213 resultados para Commedia
Resumo:
Ci sono due luoghi astronomici nella Vita Nova con i quali Dante calcola il tempo in cui si verificano gli episodi principali della storia narrata. Queste nozioni scientifiche contengono implicito un significato astrologico, connesso all’influsso del segno zodiacale dei Gemelli, configurazione astrologica che torna ad ogni anniversario. I Gemelli è il segno zodiacale di Dante, come il poeta afferma nella Commedia: l’invocazione del pellegrino alla costellazione omonima, alla cui influenza egli deve il suo ingegno (Par. XXII, 112-123), riconosce all’astrologia, attraverso il motivo delle qualità personali instillate dagli astri, il compito di esaltare il suo ruolo di poeta divinamente ispirato. L’importanza di questo segno è evidente nella Vita Nova: I Gemelli è probabilmente il segno zodiacale di Beatrice, come il poeta sembra suggerire in VN 1, 3 [II, 2], se si considera il fatto che, al verificarsi del primo incontro tra Dante e Beatrice, la fanciulla non aveva ancora iniziato il suo nono anno di vita («quasi»). Il colore dell’abito di Beatrice, «sanguigno» (VN 1, 4; II, 3), può riferirsi al temperamento della donna, e confermare così la sua appartenenza a quel segno. In seguito, la buona influenza del segno torna in VN 19, 4 [XXIX, 1], il capitolo dedicato alla morte di Beatrice. La donna muore l’8 giugno 1290, così anche la sua morte accade in Gemelli. Tutti gli eventi della Vita Nova sono garantiti dalle stelle, e Dante nel «libello» non fa che esaltare l’importanza dell’azione dei cieli influenti sulla vita umana.
Resumo:
In this thesis, I have chosen to translate from Italian into Arabic Canto I of the Inferno, from Dante Alighieri’s epic poem the Divine Comedy (La Divina Commedia) because it’s a masterpiece in both Italian and world literature. Also I have selected it for its artistic value and the universal themes that it depicts. In fact, my purpose in translating this great work into Arabic is to extol the cultural and universal aspects that can be common to human beings everywhere. My paper is written in Arabic and has six sections: A brief introduction on Dante’s life, an introduction to the Divine Comedy, a summary of Canto 1 of the Inferno and its analysis, Canto I of the Inferno in Italian, its translation into Arabic and finally a comment on the translation. The first part -a summary of Dante’s life was presented. The second part of my paper is an introduction to the Divine Comedy, the allegorical epic poem, consisting of three parts: The Inferno (Hell), Purgatorio (Purgatory), and Paradiso (Paradise). The third part is a summary and analysis of Canto 1 of the Inferno, Dante’s most renowned verses. The analysis of Canto highlights the everlasting conflict of man– sinning and giving in to temptation but then trying to repent and search for his soul’s salvation. He reflects on sin, existence, truth, God, love and salvation in his struggle through the dark and gloomy forest which symbolizes conflict and temptations man may succumb to. The influence of Christianity and the Middle ages here shows his commitment to religion and faith. Moreover, his meeting of Virgil, who guides him to the mountain during his journey to salvation, reflects the positive impact of Virgil’s philosophy on Dante. The fourth part presents the Italian version of Canto 1 of the Inferno. The fifth section of my paper is the translation of Canto 1 of the Inferno from Italian to Arabic. Translating an excerpt of Dante’s masterpiece was not an easy task: I had to consult several critique texts besides the Italian source text with explanations, and also some English versions to overcome any translation difficulties. As a student of translation, my goal was to be faithful in relaying to the Arabic audience the authenticity of Dante’s work, his themes, passions and aesthetic style. Finally, I present a conclusion including a comment on the translation and the bibliography of the sources I have consulted.
Resumo:
La presente ricerca ha un duplice obiettivo. Primo, individuare i modi in cui lingue e identità culturali diverse sono state rappresentate al cinema. Secondo, identificare le diverse strade imboccate dai professionisti del doppiaggio italiano quando si trovano a confrontarsi con un film in cui si parlano più lingue. La ricerca propone un approccio multidisciplinare che combina i contributi teorici sviluppati nel campo degli studi di traduzione audiovisiva con le modalità di analisi più comunemente utilizzate dalla semiotica del cinema. L'analisi si basa su un campione di 224 film multilingue prodotti dall'inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Duemila. Particolare attenzione viene indirizzata al quadro teorico all'interno del quale viene interpretato il ruolo che il multilinguismo assume al cinema. Vengono identificate tre funzioni principali: conflitto, confusione e resa realistica. Un altro elemento chiave nell'analisi è costituito dal genere cinematografico prevalente a cui è possibile ricondurre ciascuno dei film selezionati. Sono individuati tre generi principali: il film drammatico, la commedia e il thriller. Nel film drammatico il multilinguismo agisce come un veicolo che produce e accentua il conflitto, mentre nella commedia esso di solito diventa un dispositivo comico che crea confusione e umorismo. Nel cinema thriller, invece, il multilinguismo funziona essenzialmente come un veicolo di suspense. Per quanto riguarda le soluzioni traduttive adottate nel doppiaggio italiano del cinema multilingue, sono rilevate tre macro-strategie: la conservazione, la neutralizzazione e la riduzione dell'originale dimensione multilingue. Ciascuna di queste tre strategie è passata a vaglio critico. Se nel primo caso si tratta di un tentativo di riprodurre fedelmente le originali situazioni multilingue rappresentate nel film, negli altri due casi si tratta di soluzioni che risentono fortemente delle specificità del doppiaggio come modalità di traduzione degli audiovisivi (fattori ideologici ed economici, nonché il problema tecnico dell'armonizzazione delle voci per i personaggi bilingue).
Resumo:
Im vorliegenden Heft finden sich zwei Beiträge, die auf Vorlesungen des Berner Mittelalterzentrums im Herbstsemester 2011 zurückgehen. Unter dem Motto „Traum und Vision im Mittelalter“ behandelte die Ringvorlesung Erscheinungsformen von Gesichten, die dem Menschen im Schlaf oder in einem mitunter tranceartigen Wachzustand zukommen. Für das Mittelalter einflussreich war die Traumtheorie, die der spätantike Gelehrte Macrobius in seinem Kommentar zu Ciceros ‹Somnium Scipionis› entwarf und in der er verschiedene Traumarten aufführte. In Verbindung mit frühchristlichen Lehren, wie sie etwa Tertullian entwickelte, wurde dabei die grundlegende Unterscheidung zwischen dem menschlich bestimmten Traum (somnium) und der göttlichen Traumbotschaft (visio) wichtig. Traumgesichte konnten auf diese Weise als göttliche Offenbarungen erfahren werden und boten zugleich Raum für den Einbruch des Imaginären, zu dem auch außerchristliche Inhalte gehörten. In dieser Spannung, welche beispielsweise Dantes ‹Divina Commedia› zugrunde liegt, konnten Träume und Visionen einen Realitätsanspruch eigenen Rechts entfalten und oblagen meist der Problematik einer angemessenen Deutung. Für die historischen Wissenschaften einschließlich der Kunst- und Literaturgeschichte können Träume und Visionen als Bestandteile einer (mentalitäts)geschichtlichen Wirklichkeit gelten. Von Belang sind die narrativen Potentiale der in historischen Zeugnissen fassbaren Verarbeitung von Träumen und Visionen. Zwei Beiträge der Vorlesungsreihe werden in dem vorliegenden Heft stellvertretend abgedruckt: Klaus Speckenbach (ehemals Universität Münster i.W.) zieht eine Synthese aus seinen umfangreichen Forschungen zu mittelalterlichen Traumbüchern, dies mit besonderer Berücksichtigung des Spannungsverhältnisses von Traum und Traumdeutung. Philippe Walter (Universität Grenoble) vertritt mit seinem französischen Beitrag eine im deutschen Sprachraum weniger bekannte, gelegentlich kritisch rezipierte Richtung der Mentalitätsforschung, die nach historischen Schichten des mythisch besetzten Imaginären fragt.
Resumo:
La primera traducción impresa de la Divina Comedia (1515) contaba con un comentario exhaustivo en el que Fernández de Villegas traduce y amplifica, a su vez, el "Commento sopra la Commedia" de Landino. Este trabajo se propone describir sucintamente cómo funciona la reapropiación del texto landiniano en la obra de Villegas, teniendo presente el distinto contexto de producción, tanto político como cultural, y la intención del nuevo texto con el fin de demostrar cómo los mecanismos exegéticos que se dan tanto en un comentario como en su traducción están determinados por circunstancias históricopolítico precisas, así como también por diferentes panoramas culturales y por distintos propósitos ideológicos.
Resumo:
El presente trabajo analiza los múltiples factores que llevan a la conformación de la comedia renacentista española. Por una parte, se destaca la estrecha relación que la une a la comedia renacentista italiana y a su vez a la clásica, por la otra, se intentan individualizar aquellos aspectos absolutamente innovadores que la distinguen de la misma y que nos la proponen como un objeto de estudio autónomo. Se ha tratado de especificar lo que el estudioso italiano Siro Ferrone denomina 'procedimiento sincrético' en el que convergen una multiplicidad de factores, tradicionales y/ o innovadores, como, asimismo, una serie de nuevas relaciones y contigüidades contextúales.
Resumo:
El presente trabajo analiza los múltiples factores que llevan a la conformación de la comedia renacentista española. Por una parte, se destaca la estrecha relación que la une a la comedia renacentista italiana y a su vez a la clásica, por la otra, se intentan individualizar aquellos aspectos absolutamente innovadores que la distinguen de la misma y que nos la proponen como un objeto de estudio autónomo. Se ha tratado de especificar lo que el estudioso italiano Siro Ferrone denomina 'procedimiento sincrético' en el que convergen una multiplicidad de factores, tradicionales y/ o innovadores, como, asimismo, una serie de nuevas relaciones y contigüidades contextúales.
Resumo:
La primera traducción impresa de la Divina Comedia (1515) contaba con un comentario exhaustivo en el que Fernández de Villegas traduce y amplifica, a su vez, el "Commento sopra la Commedia" de Landino. Este trabajo se propone describir sucintamente cómo funciona la reapropiación del texto landiniano en la obra de Villegas, teniendo presente el distinto contexto de producción, tanto político como cultural, y la intención del nuevo texto con el fin de demostrar cómo los mecanismos exegéticos que se dan tanto en un comentario como en su traducción están determinados por circunstancias históricopolítico precisas, así como también por diferentes panoramas culturales y por distintos propósitos ideológicos.
Resumo:
El presente trabajo analiza los múltiples factores que llevan a la conformación de la comedia renacentista española. Por una parte, se destaca la estrecha relación que la une a la comedia renacentista italiana y a su vez a la clásica, por la otra, se intentan individualizar aquellos aspectos absolutamente innovadores que la distinguen de la misma y que nos la proponen como un objeto de estudio autónomo. Se ha tratado de especificar lo que el estudioso italiano Siro Ferrone denomina 'procedimiento sincrético' en el que convergen una multiplicidad de factores, tradicionales y/ o innovadores, como, asimismo, una serie de nuevas relaciones y contigüidades contextúales.
Resumo:
La primera traducción impresa de la Divina Comedia (1515) contaba con un comentario exhaustivo en el que Fernández de Villegas traduce y amplifica, a su vez, el "Commento sopra la Commedia" de Landino. Este trabajo se propone describir sucintamente cómo funciona la reapropiación del texto landiniano en la obra de Villegas, teniendo presente el distinto contexto de producción, tanto político como cultural, y la intención del nuevo texto con el fin de demostrar cómo los mecanismos exegéticos que se dan tanto en un comentario como en su traducción están determinados por circunstancias históricopolítico precisas, así como también por diferentes panoramas culturales y por distintos propósitos ideológicos.
Resumo:
"Três Máscaras” é uma peça de teatro da autoria de José Régio. Nesta, conforme o próprio título o sugere, sobressaem três personagens que sustentam disfarces num baile de máscaras. Na verdade, estas estão mascaradas das emblemáticas personagens Columbina, Pierrot e Mefistófeles que à semelhança do que sucedia nas encenações da Commedia dell’arte em que se visava uma criação coletiva sujeita à inspiração do momento fantasiam um diálogo e uma ação norteados pelo simbolismo do respetivo disfarce. Entretanto, fruto da vivência ficcional que se vive naquele momento e do improviso sujeito ao imprevisto, aciona-se, nestas personagens, um processo de catarse. De facto, ao representarem as características individuais dos disfarces que envergam, deixam simultaneamente transparecer e expandir as suas autênticas personalidades. Nesta peça de teatro, as três máscaras denunciam, assim, uma temática regiana incontornável: a do disfarce que denuncia e expõe a identidade, ao invés de a camuflar.
Resumo:
L’elaborato presenta la proposta di sottotitolaggio e la relativa analisi dell’episodio pilota della serie televisiva Galavant. Questa commedia musicale presenta molte sfide dal punto di vista traduttivo, data la presenza di innumerevoli canzoni. Per la traduzione di quest’ultime, si è scelto di renderle in italiano come se dovessero essere cantate in un possibile doppiaggio nostrano, rispettando dunque la loro struttura originale. L’elaborato si sviluppa in tre capitoli. Nel primo, viene presentata la traduzione audiovisiva, con particolare attenzione alla tecnica del sottotitolaggio, agli aspetti tecnici e alle restrizioni a cui devono sottostare i sottotitoli, con un’ultima parte dedicata alla traduzione delle canzoni. Il secondo capitolo è incentrato sull’introduzione della serie e dell’episodio scelto per l’analisi, con una breve descrizione del particolare umorismo da cui è caratterizzata. Il terzo capitolo è dedicato al commento alla traduzione, con una presentazione dei problemi riscontrati durante la stesura dei sottotitoli e delle soluzioni trovate. Infine, in appendice si può trovare la tabella in cui sono elencati tutti i sottotitoli, con la loro versione inglese e italiana e i relativi tempi di entrata e di uscita.
Resumo:
L’obiettivo del presente elaborato è quello di fornire un testo per il sottotitolaggio di Operacija Y [Operazione Y], il terzo episodio della celebre commedia sovietica Operacija Y i drugie priključenija Šurika [Operazione Y e altre avventure di Šurik]. Il capitolo iniziale introduce la traduzione audiovisiva e tratta in particolare il sottotitolaggio, i passaggi di realizzazione di quest’ultimo e i suoi tratti salienti. Il secondo capitolo propone una contestualizzazione del genere della commedia cinematografica russa durante il periodo sovietico, mentre il terzo fornisce una breve biografia del regista Leonid Gajdaj e la descrizione del film, con particolare attenzione al rinomato trio comico criminale formato da Trus, Balbes e Byvalyj. L’ultimo capitolo consiste in un commento alla traduzione e nell’analisi delle difficoltà incontrate e delle soluzioni trovate. In appendice viene riportato il testo per la sottotitolazione.
Resumo:
In principle, the world and life itself are the contexts of theatrical events. The term context is broad and thus seems hardly usable. It only makes sense to use the term when terminologies and methodologies determine which parts of their contexts are to be incorporated and analysed for which theatrical event. This presentation exemplifies a method which is particularly suitable for sensibly selecting the most important contexts for research in theatre history. The complexity of the representation increases continuously from The Presentation of Self in Everyday Life to Brecht’s “Street Scene” and “Everyday Theatre”, portrayals of rulers in feasts and parades to Hamlet productions by the Royal Shakespeare Company or a Wagner opera in Bayreuth. The different forms of theatre thus constitute a continuum which spans from “everyday theatre” to “art theatre”. The representation of the world in this continuum is sometimes questioned by the means of theatre, for example when Commedia dell’arte takes a critical stance towards the representative theatre of the humanists or when playful devices such as reversal, parody and fragmentation challenge the representative character of productions, which is applied by the Vice character for instance. There is a second component that has an impact on the continuum without a theatrical device: attitude, opinion, norms and bans which originate from society. As excerpts of contexts, they refer to single forms of theatre in the continuum. This results in a complex system of four components which evolves from the panorama between the antipodes “everyday theatre” and “art theatre” as well as both spheres of influence of which only one uses theatrical devices. All components interact in a specific time frame in a specific place in a specific way in each case, which can then be described as the theatricality in this time frame. This presentation will deal with what the concept is capable of doing.
Resumo:
La donna di Quarant'anni. Commedia in cinque atti. -- Il Misantropo in società. Commedia in cinque atti. -- Il cavaliere d'industria. Commedia in cinque atti. -- L'amante muto. Scherzo comico in un atto.