988 resultados para riuso, archeologia industriale


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Sintesi del Documento: si intende fornire un modello di contratto di ricerca industriale che, sebbene non voglia essere completamente esaustivo, data la vastità della materia, possa comunque essere utilizzato come un valido strumento di lavoro a supporto delle attività di ricerca del Dipartimento e dei suoi Istituti afferenti.

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L'oggetto della proposta è un sistema di trasporto guidato di media potenzialità destinato alle aree metropolitane, basato sulla tecnologia della levitazione magnetica. Utilizza magneti permanenti ad alta energia per la sostentazione; un motore lineare sincrono per la propulsione; un dispositivo meccanico, o elettromagnetico, per stabilizzare la guida assicurata dagli stessi magneti della sostentazione. Il contenuto innovativo dell'oggetto non si limita alla parte non convenzionale (levitazione), ma investe tutto il sistema, poiché l'offerta industriale di un sistema destinato alle aree metropolitane è vincente solo se riferita ad un sistema completo (infrastruttura, veicoli, alimentazione, sistema di sicurezza, modello di esercizio, gestione, manutenzione, …). Si descrive inoltre la particolare soluzione inedita con abitacolo sospeso al di sotto dell'involucro tecnologico (comprendente magneti di sostentamento, motore lineare, sistema di guida, sospensione secondaria).

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In questa tesi è descritto il lavoro svolto presso un'azienda informatica locale, allo scopo di ricerca ed implementazione di un algoritmo per individuare ed offuscare i volti presenti all'interno di video di e-learning in ambito industriale, al fine di garantire la privacy degli operai presenti. Tale algoritmo sarebbe stato poi da includere in un modulo software da inserire all'interno di un applicazione web già esistente per la gestione di questi video. Si è ricercata una soluzione ad hoc considerando le caratteristiche particolare del problema in questione, studiando le principali tecniche della Computer Vision per comprendere meglio quale strada percorrere. Si è deciso quindi di implementare un algoritmo di Blob Tracking basato sul colore.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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Research on corporate social responsibility (CSR) has not differentiated the varying degree of government influence in its multiple roles on different types of CSR. However, different il1fluences resulting from the different roles he govemment plays in the CSR arena an shape different CSR behavior. This paper examines the efficacy of the govemment influence on four types of corporate social responsibilities: legal, economic, philanthropic and ethical. We argue that the govemment influence on firms' CSR disposition varies in intensizv and salience depending on the level of interdependency between the government and the firm and the deployable strategies available to the govemment. We have identified the strongest link between the government as mandator and legal CSR and weakest link between the govemment as endorser and ethical CSR. We provide implications for government policy makers and future studies in this area.

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Wydział Historyczny: Instytut Prahistorii

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One can say that our times are dominated by visual communication. Usually all day long we have been faced by various pictures, visual forms and symbols. According to the subject of the book 'Archaeology-Culture-Ideologies' I found it interesting to pay attention to the problem of visual representation, or better say visual symbols in nowadays communication and culture, their meaning and importance. From this point of view I would like to show the role of archaeologists who discover, interpret or even create some of them. The subject is not new of course, but the most often it is taken into consideration by the scholars who practice in social anthropology or philosophy and quite rarely it appear in studies of archaeologies, especially in Polish tradition. In my opinion the subject concerning visual symbols communication and archaeology arise several important questions that are also valid for the theme of book 'Archaeology-Culture-Ideologies'. The first is socio-cultural role of our discipline, next the danger of political and propaganda misuse of the results of archaeological research and then also commercialisation of the archaeological activities. The problem of visualisation and visual-communication can be the matter of various studies. In my paper from the beginning I would like to present the general view concerning visual symbols and figural motifs and the main ideas and approaches to study them from different humanistic perspectives. Then in my presentation I am going to discuss the question why in our culture the visual symbols and representations became so popular – compare to other ways of human expression, for example verbal symbol communication. I would like to see the problem in historical perspective as well. There are a lot of evidences, which support the statement about the power of visual symbols in history. In ancient times for example Horace in 'Ars Poetica' suggested that human mind usually is much more impressed by eyes than by ears. In my opinion that is quite often in human culture that visual impression is before mental one. Visual representations and symbols are very powerful, they can show and communicate various phenomena, they act immediately and quite often in easily way they can associate. So for archaeological research it could be very important to make some studies concerning the ancient symbols and general iconography and also it would be grateful to make some attempts for the study what kind of potential meaning could have visual symbols. In my paper I can only make some general statement about it. But the most important for the topic is reflection on prehistoric and ancient visual symbols and representation and their presence in contemporary culture. So after some general statements concerning the visual symbols examined from various perspectives finally I would like to point out with support of some examples how ancient and prehistoric visual symbols and images are still used and captured by contemporary culture and what is or should be the role of archaeologists activity concerning this matter.

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„Dziś jego postawa zapiera dech. Dać żyjącym exempla...”, powiada Paul Veyne w eseju Ostatni Foucault i jego moralność, i powiada tak o Foucault, ale gdy się nad tym zastanowić, w tradycji filozoficznej można odnaleźć cały ciąg postaci, które w pewnych okresach życia pragnęły jednego - właśnie chciały „dać żyjącym exempla”. Takim przykładem wśród jeszcze nie piszących filozofów mógłby być Sokrates. Tacy byli cynicy, a zwłaszcza bodaj najgłośniejszy z nich, Diogenes. Tacy wreszcie byli i stary Kant, i stary Nietzsche. Ich życie i ostatnie dzieła to często swoiste podręczniki życia, jednak nie tyle zobowiązujące powszechnością i obiektywnością wypowiadanych twierdzeń, co raczej przekonujące subiektywnością i jednostkowością przykładu. Każdy z nich, na swój sposób, dawał przykład jako filozof. Filozofował, dając przykład — swoim życiem, swoim dziełem. Czasami i jednym, i drugim. Istnieje grono filozofów, których życie było niezwykle blisko związane z działalnością filozoficzną, u których często trudno oddzielić filozofię od życia, u których konstytuuje się (Foucaulta) „ethos, filozoficzny sposób życia.” Sokrates, który nie ucieka przed sądem, choć może, i nie unika śmierci, choć może; Diogenes, kochany przez Ateńczyków skandalista, o którym Żywoty i poglądy słynnych filozofów powiadają, że „w byle jakim miejscu załatwiał wszystkie swoje sprawy”; Kant, który przez całe życie wstaje dokładnie o 4:55 na hasło swojego sługi, Lampego, Es ist Zeit, Herr Professor! i którego przechadzki po Królewcu mogą zastępować wskazania zegara; Nietzsche kończący w Turynie Ecce homo, jakby w przewidywaniu zbliżającej się katastrofy; i wreszcie umierający na AIDS i gorączkowo poprawiający na szpitalnym łóżku ostatnie dwa tomy Historii seksualności Michel Foucault (pytanie o splot jego własnego życia z ostatnim fragmentem jego dzieła jest pytaniem niezwykle trudnym, a odpowiedzi nie są jednoznaczne). Można by powiedzieć, iż każdy z nich pragnął wzmocnić swoją filozofię przykładem swojego życia. Asceza Kanta jest przecież nieodłączna od jego etyki, „troska o siebie” Foucaulta jest nieodłączna od jego „estetyki egzystencji”, śmierć Sokratesa i Nietzschego odejście od świadomego życia jedynie wzmacniają moc ich filozoficznych i etycznych wyborów (można by wręcz zastanawiać się, co stałoby się z Sokratesa „przykładem”, gdyby zdecydował się na ucieczkę z Aten, podobnie z myślą Nietzschego, gdyby, jak Hegel pod koniec życia, jedynie grał w karty...). Kant w trzeciej części Sporu fakultetów, Nietzsche w Ecce homo, Foucault w ostatnich częściach Historii seksualności (i pracach ją dopełniających), poza wszystkim innym, dają siebie za przykład: nie tyle od razu i po prostu wart naśladowania, lecz właśnie na początek jedynie wart przemyślenia. Paradoksalnie, to właśnie w ostatniej pracy Kanta i ostatniej pracy Nietzschego ich życie splata się z dziełem w jeden węzeł, to książki pisane własną krwią (jak powiedziałby Bataille, uważny czytelnik Nietzschego), własnym życiem.

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El desarrollo de la presente investigación, centra su atención en las capacidades dinámicas que influyen en la operación de la Red de Turismo de La Candelaria de Bogotá. Para este fin, se realizó una encuesta a 100 directivos o dueños de las empresas que conforman dicha red, y que es una muestra significativa para los propósitos de la investigación, puesto que permite describir a nivel de la empresa y a nivel de la red, la influencia de las capacidades dinámicas de absorción, adaptación e innovación. Como resultados, se obtuvieron que al nivel de empresas las tres capacidades dinámicas influyen en la operación de la misma, encontrándose una mayor relación entre las capacidades de “Innovación – Adaptación"; a nivel de red empresarial ocurre lo contrario, puesto que la relación de las capacidades dinámicas de “Innovación – Adaptación” es nula, mientras que las relaciones entre “Absorción – Innovación” y “Absorción – Adaptación” poseen una alta relación para la operación de la red. Lo anterior, se deriva del análisis realizado de los datos tabulados de la encuesta aplicada a las empresas de la red de turismo, con los estudios empíricos hallados que proponen escalas de medición para las capacidades dinámicas de absorción, adaptación e innovación, y el marco teórico elaborado como soporte para la presente investigación.

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