879 resultados para Lingua dei Segni, Arte, Integrazione, Teatro, Corpo


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La presente tesi si propone di dimostrare come l'arte costituisca un valido strumento di promozione della cultura sorda, favorendone l'integrazione nella società. Una volta sfatati i pregiudizi e i luoghi comuni sulla lingua dei segni, l'elaborato passa dunque in rassegna innovativi approcci artistici e inusuali commistioni quali la musica visiva e le compagnie di teatro bilingui. La marcata dimensione visiva di questa lingua la avvicina inevitabilmente al teatro, ambito prediletto della corporeità, che ci porta verso un linguaggio fisico e, pertanto, anche verso una lingua fisica. In conclusione, si analizza pertanto la potenza comunicativa del corpo attraverso le visioni di diversi teatri e registi che, in qualche modo, innalzano il gesto a segno.

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La presente tesi nasce dal desiderio di effettuare un confronto tra due lingue dei segni che possiedono un'origine comune: la lingua dei segni italiana (LIS) e la langue des signes française (LSF). Si è cercato di capire quanto queste ultime possano essere analoghe tutt'oggi effettuando un confronto tra le loro principali strutture sintattiche, dopo aver passato in rassegna gli avvenimenti storici ed i provvedimenti legislativi più influenti in entrambi i paesi. La pecularietà di questa tesi risiede essenzialmente nel suo carattere inedito poiché finora nessun confronto del genere era stato realizzato tra queste due lingue. Nel primo capitolo, si è deciso di passare in rassegna le varie definizioni proposte dall'OMS circa l'handicap e la disabilità in modo da distinguere due concetti che spesso vengono considerati sinonimi. Vediamo inoltre quanto è importante l'impatto dell'ambiente circostante e della società nei confronti dell'handicap, dopodiché viene rivolta particolare attenzione alla sordità. Nel secondo capitolo, ripercorriamo i sentieri della storia, dai pensatori dell'Antichità fino al giorno d'oggi, al fin di vedere quali sono state le varie correnti di pensiero riguardo la sordità e le lingue dei segni attraverso i secoli. In seguito, ci focalizziamo sull'aspetto legislativo riportando i vari disegni di legge e provvedimenti legislativi che hanno segnato un decisivo progresso nel campo del riconoscimento delle lingue dei segni in Francia ed in Italia. Nel terzo capitolo, dopo una breve introduzione sulle lingue dei segni, vengono scomposti i parametri formazionali della LIS e della LSF, soffermandoci sulle differenze circa la dattilologia e le configurazioni in LSF e in LIS. Infine, viene effettuato il confronto tra le principali strutture sintattiche in LSF e in LIS allo scopo di verificare l'ipotesi alla base della presente tesi. Dopo aver esposto l'obiettivo, ciò che emerge dal confronto, sebbene vi siano alcune piccole differenze, conferma l'ipotesi all'origine della ricerca.

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Seeking new ways to be used in the process of teaching and learning, he turned a look at alternative lines of research, going to value the arts in education, and inside, there has been a major focus of the relationship to both the theater and education. Currently, the theater has been the subject of research in education and has been also widely used as an educational resource, and its adoption by professionals is based on studies showing the contributions of the theater to child development. The theater, while playing, artistic expression and involves imagination, creation and sociability.This paper presents child development in all its phases, the importance of games, especially the symbolic games, during this process, through the perspective of Jean Piaget, a brief history of the theater within the education and the contributions actuallyits use as methodology of teaching and learning brings to children's development of the early years of elementary school, bringing the discussion as teachers' perception about the real possibility of its use in schools as a way of teaching and learning. This research aimed to understand the dialogic relationship between theater and basic education, emphasizing its most striking features, emphasize its presence in the teaching and learning in basic education, focusing on the early years of primary education; see how the skills developed with drama can help develop cognitive, psychological, social and moral development of children, performing an initial survey on the possibilities of using the theater within the lesson plans for teachers in the first grade of elementary school and learn the opinions of professional education on theresearch subject, being held with four teachers who teach in the first years of elementary education at a public school in Santa Cruz do Rio Pardo, ...(Complete abstract click electronic address below)

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Il presupposto della ricerca consiste nel riconosciuto valore storico-testimoniale e identitario e in un significativo potenziale d’indicazione pianificatoria e progettuale che detengono in sé i segni del paesaggio rurale tradizionale. Allo stato attuale, sebbene tali valori vengano ampiamente affermati sia nell’ambiente normativo-amministrativo che in quello scientifico, è tuttora riscontrabile una carenza di appropriati metodi e tecniche idonei a creare opportuni quadri conoscitivi per il riconoscimento, la catalogazione e il monitoraggio dei paesaggi rurali tradizionali a supporto di politiche, di piani e di progetti che interessano il territorio extraurbano. La ricerca si prefigge l’obiettivo generale della messa a punto di un set articolato ed originale di strumenti analitici e interpretativi di carattere quantitativo idonei per lo studio delle trasformazioni fisiche dei segni del paesaggio rurale tradizionale e per la valutazione del loro grado di integrità e rilevanza alla scala dell’azienda agricola. Tale obiettivo primario si è tradotto in obiettivi specifici, il cui conseguimento implica il ricorso ad un caso studio territoriale. A tal proposito è stato individuato un campione di 11 aziende agricole assunte quali aree studio, per una superficie complessiva pari all’incirca 200 ha, localizzate nel territorio dell’alta pianura imolese (Emilia-Romagna). L’analisi e l’interpretazione quantitativa delle trasformazioni fisiche avvenute a carico dei sopraccitati segni sono state condotte a decorrere da prima dell’industrializzazione all’attualità e per numerosi istanti temporali. Lo studio si presenta sia come contributo di metodo concernente la lettura diacronica dei caratteri tradizionali spaziali e compositivi del territorio rurale, sia come contributo conoscitivo relativo alle dinamiche evolutive dei paesaggi tradizionali rurali dell’area indagata.

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Tese de mestrado Arte, Património e Teoria do Restauro, Universidade de Lisboa, Faculdade de Letras

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Dissertação (mestrado)—Universidade de Brasília, Instituto de Artes, 2016.

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Imagens de um corpo de mulher: (re)criações na obra de arte de Clarice Lispector e Frida Kahlo é uma pesquisa de ordem literária e filosófica, que tem como objetivo encontrar um corpo de mulher através da análise de parte da produção literária de Clarice Lispector e plástica de Frida Kahlo, experimentada também pela pesquisadora no exercício desta escrita acadêmica. Com o método comparativo, esta dissertação propõe apresentar zonas fronteiriças entre a plasticidade e a textualidade, tanto da palavra, quanto da imagem. Tendo como ponto de interseção o corpo, há uma escritora que pinta e uma pintora que escreve: neste duplo deslocamento, vislumbram-se cruzamentos das quais insurgem corporalidades cuja constância é estar em transformação. Nos processos criativos das duas artistas pesquisadas, são tênues os limiares entre vida e arte. Coloca-se em questão o conceito de representação, já há muito tempo em crise, e possibilita o uso do termo (re)criação. No livro Água Viva, de Clarice Lispector, uma personagem-pintora realiza uma metaescrita, discutindo as limitações e os alcances do próprio ato de escrever. Nos quadros de Frida Kahlo, é recorrente a presença de uma figura corpórea marcada por procedimentos cirúrgicos, fruto da condição enferma que acompanhou a artista por toda sua trajetória. Cada uma, a seu modo e a partir de seu próprio corpo vivente, produziu (re)criações que implicam, em suas obras de arte, o leitor e o fruidor, inclusive a pesquisadora. Diante desse panorama, destacam-se os imbricamentos entre a Literatura e a Pintura, assim como entre a Arte e a Filosofia. Este trânsito não só aponta, mas também gera corpos poético-conceituais. A cintilação destes encontros, pois, é o devir aqui estudado um corpo de mulher por vir

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Esta dissertação pretende analisar as práticas de dois artistas contemporâneos, Ryan Trecartin e Jacolby Satterwhite, nomeadamente a nível do modo como trabalham a intersecção do vídeo digital e da performance como forma de manifestação de corporalizações queer através do corpo masculino. Mais concretamente, interessa-nos focar processos de “queerificação” e de produção de corpos que emergem intrinsecamente pelo médium digital, e que exploram as possibilidades transformativas do médium tanto a nível de representação, criação e mutação de formas, como a nível comunicacional e de possibilidades de subjectivação e corporalizações múltiplas. Para tal, partimos dos dois campos teóricos que se mostraram mais pertinentes relativamente aos processos artísticos em análise, nomeadamente: a teoria queer pelo modo como definiu o carácter performativo das normas de género e as categorizações identitárias sexuais como suporte da heteronormatividade, identificando estratégias para a sua re-significação; e o pensamento sobre a relação do corpo com o médium digital, pelo modo como delineou processos de corporalização através da tecnologia digital. A análise dos processos artísticos de Ryan Trecartin e Jacolby Satterwhite demonstra como a arte contemporânea é um território fértil não apenas para a exposição de matrizes normativas de opressão, mas também para a criação de mundos radicalmente queer em que, fazendo uso do potencial transformativo do médium digital, se manifestam realidades e corpos onde a normatividade é totalmente implodida.

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Este trabalho apresenta o rádio, mais especificamente a peça radiofônica, como uma experiência pedagógica para atores que assim ampliam seu repertório e tornam a voz protagonista da ação. Entendendo a linguagem radiofônica como linguagem artística e o rádio como um meio expressivo, o estudo pretende um conhecimento vocal voltado para o efeito da voz, sua dimensão temporal e espacial e o estatuto de corpo que ela assume nessas condições. Traz a perspectiva da pedagogia do ator, considerando o ouvinte como interlocutor, sem o que a ação do ator não se concretiza. Utiliza como objeto de pesquisa, a investigação O trabalho do ator voltado para um veículo radiofônico, realizada no âmbito do Departamento de Arte Dramática, Instituto de Artes da Universidade Federal do Rio Grande do Sul, e busca sistematizar para o exercício radiofônico as práticas desenvolvidas pelos atores em seu processo de criação. Para tanto, articula diálogos com as vozes e idéias de Rudolf Arnheim, Werner Klippert, Eduardo Meditsch, Constantin Stanislavski, João Francisco Duarte Junior e Jorge Larrosa, entre outros. Como desdobramento, mostra a possibilidade de promover a oralidade e o exercício radiofônico como expressões individuais e como experiências criativas coletivas e pedagógicas, em atividades para a sala de aula em todos os níveis de ensino, para a oficina e para a ação cultural. Demarca, ainda, a busca por uma expressão radiofônica contemporânea, uma linguagem que faça sentido hoje, abrindo espaço para a escuta ainda que num mundo coberto de imagens.

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Pós-graduação em Artes - IA

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Negli ultimi anni si è assistito ad una radicale rivoluzione nell’ambito dei dispositivi di interazione uomo-macchina. Da dispositivi tradizionali come il mouse o la tastiera si è passati allo sviluppo di nuovi sistemi capaci di riconoscere i movimenti compiuti dall’utente (interfacce basate sulla visione o sull’uso di accelerometri) o rilevare il contatto (interfacce di tipo touch). Questi sistemi sono nati con lo scopo di fornire maggiore naturalezza alla comunicazione uomo-macchina. Le nuove interfacce sono molto più espressive di quelle tradizionali poiché sfruttano le capacità di comunicazione naturali degli utenti, su tutte il linguaggio gestuale. Essere in grado di riconoscere gli esseri umani, in termini delle azioni che stanno svolgendo o delle posture che stanno assumendo, apre le porte a una serie vastissima di interessanti applicazioni. Ad oggi sistemi di riconoscimento delle parti del corpo umano e dei gesti sono ampiamente utilizzati in diversi ambiti, come l’interpretazione del linguaggio dei segni, in robotica per l’assistenza sociale, per indica- re direzioni attraverso il puntamento, nel riconoscimento di gesti facciali [1], interfacce naturali per computer (valida alternativa a mouse e tastiera), ampliare e rendere unica l’esperienza dei videogiochi (ad esempio Microsoft 1 Introduzione Kinect© e Nintendo Wii©), nell’affective computing1 . Mostre pubbliche e musei non fanno eccezione, assumendo un ruolo cen- trale nel coadiuvare una tecnologia prettamente volta all’intrattenimento con la cultura (e l’istruzione). In questo scenario, un sistema HCI deve cercare di coinvolgere un pubblico molto eterogeneo, composto, anche, da chi non ha a che fare ogni giorno con interfacce di questo tipo (o semplicemente con un computer), ma curioso e desideroso di beneficiare del sistema. Inoltre, si deve tenere conto che un ambiente museale presenta dei requisiti e alcune caratteristiche distintive che non possono essere ignorati. La tecnologia immersa in un contesto tale deve rispettare determinati vincoli, come: - non può essere invasiva; - deve essere coinvolgente, senza mettere in secondo piano gli artefatti; - deve essere flessibile; - richiedere il minor uso (o meglio, la totale assenza) di dispositivi hardware. In questa tesi, considerando le premesse sopracitate, si presenta una sistema che può essere utilizzato efficacemente in un contesto museale, o in un ambiente che richieda soluzioni non invasive. Il metodo proposto, utilizzando solo una webcam e nessun altro dispositivo personalizzato o specifico, permette di implementare i servizi di: (a) rilevamento e (b) monitoraggio dei visitatori, (c) riconoscimento delle azioni.

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A pesquisa Corpolimite parte do discurso de onde a fisicalidade e experiência informe do corpo que atravessa camadas, dos rituais de passagem às políticas urbanas, cria complexidades e zonas desestabilizantes que revelam saberes via percepção e sentidos através da experiência poética em carne-viva. Partindo da perspectiva das modificações corporais no contexto das transformações extremas (como tatuagens, piercings, escarificação, implantes e suspensão corporal) o trabalho traça um percurso errático acerca das práticas de corpo que borram fronteiras, abrem fissuras e desviam, criando novos caminhos poéticos, novos jogos de significação. Baseando-se numa escrita poética e biográfica, o texto mistura imagem e palavra de forma a elaborar uma trama das complexidades envolvidas nos processos descritos. Trabalhando no campo da Performance Art e da Body Art o discurso arte-vida é permanente, trazendo à tona traços da vida cotidiana. Estes rastros transbordam e jorram pelo texto que é carne, matéria viva deste corpo de papel

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Se estableció como práctica la labor de producción del Ciclo Remedio para Homofóbicos Teatro Sobre Homosexualidad ejecutado por la Corporación Luna Teatro en el marco Artistas en Residencia de la Sala Mallarino del Teatro Colón de Bogotá.

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Imago theātrum -el teatro como imagen, en latín- es una reflexión sobre el hecho teatral a partir de una aproximación a las prácticas escénicas de Mapa Teatro- Laboratorio de Artistas, principal exponente del teatro de vanguardia en Colombia. Desde su fundación los hermanos Heidi y Rolf Abderhalden Cortés, núcleo creativo del grupo, concibieron su proyecto desde una visión interdisciplinaria del fenómeno teatral, que apela tanto a su singularidad -lo vivo, lo visual, la experiencia, el encuentro, la presencia- como a la multiplicidad de dispositivos que lo rehacen, superando las fronteras que convencionalmente lo separan de otras artes. Las prácticas de Mapa Teatro apuestan por el reencuentro de lo escénico con lo real y lo vivencial. Esta concepción entra en choque con los fundamentos y praxis de un teatro eminentemente dramático, apoyado más en la textualidad que en la visualidad, en la mimesis, en la sumisión del espectador y del actor ante la Institución-Teatro y ante un régimen colonial de representación, en la separación escenario-público, en la mirada frontal y centrada, en las representaciones naturalistas, psicologistas y realistas. Desde los estudios teatrales este trabajo es un viaje por el teatro contemporáneo de la mano de artistas y autores que han resistido a ese teatro convencional y dominante, cuyo dispositivo dramático pasó al cine y la televisión. Las vanguardias teatrales del siglo XX y de lo que va del XXI en Occidente -las dramaturgias de la imagen, como las llama José A. Sánchez- generaron otras visiones del arte teatral: teatro posdramático, teatro en el campo expandido, teatro y artes vivas… Acogieron las rupturas de las artes plásticas e incorporaron los nuevos artefactos de la visión; se interesaron por las nuevas realidades sociales, las subjetividades, las marginalidades, lo micro-político, las nuevas sensibilidades y formas de asociación; y asumieron otras formas de creación, de escribir la escena con múltiples autores, con artistas y no artistas. El viaje pasa también por las tendencias teatrales en Colombia y se detiene así en las prácticas de Mapa Teatro, no para abordarlas en su totalidad y en toda su complejidad, sino para estudiar los procesos conceptuales, políticos y formales que, en mi opinión, han llevado a ampliar y reconfigurar la noción y la praxis del teatro en el país. De este modo Mapa Teatro recoge un legado artístico y cultural transgresor, lo resignifica, lo potencia y expande así el teatro en su efímero presente y hacia futuro.