processo di integrazione sostenibile, basato sull'interoperabilità dei processi. La caratteristica vincente è la circolarietà delle informazioni: ogni informazione è gestita come parametro di un ricco e complesso modello parametrico dell'edificio; la geometria, i materiali, i costi ed i tempi sono gestiti come parametri internamente collegati e quindi variabili di uno stesso sistema. Nel caso di beni storici, la maggior parte degli edifici possiede vincoli intrinseci che influenzano tali parametri. I materiali non possono essere scelti liberamente, in quanto parte di un organismo esistente, la geometria dell'edificio è definita e difficilmente sarà variata negli interventi di recupero. Nella presente tesi si applica il metodo CLOUD2FEM al mondo dell'Historic Building Information Modelling (HBIM) concentrandosi sullo studio della Rocca Estense di San Felice sul Panaro, colpita dal sisma dell'Emilia e attualmente inagibile. La procedura CLOUD2FEM permette di trasformare le informazioni ricavate dal laser scanner in mesh chiuse e regolari, generando in modo semi-automatico un modello FEM 3D. Nel caso di costruzioni complesse, la cui geometria non può essere ricondotta a modelli semplificati, è necessario valutare l'attendibilità del modello strutturale. Nel caso in esame, la validazione è stata condotta mediante il confronto del danno rilevato con il danno simulato. La flessibilità del modello permette di aggiungere dettagli inizialmente non rilevati: ogni informazione è inserita nel modello attraverso un parametro differente, al fine di eseguire analisi sullo stato di fatto e su futuri stati di progetto con semplice aggiornamento dei parametri.

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The archaeological study took into account a very important part of Castiglione del Lago urban unit, where the presence of stratification, probably from the Classical period, had been pointed out, on which military and religious units were over-lapped. More specifically, the area with a small church inside the arms courtyard of the castle, could have suggested the presence of archaeological realities,especially from the sporadic finding of Etruscan pottery. The archaeological investigation was first launched in the area of the small chapel, where at least two construction phases were highlighted, although with no appreciable result regarding Classical period phases. The excavation led to the discovery of underground structures, a number of Renaissance tombs placed around the church, and the identification of other structures related to military use over a cistern-well. At the end of the excavation, the structures were consolidated and protected before the backfilling; the materials recovered during the investigation have been registered at the Municipality of Castiglione del Lago, after bein examined by the Soprintendenza per i Beni Archeologi dell’Umbria and the Soprintendenza per i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria.

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Une préoccupation importante pour le patrimoine culturel universitaire vient de se développer en Europe depuis les années 1980. Dans ce riche patrimoine sont inclus les biens mobiliers de valeur historique, scientifico-technique, académique, documentaire, artistique, architecturale et urbaine. Le continent européen a développé durant ces dernières années des actions significatives qui comprennent la création d’organisations, de comités à caractère international, ainsi que la rédaction de recommandations et règlements au niveau européen et institutionnel. Plusieurs universités ont pris des initiatives dans le domaine de la conservation et de la valorisation. À Cuba, il existe un grand intérêt pour le patrimoine culturel de la nation. Malgré la situation économique difficile depuis plusieurs années, Cuba a réussi des bons résultats dans la gestion des centres historiques et des biens patrimoniaux de la nation. Cependant, la thématique liée au patrimoine universitaire est encore peu discutée sur le territoire national, malgré depuis 2010, des actions pour étudier ce patrimoine sont mis en oeuvre grâce aux initiatives des universités de la capitale cubaine. Notre étude de cas, l’Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría, appartenant au campus CUJAE1, fondé en 1964, a produit un patrimoine culturel universitaire de valeur scientifique, artistique et documentaire qui le distingue des autres universités. Malheureusement, ils existent plusieurs problèmes qui affectent les biens culturels mobiliers de l’ISPJAE et son campus. À partir de la situation actuelle, nous proposons une méthodologie en faveur de la conservation et la valorisation de ses biens, basée sur l’étude des tendances actuelles dans les universités européennes et cubaines étudiées. Les actions proposées favoriseront aussi les biens immobiliers, en tenant compte qu’ils ont un fort lien avec ceux mobiliers; ABSTRACT: An important concern for the university cultural heritage has just developed in Europe since the 1980s. The real asses of historic, scientific-technical, academic, documentary, artistic, architectural values are included in these rich heritages. The European continent developed during the last years significant actions which include the creation of organizations, committees with international character, as well as the writing of recommendations and regulations at the European and institutional level. Several universities took initiatives in the fields of the preservation and the valuation. In Cuba, there is a big interest for the cultural heritage of the nation. In spite of the difficult economic situation for several years, Cuba made a success of good results in the management of the historic centers and the patrimonial asses of the nation. However, the subject related to the university heritage is again little discussed in the national territory in spite of since 2010, several actions to study this heritage are implemented, thanks to the initiatives of the universities of the Cuban capital. Our case of study, Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría, belonging to the campus CUJAE, established in 1964, produced a university cultural heritage of the scientific, artistic and documentary value, which distinguishes it from other universities. Unfortunately, there are several problems, which affect the real cultural asses of the ISPJAE and its campus. From the current situation, we propose a methodology in favor of the preservation and the valuation of its properties, based on the study of the current trends in the studied European and Cuban universities. The proposed actions will also favor the real property, taking into account that they have a strong link with those movable cultural asses; RIASSUNTO: Una preoccupazione importante per il patrimonio culturale universitario inizia a svilupparsi in Europa dagli anni 1980. In questo ricco patrimonio sono inclusi i beni mobili di valore storico, scientifico-tenico, accademico, documentario, artistico, architettonico e urbano. Il continente europeo ha sviluppato durante questi ultimi anni delle azioni significative che comprendono la creazione di organizazioni, di comitati internazionali, così come la redazione di raccomandazioni e regolamenti a livello europeo e istituzionale. Molte università hanno intrapreso delle iniziative nella conservazione e nella valorizzazione. A Cuba esiste un grande interesse per il patrimonio culturale della nazione. Malgrado la difficile situazione economica da molti anni Cuba ha ottenuto dei buoni risultati nella gestione di centri storici e di beni patrimoniali del Paese. Comunque, la tematica relativa al patrimonio universitario è ancora poco discussa anche se dal 2010 siano messe in opera delle azioni per studiare questo patrimonio, grazie alle iniziative di alcune università della capitale cubana. Il nostro caso di studio, l’Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría –ISPJAE-, appartenente al campus CUJAE fondato nel 1964, ha prodotto un patrimonio culturale universitario di valore scientifico, artistico e documentale che la distinguono delle altre università. Purtroppo, esistono molti problemi che influenzano i beni culturali mobili dell’ISPJAE e del suo campus. A partire della situazione attuale e facendo parte di questa ricerca, si propone una metodologia a favore della conservazione e della valorizzazione dei loro beni fondata sullo studio delle tendenze attuali in università europee e cubane. Alcune delle azioni proposte sono finalizzate e destinate anche ai beni immobili, tenendo conto che questi hanno un forte rapporto con i beni mobili.

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Il presente elaborato, mediante una panoramica sull’intero processo di recupero della cartografia storica con le moderne tecniche geomatiche (con particolare attenzione rivolta alla fase di elaborazione in ambiente digitale), e l’applicazione ad un caso di studio (l’ Ichnoscenografia di Bologna del 1702) vuole mostrare l’importanza dell’utilizzo di tali tecniche, unitamente alla loro versatilità per la salvaguardia, lo studio e la diffusione del patrimonio cartografico storico. L’attività principale consiste nella creazione di un modello 3D georeferenziato della Bologna del 1702, a partire dalla carta del de’ Gnudi, e della sua successiva rappresentazione mediante modalità di Realtà Virtuale. L’immediatezza della comunicazione con varie forme di rappresentazione consente non solo di apprezzare e scoprire in modo nuovo una carta antica, ma anche di effettuare analisi più specifiche, ad esempio in merito all’evoluzione del tessuto storico della città, oppure studi sui metodi di rappresentazione che venivano utilizzati all’epoca della redazione della carta, completamente differenti dagli attuali, soprattutto in termini di precisione. La parte finale della trattazione esamina la possibilità per il fruitore della ricerca di interrogare un database multimediale sulla città e di immergersi in modo virtuale in ambientazioni non più esistenti.

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L'elaborato tratta della valorizzazione del vitigno Albana, attraverso un confronto di vinificazioni innovative e tradizionali in seguito al tirocinio svolto presso l'Az. Tre Monti di Imola. Nei primi capitoli viene descritto il Vitigno Albana, attraverso cenni storici, morfologici, agronomici, enologici e economici. Infine segue il confronto delle vinificazioni, con le relative analisi chimiche e sensoriali e i risultati ottenuti.

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In binary vectors, the antibiotic resistance gene used for selection of transformed plant cells is also usually expressed in the transforming Agrobacterium cells. This expression gives the bacterium antibiotic resistance, an unnecessary advantage on selective medium containing the antibiotic. Insertion of a castor bean catalase-1 (CAT-1) gene intron or a Parasponia andersonii haemoglobin gene intron into the coding region of the selectable marker gene, hph, completely abolished the expression of the gene in Agrobacterium, rendering it susceptible to hygromycin B. Use of these modified binary vectors minimized the overgrowth of Agrobacterium during plant transformation. Both of the introns were correctly spliced in plant cells and significantly enhanced hph gene expression in transformed rice tissue. The presence of these introns in the hph coding sequence not only maintained the selection efficiency of the hph gene, but with the CAT-1 intron also substantially increased the frequency of rice transformation. Transgenic lines with an intron-hph gene generally contained fewer gene copies and produced substantially more mRNA of the predicted size. Our results also indicate that transgenic plants with many copies of the transgene were more likely to show gene silencing than plants with 1-3 copies.

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A presente tese tem por objetivo revisitar os instrumentos de autotutela e repensar os seus pressupostos de admissibilidade, limites e mecanismos de controle no ordenamento brasileiro, em particular nas situações de inadimplemento contratual. A necessidade de tal abordagem advém essencialmente de duas demandas aparentemente inconciliáveis da pós-modernidade: reforçar a autonomia privada, reduzindo a ingerência estatal, e, ao mesmo tempo, controlá-la, coibindo abusos. Para tanto, busca-se desatrelar a autotutela da noção primitiva de vingança privada, concebendo-se uma renovada perspectiva, constitucionalizada e controlada, inconfundível com a conduta criminalmente tipificada do exercício arbitrário das próprias razões. O reconhecimento de um fundamento constitucional para a autonomia negocial é determinante para conferir legitimidade também constitucional - à autotutela contratual, que é expressão daquela autonomia. Por conseguinte, rompe-se com o dogma da excepcionalidade dos instrumentos de autotutela, que passa a ser entendida como um poder merecedor de respaldo pelo ordenamento. A solução proposta preconiza a abertura aos contratantes de mais espaço para reger e defender os seus próprios interesses independentemente da chancela estatal, mas sem prejuízo de um posterior controle judicial para corrigir eventuais inadequações de conduta (na hipótese de contrariedade à boa-fé) ou abusos (no caso de desvio da função do remédio adotado). Uma vez assentadas tais premissas, empreende-se a análise da estrutura e função, bem como, e sobretudo, das potencialidades expansivas dos principais remédios de autotutela pelo inadimplemento, classificados segundo um critério funcional, a saber: (i) remédios com função conservativo-cautelar, que abrangem as exceções de contrato não cumprido e a retenção preventiva; (ii) remédios com função resolutiva, abrangendo a cláusula resolutiva expressa e outros possíveis instrumentos de resolução extrajudicial; e (iii) remédios com função satisfativa, compreendendo a retenção definitiva, o pacto marciano e algumas medidas de mitigação de perdas e danos pelo próprio credor, a exemplo das contratações substitutivas. O resultado alcançado demonstra a relevância da metodologia civil-constitucional tanto para justificar restrições à autonomia privada quanto, e em igual medida, para reforçá-la.

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El presente informe es uno de los resultados obtenidos en el proyecto de investigación INNOCRE2, Mapa de la Innovación en el Sector Cultural y Creativo de Euskadi, que fue financiado por el Departamento de Industria, Innovación, Comercio y Turismo del Gobierno Vasco (Programa Saiotek, Proyecto S-OA12UN002, 2012-junio 2014). El investigador principal de dicho proyecto fue Javier Echeverría Ezponda (investigador Ikerbasque adscrito al Departamento de Sociología 2 de la Universidad del País Vasco/Euskal Herriko Unibertsitatea). Auxkin Galarraga es profesor del Departamento de Sociología y Trabajo Social de dicha universidad y Liliana Rocca es investigadora y consultora en el área de Psicología Social. El proyecto desarrolló una de las líneas de investigación del grupo de Alto Rendimiento (Nivel A) del sistema universitario vasco “INNOLAB: Innovación, Cambio, Complejidad”, dirigido por Ander Gurrutxaga. A pesar de que la elaboración de este informe ha sido realizado por los firmantes de este artículo, tanto en el diseño metodológico de la encuesta, como en la posterior explotación de los datos también ha participado un amplio grupo de investigadores coordinado por Javier Echeverría y compuesto por orden alfabético por Antón Arana, Marcos Engelken, Andrea Estankona, Ander Gurrutxaga, Zuhar Iruretagoiena, Arantza Lauzirika, Álvaro Luna, Iñaki Martínez de Albeniz, Lucía Merino y Natxo Rodríguez.

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O presente trabalho tem como objetivo estabelecer, pelo viés da Literatura Comparada, pontos de interseção entre o plano de vingança engendrado pelas personagens, Edmond Dantès, no romance-folhetim O Conde de Monte-Cristo de Alexandre Dumas, e Norma Pimentel na telenovela Insensato Coração de Gilberto Braga e Ricardo Linhares. Além de apresentar um histórico da formação, assim como a evolução dos gêneros, melodrama, folhetim e teledramaturgia. Este trabalho surgiu da vontade de revolver intertextos de obras, em diferentes gêneros, que até hoje garantem uma continuidade de aspectos de absorção do grande público. Princípios teóricos como aqueles de Julia Kristeva sobre intertextualidade, assim como os princípios de arquitexto e hipertexto, propostos por Gérard Genette são tomados como norteadores da análise. Pretendemos, também, refletir a respeito das ideias trabalhadas por Pierre Bourdieu sobre o capital simbólico e o capital econômico das obras, trazendo à tona uma discussão sobre o valor da produção artística, considerando a sua recepção pelo seu respectivo público