36 resultados para STORIA MODERNA (1),11835,Lettere e Filosofia,0012,Dams - discipline delle arti, della musica e dello spettacolo,0343,,,CURRICULUM 3 (MUSICA),491,,,2007,5

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Questa ricerca vuole mostrare come l'abito di scena,in particolare nel mondo dello spettacolo moderno e contemporaneo, possa assumere una funzione anche scenografica, trasformandosi completamente o parzialmente in arredo scenico oppure completando elementi scenici.

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Scopo di questa tesi di valutare le tecnologie diffuse ai giorni nostri che possano consentire la realizzazione di un software per lesplorazione virtuale dei musei della musica. Lo studio si sofferma inizialmente sulla definizione di istituto museale, per capire precisamente i possibili requisiti e servizi che deve offrire unapplicazione ad essi dedicata. Con unanalisi di questi requisiti vengono poi valutati i dispositivi attualmente disponibili in commercio, tenendo in cosiderazione le caratteristiche hardware e software, oltre a valutare la diffusione in mercato di tali piattaforme. Buona parte dello studio dedicato alle scelte progettuali possibili per sviluppare il software, indicando per entrambi gli strumenti e gli ambienti di sviluppo e analizzando vantaggi e svantaggi dei diversi approcci. Lorientamento verso una delle scelte progettuali poi seguita da un approfondimento sulle tecnologie da adottare per limplementazione delle funzionalit valutate in sede di analisi dei requisiti, fornendo alcune documentazioni e dimostrazioni di fattibilit.

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Questa tesi si prefigge lo scopo di rendere possibile la comprensione ad un pubblico italiano dello spettacolo teatrale in lingua slovacca Michelangelo Freska o ceste umelca (Michelangelo Affresco sul cammino di un artista) attraverso la sopratitolazione. Il regista della rappresentazione teatrale, Peter Weinciller, oltre a dirigere la compagnia Teatro Colorato sul territorio slovacco, riuscito a portare le opere di successo anche allestero, per cui si reso necessario lausilio di un mezzo che potesse renderlo possibile. Per poter compiere questa mediazione, ci si avvalsi dei sopratitoli, uno strumento di recente introduzione nel mondo della traduzione audiovisiva. Questa tecnica, che deriva dalla pi conosciuta sottotitolazione, permette di rendere accessibile ad un pubblico mondiale rappresentazioni teatrali in lingua originale. Durante il lavoro si cercato di capire a fondo il testo di partenza per poter rendere nella miglior maniera possibile il contenuto e le emozioni che include e che intende suscitare. Nonostante le difficolt incontrate nella traduzione dal punto di vista linguistico, si cercato di rendere fruibile al pubblico la migliore mediazione possibile dalla lingua slovacca, essendo comunque consapevoli che il soggetto e la collocazione temporale e spaziale dellopera abbiano avvantaggiato un pubblico italiano. In conclusione, si riusciti a proporre un lavoro che ha permesso una perfetta mediazione di uno spettacolo che altrimenti non avrebbe avuto la possibilit di essere rappresentato su territorio non slovacco.

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Fin dai primi approcci alla citt dell'Aquila, quando ancora non la conoscevamo e attraverso libri e articoli in rete cercavamo di capire la sua storia e la sua identit, abbiamo riconosciuto chiaramente quanto fosse importante la sua universit. Le testimonianze precedenti il sisma parlavano di una citt universitaria con quasi 30000 iscritti in continua crescita, viva e attiva, una citt giovane; quelle posteriori il 6 aprile 2009 invece erano le richieste di aiuto da parte di docenti e fuorisede che si rifiutavano di abbandonare quello che per loro era diventato un importante punto di riferimento per la loro vita e la loro formazione. Forse anche perch noi stesse studentesse, abbiamo fin da subito sentito il dovere di occuparci di questo angoscioso problema, da un lato per essere solidali verso i nostri sfortunati colleghi, dall'altro per non permettere un ulteriore abbandono dell'ateneo aquilano da parte di altri studenti. Lo slogan apparso sui cartelloni di alcuni studenti aquilani durante una manifestazione fatta per sensibilizzare la popolazione sulla loro situazione palesa il loro attaccamento alla citt e la loro volont di continuare a farne parte e partecipare alla sua ricostruzione: "Noi siamo il cuore de L'Aquila". LUniversit dellAquila vuole tornare nel centro storico. A confermare questa volont, pi volte espressa, c lacquisizione della vecchia struttura dellospedale San Salvatore nei pressi della Fontana Luminosa, dove verr realizzato il nuovo polo umanistico. La nuova sede di Lettere e filosofia, situata nella parte pi nuova dellex complesso ospedaliero sar aperta per il prossimo anno accademico e nell'ultima porzione di struttura acquistata si insedier anche la facolt di Scienze della formazione. LUniversit deve tornare nel centro storico - ha affermato il rettore Ferdinando di Orio nella conferenza stampa di presentazione delliniziativa - perch deve tornare a rappresentare ci che LAquila , ovvero una citt universitaria. Da qui un percorso di studio che partendo dalla storia della citt e della sua universit ci ha portato fino alla scelta dell'area, secondo noi la pi adatta ad ospitare servizi per gli studenti universitari e permettere un tempestivo approccio al problema. Un'area che si rivelata piena di potenzialit e per noi possibile punto di riferimento per la rinascita del centro storico aquilano. Dagli studi preliminari svolti infatti emerso che l'area di progetto attualmente poco sfruttata bench la sua posizione sia assolutamente favorevole. Importante per esempio la vicinanza alla stazione ferroviaria, usata da studenti fuori sede soprattutto della conca aquilana, professori e ospiti che devono raggiungere la citt. Il piazzale della stazione ferroviaria, assieme alla via XX Settembre sono poi importanti fermate del servizio urbano ed extraurbano pubblico che collegano l'area con l'universit, l'ospedale, e l'autostazione di Collemaggio. Altrettanto rilevante parsa la prossimit dell'area al centro storico ed il fatto che si presenti agibile nella quasi sua totalit il che permette di poter pensare ad un intervento di ricostruzione tempestivo. Oltre alle mura storiche, la zona di progetto si trova nelle immediate vicinanze di altre due importanti emergenze: la Fontana delle 99 cannelle, uno dei pi importanti e pi significativi monumenti dellAquila e l'edificio dell'ex-mattatoio, struttura di archeologia industriale nella quale il Comune ha scelto di localizzare temporaneamente il Museo Nazionale d'Abruzzo. Attraverso la realizzazione di questo importante spazio espositivo insieme con il restauro della Fontana delle novantanove Cannelle e della Porta Rivera a cura del FAI, sar possibile ripristinare un polo di attrazione culturale e monumentale. Loperazione assume inoltre un valore simbolico, poich viene effettuato in un luogo di primaria importanza, legato allorigine stessa della citt, che far da battistrada per la riappropriazione del centro storico. Noi ci affianchiamo quindi a questo importante intervento e alle ultime direttive segnalate dal Comune e dall'Ateneo che dimostrano la loro volont di riappropriarsi del centro storico, localizzando nell'area i servizi che dopo il sisma risultano necessari affinch gli studenti possano continuare i loro studi nella citt e andando a potenziare il sistema museale gi presente per creare un importante polo didattico e culturale.

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Questa tesi di laurea si pone in continuit rispetto allesperienza maturata nel Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica Spiagge urbane. Paesaggi, luoghi, architetture nella citt balneare adriatica. Nel corso del Laboratorio stata condotta una riflessione sulle possibili strategie di dedensificazione della localit balneare di Viserbella, nella Riviera di Rimini. La tesi quindi loccasione per ripensare lo sviluppo e la trasformazione di una parte del litorale riminese, creando una citt balneare capace di conferire unimpronta indelebile nel tessuto esistente. Lesigenza di dedensificare nasce per dare una concreta risposta ad un incontrollato sviluppo turistico che ha creato contemporaneamente laffascinante prodotto che la costa romagnola, e il tessuto completamente saturo e senza alcuna pianificazione urbanistica, sviluppatosi, per lo pi, tra la linea di costa e la linea ferroviaria. La storia di Viserbella, posta tra Torre Pedrera e Viserba, inizia nei primi decenni del Novecento, ma il vero sviluppo, legato al boom turistico, avviene negli anni Cinquanta, quando la localit si satura di edifici, alcuni dei quali di scarso valore architettonico e collocati sullarenile, e di infrastrutture inefficienti. Lo studio dellarea di progetto si articola in quattro fasi. La prima riguarda lanalisi territoriale della costa romagnola compresa tra Cesenatico e Cattolica, con un raffronto particolare tra la piccola localit e la citt di Rimini. La seconda parte volta a ricostruire, invece, le fasi dello sviluppo urbano dellagglomerato. La ricerca bibliografica, archivistica, cartografica e le interviste agli abitanti ci hanno permesso la ricostruzione della storia di Viserbella. La terza parte si concentra sullanalisi urbana, territoriale, ambientale e infrastrutturale e sullindividuazione delle criticit e delle potenzialit della localit determinate, in particolar modo, dai sopraluoghi e dai rilievi fotografici. Basilari sono state, in questo senso, le indagini svolte tra i residenti che ci hanno mostrato le reali necessit e le esigenze della localit e il raffronto con gli strumenti urbanistici vigenti. La fase di ricerca stata seguita da diversi docenti e professionisti che hanno lavorato con noi per approfondire diversi aspetti come i piani urbanistici, lo studio del paesaggio e dellarea. Con i risultati ottenuti dalle indagini suddette abbiamo redatto il metaprogetto alla scala urbana che identifica le strategie di indirizzo attraverso le quali si delineano le azioni di programmazione, finalizzate al raggiungimento di un risultato. La conoscenza del territorio, le ricerche e le analisi effettuate, permettono infatti di poter operare consapevolmente nella quarta fase: quella progettuale. Il progetto urbanistico di dedensificazione per la localit di Viserbella ha come presupposto primario la sostituzione dellattuale linea ferroviaria Rimini-Ravenna con una linea a raso che migliori i collegamenti con le localit vicine e la qualit della vita, dando ulteriori possibilit di sviluppo allinsediamento oltre la ferrovia. Da questo emergono gli altri obiettivi progettuali tra cui: riqualificare larea a monte della ferrovia che attualmente si presenta degradata e abbandonata; rafforzare e creare connessioni tra entroterra e litorale; riqualificare il tessuto esistente con linserimento di spazi pubblici e aree verdi per la collettivit; restituire la spiaggia al suo uso tradizionale, eliminando gli edifici presenti sullarenile; migliorare i servizi esistenti e realizzarne di nuovi allo scopo di rinnovare la vita della collettivit e di creare spazi adeguati alle esigenze di tutti. Restituire unidentit a questo luogo, lintento primario raggiungibile integrando gli elementi artificiali con quelli naturali e creando un nuovo skyline della citt. La progettazione della nuova Viserbella pone le basi per forgiare degli spazi urbani e naturali vivibili dagli abitanti della localit e dai turisti, sia in estate che in inverno.

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Il progetto nasce dallesigenza di connettere due parti di citt separate dal fascio ferroviario: ad Ovest, il centro storico consolidato e ricco di storia, ad Est la Darsena di citt, quartiere dal grande potenziale che si articola attorno al tratto terminale del Canale Candiano, vera e propria arteria di collegamento tra il nucleo di Ravenna e il Mare Adriatico. Il progetto, attraverso rispettivamente un edificio ponte, che scavalca il fascio dei binari sul nodo stazione esistente, e uno spazio pubblico, in forma di giardino lineare, si prefigge di creare una connessione tra il centro storico e la Darsena, mettendo contemporaneamente a sistema diverse possibilit di scambio intermodale (stazione FS, terminal autobus, stazione marittima).

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Questo lavoro mi ha dato la possibilit di unire tre grandi passioni: larchitettura, la storia e il teatro. Tali elementi hanno caratterizzato nel passato, come nel presente, vicissitudini e cambiamenti della citt di Pesaro, scenario nel quale si alternano larchitettura a carattere nazionale e quella locale, la storia dItalia e quella della comunit cittadina, gli spettacoli teatrali di richiamo internazionale a quelli di filodrammatica e dialettali. Con le dovute eccezioni, i cittadini pesaresi della mia generazione poco o nulla sanno della storia della citt e della sua evoluzione, perch sono nati e cresciuti in anni in cui questa rimasta pressoch invariata nella sua struttura urbana e nelle caratteristiche morfologiche; unico elemento visibile del continuo evolversi della citt lespansione dellarea abitata verso la periferia, la progressiva saturazione dello spazio tra lespansione urbana del dopoguerra e le zone periferiche. La memoria storica riguardante modifiche importanti che la citt ha subto , come spesso accade, riposta in chi ha vissuto quei cambiamenti, nonch in qualche giornalista o studioso locale che per lavoro o passione indaga quegli avvenimenti. Tralasciando le controversie meramente politiche, Pesaro ha vissuto in passato una stagione di forti dibattiti sulle vicende architettoniche ed urbanistiche della citt, tale fu il coinvolgimento e a volte lostruzionismo dellopinione pubblica a tali trasformazioni; basti citare le discussioni e i dubbi sollevati dal Piano Particolareggiato del Centro Storico nel 1974 elaborato dagli architetti dellIstituto Universitario di Architettura di Venezia - Carlo Aymonino, Costantino Dardi, Gianni Fabbri, Raffaele Panella, Gianugo Polesello, Luciano Semerani e Mauro Lena - nonostante negli anni seguenti solo pochi elementi del Piano vennero attuati e neanche compiutamente. Di questi dibattiti, negli anni seguenti, ve ne saranno pochi e limitati alla sfera politica, con scarso interesse e coinvolgimento da parte dei cittadini. Contrariamente, nellultimo periodo, si assiste parallelamente a due condizioni: un rinnovato interesse da parte dei cittadini per la storia della citt, promosso anche dal moltiplicarsi di eventi, mostre, conferenze, pubblicazioni sullargomento, e unattenzione nuova per quelli che sono i temi legati alla qualit degli interventi architettonici ed urbanistici, da parte dellamministrazione comunale. Primaria importanza nella promozione di questo interesse riveste lIstituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino e la BibliotecaArchivio Vittorio Bobbato, i quali congiuntamente a diversi autori hanno realizzato vari studi e pubblicazioni su tali argomenti. Il Comune si fatto promotore di diversi interventi, in attuazione di un Piano Regolatore Generale che, nelle intenzioni, mette al centro la qualit architettonica ed urbana degli interventi, puntando su nuove opere e, per quanto riguarda principalmente il Centro Storico, anche sul recupero dellesistente. I presupposti dellintervento progettuale si inseriscono in questo dibattito basandosi sullidea, attualmente in discussione presso i diversi livelli istituzionali coinvolti, della realizzazione di un nuovo polo ospedaliero congiunto con la citt di Fano; quando ci si realizzer, larea ora occupata dallospedale pesarese verr progressivamente liberata, interamente o in parte, determinando un grande vuoto urbano proprio alle porte del centro storico. Questo sito, di notevole privilegio sotto il profilo morfologico e posizionale rispetto alle infrastrutture, assolutamente appropriato per insediarvi un polo culturale legato al teatro, essendo larea confinante con quella sulla quale sorge il principale teatro cittadino, il Teatro Rossini. Larea di progetto una testimonianza della storia urbana della citt: presenta uno dei due esempi superstiti di quelli che furono i bastioni della cinta muraria cittadina, nella sua massima espansione, sotto il dominio dei Della Rovere ed il fatto che tale opera sia in parte arrivata ai giorni nostri, pi che della scelta degli amministratori locali passati, fu il risultato di vicissitudini politiche, del caso e della centenaria presenza dellospedale che di fatto ha vincolato larea preservandola da trasformazioni non idonee come accaduto per altre parti del centro storico. Se la storia urbana di Pesaro la base per poter pensare il suo futuro, non meno importanza ricoprono le manifestazioni e le istituzioni che hanno fatto di Pesaro un punto dincontro culturale a carattere internazionale, elementi anchessi che testimoniano la qualit della citt. La citt ospita principalmente due eventi internazionali: la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e il Rossini Opera Festival, ai quali si legano altre importanti manifestazioni e istituzioni culturali. Strutturalmente indipendente, ma legato indissolubilmente alla figura del grande compositore pesarese a cui dedicato il festival, vi il Conservatorio Statale di Musica Gioachino Rossini, anchesso un punto di riferimento nel panorama culturale e musicale internazionale. Uno degli elementi caratterizzanti del festival rossiniano quello di essere un evento che letteralmente coinvolge lintera citt, poich le varie rappresentazioni sceniche, i concerti, gli eventi collaterali, trovano spazio in diversi luoghi del centro storico e non solo, arrivando ad utilizzare anche lAdriatic Arena (palazzo dello sport), ubicato in periferia. Lallestimento di una struttura sportiva al fine di potervi svolgere spettacoli teatrali un onere ulteriore per lorganizzazione dellevento che viene ripagato solo dalla grande affluenza di pubblico che capace di garantire tale struttura, allontanandosi per dallintuizione iniziale dellevento che voleva nel centro cittadino il fulcro stesso della manifestazione. Sviluppare un progetto per un centro culturale legato al teatro e alla musica, oltre ad essere un argomento di elevato interesse personale, un tema ricorrente da oltre un decennio nei dibattiti cittadini, che per non ha trovato fino ad ora la possibilit di essere realizzato. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla mancanza di una struttura univoca con cui la pubblica amministrazione possa confrontarsi, alla cronica mancanza di fondi pubblici che la obbligherebbero a ricercare figure private in grado di co-finanziare lintervento e, non meno importante, la mancanza, fino ad ora, di unarea idonea. Al di l dellutilizzo a cui sar destinata larea di progetto, di primaria importanza per lamministrazione comunale aprire un tavolo di confronto con la propriet dellarea ospedaliera, in modo da non lasciare nulla al caso nelle scelte che condizioneranno la trasformazione. Questa tesi unopportunit di confronto personale con la citt di oggi, le trasformazioni passate e quelle future; larchitettura, la storia della citt ed il teatro possono essere tre elementi cardine per una crescita ed una consapevolezza nuova delle potenzialit di Pesaro nel panorama culturale. La progettazione di un luogo per la cultura e lo spettacolo si fonda su tutte queste premesse, sulla necessit per la citt di dotarsi di luoghi idonei che possano finalmente accogliere al meglio tutte le manifestazioni legate al teatro e alla musica e che possa inserirsi quale ulteriore spunto di dibattito nella preparazione del dossier che punta a far riconoscere Pesaro quale Citt della Musica, inserita nella rete delle citt creative dellUNESCO.

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Il mio lavoro di Tesi prende in considerazione la possibilit di riportare alla vita un antico luogo che ha smarrito il suo senso nella citt contemporanea. Si tratta dellarea della vasca dello Hauz-i-Shamsi,suggestiva per il legame forte con lelemento acqua. Il tema progettuale quello di mantenere questa zona come fonte attrattiva turistica poich sede del Museo della citt di Delhi, riconnettendolo con le altre aree di interesse e con i villaggi circostanti, diventando insieme al parco archeologico di Mehrauli un grande luogo socio culturale della collettivit. Risulta evidente di conseguenza, che l'architettura dell'edificio collettivo, o pi semplicemente edificio pubblico, si lega indissolubilmente alla vita civile e al suo sviluppo. In tal senso l'analisi storica il primo momento di un lavoro che tende a definirsi nell'ambito pi propriamente disciplinare, progettuale, attraverso l'analisi del ruolo urbano di tali edifici. Per questo motivo i capitoli sono cos suddivisi: nel primo si riportano brevi cenni sulla storia dellIndia, per poi concentrarsi sulla storia delle evoluzioni urbane di Delhi fino ad arrivare alla progettazione nel XX secolo di Nuova Delhi, esempio di citt di fondazione. Nel secondo capitolo si riporta unanalisi dellarea di Mehrauli con un breve elenco dei principali monumenti, fondamentali per capire limportanza del Parco archeologico, luogo indicato come Patrimonio dellUNESCO. Ritengo che il viaggio in India sia per un architetto unesperienza travolgente: non a caso questa tappa ha segnato profondamente le opere e il lavoro di due maestri quali Louis I. Kahn e Le Corbusier. Ho dedicato, infatti, il terzo capitolo ad alcune considerazioni su questargomento. Il quarto capitolo vuole essere unanalisi delle principali architetture indiane quali padiglioni, moschee, templi sacri. Nella cultura indiana larchitettura legata alle religioni del paese e credo che si possano capire le architetture solo dopo aver compreso la complessit del panorama religioso. Si sono analizzati anche i principi compositivi in particolare il ruolo delle geometrie sia nelle architetture tipiche, sia nella pianificazione delle citt di fondazione. Il quinto capitolo un approfondimento sul rapporto architettura-acqua. Prima con brevi cenni e foto suggestive sul rapporto nella storia dellarchitettura, poi con spiegazioni sul ruolo sacro dellacqua in India. Il sesto capitolo, infine, un approfondimento sul progetto del Museo della citt di Delhi.

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La tesi di laurea elaborata ha come oggetto Villa Torlonia, chiamata anche la Torre , un complesso edilizio risalente al Settecento. Il lavoro effettuato ha compreso prima di tutto uno studio della storia della Torre, levoluzione e il rapporto con il suo contesto. seguita poi unanalisi del complesso, effettuata dal punto di vista sia della consistenza che dello stato di conservazione, per poi studiare linsieme di interventi che lhanno caratterizzata e che le hanno conferito lattuale aspetto.Si tratta di opere di consolidamento, di recupero e di ripristino che hanno occupato unepoca che va dagli ultimi ventanni del Novecento fino ad ora. Solo dopo questa fase di studio e di ricerca si passati ad elaborare un programma di riutilizzo della Villa, che occupa il quinto capitolo della Tesi. Lidea progettuale sviluppata parte dall'intento di valorizzare questo complesso edilizio che, essendo di propriet comunale, spesso oggetto di manifestazioni culturali. La grande corte esterna, il piano terra del corpo centrale ed i vecchi magazzini al piano interrato sono oggigiorno sede di incontri di moda e di momenti espositivi temporanei, molti dei quali legati alla produzione calzaturiera locale. San Mauro Pascoli ospita infatti le sede di alcune delle pi note marche dell'alta moda calzaturiera e la sua economia cos come la sua storia, legata a questa attivit che da pi di un secolo rappresenta una vera e propria attrattiva locale. Il tipo di intervento che si viene a delineare parte quindi dal voler privilegiare questa tradizione del luogo, pertanto il progetto prevede linserimento di un Museo della scarpa e lo spostamento della scuola calzaturiera CERCAL, al fine di rendere Villa Torlonia un centro di attrazione turistica.

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Descrizione della metodologia e dei principali calcoli svolti per la valutazione della sicurezza di Palazzo Giolo Golfarelli attuale facolt di Lettere e Filosofia, via Zamboni 38.

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Fino alla fine del XIX secolo erano le mura a conferire una forma chiara e precisa alla citt. Dopo il loro abbattimento c' oggi un elemento urbano capace di porsi come limite formale della citt? In fase di tesi abbiamo deciso di dare una soluzione al problema della frammentazione del limite dal punto di vista opposto, agendo sul centro storico in relazione alla prima espansione urbana. Abbiamo operato un'attenta analisi delle dinamiche della citt prima e dopo il terremoto, cercando di comprendere le specificit di questo territorio. Da una ulteriore e pi approfondita lettura del centro storico, emerge subito l'assenza di un tessuto urbano ben leggibile in corrispondenza dell'area del Castello e del Comune, dove una grande "macchia" di spazi aperti, prevalentemente adibiti a parcheggio prevalgono sul costruito: l'area che ha dato vita e un senso durante i secoli a questa citt ha perso la sua identit. Identit, misura, connessione sono gli obiettivi che ci prefissiamo di raggiungere nella ridefinizione di questi luoghi ed insieme le parole chiave del nostro approccio al nostro progetto. Il nostro intervento prevede la definizione di un polo culturale che possa valorizzare le caratteristiche storiche e morfologiche dell'area conferendo intelligibilit agli elementi che hanno sempre caratterizzato lo splendore della citt. Il "verde" diviene elemento di connessione tra le due aree di progetto. Le funzioni che abbiamo scelto nella definizione del polo culturale sono quelle di museo, cinema, e mercato: la scelta stata quella di progettare edifici pubblici, con lo scopo di riportare i luoghi di intrattenimento e della cultura all'interno del centro storico.

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Questo studio cerca di individuare e descrivere gli elementi che contraddistinguono la coppia del tango dal punto di vista coreografico e strutturale e vedere in che modo questi fondamenti vengono trasposti sul palcoscenico. Come introduzione viene presentato il percorso della coppia lungo la storia approfondendo i rapporti e le influenze reciproci fra il ballo e i diversi contesti sociali e norme di tipo morale dei singoli momenti storici. Viene affrontata anche la dimensione tecnica del ballo e i codici che la governano attraverso le testimonianze di consolidati ballerini e maestri della generazione attuale e quelle precedenti. In conclusione vengono fornite le analisi di tre spettacoli teatrali prodotti da quattro coreografi diversi che mettono in chiaro gli approcci distintivi nella rappresentare scenica del tango e nel suo utilizzo come linguaggio teatrale.

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Come nascono le emozioni? Come modificano il nostro organismo? Perch nell'epoca moderna non siamo pi in grado do condividere il nostro stato emotivo? Ecco alcune domande alle quali Laura Esquivel risponde mediante El libro de las emociones. Leggendolo sar come fare un viaggio virtuale attraverso il magico, e al contempo, complesso mondo emotivo. Lautrice ci prende per mano e ci guida in un percorso che accender la nostra curiosit consentendoci di ampliare il nostro bagaglio culturale. Dalla scienza alla storia, dalla letteratura al cinema, Laura Esquivel ci far da cicerone alla scoperta, anzi alla riscoperta della parte pi intima e nascosta dellessere umano. Grazie a questo cammino, capiremo che ritornando a prenderci cura del nostro lato irrazionale per antonomasia, potremmo forse, finalmente, abbattere egoismo, individualismo, competizione, arcigni nemici della condivisione e dello stare insieme. Questo elaborato ha come oggetto El libro de las emociones, saggio della scrittrice messicana Laura Esquivel. Nella prima parte, dopo una breve introduzione e una concisa presentazione dellautrice, questa tesi si propone di analizzare il suddetto saggio e il proprio paratesto; successivamente vi la mia personale proposta di traduzione del primo capitolo dellopera e il commento alla proposta di traduzione. Infine, chiudono lelaborato la scheda di presentazione editoriale de El libro de las emociones e le conclusioni.

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Il presente studio si occupa di indagare lo stato delle popolazioni di alici, Engraulis encrasicolus, e sardine, Sardina pilchardus, presenti nel Mar Adriatico Centrale e Settentrionale attraverso lutilizzo di metodi di dinamica di popolazione. Lattenzione per queste specie dovuta alla loro importanza commerciale; sono, infatti, specie target della flotta peschereccia italiana, in particolare nellarea adriatica. I metodi di dinamica di popolazione sono uno degli aspetti pi importanti delle scienze della pesca. Attraverso lo stock assessment si possono acquisire informazioni sullabbondanza in mare delle risorse nel tempo e nello spazio, nonch sulla mortalit dovuta allattivit di pesca, che sono di primaria importanza per ladozione di misure gestionali. I metodi di dinamica di popolazione esaminati e confrontati in questa tesi sono stati due: Virtual Population Analysis (VPA) e Integrated Catch-at-Age Analysis (ICA). Prima, per, stato necessario esaminare le modalit con cui ottenere i dati di input, quali: tassi di crescita delle specie, mortalit naturale, sforzo di pesca, dati di cattura. Infine, stato possibile ricostruire nel tempo la storia dello stock in questione e il suo stato attuale, dando indicazioni per lo sfruttamento futuro in unottica di conservazione dello stock stesso. Attraverso la determinazione della curva di crescita si sono potuti ottenere i parametri di crescita delle specie in esame, necessari per definire i tassi di mortalit naturale. Labbondanza di questi stock stata valutata con i programmi Age Length Key (ALK) e Iterative Age Length Key (IALK). Nei programmi di stock assessment utilizzati si preferito utilizzare la stima di abbondanza calcolata con il primo metodo, in quanto pi rappresentativo dello stock in esame. Un parametro di fondamentale importanza e di difficile stima la mortalit; in particolare, in questo studio ci siamo occupati di determinare la mortalit naturale. Questa stata determinata utilizzando due programmi: ProdBiom (Abella et al., 1998) e il sistema ideato da Gislason et al. (2008). Nonostante lapproccio conservativo suggerisca lutilizzo dei valori ricavati da ProdBiom, in quanto pi bassi, si preferito utilizzare i tassi di mortalit naturale ricavati dalla seconda procedura. Questa preferenza stata determinata dal fatto che il programma ProdBiom consegna indici di mortalit naturale troppo bassi, se confrontati con quelli presentati in letteratura per le specie in esame. Inoltre, bench nessuno dei due programmi sia stato costruito appositamente per le specie pelagiche, comunque preferibile la metodologia ideata da Gislason et al. (2008), in quanto ottenuta da un esame di 367 pubblicazioni, in alcune delle quali erano presenti dati per queste specie. Per quanto riguarda i dati di cattura utilizzati in questo lavoro per il calcolo della Catch Per Unit Effort (CPUE, cio le catture per unit di sforzo), si sono utilizzati quelli della marineria di Porto Garibaldi, in quanto questa vanta una lunga serie temporale di dati, dal 1975 ad oggi. Inoltre, in questa marineria si sempre pescato senza imposizione di quote e con quantitativi elevati. Determinati questi dati stato possibile applicare i programmi di valutazione degli stock ittici: VPA e ICA. LICA risulta essere pi attendibile, soprattutto per gli anni recenti, in quanto prevede un periodo nel quale la selettivit mantenuta costante, riducendo i calcoli da fare e, di conseguenza, diminuendo gli errori. In particolare, lICA effettua i suoi calcoli considerando che i dati di cattura e gli indici di tuning possono contenere degli errori. Nonostante le varie differenze dei programmi e le loro caratteristiche, entrambi concordano sullo stato degli stock in mare. Per quanto riguarda lalice, lo stock di questa specie nel Mar Adriatico Settentrionale e Centrale, altamente sfruttato in passato, oggi risulta moderatamente sfruttato in quanto il livello di sfruttamento viene ottenuto con un basso livello di sforzo di pesca. Si raccomanda, comunque, di non incrementare lo sforzo di pesca, in modo da non determinare nuove drastiche diminuzioni dello stock con pesanti conseguenze per lattivit di pesca. Le sardine, invece, presentano un trend diverso: dalla met degli anni ottanta lo stock di Sardina pilchardus ha conosciuto un continuo e progressivo declino, che solo nellultimo decennio mostra uninversione di tendenza. Questo, per, non deve incoraggiare ad aumentare lo pressione di pesca, anzi bisogna cercare di mantenere costante lo sforzo di pesca al livello attuale in modo da permettere il completo ristabilimento dello stock (le catture della flotta italiana sono, infatti, ancora relativamente basse). Questo lavoro, nonostante i vari aspetti da implementare (quali: il campionamento, le metodologie utilizzate, lintroduzione di aspetti non considerati, come ad es. gli scarti, etc.) e le difficolt incontrate nel suo svolgimento, ha fornito un contributo di approfondimento sugli spinosi aspetti della definizione del tasso di mortalit naturale, individuando una procedura pi adatta per stimare questo parametro. Inoltre, ha presentato linnovativo aspetto del confronto tra i programmi ICA e VPA, mostrando una buon accordo dei risultati ottenuti. E necessario, comunque, continuare ad approfondire questi aspetti per ottenere valutazioni sempre pi precise e affidabili, per raggiungere una corretta gestione dellattivit di pesca e ai fini della preservazione degli stock stessi.