653 resultados para Pedagogy and Salvation.


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Pós-graduação em Educação - IBRC

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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The text proposes, from the methodological approaches of Paulo Freire, Celestin Freinet and Dermeval Saviani, the development of a geography dialectically conceived, contextualized.

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Pós-graduação em Educação Escolar - FCLAR

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Die Dissertation untersucht die geistige Produktion im Erziehungssystem anhand des Unterrichtsgegenstands populäre Musik. Hiermit ist sie im Kernbereich der musikpädagogischen Disziplin angesiedelt – Musik und Schule. Ferner rückt die Festlegung auf populäre Musik den Schüler in seinem Alltagswissen in den Vordergrund der Betrachtung. Die Frage nach dem Umgang mit populärer Musik ist somit indirekt eine Frage nach dem Umgang mit schülernahen Erfahrungswelten in der Schule. Innerhalb dieses Forschungsprofils erhält die Arbeit ihre eigentliche Relevanz - sie zeigt auf, wie eine moderne, selbstreferentielle Musikpädagogik eigene bedeutsame Kommunikationen beobachten kann. Entworfen in Anlehnung an die Systemtheorie nach Niklas Luhmann, werden in der Arbeit die unikalen Reflexionszusammenhänge von Pädagogik und Musikpädagogik anhand der folgenden Operationsfelder offengelegt: pädagogische und musikpädagogische Fachliteratur, Lehrpläne und Schulbücher. Nach Luhmann ist es erforderlich verstehend in die Unikalität systemischer Reflexionsleistungen einzudringen, um inkonsistente Anforderungen an die Aufgabe (Musik-)Erziehung und ihre Gegenstände aufzudecken und zukünftige Systemhandlungen zu optimieren. Die Arbeit ist in drei große historische Zeitblöcke gegliedert, die ihrerseits in verschiedene disziplinäre Operationsfelder unterteilt sind. Mit Hilfe dieser zweidimensionalen historisch-interdisziplinären Sichtweise wird populäre Musik als Bezugsgröße aufgewiesen, an der die zentralen Debatten von Pädagogik und Musikpädagogik kondensieren. Anhand von Schlüsselbegriffen wie Kultur, Gesellschaft und Ästhetik aber auch didaktischen Prinzipien wie Schüler- und Handlungsorientierung oder ganzheitliche (Musik-)Pädagogik lässt sich die Vielfalt historisch gewachsener inkonsistenter/konsistenter Forderungen belegen. Aus den Beobachtungen im Umgang mit populärer Musik werden Aufgaben deutlich, die die Disziplinen, vor allem die Musikpädagogik, in der Zukunft zu leisten haben. Diese beschäftigen sich auf der einen Seite mit dem disziplinären Selbstverständnis und auf der anderen Seite mit unbeantworteten didaktischen Fragestellungen wie den Möglichkeiten und Grenzen des einzelnen populären Musikstücks im konkret-situativen Lernkontext von Musikunterricht.

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Questo lavoro trae spunto da un rinnovato interesse per l’«intuizione» e il «pensiero visivo» in matematica, e intende offrire un contributo alla discussione contemporanea su tali questioni attraverso lo studio del caso storico di Felix Klein. Dopo una breve ricognizione di alcuni dei saggi più significativi al riguardo, provenienti sia dalla filosofia della matematica, sia dalla pedagogia, dalle neuroscienze e dalle scienze cognitive, l’attenzione si concentra sulla concezione epistemologia di Klein, con particolare riferimento al suo uso del concetto di ‘intuizione’. Dai suoi lavori e dalla sua riflessione critica si ricavano non solo considerazioni illuminanti sulla fecondità di un approccio «visivo», ma argomenti convincenti a sostegno del ruolo cruciale dell’intuizione in matematica.

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Il seguente lavoro di tesi verte sulla ricerca-azione formazione triennale “Il Filo di Arianna” realizzata in convenzione tra Associazione Italiana Sindrome X Fragile e Dipartimento Di Scienze dell’Educazione – Università di Bologna, finalizzata alla superamento degli handicap che la X fragile propone. La ricerca ha un fuoco in Pedagogia Speciale e un carattere multidisciplinare e inter istituzionale grazie alla sinergia con l’area neuroriabilitativa (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma) e l’area della Psicologia Clinica (Ospedale Bambin Gesù di Roma). Il lavoro di tesi descrive il percorso per giungere alle linee guida di intervento scaturite dalla ricerca, per il potenziamento cognitivo ed affettivo di bambini e persone con x fragile nei contesti di casa, scuola e tempo libero.

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La tesi analizza il dialogo tra due prospettive disciplinari: pedagogia e scienze mediche aprendo ad una serie di riflessioni operative e metodologiche per lo sviluppo della competenza educativa in sanità. Si tratta di un lavoro di ricerca pedagogica articolata in due parti:una teoretica e una empirica. La prima parte pone l’attenzione in modo particolare all’epistemologia della cura sanitaria nella prospettiva della complessità e agli elementi che definiscono la competenza educativa degli operatori. La seconda parte presenta i dati di una indagine esplorativa realizzata tramite focus group che ha coinvolto medici, infermieri, ostetriche e fisioterapisti della provincia di Bologna e medici, infermieri e fisioterapisti del Canton Ticino, Svizzera per far emergere le esperienze, i vissuti e le opinioni legate alle azioni educative sanitarie

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La ricerca prende in esame le produzioni narrative, in particolare quelle dedicate agli adolescenti e ai giovani adulti, nei cui linguaggi e nelle cui trame si insinuano modelli di vita, comportamenti, valori, stereotipie, ecc. Attraverso le fiction dell'ultimo decennio, sono offerte interpretazioni alle costanti e alle variabili che percorrono i diversi prodotti culturali e che sono metafore di caratteristiche e di dinamiche della società post-moderna. Nella ricerca si studiano le trame e i personaggi delle narrazioni e, in parallelo, si individuano le correlazioni con studi pedagogici interessati alle ultime generazioni giovanili. La comparazione ha portato ad un sistema di decifrazione per individuare il giovane dell'era post-moderna tra gli elementi di finzione. Si sono prese in esame le più importanti icone dell'immaginario che, pur attraverso innumerevoli riscritture, continuano ad imporsi come metafore per identificazione, abnegazione, catarsi. Rispetto al passato, molte icone presenti nelle ultime produzioni di fiction subiscono alterazioni leggibili come spie (i.e. Ginzburg). È in queste trasformazioni, spinte fino alla metamorfosi dell'icona, che è possibile rintracciare alcune caratteristiche proprie del mondo giovanile in rapporto con la società contemporanea. L'immaginario può dunque essere lo specchio in cui l'uomo e la società possono riconoscersi, e studiarlo apre possibilità per sviluppare prospettive di interpretazione verso nuovi orizzonti.

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In this thesis, I have chosen to translate from Italian into Arabic Canto I of the Inferno, from Dante Alighieri’s epic poem the Divine Comedy (La Divina Commedia) because it’s a masterpiece in both Italian and world literature. Also I have selected it for its artistic value and the universal themes that it depicts. In fact, my purpose in translating this great work into Arabic is to extol the cultural and universal aspects that can be common to human beings everywhere. My paper is written in Arabic and has six sections: A brief introduction on Dante’s life, an introduction to the Divine Comedy, a summary of Canto 1 of the Inferno and its analysis, Canto I of the Inferno in Italian, its translation into Arabic and finally a comment on the translation. The first part -a summary of Dante’s life was presented. The second part of my paper is an introduction to the Divine Comedy, the allegorical epic poem, consisting of three parts: The Inferno (Hell), Purgatorio (Purgatory), and Paradiso (Paradise). The third part is a summary and analysis of Canto 1 of the Inferno, Dante’s most renowned verses. The analysis of Canto highlights the everlasting conflict of man– sinning and giving in to temptation but then trying to repent and search for his soul’s salvation. He reflects on sin, existence, truth, God, love and salvation in his struggle through the dark and gloomy forest which symbolizes conflict and temptations man may succumb to. The influence of Christianity and the Middle ages here shows his commitment to religion and faith. Moreover, his meeting of Virgil, who guides him to the mountain during his journey to salvation, reflects the positive impact of Virgil’s philosophy on Dante. The fourth part presents the Italian version of Canto 1 of the Inferno. The fifth section of my paper is the translation of Canto 1 of the Inferno from Italian to Arabic. Translating an excerpt of Dante’s masterpiece was not an easy task: I had to consult several critique texts besides the Italian source text with explanations, and also some English versions to overcome any translation difficulties. As a student of translation, my goal was to be faithful in relaying to the Arabic audience the authenticity of Dante’s work, his themes, passions and aesthetic style. Finally, I present a conclusion including a comment on the translation and the bibliography of the sources I have consulted.

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This project consists of a proposed curriculum for a semester-long, community-based workshop for LGBTQIA+ (lesbian, gay, bisexual, trans*, queer or questioning, intersex, asexual or ally, "+" indicating other identifications that deviate from heterosexual) youth ages 16-18. The workshop focuses on an exploration of LGBTQIA+ identity and community through discussion and collaborative rhetorical analysis of visual and social media. Informed by queer theory and history, studies on youth work, and visual media studies and incorporating rhetorical criticism as well as liberatory pedagogy and community literacy practices, the participation-based design of the workshop seeks to involve participants in selection of media texts, active analytical viewership, and multimodal response. The workshop is designed to engage participants in reflection on questions of individual and collective responsibility and agency as members and allies of various communities. The goal of the workshop is to strengthen participants' abilities to analyze the complex ways in which television, film, and social media influence their own and others’ perceptions of issues surrounding queer identities. As part of the reflective process, participants are challenged to consider how they can in turn actively and collaboratively respond to and potentially help to shape these perceptions. My project report details the theoretical framework, pedagogical rationale, methods of text selection and critical analysis, and guidelines for conduct that inform and structure the workshop.

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Iniciado el siglo XXI, la denominación Literatura Juvenil y el campo epistemológico específico y de investigación que abarca, no han sido todavía suficientemente definidos. Con este estudio se pretende aproximar algunas de las características más notorias de esta área de la Literatura, que tiene como principales destinatarios los lectores adolescentes. Sin duda, fue Paul Hazard, con Los libros, los niños y los hombres (trad. 1950) quien se atrevió a defender la enseñanza a través de libros recreativos y de imaginación para la infancia, desplazando así el centro de lo didáctico moralizante al ámbito abierto y rico del sentimiento y de la fantasía. Ocho años más tarde, Enzo Petrini, con su Estudio crítico de la Literatura Juvenil (1958), asentó las primeras bases de diferenciación de literatura para niños y literatura para jóvenes estudian-do los orígenes y evolución de la Literatura Juvenil y destacando la contribución de la pedagogía y de la crítica.

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Si bien el pensamiento de Leopoldo Lugones ha sido interpretado como autoritario y monológico, esta mirada puede ser puesta en cuestión desde la imbricación entre nacionalismo y universalismo que atraviesa sus obras de inspiración modernista. Su libro Prometeo (un proscripto del sol) –obra de pedagogía estética y homenaje al Centenario de la Patria– liga una "estética de la nacionalidad" con la defensa de los valores de la Ilustración. Sobre todo con el valor de la libertad y, desde el plano del poeta, de la libertad creadora. Este trabajo pretende interpretar, desde una hermenéutica en la cual dialoga la filosofía con el pensamiento mítico, los posibles usos del mito en la escritura lugoniana del Prometeo. Usos que pueden dar lugar tanto al núcleo constitutivo de lo que será su discurso nacionalista más excluyente a partir las conferencias de 1913 sobre el poema Martín Fierro, como a una defensa de la autonomía poética ante el mundo burgués vinculada a cierta forma de pensamiento utópico.

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Este artículo pretende establecer una diferenciación entre corriente y tradición pedagógica para sugerir una posible relación con la Educación Especial en tanto campo de problemas multidisciplinar , sin descartar las relaciones en su ángulo de modalidad educativa, de conjuntos de servicios y apoyos o de conocimiento profesional para la atención educativa de los sujetos con discapacidad. La intención de fondo consiste en plantear algunas “bases" para reflexionar e investigar sistemáticamente sobre las corrientes pedagógicas de la Educación Especial en las distintas tradiciones pedagógicas, lo cual aportará a la objetivación del campo al tiempo que otorga las condiciones de posibilidad para sumergirse en el acontecer de una historicidad pedagógica en permanente movimiento (aunque no se restrinja, a mediano plazo, únicamente a la pedagogía) y en interconexión fluida con otras culturas y sociedades. De esta manera, el texto puede entenderse como una reflexión de pedagogía general o como una aproximación pedagógica comparada sobre la Educación Especial en América Latina.

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El artículo busca analizar el lugar de Víctor Mercante en la producción de un discurso científico sobre la educación, sobre todo con las asociaciones discursivas entre ciencia y pedagogía y entre pedagogía científica y reforma educativa. Partiendo de una revisión de las lecturas historiográficas sobre su obra, el texto se detiene en el proyecto epistémico-político de la Paidología como ciencia de la infancia escolarizada y del Laboratorio en la Universidad de La Plata como institución de producción y diseminación de saberes. Mercante se estableció firmemente en redes internacionales de conocimiento y sostuvo la idea de la ciencia como empresa cosmopolita de saber, ciencia que debía ser escrita con números, cuadros y citas a pie de página como criterio de legitimidad de sus enunciados. Finalmente, se destaca su importancia en el privilegio de la infancia y la adolescencia como sujetos pedagógicos, todavía apegados a categorías epistémico-políticas del siglo XIX pero enunciados con instrumentos, lenguajes y redes de saberes del siglo XX