411 resultados para calcolo frazionario indice di Hurst moto browniano frazionario


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In questo studio stata effettuata una stima della riduzione della azione verticale sul pilastro e in particolare in corrispondenza delle connessioni, per varie tipologie strutturali, per effetto dellazione sismica verticale. Si pervenuti, nei diversi casi analizzati, una legge per il coefficiente di attrito dinamico, a partire dal coefficiente di attrito statico, tenendo conto della legge di riduzione dello sforzo assiale, da utilizzare per il calcolo della forza di attrito che si instaura nelle suddette condizioni dinamiche. A tal fine sono stati utilizzati diversi modelli che tengono conto delle caratteristiche geometriche, della lunghezza e della forma degli elementi strutturali oltre che delle varie condizioni di carico, luci massime e minime che possono raggiungere gli elementi orizzontali. Sono state pertanto effettuate, attraverso l utilizzo di software di calcolo agli elementi finiti, diverse tipologie di analisi che hanno permesso di effettuare le indagini necessarie sul problema oggetto di studio.

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Questa Tesi si occupa di una derivazione di un meccanismo con amplificazione inerziale per lo smorzamento delle vibrazioni, il quale stato usato come un meccanismo costituente di un oscillatore semplice, ovvero di un modello matematico fondamentale su cui basata la dinamica strutturale, aumentandogli notevolmente la sua complessit geometrica. Viene studiata la risposta dinamica ottenuta dallanalisi armonica, in quanto lo stesso soggetto alla forzante passiva. Lo studio del comportamento dinamico ingloba un percorso, il quale parte dalla descrizione matematica dellequilibrio dinamico, nonch delle condizioni al contorno, tramite luso di analisi matriciale delle strutture e del calcolo complesso, e si conclude, derivando le grandezze cinematiche e dinamiche, necessarie affinch si possa determinare, in un modo chiaro e privo di ambiguit, lo stato del sistema dinamico. Il passo successivo risiede nellanalisi analitica e numerica dei risultati ottenuti e anche della visualizzazione grafica ed interpretazione degli stessi. Affinch i risultati possano essere considerati validi, occorre che gli stessi passino la procedura di validazione tramite luso degli esempi numerici. Successivamente, i risultati validati vengono confrontati con la stessa tipologia dei risultati derivati per gli oscillatori classici o gli oscillatori di riferimento, il quale comportamento gi noto nellambito della dinamica strutturale. La Tesi procede con lapplicazione pratica degli oscillatori per lo smorzamento delle vibrazioni. In particolare si studia la loro capacit di alterare la risposta dinamica complessiva del sistema di cui fanno parte, rispetto al caso in cui la stessa struttura priva di essi. In fine la Tesi si conclude, mettendo in evidenza i vantaggi e gli svantaggi delloscillatore dotato di un meccanismo con amplificazione inerziale rispetto agli altri oscillatori classici.

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In questa tesi riportiamo le definizioni ed i risultati principali relativi alla corrispondenza tra le successioni di polinomi di tipo binomiale (particolari basi dello spazio dei polinomi a coefficienti reali) e gli operatori delta, cio operatori lineari sullo spazio dei polinomi che commutano con gli operatori di traslazione e il cui nucleo costituito dai polinomi costanti. Nel capitolo 1 richiamiamo i concetti fondamentali sull'algebra delle serie formali e definiamo l'algebra degli operatori lineari invarianti per traslazione, dimostrando in particolare l'isomorfismo tra queste algebre. Nel capitolo 2, dopo aver dimostrato l'unicit della successione di base relativa ad un operatore delta, ricaviamo come esempio le successioni di base di tre operatori delta, che useremo durante tutto il capitolo: l'operatore derivata, l'operatore di differenza in avanti e l'operatore di differenza all'indietro. Arriviamo quindi a dimostrare un importante risultato, il Primo Teorema di Sviluppo, in cui facciamo vedere come le potenze di un operatore delta siano una base per l'algebra degli operatori invarianti per traslazione. Introducendo poi le successioni di Sheffer, possiamo dimostrare anche il Secondo Teorema di Sviluppo in cui esplicitiamo l'azione di un operatore invariante per traslazione su un polinomio, tramite un operatore delta fissato e una sua successione di Sheffer. Nell'ultima parte della tesi presentiamo i formalismi e alcune semplici operazioni del calcolo umbrale, che useremo per determinare le cosiddette costanti di connessione, ovvero le costanti che definiscono lo sviluppo di una successione binomiale in funzione di un'altra successione binomiale usata come base dello spazio dei polinomi.

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Il lavoro svolto per la presente tesina ha lo scopo di datare alcuni campioni provenienti dalla cava di Concours Le Haut (area del Monte Peyoux, Montagne Noire, sud-ovest della Francia) tramite una analisi biostratigrafica a conodonti. Tale analisi viene svolta al microscopio ottico, si tratta quindi di un lavoro di laboratorio. Inoltre stato individuato la biofacies di appartenenza e lIndice di Alterazione del Colore (CAI)

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Applicazione dei metodi di valutazione degli indici di vulnerabilit sismica V e di danno ID, messi a punto dal Dipartimento di Architettura dell'Universit di Bologna, su un edificio isolato in muratura portante situato nel Comune di San Felice sul Panaro, analizzandone inoltre le caratteristiche di apparecchiatura muraria ed individuando un indice di qualit muraria IQM.

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La tesi presenta un'attivit di ottimizzazione per forme di dirigibili non convenzionali al fine di esaltarne alcune prestazioni. Il loop di ottimizzazione implementato comporta il disegno automatico in ambiente CAD del dirigibile, il salvataggio in formato STL, la elaborazione del modello al fine di ridurre il numero di triangoli della mesh, la valutazione delle masse aggiunte della configurazione, la stima approssimata dell'aerodinamica del dirigibile, ed infine il calcolo della prestazione di interesse. Questa tesi presenta inoltre la descrizione di un codice di ottimizzazione euristica (Particle Swarm Optimization) che viene messo in loop con il precedente ciclo di calcolo, e un caso di studio per dimostrare la funzionalit della metodologia.

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Quadro legislativo europeo e nazionale e nuovi decreti della regione Emilia Romagna riguardanti le misure per il contenimento dei consumi energetici nell'edilizia. Analisi energetica di un edificio residenziale. Studio di alcuni interventi proposti al fine di incrementare le prestazioni energetiche dell'edificio, diminuendone le dispersioni verso l'ambiente esterno e/o migliorando il rendimento dell'impianto. Tali interventi sono volti alla riduzione dei consumi, sia economici sia di combustibile fossile, e al miglioramento delle condizioni di benessere termoigrometrico. Successiva analisi economica degli interventi, utilizzando come indici il VAN e il PBT e tenendo conto dell'Ecobonus. Relazione tra gli investimenti iniziali di cui necessitano tali interventi e la riduzione dell'indice di prestazione energetica ottenuta. Relazione tra gli investimenti iniziali necessari e i relativi valori di risparmio annuo monetario che si ottiene in seguito alla diminuzione di energia primaria e quindi di combustibile utilizzato per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Confronto fra i vari interventi al fine di valutarne la convenienza.

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Il presente lavoro di tesi affronta diverse tematiche riguardanti la valutazione della vulnerabilit sismica del centro storico di Sansepolcro, con particolare riferimento allanalisi di fonti storiche perlopi inedite e a indagini morfologiche sui tessuti edilizi. La zona della Valtiberina toscana stata interessata da numerosi eventi sismici che spesso hanno raggiunto intensit elevate e che hanno provocato molti danni. Il susseguirsi di tali eventi ha fatto si che si sviluppasse una certa esperienza nellaffrontare le conseguenze dellevento sismico. Ne sono testimonianza i documenti conservati presso lArchivio Storico Comunale di Sansepolcro che riguardano gli eventi sismici del 1781 e del1789. Dalla corrispondenza tra le autorit di Firenze e di Sansepolcro stato possibile ricostruire la cronologia delle azioni principali compiute nella gestione dellemergenza. Tra le lavorazioni eseguite, molti furono i presidi antisismici utilizzati. Nellambito dellanalisi delle fonti di archivio si sono analizzati anche documenti pi recenti, in particolare gli elaborati del Genio Civile conservati presso lArchivio di Stato di Arezzo riguardanti gli eventi sismici del 1917 e 1919. Parallelamente alle ricerche archivistiche si cercato di stabilire una correlazione tra la morfologia dei tessuti e la vulnerabilit sismica degli aggregati edilizi in relazione al loro processo evolutivo e al loro periodo storico di formazione. Una volta stabilita, per ogni aggregato, la fase di impianto, ci si avvalsi del metodo di calcolo speditivo dellindice di vulnerabilit in pianta (TPS). Lo scopo quello di elaborare delle considerazioni generali per singoli aggregati campione, per poi estenderle agli aggregati omogenei. A conclusione del lavoro si preso in considerazione il caso del Palazzo Aloigi-Luzzi e se ne sono calcolati gli indici analitici globali di vulnerabilit sismica, per avere un riscontro concreto di un singolo caso.

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La Tesi tratta di un caso di studio di un magazzino ricambi in ottima di ottimizzazione e riprogettazione. Dall'analisi della situazione attuale in termini di scorte, processo e indice di saturazione volumetrico si evince come una nuova soluzione di magazzino sia l'unica strada da percorrere per fronteggiare l'attesa crescita del business. L'incremento delle vendite e allo stesso tempo il mantenimento dell'alto livello di servizio da garantire al cliente in termini di disponibilit dei codici e puntualit della consegna, sono due condizione che richiedono un innovazione di tipo radicale. Da un progetto a livello di Gruppo si arriva a definire la configurazione ideale del nuovo magazzino e si lascia ad uno sviluppo futuro l'effettiva gestione del tender per definire l'operatore logistico che porter avanti il lavoro.

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Il continuo verificarsi di gravi incidenti nei grandi impianti industriali ha spinto gli Stati membri dellUnione Europea a dotarsi di una politica comune in materia di prevenzione dei grandi rischi industriali. Anche a seguito della pressione esercitata dallopinione pubblica sono state implementate, nel corso degli ultimi quarantanni, misure legislative sempre pi efficaci per la prevenzione e la mitigazione dei rischi legati ad attivit industriali particolarmente pericolose. A partire dagli ultimi anni dello scorso secolo, lUnione Europea ha emanato una serie di direttive che obbligano gli Stati membri ad essere garanti della sicurezza per luomo e per lambiente nelle zone circostanti a stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In questottica stata pubblicata nel 1982 la Direttiva Seveso I [82/501/EEC], che stata ampliata nel 1996 dalla Direttiva Seveso II [96/82/CE] ed infine emendata nel dicembre 2003 dalla Direttiva Seveso III [2003/105/CE]. Le Direttive Seveso prevedono la realizzazione negli Stati membri di una valutazione dei rischi per gli stabilimenti industriali che sono suscettibili a incendi, esplosioni o rilasci di gas tossici (quali, ad esempio, le industrie chimiche, le raffinerie, i depositi di sostanze pericolose). La Direttiva Seveso II stata trasposta in legge belga attraverso lAccord de Coopration del 21 giugno 1999. Una legge federale nel giugno del 2001 [M.B. 16/06/2001] mette in vigore lAccord de Coopration, che stato in seguito emendato e pubblicato il 26 aprile del 2007 [M.B. 26/04/2007]. A livello della Regione Vallona (in Belgio), la tematica del rischio di incidente rilevante stata inclusa nelle disposizioni decretali del Codice Vallone della Pianificazione Territoriale, dellUrbanismo e del Patrimonio [CWATUP]. In questo quadro la Regione Vallona ha elaborato in collaborazione con la FPMs (Facult Polytechnique de Mons) una dettagliata metodologia di analisi del rischio per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In Italia la Direttiva Seveso II stata recepita dal Decreto Legislativo n334 emanato nellagosto del 1999 [D. Lgs. 334/99], che ha introdotto per la prima volta nel quadro normativo italiano i concetti fondamentali di controllo dellurbanizzazione e requisiti minimi di sicurezza per la pianificazione territoriale. Il Decreto Legislativo 334/99 attualmente in vigore, modificato ed integrato dal Decreto Legislativo n238 del 21 settembre 2005 [D. Lgs. 238/05], recepimento italiano della Direttiva Seveso III. Tra i decreti attuativi del Decreto Legislativo 334/99 occorre citare il Decreto Ministeriale n151 del 2001 [D. M. 151/01] relativo alla pianificazione territoriale nellintorno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Lobiettivo di questo lavoro di tesi, che stato sviluppato presso la Facult Polytechnique di Mons, quello di analizzare la metodologia di quantificazione del rischio adottata nella Regione Vallona, con riferimento alla pianificazione territoriale intorno agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, e di confrontarla con quella applicata in Italia. La metodologia applicata in Vallonia di tipo probabilistico ovvero basata sul rischio quale funzione delle frequenze di accadimento e delle conseguenze degli scenari incidentali. Il metodo utilizzato in Italia ibrido, ovvero considera sia le frequenze che le conseguenze degli scenari incidentali, ma non la loro ricomposizione allinterno di un indice di rischio. In seguito al confronto teorico delle due metodologie, se ne effettuato anche una comparazione pratica tramite la loro applicazione ad un deposito di GPL. Il confronto ha messo in luce come manchino, nella legislazione italiana relativa agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, indicazioni di dettaglio per la quantificazione del rischio, a differenza di quanto accade nella legislazione belga. Ci lascia allanalista di rischio italiano una notevole arbitrariet nelleffettuare ipotesi ed assunzioni che rendono poi difficile la comparazione del rischio di stabilimenti differenti. Lauspicio che tale lacuna possa essere rapidamente superata.

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ABSTRACT Il presente lavoro vuole introdurre la problematica del rigonfiamento del terreno a seguito di grandi scavi in argilla. Il sollevamento del terreno dopo lo scavo pu passare inosservato ma sono numerosi i casi in cui il rigonfiamento dura per molti anni e addirittura decenni, Shell Centre, London, Lion Yard, Cambridge, Bell Common, London, ecc. Questo rigonfiamento il pi delle volte impedito dalla presenza di fondazioni, si genera quindi una pressione distribuita che se non considerata in fase di progetto pu portare alla fessurazione della fondazione stessa. Lanima del progetto la modellazione e lanalisi del rigonfiamento di grandi scavi in argilla, confrontando poi i risultati con i dati reali disponibili in letteratura. Lidea del progetto nasce dalla difficolt di ottenere stime e previsioni attendibili del rigonfiamento a seguito di grandi scavi in argilla sovraconsolidata. Inizialmente ho esaminato la teoria e i fattori che influenzano il grado e la velocit del rigonfiamento, quali la rigidezza, permeabilit, fessurazione, struttura del suolo, etc. In seguito ho affrontato lo studio del comportamento rigonfiante di argille sovraconsolidate a seguito di scarico tensionale (scavi), si evidenziata limportanza di differenziare il rigonfiamento primario e il rigonfiamento secondario dovuto al fenomeno del creep. Il tema centrale del progetto lanalisi numerica tramite Flac di due grandi scavi in argilla, Lion Yard, Cambridge, e, Bell Common, London. Attraverso una dettagliata analisi parametrica sono riuscito a trovare i migliori parametri che modellano il comportamento reale nei due casi in esame, in questo modo possibile arrivare a stime e previsioni attendibili del fenomeno rigonfiante del terreno a seguito di grandi scavi. Gli scavi modellati Lion Yard e Bell Common sono rispettivamente in Gault Clay e London Clay, grazie a famosi recenti articoli scientifici sono riuscito a evidenziare la principali propiet che diversificano i due terreni in esame, tali propiet sono estremamente differenti dalle normali caratteristiche considerate per la progettazione in presenza di terreno argilloso; sono cos riuscito a implementare i migliori parametri per descrivere il comportamento dei due terreni nei diversi modelli. Ho inoltre studiato linterazione terreno-struttura, la pressione esercitata dal rigonfiamento del terreno strettamente funzione delle caratteristiche di connesione tra fondazione superficiale e muro di sostegno, tale pressione non deve essere ignorata in fase progettuale poich pu raggiungere importanti valori. Nello scavo di Lion Yard, considerando la presenza delle fondazioni profonde ho evidenziato il fatto che il rigonfiamento crea una forza distribuita di taglio tra i pali di fondazione ed il terreno, anche tale sollecitazione dovrebbe essere considerata ai fini della progettazione. La problematica non si ferma solo sullinterazione terreno-fondazioni, infatti durante gli scavi di importanti fondazioni londinesi lo scarico tensionale ha creato uno spostamento significativo positivo verso la superfice di tratti di tunnel della metropolita, questo fenomeno pu creare seri problemi di sicurezza nella rete dei trasporti pubblici. Infine sono stati messi a confronto i risultati del programma Flac con quelli di metodi semplificati, ho trovato che utilizzando il metodo iterativo di OBrien i risultati sono simili alla realt e il tempo di calcolo molto inferiore di quello richiesto utilizzando Flac, 2-3 giorni. In conclusione posso affermare che grazie ad una dettagliata analisi parametrica stato possibile stimare il rigonfiamento del terreno, argilla sovraconsolidata, nei due casi analizzati.

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Le fioriture algali rappresentano un problema emergente che colpisce le attivit ricreative costiere negli ultimi decenni e molta responsabilit attribuita alla pressione antropica sulle coste, anche se fondamentalmente i fenomeni di fioriture dannose rimangono imprevedibili. Un tempo confinate in aree tropicali e sub-tropicali, nuove alghe tossiche produttrici di composti palitossina-simili, quali Ostreopsis spp., si sono diffuse anche in regioni temperate, come il Mediterraneo. Le condizioni di sviluppo di queste fioriture sono legate a fattori ambientali quali irraggiamento, temperatura, concentrazione di nutrienti e alle caratteristiche biologiche delle singole specie. Per valutare il rischio reale sulla salute delluomo, vi necessit di conoscere i parametri ambientali ottimali alla proliferazione delle specie, in termini di temperatura, intensit luminosa e disponibilit di nutrienti, cos come di chiarire la struttura delle tossine e le condizioni che possono favorire la loro produzione. In questo studio un ceppo della dinoflagellata Ostreopsis ovata e un ceppo della dinoflagellata Prorocentrum lima sono stati coltivati in colture batch a tre diverse temperature (20C, 25C, 30C) come monocolture e come colture miste. La raccolta avvenuta nel periodo della loro presunta fase stazionaria. Le informazioni circa il comportamento delle microalghe nelle diverse colture sono state raccolte tramite calcolo del tasso di crescita, analisi del consumo di nutrienti, valutazione dellefficienza fotosintetica, produzione di tossine. E stato applicato un nuovo metodo di misura per il calcolo dei biovolumi. Tra le due microalghe, O. ovata ha esibito maggiore variabilit morfologica, tassi di crescita pi elevati e migliore efficienza fotosintetica, mostrando per di subire stress alla temperatura di 30C. P. lima ha presentato tassi di crescita inferiori, incompleto utilizzo dei nitrati e minore efficienza fotosintetica, accompagnata da grande dissipazione di energia sotto forma di calore. Nelle colture miste, luptake pi rapido di nitrati da parte di O. ovata ha fatto s che il numero di cellule di P. lima fosse notevolmente inferiore a quello sviluppatosi nelle colture pure. Ciononostante, la produzione di acido okadaico da parte di P. lima non si modificata in presenza di O. ovata. Il ceppo di O. ovata utilizzato stato in grado di produrre ovatossina-a, la tossina maggiormente presente nelle cellule, e quantit circa quattro volte inferiori di ovatossine d+e, oltre a piccole quantit di palitossina putativa. Non stato invece in grado di produrre le altre due ovatossine conoscisute, lovatossina-b e lovatossina-c. La produzione di tossine ha dimostrato di essere correlata positivamente con laumento della temperatura quando espressa su unit di biovolume, ed stata inferiore nelle colture miste rispetto alle colture pure. Grazie alla maggiore capacit di crescita, al miglior utilizzo di nutrienti e alla migliore efficienza fotosintetica, O. ovata si dimostra in grado di dare origine a importanti eventi di fioritura, mentre per P. lima i parametri di crescita studiati non evidenziano questa capacit. Le analisi in corso circa la quantit di tossine emesse nel mezzo di coltura permetterano di completare il quadro delineato dal presente studio. Allo stato attuale, non si pu concludere che esista attivit allelopatica di una specie nei confronti dellaltra.

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Il BPA un composto aromatico precursore di materiali plastici e additivi chimici, ed entrato a far parte della categoria dei contaminanti che alterano il sistema endocrino con molteplici effetti negativi sulla salute umana (azione di mimesi estrogenica, alterazioni della funzione tiroidea e dei sistemi riproduttivo, nervoso ed immunitario). Nella fase produttiva industriale si hanno emissioni accidentali di BPA durante il trattamento e la lavorazione dei monomeri plastici. Piccole frazioni di BPA possono essere ingerite dalluomo poich la sostanza migra nel tempo dal contenitore alimentare al contenuto (es. bevanda in lattina o contenitore per microonde) soprattutto se esposto ad alte temperature. Anche il contatto con composti acidi o basici, la presenza di elevati livelli di cloruro di sodio o di oli vegetali, in grado di provocare un incremento del rilascio di BPA dai materiali polimerici. Il BPA viene rilasciato dai biberon in policarbonato, che in molti Paesi sono stati ritirati dal commercio nel 2011, e da bottiglie di acqua riutilizzabili. Infine, la carta termica degli scontrini e delle fotocopie rilasciano BPA. Nelladulto la tossicit del BPA sembra modesta, tuttavia l'esposizione nel feto e nel neonato pu risultare deleteria. Al di l della tossicit, l'aspetto che al momento preoccupa maggiormente l'effetto che il BPA ha anche a basse dosi sul metabolismo: diversi studi in tutto il mondo correlano questa sostanza all'incidenza di diabete, ipertensione, obesit e problemi cardiaci. Lattenzione per il BPA piuttosto recente a livello umano, mentre assai ridotta per la salute dellecosistema. Tuttavia noto che il BPA presente anche come contaminante dei suoli, e pur essendo stato documentato il suo bioaccumulo negli organismi vegetali, non sono disponibili informazioni precedenti relativi agli effetti del BPA sugli organismi animali del suolo, in linea con il fatto che il suolo stato una matrice ambientale molto trascurata. Il presente lavoro di tesi quindi si pone come uno studio pilota per valutare la possibile tossicit del BPA su organismi modello che vivono in questa matrice. In questo studio stato scelto come bioindicatore sentinella il lombrico Eisenia andrei, il comune verme rosso, come suggeriscono le linee guida internazionali (OECD, OCSE). I possibili effetti biologici del Bisfenolo A nei lombrichi sono stati indagati sia attraverso endpoint del ciclo vitale (accrescimento, riproduzione e mortalit), sia attraverso una batteria di biomarker (generali e specifici). Data la mancanza di osservazioni precedenti si scelto un approccio integrato tra i parametri del ciclo vitale, in genere meno sensibili ma ecologicamente pi rilevanti, e i biomarker, risposte pi sensibili che possono rappresentare segnali precoci di allarme inerenti lesposizione a contaminanti ambientali o leffetto di questi ultimi sugli organismi indagati, ma non necessariamente predittivi sulla salute della comunit. Al momento non esistono batterie di biomarker specifiche per questa sostanza, quindi un ulteriore scopo della ricerca stato quello di evidenziare biomarker utili ad indagare eventuali alterazioni biochimiche e funzionali nei lombrichi in risposta allesposizione a dosi crescenti di bisfenolo A. Le risposte biologiche indagate sono: - la diminuzione della stabilit delle membrane lisosomiali, che indica una riduzione dello stato di salute generale degli organismi; - lalterazione dellattivit degli enzimi catalasi e glutatione-S-trasferasi, indice di stress ossidativo o induzione di meccanismi di detossificazione; - la diminuzione dellattivit dellenzima acetilcolinesterasi, la quale indica neurotossicit; - laccumulo di lipofuscine o lipidi neutri, che sintomo rispettivamente di stress ossidativo o alterazioni del metabolismo; - la variazione della malondialdeide, composto intermedio della perossidazione lipidica, indica un stress ossidativo in corso. Sulla base dei dati ottenuti possiamo dire che il BPA, alle concentrazioni ambientali, non costituisce un elemento di rischio ecologico per gli organismi sentinella Eisenia andrei. Alle concentrazioni pi elevate (che superano quelle ambientali di almeno 10 volte) si osservano delle alterazioni sui livelli di lipidi neutri e lipofuscine che pur non essendo preoccupanti dal punto di vista ecologico sono indice di vulnerabilit, dato che si tratta di alterazioni del metabolismo in conseguenza delle quali gli animali accumulano residui normalmente degradati a livello lisosomiale. Questo accumulo nei lisosomi delle cellule del tessuto cloragogeno dei vermi, che rivestono il tubo digerente, sembrano indicare una esposizione attraverso la dieta a seguito della ingestione del terreno. Einteressante il fatto che laccumulo di lipidi in linea con le caratteristiche obesogene del BPA, ben manifestate nei mammiferi, uomo compreso. Tuttavia non ci sono ancora conoscenze sufficienti per stabilire se questo accumulo nei vermi sia dovuto ad una specifica alterazione degli enzimi di sintesi dei lipidi oppure pi genericamente ad un aumento dello stress ossidativo. Molti studi stanno valutando la capacit del BPA di alterare la sintesi e il rilascio di lipidi in cellule umane e di ratto, ma non ci sono ancora studi di questo tipo per gli organismi edafici. E auspicabile che questo aspetto venga approfondito, ed eventualmente venga identificato un nuovo biomarker specifico dellazione del BPA sullaccumulo di lipidi. Un altro aspetto che sar interessante approfondire il bioaccumulo: la valutazione del rischio ecotossicologico di una sostanza si basa anche sul potenziale di BCF che pu essere pericoloso per il biota (incluso luomo) per trasferimento nella catena trofica. Considerando che non esistono ancora studi specifici del bioaccumulo del BPA in organismi del suolo, ed avendo messo in luce che lassunzione della sostanza avvenuta (probabilmente per via alimentare) ci si pone lobiettivo futuro di valutare questo parametro nei lombrichi, in modo da avere un quadro pi ampio degli effetti associati a questo interferente endocrino nei suoli.

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Il raffreddamento stratosferico associato alla riduzione dellozono nelle regioni polari induce un rafforzamento dei venti occidentali nella bassa stratosfera, uno spostamento verso il polo e unintensificazione del jet troposferico delle medie latitudini. Si riscontra una proiezione di questi cambiamenti a lungo termine sulla polarit ad alto indice di un modo di variabilit climatica, il Southern Annular Mode, alla superficie, dove i venti occidentali alle medie latitudini guidano la Corrente Circumpolare Antartica influenzando la circolazione oceanica meridionale e probabilmente lestensione del ghiaccio marino ed i flussi di carbonio aria-mare nellOceano Meridionale. Una limitata rappresentazione dei processi stratosferici nei modelli climatici per la simulazione del passato e la previsione dei cambiamenti climatici futuri, sembrerebbe portare ad un errore nella rappresentazione dei cambiamenti troposferici a lungo termine nelle rispettive simulazioni. In questa tesi viene condotta unanalisi multi-model mettendo insieme i dati di output derivati da diverse simulazioni di modelli climatici accoppiati oceano-atmosfera, che partecipano al progetto CMIP5, con l'obiettivo di comprendere come le diverse rappresentazioni della dinamica stratosferica possano portare ad una differente rappresentazione dei cambiamenti climatici alla superficie. Vengono utilizzati modelli High Top (HT), che hanno una buona rappresentazione della dinamica stratosferica, e modelli Low Top (LT), che invece non ne hanno. I risultati vengono confrontati con le reanalisi meteorologiche globali disponibili (ERA-40). Viene mostrato come la rappresentazione e lintensit del raffreddamento radiativo iniziale e di quello dinamico nella bassa stratosfera, nei modelli, siano i fattori chiave che controllano la successiva risposta troposferica, e come il raffreddamento stesso dipenda dalla rappresentazione della dinamica stratosferica. Si cerca inoltre di differenziare i modelli in base alla loro rappresentazione del raffreddamento radiativo e dinamico nella bassa stratosfera e alla risposta del jet troposferico. Nei modelli, si riscontra che il trend del jet nell'intera troposfera significativamente correlato linearmente al raffreddamento stesso della bassa stratosfera.

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Background: studi in letteratura mostrano come l'accelerometria stia diventando una pratica clinica (e non solo) molto utile sia in ambito diagnostico sia riabilitativo; molti di essi sfruttano i dati provenienti da pi sensori inerziali posti su un soggetto e ne ricavano l'andamento accelerometrico dei vari segmenti corporei durante il movimento in esame. Obiettivo: caratterizzare il cammino di soggetti sani ed osservare quello di alcuni casi patologici, parametrizzando l'accelerazione Antero-Posteriore. Gli indici sono: il Range dell'accelerazione, la Simmetria sulle accelerazioni e sugli intervalli di tempo tra un appoggio al suolo ed il successivo, la Simmetria nel dominio delle frequenze. Strumenti e Metodi: 10 volontari clinicamente sani hanno svolto 5 prove a velocit Spontanea, Lenta e Lentissima con il sensore inerziale G-Walk (BTS Milano) all'altezza di L5. I dati, acquisiti mediante il software G-Studio, sono stati elaborati grazie a Matlab. Risultati: definita una fascia di normalit per ogni velocit. Conclusioni: le differenze tra il cammino sano e quello patologico si manifestano nelle grandezze di Range ed Indice di Simmetria sulle accelerazioni. I due parametri che misurano la simmetria nel dominio dei tempi ed in quello delle frequenze sono invece sostanzialmente simili. Tale distinzione importante in medicina, perch permette di definire le cause di deficit motorio, il percorso chirurgico/riabilitativo da effettuare e l'entit del recupero funzionale.