5 resultados para Ordenació del territori -- Catalunya -- Selva
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Nella protezione idraulica del territorio la previsione e il controllo delle piene sono di fondamentale importanza. I territori sono sempre pi antropizzati, pertanto la riduzione dei rischi connessi a eventi idrometeorologici estremi di notevole interesse. La previsione delle piene resa difficile dallinnumerevole quantit di variabili che intervengono nel processo della loro formazione. Nelle attivit di progettazione e nella verifica di opere idrauliche la identificazione dellidrogramma di progetto spesso riveste unimportanza fondamentale. Un idrogramma di progetto definito come unonda di piena, realmente osservata o sintetica, associata ad un determinato livello di rischio, quantificato usualmente in termini di tempo di ritorno. Con il presente lavoro si cerca di verificare la possibilit di applicazione una metodologia per la stima degli idrogrammi di progetto associati ad un determinato tempo di ritorno, recentemente proposta dalla letteratura scientifica (Maione et al., 2001, Una metodologia per la stima indiretta degli idrogrammi sintetici per il progetto di opere di difesa idraulica del territorio). Il lavoro riferito al Fiume Secchia, un affluente importante del Po che scorre tra le provincie di Modena e Reggio Emilia.
Resumo:
Come in un affresco nel quale sono stati sovrapposti vari strati di pittura o in un antico manoscritto di pergamena il cui testo originario stato ricoperto da uno scritto pi recente, cos lintento che ha generato il nostro percorso progettuale stato quello di riscoprire le tracce presenti nellarea sia in ambito archeologico che paesaggistico consentendo una narrazione della storia del sito. Lintento quello di far emergere laspetto relazionale del progetto di paesaggio attraverso la riscoperta degli elementi paesaggistici presenti nellarea di Claterna, strettamente legati ad un fattore identitario, di restituzione e soprattutto di percezione, intesi come lettura da parte di chi vive ed attraversa i territori. Il palinsesto si declina in questo senso come superficie attiva in grado di accogliere programmazioni temporanee e dinamiche per promuovere quella diversificazione e quella stratificazione che da sempre rappresentano il senso di urbanit ma anche il senso del paesaggio in continuo dialogo con il tempo. La messa a sistema dei vari frammenti mira a stabilire cos una sequenza capace di guidare il visitatore allinterno del Parco e diviene elemento strutturante per la messa a fuoco di un disegno di mobilit sostenibile che dal centro di accoglienza dellarea archeologica conduce al Parco dei Gessi sfruttando unantica via di penetrazione appenninica situata alla sinistra del torrente Quaderna. Il Museo della Citt di Claterna e della Via Emilia, insieme al Centro ricerca per gli esperti del settore, entreranno cos a far parte di una vasta rete di musei archeologici gi presenti nel territorio bolognese. La ricchezza di questo sito e gli elementi che lo caratterizzano ci hanno indirizzato verso un duplice progetto che, alla grande scala, non aggiunge altri segni importanti a quelli gi presenti nel territorio,cercando quindi di valorizzare i sistemi esistenti focalizzandosi sugli ambiti principali dellarea ed intensificando la consistenza segnaletica degli interventi. E stato previsto il mantenimento delle cavedagne esistenti per la fruizione di un Parco Agricolo Didattico legato ai temi delle coltivazioni in epoca romana ed a quelli dellaia del 900, che costituir un percorso alternativo a quello del Parco Archeologico. Il progetto articolato in un sistema di percorsi che permettono la visita del parco archeologico, vede due teste adiacenti alla Via Emilia e posizionate in modo ad essa speculare che costituiscono i poli principali del progetto: larea di accoglienza per i visitatori che comprende un Polo Museale ed un Centro Ricerca con annessa una foresteria, punto di forza del parco dal punto di vista programmatico. Un grande museo diffuso allaperto dunque che preveder una sequenza museale lineare con un percorso definito, che risulter si gerarchizzato ma al contempo reversibile. La visita del parco archeologico sar quindi articolata in un percorso che partendo dal polo museale intercetter larea forense per poi sfruttare le cavedagne esistenti. Larea forense concepita come una piazza affacciata sul margine nord della via Emilia, verr valorizzata dal progetto mediante il ripristino del basolato che affiancher il percorso di visita installato lungo il perimetro del foro, punto di forza per leconomia dellantica civitas romana. Il percorso piegher poi verso la via Emilia affiancando le tracce aeree di un tempio a cameroni ciechi per poi inserirsi sulla cavedagna che costeggia la via Emilia attuale. Si proseguir poi con la riscoperta di una porzione del basolato dellantica via Emilia e dellincrocio tra cardo e decumano fino ad intercettare il settore 11 con la musealizzazione della domus diacronica Larea archeologica divisa nettamente in due parti dalla Via Emilia attuale sar connessa mediante attraversamenti a raso dotati di semafori a chiamata e barre di rallentamento. La scelta di questo tipo di connessione stata dettata dallesigenza di non voler introdurre segni forti sullarea come ponti pedonali o sottopassi che andrebbero ad intaccare il suolo archeologico. Il percorso quindi proseguir con la visita del centro ricerca e di un muro didattico passando per unarea nella quale sono state individuate tracce aeree che verranno valorizzate mediante lutilizzo di strutture fantasma per la rievocazione volumetrica degli abitati fino ad intercettare lultima tappa del percorso che sar costituita dalla visita al settore 12, la cosiddetta domus dei mosaici.
Resumo:
Il presente elaborato si propone come obiettivo di analizzare una situazione specifica di interpretazione volontaria da parte di non-professionisti. Long Project HOPE, che si sviluppa e opera nella citt di Nablus (Cisgiordania, Territori Palestinesi Occupati), offre a bambini e adolescenti del luogo la possibilit di frequentare corsi di varie discipline, impartiti da volontari internazionali provenienti da tutto il mondo. In questo contesto, i volontari locali che si offrono come interpreti forniscono ai volontari internazionali la possibilit di approfondire la realt quotidiana di una zona occupata, influenzando in maniera significativa la loro esperienza sul luogo. Nellestate del 2015, ho insegnato a Nablus in qualit di volontaria per un mese, avendo la possibilit di intervistare 15 interpreti volontari. Abbiamo discusso riguardo alle loro esperienze di interpretazione, le tecniche che usano, la loro (auto)percezione allinterno di questa attivit e le strategie che adottano per risolvere malintesi linguistici e culturali. Il capitolo I delinea la situazione socio-politica nei Territori Palestinesi Occupati, specialmente in Cisgiordania, e le attivit di Project HOPE. Il capitolo II presenta uninquadramento teorico che comprende interpretazione non professionale (specialmente in zone di conflitto), la prospettiva occidentale sul mondo arabo-musulmano e la teoria narrativa, applicata sia al campo della traduzione e interpretazione che alle interviste. Il capitolo III si concentra sulle interviste semi-strutturate, presentando il protocollo di intervista e le procedure di raccolta dati. Il capitolo IV analizza le risposte dei partecipanti, suddivise in cinque aree principali: informazioni personali, esperienze di interpretazione, (auto)percezione, episodi positivi e negativi, legame tra linterpretazione e il futuro degli intervistati. Gli episodi raccontati dagli intervistati sono stati analizzati da un punto di vista narrativo.
Resumo:
Lo studio compiuto in questa tesi posto ad identificare i caratteri ricorrenti dell'architettura spontanea della Romagna toscana al fine di definire una strategia di riconquista territoriale. La zona infatti caratterizzata da un forte abbandono, causa del degrado e perdita di tutti quei manufatti simbolo della storia e cultura particolari dell'area. Osservando i processi di mutazione dei singoli insediativi storici, una serie di nuove azioni viene identificata e, tramite queste, delineate le linee guida compositive per l'inserimento di un nuovo nucleo all'interno degli edifici rurali allo stato di rudere. Insieme a processi di associazione e mutazione, viene fornita un'analisi della relazione che questi hanno con l'assetto morfologico delle vallate, combinando un sistema modulare e ripetitivo con quello della realt fisica. Infine proposto un esempio progettuale, dove le dinamiche prima teorizzate vengono esposte attraverso le necessit del progetto architettonico.
Resumo:
I bacini idrografici appenninici romagnoli rappresentano una fonte idropotabile di essenziale importanza per la Romagna, grazie alla regolazione stagionale svolta dallinvaso artificiale di Ridracoli. Nel presente elaborato si implementato un modello per lo studio e la valutazione del regime idrologico dei bacini idrografici allacciati allinvaso, affrontando sia gli aspetti relativi alla miglior spazializzazione dei dati metereologici in ingresso al modello (in particolare in relazione alla stima della temperatura, fondamentale per la rappresentazione dei processi di evapotraspirazione e dei fenomeni di accumulo e scioglimento nevoso), sia gli aspetti di calibrazione dei parametri, confrontando le simulazioni ottenute a partire da diverse configurazioni del modello in termini di rappresentazione spaziale e temporale dei fenomeni. Inoltre si eseguita una regionalizzazione del modello su due sezioni fluviali che sono al momento oggetto di indagini idrologiche, fornendo supporto alla valutazione della possibilit di realizzazione di una nuova opera di presa. A partire dai dati puntuali dei sensori termometrici disponibili si ricercata la migliore tecnica di interpolazione della temperatura sullarea di studio, ottenendo una discreta precisione, con un errore in procedura di ricampionamento jack-knife raramente superiore al grado centigrado. La calibrazione del modello TUWien in approccio semi-distribuito, sia quando applicato a scala oraria sia quando applicato a scala giornaliera, ha portato a buoni risultati. La complessit del modello, dovuta in gran parte alla presenza di uno specifico modulo per la gestione di accumulo e scioglimento nivale, stata ripagata dalle buone prestazioni delle simulazioni ottenute, sia sul periodo di calibrazione sia su quello di validazione. Tuttavia si osservato che lapproccio semi-distribuito non ha portato benefici sostanziali rispetto a quello concentrato, soprattutto in relazione al forte aumento di costo computazionale.