8 resultados para Vladimir Mayakovsky

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il mio lavoro di tesi si intitola "Alla ricerca dell'autenticità. Kathy Acker e Vladimir Sorokin a confronto". La comparazione riflette sulle inaspettate similarità sociali, e di conseguenza letterarie, di Usa e Urss dagli anni Settanta agli anni Novanta, indagate attraverso l'arte dei due scrittori citati nel titolo.  Kathy Acker è nata nel 1947 a New York e durante gli anni Settanta frequentò assiduamente la comunità artistica definita "Downtown New York". Vladimir Sorokin è nato nel 1955 nei dintorni di Mosca e negli stessi anni entrò all'intorno del circolo "Moskovskij Konzeptualism" della grande città. Queste due comunità artistiche erano create dalla libera aggregazione di artisti, scultori, letterati, poeti, musicisti.. in un vortice creativo in contrasto con la chiusura sociale e artistica degli ambiti definibili come accademici o ufficiali.  Con le loro opere Acker e Sorokin cercarono di distruggere le norme sovraimposte e arrivare all'"autenticità" riguardo al sé, all'homo sovieticus, all'uomo americano e riguardo al genere umano in generale.  Nell'arco del mio studio l'utopia del radioso avvenire sovietico e l'utopia del sogno americano d'oltreoceano si sono rivelati come prigioni della vita di ogni giorno, in grado di allontanare l'uomo dai suoi desideri veri e dai suoi impulsi più umani. Le risposte artistiche delle due comunità in generale e dei due scrittori in particolare sono volte alla liberazione dai vincoli dell'utopia e alla riscoperta di ciò che è ritenuto come debolezza e bassezza dell'uomo. Le due comunità artistiche cercarono il contatto con un vasto pubblico non elitario, cercano un linguaggio comprensibile da tutti. Contemporaneamente il corpo con tutte le sue pulsioni cerca di riguadagnare il proprio spazio in un sè egemonizzato dalla mente. Ma quel che queste comunità artistiche soprattutto fanno è porre domande alla coscienza e incoscienza della società. Cercano di trasformare il terrore quotidiano in qualcosa di comprensibile e scaricabile, un ruolo che una volta era proprio dei rituali trasgressivi del popolo e che dal Novecento, con la trasformazione del popolo in massa omologata, sono venuti a mancare. Acker e Sorokin cercano strutture narrative e artistiche in grado di proporre alla “corporealtà collettiva” una via di redenzione ritualistica. Questi artisti non si conformano e sono in grado di illuminare, di dare sostentamento all'individuo nella ricerca personale di una lingua, di un pensiero, di un mito in cui vivere. Reagiscono al balbettio omologante delle società di massa, non si adeguano a nessuna forma fissa e anche la loro arte continua a evolvere, a fallire, a cercare.

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Quest'elaborato consiste nella proposta di traduzione del fumetto "Montagne Russe" (in russo Russkije Gorki), opera dell'autore Vladimir Sachnov, introdotta da un breve resoconto dell'evoluzione del genere del fumetto in Russia e corredata da un commento, che esplora innanzitutto le complessità del fumetto in quanto genere letterario, per poi concentrarsi sulle peculiarità della raccolta di strisce "Montagne Russe".

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L'elaborato tratta del presidente russo Vladimir Putin, di come è salito al potere e della sua vita.

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Vladimir Vertlib è un autore ebreo, nato in Russia, ma che attualmente vive in Austria e utilizza il tedesco austriaco come lingua letteraria. In questo elaborato, in cui si propone una traduzione ponderata del suo testo argomentativo "Nichtvorbildliche Lieblingsautoren" [Autori non-ideali che amo], si sono considerati sia gli aspetti biografici e riguardanti la poetica, sia quelli più strettamente linguistici e traduttologici al fine di fornire una traduzione ponderata, ragionata e fondata su solide basi.

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Il tema del mio elaborato finale è la sottotitolazione del film “A passeggio per Mosca” di Georgij Danelija (1963), un noto regista russo. I suoi film più famosi sono “Мимино” (Mimino) e “Осенный марафон” (“Maratona d’autunno”). L’attore protagonista del film è Nikita Michalkov, famoso attore e regista, nonché personaggio controverso della vita culturale russa; il suo film più famoso è “Утомлённые солнцем” (“Sole ingannatore”). I personaggi più anziani furono interpretati da attori famosi quali Rolan Bykov, attore di teatro, e Vladimir Basov, regista e attore straordinariamente versatile. I ruoli principali, invece, furono affidati ad attori meno noti: Aleksej Loktev e Evgenij Steblov, che si dedicarono entrambi al teatro per gran parte della propria vita, e Galina Pol’skich, che divenne una grande attrice di film drammatici. Straordinari sono anche il lavoro dell’operatore cinematografico Vadim Jusov e quello del compositore Andrej Petrov. Il film suscitò diverse impressioni nel pubblico e nella critica e fu accolto positivamente da Chruščёv: presto sarebbe diventato un simbolo del “Disgelo”, un periodo in cui Chruščёv effettuò un’opera di destalinizzazione dell’URSS: il clima era quindi più disteso, sebbene vi fosse un malcontento diffuso a causa dell’economia fallimentare dello Stato. La canzone finale, che contribuì al successo del film, esprime perfettamente quest’atmosfera spensierata, che pervade anche Mosca, la vera protagonista del film. Della capitale vengono inquadrati i luoghi più importanti: tra questi il parco Gorkij, la metropolitana e il GUM. Tradurre i sottotitoli del film non è stato facile. In particolare, ho incontrato difficoltà nel tradurre alcune particelle russe che non hanno un equivalente in italiano e battute in cui erano presenti importanti riferimenti culturali. Il lavoro a cui mi sono dedicata con più impegno è stato la traduzione della canzone finale: desideravo che i sottotitoli italiani fossero in rima e conservassero il significato dei versi originari.

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Oggetto di studio di questa tesi è la spettroscopia di livelli profondi (DLTS) in due set di nanofili di silicio cresciuti con metodo MaCE presso l’Università di Jena (Germania)nel team di ricerca del Prof. Vladimir Sivakov, utilizzando oro come catalizzatore. Il primo set di nanofili non ha subito ulteriori procedure dopo la crescita, mentre il secondo set è stato sottoposto ad annealing (stress termico) per 60 minuti alla temperatura di 700C. Scopo delle misure DLTS è quello di rivelare i livelli elettronici intragap e determinare l’influenza del processo di annealing su tali livelli. Dai risultati sperimentali si è osservata la presenza di due trappole per elettroni in entrambi i campioni: nel campione non soggetto ad annealing sono stati trovati i seguenti stati intragap: A, con energia di attivazione EA = EC - 0,20eV e sezione di cattura SA = 7E-18cm2; B, con energia di attivazione EB = EC - 0,46eV e sezione di cattura SB = 8E-18cm2; nel campione soggetto ad annealing sono stati trovati i seguenti stati intragap: C, con energia di attivazione EC = EC - 0,17eV e sezione di cattura SC = 3E-17cm2; D, con energia di attivazione ED = EC - 0,30eV e sezione di cattura SD = 3E-19cm2. Risulta quindi evidente che il processo di annealing determina una modifica della configurazione dei livelli intragap. In particolare la trappola B, posizionata nelle vicinanze della metà del bandgap, scompare in seguito allo stress termico. Dalle ricerche fatte in letteratura, potrebbe trattarsi di un livello energetico generato dalla presenza di idrogeno, incorporato nei nanofili durante la crescita. Questi risultati si propongono come una base di partenza per studi futuri riguardanti l’identificazione certa dei difetti responsabili di ciascun livello intragap rivelato, mediante ricerche approfondite in letteratura (riguardo i livelli intragap del silicio bulk) e simulazioni.

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Approaching the world of the fairy tale as an adult, one soon realizes that things are not what they once seemed during story time in bed. Something that once appeared so innocent and simple can become rather complex when digging into its origin. A kiss, for example, can mean something else entirely. I can clearly remember my sister, who is ten years older than I am, telling me that the fairy tales I was told had a mysterious hidden meaning I could not understand. I was probably 9 or 10 when she told me that the story of Sleeping Beauty, which I used to love so much in Disney’s rendering, was nothing more than the story of an adolescent girl, with all the necessary steps needed to become a woman, the bleeding of menstruation and the sexual awakening - even though she did not really put it in these terms. This shocking news troubled me for a while, so much so that I haven’t watched that movie since. But in reality it was not fear that my sister had implanted in me: it was curiosity, the feeling that I was missing something terribly important behind the words and images. But it was not until last year during my semester abroad in Germany, where I had the chance to take a very interesting English literature seminar, that I fully understood what I had been looking for all these years. Thanks to what I learned from the work of Bruno Bettelheim, Jack Zipes, Vladimir Propp, and many other authors that wrote extensively about the subject, I feel I finally have the right tools to really get to know this fairy tale. But what I also know now is that the message behind fairy tales is not to be searched for behind only one version: on the contrary, since they come from oral traditions and their form was slowly shaped by centuries of recountals and retellings, the more one digs, the more complete the understanding of the tale will be. I will therefore look for Sleeping Beauty’s hidden meaning by looking for the reason why it did stick so consistently throughout time. To achieve this goal, I have organized my analysis in three chapters: in the first chapter, I will analyze the first known literary version of the tale, the French Perceforest, and then compare it with the following Italian version, Basile’s Sun, Moon, and Talia; in the second chapter, I will focus on the most famous and by now classical literary versions of Sleeping Beauty, La Belle Au Bois Dormant, written by the Frenchman, Perrault, and the German Dornröschen, recorded by the Brothers Grimm’s; finally, in the last chapter, I will analyze Almodovar’s film Talk to Her as a modern rewriting of this tale, which after a closer look, appears closely related to the earliest version of the story, Perceforest.

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Lo scopo della presente ricerca è sottolineare la tendenza alla ossessiva e spesso superflua ricerca del simbolismo nell’analisi di opere, specificatamente testi letterari e film, e proporre una possibile soluzione per porre fine o almeno diminuire gli effetti del fenomeno. A partire da una definizione esaustiva della parola simbolo, l’analisi verterà sull’evoluzione del concetto di simbolismo attraverso i media, e il cambiamento intrinseco causato da tale evoluzione. In seguito, analizzerò un semisconosciuto ma emblematico sondaggio, condotto nel 1973 da Bruce McAllister, all’epoca studente, che interrogò acutamente numerosi autori riguardo al loro rapporto con il simbolismo, ponendo l’accento su alcune delle risposte da lui ricevute, che gettano una luce rivelatrice sul symbol hunting e symbol planting. Dopodiché scenderò ancor più nel dettaglio, esemplificando con due storie brevi: Signs and Symbols (Segni e Simboli), di Vladimir Nabokov e Big Two-hearted River (Grande fiume a due cuori) di Hernest Hemingway. Dopodiché, analizzerò il falso simbolismo come luogo cinematografico, ponendo l’accento sugli aspetti di planting e hunting, e mi avvarrò dell’aiuto di due film significativi sul tema realizzati in tempi recenti, ovvero Inception (2010) e Memento (2000), di Christopher Nolan, che possono essere interpretati come una meta-critica dell’abuso di simboli, e rappresentano una pietra miliare nell’analisi di symbol planting e symbol hunting. In conclusione, proporrò la mia personale possibile soluzione, ovvero il prendere le opere d’arte in qualunque forma, specialmente di fiction, “così come sono”, separandole e scindendole dalle proprie aspettative. È necessario prendere in considerazione un ritorno alla letteralità, per poter avvicinarsi maggiormente alla vera anima di una storia, di un libro, di un film, altrimenti esiste la possibilità che tutto ciò che guardiamo o vediamo sia per sempre irrimediabilmente contaminato dalla nostra dimensione privata.