64 resultados para indice

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Questo elaborato nasce da uno stage presso lo stabilimento Bonfiglioli Trasmital S.p.A. di Forl, unazienda manifatturiera specializzata nella produzione, costruzione e distribuzione di motoriduttori di velocit, sistemi di azionamento e motoriduttori epicicloidali applicati nel campo industriale, dellautomazione, delle macchine movimento terra e nellambito delle energie alternative. Il progetto ha lo scopo di aumentare la disponibilit di un impianto di tempra ad induzione. La scelta di tale impianto quale oggetto dellattivit, proviene da unanalisi delle ore di disponibilit perse per inefficienza, nellanno 2012, in tutto il reparto di lavorazione meccanica dello stabilimento produttivo di Forl e dallanalisi dellOEE (Overall equipment effectiveness), indicatore principale per stabilire lefficienza di un impianto. Analizzando la natura delle perdite del macchinario, tipicamente guasti, micro fermate e setup, si deciso di applicare le tecniche di TPM e dello SMED: il TPM (Total Productive Maintenance) persegue lobiettivo di migliorare la produttivit degli impianti e la loro efficacia, grazie alla riduzione delle cause di perdita ricercando il miglioramento continuo del processo di produzione e della qualit, mentre lo SMED (Single-Minute Exchange of Die) una metodologia volta alla riduzione dei tempi di cambio produzione; la grande innovazione di tale teoria risiede nella possibilit di ridurre fortemente i tempi impiegati per effettuare unoperazione di setup con un solo digit ossia in un lasso di tempo inferiore a dieci minuti.

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Nel presente lavoro si introduce un nuovo indice per la valutazione dei prodotti della ricerca: l'indice di multidisciplinarieta`. Questa nuova metrica puo` essere un interessante parametro di valutazione: il panorama degli studi multidisciplinari e` vasto ed eterogeneo, ed all'interno di questo sono richieste necessarie competenze trasversali. Le attuali metriche adottate nella valutazione di un accademico, di un journal, o di una conferenza non tengono conto di queste situazioni intermedie, e limitano la loro valutazione dell'impatto al semplice conteggio delle citazioni ricevute. Il risultato di tale valutazione consiste in un valore dell'impatto della ricerca senza una connotazione della direzione e della rilevanza di questa nel contesto delle altre discipline. L'indice di multidisciplinarieta` proposto si integrerebbe allora all'interno dell'attuale panorama delle metriche di valutazione della ricerca, offrendo -accanto ad una quantificazione dell'impatto- una quantificazione della varieta` dei contesti disciplinari nei quali si inserisce.

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Lobiettivo di questo studio analizzare in che misura e con quali modalit le societ di un mercato ricco ed importante come quello della National Basketball Association stiano sfruttando i canali messi a disposizione dal Web 2.0 e dai cosiddetti nuovi media. Il progetto si propone quindi di rispondere ai seguenti tre quesiti di ricerca: 1 Quali sono gli strumenti attualmente a disposizione delle societ NBA per promuovere il loro prodotto relativamente allutilizzo delle tecnologie del Web 2.0 e dei Social Media? 2 Quali vantaggi e quali cambiamenti hanno portato queste nuove tecnologie nella comunicazione e nelle relazioni tra impresa sportiva ed i suoi fan? 3 E' possibile individuare un indice di esposizione su Web e Social Media applicato ai teams NBA in grado di fornire una stima di quanto e come una societ stia usando questi mezzi? Il progetto inizia con unanalisi dello stato dellarte, partendo dal settore pi generale del marketing e del management dello sport, passando per lutilizzo dei Social Media nel settore sportivo fino a focalizzarsi sugli studi specifici relativi al mondo NBA. Successivamente lo studio segue tre fasi: una prima introduttiva dove sono descritti i principali mezzi disponibili per le societ in termini di Social Media Marketing e gli effetti benefici che questi possono avere; una seconda fase in cui viene definito lindice nei suoi diversi parametri, ed infine unultima fase in cui vengono raccolti i dati relativi ad un campione di squadre NBA ed analizzati per elaborare i risultati ottenuti. Lelaborazione dei risultati porta poi ad individuare trend comuni, punti di forza e debolezza ed eventuali migliorie future per le strategie delle societ NBA.

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La tesi analizza l'estensione del calcolo classico, il calcolo frazionario, descrivendone le propriet principali e dandone esempi concreti. Si procede con la definizione di indice di Hurst e di moto Browniano frazionario. Si vede poi come possibile estendere il calcolo frazionario al calcolo stocastico rispetto ad un moto Browniano frazionario. Infine, si richiamano alcuni concetti di teoria della probabilit.

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Nel seguente lavoro di tesi, lanalisi dellefficienza idraulica stata condotta sulla base dei tradizionali parametri di simulazione di una rete idrica, come carichi idraulici ai nodi e portate erogate, ma sfruttando lausilio di un indice di performance di rete sintetico e globale, ovvero lIndice di resilienza, introdotto da Todini (2000; 2016). Infatti, tale indice, rientrando tra i parametri con cui valutare lo stato complessivo di benessere idraulico di una rete, ha il vantaggio di poter fungere da criterio di selezione di eventuali interventi migliorativi da operare sulla rete stessa. Lanalisi si concentrata sullutilizzo dellIndice di resilienza come strumento per la misura delle prestazioni di una rete di distribuzione idrica semplificata, utilizzata come caso studio: per far ci, si sono messi a confronto i risultati relativi a diversi scenari, ottenuti simulando la rottura in successione delle tubazioni della rete, oppure ipotizzando incrementi di richiesta idrica ai nodi. In generale, i risultati delle simulazioni idrauliche, effettuate con lausilio combinato dei software di calcolo EPANET 2.2 e Matlab, hanno mostrato che la resilienza pu essere utilizzata per quantificare la robustezza di una rete idrica, presentando forti correlazioni con le pressioni ai nodi. Durante il corso di queste analisi, si anche voluto mostrare lo sviluppo analitico subito nel tempo dalla formula dellIndice di resilienza, della quale in principio era stata proposta una formulazione pensata per lapproccio Demand Driven, poi estesa allapproccio di modellazione Pressure Driven. Lintento finale dellelaborato stato quello di capire tramite quali mezzi poter migliorare la resilienza del sistema in esame: emerso che la soluzione ottimale quella di sfruttare gli effetti benefici derivanti dallazione combinata della sostituzione dei diametri e del risparmio idrico derivante dalla riduzione delle perdite idriche e degli sprechi nei consumi idropotabili.

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Nella gestione dello scompenso cardiaco, uno dei trattamenti pi efficaci rappresentato dalla terapia di resincronizzazione cardiaca. Tuttavia, circa un terzo dei pazienti non risponde alla terapia. Al fine di raggiungere esiti migliori, lidentificazione precoce dei potenziali soggetti che rispondono o meno alla terapia, potrebbe giocare un ruolo importante. In questa panoramica si inserisce il progetto TRAJECTORIES, che cerca di predire la risposta alla terapia sulla base delle variazioni della geometria della traiettoria 3D percorsa dall'elettrodo stimolato pre- e post-attivazione del dispositivo. Attraverso risultati preliminari, stata verificata l'ipotesi che il pacing modifichi in acuto la traiettoria del punto di stimolazione sullelettrodo in seno coronarico, e secondariamente che le variazioni temporali quantitative della traiettoria siano correlate al processo di rimodellamento inverso del ventricolo sinistro nel medio termine. E stato osservato che, nei pazienti responders, la geometria spaziale della traiettoria 3D cambiava significativamente allinizio del pacing, acquisendo uniforma pi circolare e regolare. Nel presente lavoro di tesi, stata analizzata la veridicit delle previsioni, mediante il confronto tra gli esiti predetti e i risultati volumetrici della CRT, al follow-up di sei mesi.

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La tesi tratta di strumenti finalizzati alla valutazione dello stato conservativo e di supporto all'attivit di manutenzione dei ponti, dai pi generali Bridge Management Systems ai Sistemi di Valutazione Numerica della Condizione strutturale. Viene proposto uno strumento originale con cui classificare i ponti attraverso un Indice di Valutazione Complessiva e grazie ad esso stabilire le priorit d'intervento. Si tara lo strumento sul caso pratico di alcuni ponti della Provincia di Bologna. Su un ponte in particolare viene realizzato un approfondimento specifico sulla determinazione approssimata dei periodi propri delle strutture da ponte. Si effettua un confronto dei risultati di alcune modellazioni semplificate in riferimento a modellazioni dettagliate e risultati sperimentali.

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Nella tesi si analizzano le principali fonti del rumore aeronautico, lo stato dell'arte dal punto di vista normativo, tecnologico e procedurale. Si analizza lo stato dell'arte anche riguardo alla classificazione degli aeromobili, proponendo un nuovo indice prestazionale in alternativa a quello indicato dalla metodologia di certificazione (AC36-ICAO) Allo scopo di diminuire l'impatto acustico degli aeromobili in fase di atterraggio, si analizzano col programma INM i benefici di procedure CDA a 3 rispetto alle procedure tradizionali e, di seguito di procedure CDA ad angoli maggiori in termini di riduzione di lunghezza e di area delle isofoniche SEL85, SEL80 e SEL75.

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Le strutture caratterizzate da una non coincidenza tra il baricentro delle masse e quello delle rigidezze, chiamate strutture eccentriche, sviluppano degli effetti torsionali se soggette ad uneccitazione dinamica. Unaccurata analisi delle equazioni del moto di sistemi lineari e non lineari di strutture ad un singolo piano ha portato allo sviluppo di un metodo, detto metodo ALPHA, che, attraverso un parametro, detto parametro alpha, permette di stimare gli spostamenti di rotazione in funzione dei soli spostamenti longitudinali. Il limite di questo metodo, tuttavia, quello di essere riferito a strutture ad un singolo piano, non comuni nella pratica progettuale: si reso quindi necessario uno studio per testarne la validit anche per strutture multi piano, partendo da strutture semplici a due e tre piani. Data la semplicit del metodo ALPHA, si deciso di affrontare questo problema cercando di cogliere il comportamento dei diversi piani della struttura multipiano con delle strutture ad un singolo piano. Sono state svolte numerose analisi numeriche in cui sono stati fatti variare i parametri di rigidezza, massa, eccentricit e distribuzione delle rigidezze dei vari piani; come indice di validit della struttura mono piano scelta si utilizzato il rapporto tra il parametro psi delli-esimo piano e quello della struttura mono piano scelta, dove psi rappresenta il rapporto tra R ed alpha; R il rapporto tra la massima rotazione e il massimo spostamento longitudinale per una struttura eccentrica soggetta ad uneccitazione dinamica. Dai risultati ottenuti si deduce che, nella maggioranza dei casi, la struttura mono piano che meglio rappresenta il comportamento di tutti i piani caratterizzata da massa e rigidezza dellintera struttura multipiano, da uneccentricit pari alla minore tra quelle dei vari piani e presenta la peggiore distribuzione delle rigidezze tra quelle che si riscontrano nei vari piani.

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Bilancio energetico del prototipo Kite Gen Stem al fine di quantificare l'indice EROEI dell'impianto. L'analisi effettuata mediante metodologia LCA.

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Il continuo verificarsi di gravi incidenti nei grandi impianti industriali ha spinto gli Stati membri dellUnione Europea a dotarsi di una politica comune in materia di prevenzione dei grandi rischi industriali. Anche a seguito della pressione esercitata dallopinione pubblica sono state implementate, nel corso degli ultimi quarantanni, misure legislative sempre pi efficaci per la prevenzione e la mitigazione dei rischi legati ad attivit industriali particolarmente pericolose. A partire dagli ultimi anni dello scorso secolo, lUnione Europea ha emanato una serie di direttive che obbligano gli Stati membri ad essere garanti della sicurezza per luomo e per lambiente nelle zone circostanti a stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In questottica stata pubblicata nel 1982 la Direttiva Seveso I [82/501/EEC], che stata ampliata nel 1996 dalla Direttiva Seveso II [96/82/CE] ed infine emendata nel dicembre 2003 dalla Direttiva Seveso III [2003/105/CE]. Le Direttive Seveso prevedono la realizzazione negli Stati membri di una valutazione dei rischi per gli stabilimenti industriali che sono suscettibili a incendi, esplosioni o rilasci di gas tossici (quali, ad esempio, le industrie chimiche, le raffinerie, i depositi di sostanze pericolose). La Direttiva Seveso II stata trasposta in legge belga attraverso lAccord de Coopration del 21 giugno 1999. Una legge federale nel giugno del 2001 [M.B. 16/06/2001] mette in vigore lAccord de Coopration, che stato in seguito emendato e pubblicato il 26 aprile del 2007 [M.B. 26/04/2007]. A livello della Regione Vallona (in Belgio), la tematica del rischio di incidente rilevante stata inclusa nelle disposizioni decretali del Codice Vallone della Pianificazione Territoriale, dellUrbanismo e del Patrimonio [CWATUP]. In questo quadro la Regione Vallona ha elaborato in collaborazione con la FPMs (Facult Polytechnique de Mons) una dettagliata metodologia di analisi del rischio per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In Italia la Direttiva Seveso II stata recepita dal Decreto Legislativo n334 emanato nellagosto del 1999 [D. Lgs. 334/99], che ha introdotto per la prima volta nel quadro normativo italiano i concetti fondamentali di controllo dellurbanizzazione e requisiti minimi di sicurezza per la pianificazione territoriale. Il Decreto Legislativo 334/99 attualmente in vigore, modificato ed integrato dal Decreto Legislativo n238 del 21 settembre 2005 [D. Lgs. 238/05], recepimento italiano della Direttiva Seveso III. Tra i decreti attuativi del Decreto Legislativo 334/99 occorre citare il Decreto Ministeriale n151 del 2001 [D. M. 151/01] relativo alla pianificazione territoriale nellintorno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Lobiettivo di questo lavoro di tesi, che stato sviluppato presso la Facult Polytechnique di Mons, quello di analizzare la metodologia di quantificazione del rischio adottata nella Regione Vallona, con riferimento alla pianificazione territoriale intorno agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, e di confrontarla con quella applicata in Italia. La metodologia applicata in Vallonia di tipo probabilistico ovvero basata sul rischio quale funzione delle frequenze di accadimento e delle conseguenze degli scenari incidentali. Il metodo utilizzato in Italia ibrido, ovvero considera sia le frequenze che le conseguenze degli scenari incidentali, ma non la loro ricomposizione allinterno di un indice di rischio. In seguito al confronto teorico delle due metodologie, se ne effettuato anche una comparazione pratica tramite la loro applicazione ad un deposito di GPL. Il confronto ha messo in luce come manchino, nella legislazione italiana relativa agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, indicazioni di dettaglio per la quantificazione del rischio, a differenza di quanto accade nella legislazione belga. Ci lascia allanalista di rischio italiano una notevole arbitrariet nelleffettuare ipotesi ed assunzioni che rendono poi difficile la comparazione del rischio di stabilimenti differenti. Lauspicio che tale lacuna possa essere rapidamente superata.