977 resultados para Tammany Hall
Resumo:
Questa tesi parte da un evento “minore” della storia del XIX secolo per tendere, poi, ad alcuni obiettivi particolari. L’evento è costituito da uno strano funerale postumo, quello di Piero Maroncelli, carbonaro finito alla Spielberg, graziato, poi emigrato in Francia e in America, il cui corpo viene sepolto a New York nell’estate del 1846. Quarant’anni dopo, nel 1886, i resti di Maroncelli vengono esumati e – attraverso una “trafila” particolare, di cui è protagonista la Massoneria, da una sponda all’altra dell’Atlantico – solennemente trasferiti nella città natale di Forlì, dove vengono collocati nel pantheon del cimitero monumentale, inaugurato per l’occasione. Gli eventi celebrativi che si consumano a New York e a Forlì sono molto diversi fra loro, anche se avvengono quasi in contemporanea e sotto regie politiche ispirate dal medesimo radicalismo anticlericale. E’ chiaro che Maroncelli è un simbolo e un pretesto: simbolo di un’italianità transnazionale, composta di un “corpo” in transito, fuori dello spazio nazionale, ma appartenente alla patria (quella grande e quella piccola); pretesto per acquisire e rafforzare legami politici, mercè mobilitazioni di massa in un caso fondate sul festival, sulla festa en plein air, nell’altro sui rituali del cordoglio per i “martiri” dell’indipendenza. L’opportunità di comparare questi due contesti – l’Italia, colta nella sua periferia radicale e la New York della Tammany Hall -, non sulla base di ipotesi astratte, ma nella concretezza di un “caso di studio” reale e simultaneo, consente di riflettere sulla pervasività dell’ideologia democratica nella sua accezione ottocentesca, standardizzata dalla Massoneria, e, d’altro canto, sui riti del consenso, colti nelle rispettive tipicità locali. Un gioco di similitudini e di dissomiglianze, quindi. Circa gli obiettivi particolari – al di là della ricostruzione del “caso” Maroncelli -, ho cercato di sondare alcuni temi, proponendone una ricostruzione in primo luogo storiografica. Da un lato, il tema dell’esilio e del trapianto delle esperienze di vita e di relazione al di fuori del proprio contesto d’origine. Maroncelli utilizza, come strumento di identitario e di accreditamento, il fourierismo; la generazione appena successiva alla sua, grazie alla Giovine Italia, possiede già un codice interno, autoctono, cui fare riferimento; alla metà degli anni Cinquanta, ad esso si affiancherà, con successo crescente, la lettura “diplomatica” di ascendenza sabauda. Dall’altro, ho riflettuto sull’aspetto legato ai funerali politici, al cordoglio pubblico, al trasferimento postumo dei corpi. La letteratura disponibile, al riguardo, è assai ricca, e tale da consentire una precisa classificazione del “caso” Maroncelli all’interno di una tipologia della morte laica, ben delineata nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento. E poi, ancora, ho preso in esame le dinamiche “festive” e di massa, approfondendo quelle legate al mondo dell’emigrazione italiana a Mew York, così distante nel 1886 dall’élite colta di quarant’anni prima, eppure così centrale per il controllo politico della città. Dinamiche alle quali fa da contrappunto, sul versante forlivese, la visione del mondo radicale e massonico locale, dominato dalla figura di Aurelio Saffi e dal suo tentativo di plasmare un’immagine morale e patriottica della città da lasciare ai posteri. Quasi un’ossessione, per il vecchio triumviro della Repubblica romana (morirà nel 1890), che interviene sulla toponomastica, sull’edilizia cemeteriale, sui pantheon civico, sui “ricordi” patriottici. Ho utilizzato fonti secondarie e di prima mano. Anche sulle prime, quantitativamente assai significative, mi sono misurata con un lavoro di composizione e di lettura comparata prima mai tentato. La giustapposizione di chiavi di lettura apparentemente distanti, ma giustificate dalla natura proteiforme e complicata del nostro “caso”, apre, a mio giudizio, interessanti prospettive di ricerca. Circa le fonti di prima mano, ho attinto ai fondi disponibili su Maroncelli presso la Biblioteca comunale di Forlì, alle raccolte del Grande Oriente d’Italia a Roma, a periodici italoamericani assai rari, sparsi in diverse biblioteche italiane, da Milano a Roma. Mi rendo conto che la quantità dei materiali reperiti, sovente molto eterogenei, avrebbero imposto una lettura delle fonti più accurata di quella che, in questa fase della ricerca, sono riuscita a condurre. E’ vero, però, che le suggestioni già recuperabili ad un’analisi mirata al contenuto principale – le feste, la propaganda, il cordoglio – consentono la tessitura di una narrazione non forzata, nella quale il ricordo della Repubblica romana viaggia da una sponda all’altra dell’Atlantica, insieme ai resti di Maroncelli; nella quale il rituale massonico funge da facilitatore e da “mediatore culturale”; nella quale, infine, il linguaggio patriottico e la koinè democratica trans-nazionale riescono incredibilmente a produrre o a incarnare identità. Per quanto tempo? La risposta, nel caso forlivese, è relativamente facile; in quello della “colonia” italiana di New York, presto alterata nella sua connotazione demografica dalla grande emigrazione transoceanica, le cose appaiono più complesse. E, tuttavia, nel 1911, cinquantesimo dell’Unità, qualcuno, nella grande metropoli americana, si sarebbe ricordato di Maroncelli, sia pure in un contesto e con finalità del tutto diverse rispetto al 1886: segno che qualcosa, sotto traccia, era sopravvissuto.
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Description based on: Vol. 38, no. 14 (Apr. 1, 1911); title from caption.
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I. The community: Pittsburgh the year of the survey, by E. T. Devine. Pittsburgh: an interpretation of its growth, by R. A. Woods. Coalition of Pittsburgh's civic forces, by A. T. Burns.--II. Civic conditions: Civic improvement possibilities in Pittsburgh, by C. M. Robinson. Thirty-five years of typhoid, by F. E. Wing. The housing of Pittsburgh's workers, by Emily W. Dinwiddie and F. Elisabeth Crowell. Three studies in housing and responsibility: Skunk hollow, by Florence L. Lattimore. Painter's row, Tammany hall, by F. Elisabeth Crowell. The aldermen and their courts, by H. V. Blaxter and A. H. Kerr. The disproportion of taxation in Pittsburgh, by S. M. Harrison.--III. Children and the city: Pittsburgh schools, by Lila Ver P. North. The playgrounds of Pittsburgh, by Beulah Kennard. The public library, by Frances J. Olcott. Pittsburgh as a foster mother, by Florence L. Lattimore.--Appendices.
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Mode of access: Internet.
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We study the transport properties of HgTe-based quantum wells containing simultaneously electrons and holes in a magnetic field B. At the charge neutrality point (CNP) with nearly equal electron and hole densities, the resistance is found to increase very strongly with B while the Hall resistivity turns to zero. This behavior results in a wide plateau in the Hall conductivity sigma(xy) approximate to 0 and in a minimum of diagonal conductivity sigma(xx) at nu = nu(p) - nu(n) = 0, where nu(n) and nu(p) are the electron and hole Landau level filling factors. We suggest that the transport at the CNP point is determined by electron-hole ""snake states'' propagating along the nu = 0 lines. Our observations are qualitatively similar to the quantum Hall effect in graphene as well as to the transport in a random magnetic field with a zero mean value.
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Previous resistively detected NMR (RDNMR) studies on the nu approximate to 1 quantum Hall state have reported a ""dispersionlike"" line shape and extremely short nuclear-spin-lattice relaxation times, observations which have been attributed to the formation of a skyrme lattice. Here we examine the evolution of the RDNMR line shape and nuclear-spin relaxation for Zeeman: Coulomb energy ratios ranging from 0.012 to 0.036. According to theory, suppression of the skyrme crystal, along with the associated Goldstone mode nuclear-spin-relaxation mechanism, is expected at the upper end of this range. However, we find that the anomalous line shape persists at high Zeeman energy, and only a modest decrease in the RDNMR-detected nuclear-spin-relaxation rate is observed.
Emergent and reentrant fractional quantum Hall effect in trilayer systems in a tilted magnetic field
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Magnetotransport measurements in triple-layer electron systems with high carrier density reveal fractional quantum Hall effect at total filling factors nu>2. With an in-plane magnetic field we are able to control the suppression of interlayer tunneling which causes a collapse of the integer quantum Hall plateaus at nu=2 and nu=4, and an emergence of fractional quantum Hall states with increasing tilt angles. The nu=4 state is replaced by three fractional quantum Hall states with denominator 3. The state nu=7/3 demonstrates reentrant behavior and the emergent state at nu=12/5 has a nonmonotonic behavior with increasing in-plane field. We attribute the observed fractional quantum Hall plateaus to correlated states in a trilayer system.
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The influence of microwave irradiation on dissipative and Hall resistance in high-quality bilayer electron systems is investigated experimentally. We observe a deviation from odd symmetry under magnetic-field reversal in the microwave-induced Hall resistance boolean AND R(xy), whereas the dissipative resistance boolean AND R(xx) obeys even symmetry. Studies of Delta R(xy) as a function of the microwave electric field and polarization exhibit a strong and nontrivial power and polarization dependence. The obtained results are discussed in connection to existing theoretical models of microwave-induced photoconductivity.
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We investigate the intrinsic spin Hall effect in two-dimensional electron gases in quantum wells with two subbands, where a new intersubband-induced spin-orbit coupling is operative. The bulk spin Hall conductivity sigma(z)(xy) is calculated in the ballistic limit within the standard Kubo formalism in the presence of a magnetic field B and is found to remain finite in the B=0 limit, as long as only the lowest subband is occupied. Our calculated sigma(z)(xy) exhibits a nonmonotonic behavior and can change its sign as the Fermi energy (the carrier areal density n(2D)) is varied between the subband edges. We determine the magnitude of sigma(z)(xy) for realistic InSb quantum wells by performing a self-consistent calculation of the intersubband-induced spin-orbit coupling.
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The influence of interlayer coupling on the formation of the quantized Hall phase at the filling factor nu=2 was studied in multilayer GaAs/AlGaAs heterostructures. The disorder broadened Gaussian photoluminescence line due to localized electrons was found in the quantized Hall phase of the isolated multi-quanturn-well structure. On the other hand, the quantized Hall phase of weakly coupled multilayers emitted an unexpected asymmetrical line similar to that observed in metallic electron systems. We demonstrated that the observed asymmetry is caused by the partial population of extended electron states formed in the insulating quantized Hall phase due to spin-assisted interlayer percolation. A sharp decrease in the single-particle scattering time associated with these extended states was observed for the filling factor nu=2. (C) 2008 American Institute of Physics. [DOI: 10.1063/1.2978194]
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View to landscape beyond through windows of upper level of tower.
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As seen from below.
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View to landscape beyond from interior of house.
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View to upper tower from lower section of house.