715 resultados para traduzione cinese portoghese
Resumo:
Cette étude naît à la suite d'un contact direct avec l'une des manifestations contemporaines des variétés de français qui caractérisent Paris et dont l'histoire est liée à l'urbanisation de la ville, l'Argot des jeunes parisiens. Ce langage naît en effet de l'opposition des jeunes des catégories populaires vivant dans des quartiers dits « sensibles » aux pratiques des jeunes issus des classes moyennes et supérieures. Mais l'émergence de pratiques langagières argotiques n'est pas un phénomène récent. En effet la langue française a toujours été déstructurée pour masquer ou crypter des informations surtout chez les classes sociales les plus basses, au milieu desquelles vivaient les criminels. Le point de départ est donc la définition du langage argotique qui, en gardant la phonologie et la syntaxe de la langue française commune, introduit un lexique nouveau pour nommer les activités qui sont propres à des communautés spécifiques et que l'on analysera au cours de cette recherche. On parlera donc des premières sociétés criminelles caractérisées par l'usage de ce type de langage et de la découverte du première document argotique officiel à l'intérieur duquel on a retrouvé une description détaillée des expressions utilisées par un groupe de malfaiteurs. On se focalisera ensuite sur les attitudes linguistiques qui viennent d'une vision du monde typique des classes sociales les plus basses et qui comportent différents procédés de formation de mots propres au langage parallèle à la langue d'usage commun. On abordera enfin la condition des jeunes banlieusards de nos jours, qui, à cause du manque d'intérêt de la société qui les entoure, cherchent à s' évader de la condition de marginalité dans laquelle ils vivent à travers la création d'un langage qui puisse seconder leur sentiment d'appartenance au même groupe social et qu'ils utilisent comme instrument d'évasion d'une réalité aliénante.
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J. M. Coetzee's Foe is not only a post-colonial novel, but it is also a re-writing of a classic, and its main themes are language, authorship, power and identity. Moreover, Foe is narrated by a woman, while written by a male, Nobel prize winning South African author. The aim of my tesina is to focus on the question of authorship and the role of language in Foe. Without any claim to be exhaustive, in the first section I will examine some selected extracts of Coetzee's book, in order to provide an analysis of the novel. These quotations will mainly be its metalinguistic parts and will be analysed in the “theory” sections of my work, relying on literary theory and on previous works on the novel. Among others, I will cover themes such as the relationship between speech and writing, the connection between writing, history, and memory, the role of silence and alternative ways of communicating and the relationship between literary authority and truth. These arguments will be the foundation for my second section, in which I will attempt to shed a light on the importance of the novel from a linguistic point of view, but always keeping an eye on the implication that this has on authorship. While it is true that it is less politically-permeated than Coetzee's previous works, Foe is above all a “journey of discovery” in the world of language and authorship. In fact, it becomes a warning for any person immersed in the ocean of language since, while everyone naturally tends to trust speech and writing as the only medium through which one can get closer to the truth, authority never is a synonym of reliability, and language is a system of communication behind which structures of power, misconceptions, lies, and treacherous tides easily hide.
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La complessità dei provvedimenti di affido necessita di una risposta mirata per fornire miglior intervento possibile. Il ruolo del mediatore diventa quindi essenziale per evitare conflitti di ordine culturale in una situazione così complessa e delicata, e per poter portare a termine lo scopo riabilitativo di questo progetto.
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The aim of this paper is to evaluate the efficacy of the application WebBootCaT to create specialised corpora automatically, investigating the translation of articles of association from Italian into English. The first section reflects on the relevant literature and proposes the utility of corpora for translators. The second section discusses the methodology employed, and the third section analyses the results obtained and comments on how language professionals could possibly exploit the application to its full. The fourth section provides a few concrete usage examples of the thus built corpora, to then conclude that WebBootCaT is a genuinely powerful tool that could be implemented by professional translators in order to save time and improve their translations in the long term.
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L’obiettivo del presente elaborato è esplorare un ulteriore possibile impiego delle competenze dell’interprete di conferenza in un ambito ancora poco conosciuto ai più: la produzione di audiolibri e l’attività, a sfondo sociale, dei donatori di voce. Partendo da una panoramica generale sull’oralità e la valenza della voce in termini metafisico-antropologici, seguita dall’iniziazione del lettore al mondo degli audiolibri per non vedenti e ipovedenti e all’attività del Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre (oggetto del secondo capitolo), nel terzo capitolo il lavoro si concentra sul valore del gesto vocale nella comunicazione orale e, in modo specifico, per l’interprete di conferenza, riflessione che assume particolare interesse alla luce del percorso di studi di chi scrive. Quindi, si giunge, nel quarto capitolo, all’affermazione dell’importanza della pedagogia vocale e dei suoi strumenti regolatori del gesto vocale in relazione agli obiettivi espressivo-comunicativi di un “interprete”, sia esso attore, cantante, speaker radiofonico, audiodescrittore, donatore di voce o interprete interlinguistico e interculturale. Nel quinto capitolo il gesto vocale è descritto in una prospettiva anatomo-fisiologica, con un’analisi dei vari sistemi che costituiscono l’apparato pneumofonoarticolatorio preposto all’atto della fonazione. Infine, l’elaborato si chiude con i punti di vista di un’ex donatrice di voce, della professoressa di Tecniche di Presentazione Orale della Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione di Forlì, e di un utente non vedente di audiolibri, raccolti dalla loro viva voce attraverso delle interviste che hanno l’obiettivo di dare un riscontro reale a quanto affermato teoricamente nel corso della disamina.
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Cosa ci spinge a viaggiare? Siamo così terribilmente annoiati dalle nostre insicurezze e dalle luccicanti certezze della società che per rimanere in vita sentiamo il bisogno di muoverci, spostarci, andare fuori. Ma fuori dove? Crediamo davvero di salvarci andando a cercare qualcosa che non riusciamo nemmeno a definire? Coloro che potrebbero rispondere affermativamente a un tale quesito non sono quelli che partono, ma quelli che non tornano. Viaggiare per me significa leggere le differenze e leggermi nel profondo, scrivere dell’esperienza e scrivermi tracciando il mio cambiamento, tradurre da una lingua all’altra e tradurre le mie nuove emozioni. Questo elaborato è, perciò, l’umile tentativo di descrivere la complessità e l’arricchimento che può derivare dal fare esperienza, che sia viaggiando, leggendo, scrivendo o traducendo, vedendomi “di spalle che partivo” come avrebbe detto Fabrizio De André. Il fil rouge che creerà un legame tra tali azioni, che tesserà la trama dell’arazzo della mia esperienza è la metafora. La metafora è qualcosa che va anche al di là della sua semplice etimologia dal greco che la rende protagonista di un portare oltre. Metterò in scena il dubbio e la curiosità come motivi del viaggiare; parlerò della soglia come sipario che scorre via una volta che ci si apre all’Altro e non vi è più distinzione né distanza di spazio e tempo; varcherò i confini delle definizioni come palcoscenico in cui lettori, scrittori e traduttori viaggiano, e mostrerò come questi siano antropologi, registi e spettatori allo stesso tempo. Tutto ciò che infine rimarrà non sarà solo il silenzio, l’assenza derivanti dalle perdite che tali esperienze comportano, ma soprattutto l’amore che l’accoglienza dell’Altro insegna.
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La tesi approfondisce le origini della lingua francese e inglese approdate sulle coste canadesi con Jacques Cartier e i colonizzatori britannici. Un ulteriore cambiamento linguistico si osserva con l’arrivo delle ondate di immigrati provenienti da diversi paesi, tra di loro anche moltissimi italiani. Un cambiamento importante ha coinvolto la lingua parlata dagli immigrati italiani sbarcati a Montreal negli anni ’60. Una commistione di dialetti ha dato vita, in definitiva, ad una lingua ibrida: l’Italianese. L’analisi per generazione ha, in seguito, permesso di osservare l’evoluzione e l’involuzione dei rapporti tra italiano, inglese e francese, con la creazione di parlate uniche che non possono essere scisse né dalla cultura di partenza, quella italiana, né da quelle di arrivo (inglese e francese). Ogni generazione ha sviluppato, in maniera originale, un particolare rapporto sui tre diversi fronti linguistici con i quali si confronta ogni giorno e le soluzioni trovate sono del tutto inaspettate e straordinarie. Si può notare, infine, come il rapporto con la lingua italiana sembra affievolirsi nei più giovani e nella più acerba quarta generazione. Solo il passare del tempo, però, potrà rivelarci cosa ne sarà della lingua italiana parlata a Montreal.
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Este trabajo de investigación, que consta de seis capítulos, tiene el objetivo de ser una guía para un futuro traductor que quiera traducir la obra "Ninette y un señor de Murcia" (1964) del escritor madrileño Miguel Mihura. Por lo tanto, se intentan dar los instrumentos necesarios para emprender el camino de la traducción, independientemente de la pareja de lenguas elegida. En este caso, la traducción de una obra de teatro que conlleva escollos culturales y que presenta, además, elementos irónicos y humorísticos. Por consiguiente, se muestra la manera en la que la obra ha sido construida, el por qué ha sido construida de tal manera y qué resultados produjo y todavía produce en el público español. Se describen los conceptos de humor e ironía para mostrar cómo algunos rasgos han cambiado o han permanecido iguales a lo largo de los siglos y cómo el desarrollo de estos rasgos ha permitido proporcionar varios análisis psicológicos y sociales sobre por qué el ser humano necesita o quiere usar precisamente el humor y la ironía. Ya que en la traducción teatral y sobre todo en una traducción teatral que presenta elementos irónicos y humoristicos la pragmática es uno de los rasgos más importantes, se dedica mucho espacio a ella; el último capítulo, de hecho, utiliza como “corpus” el libro en cuestión para mostrar la sutil ironía que Mihura crea a través de sus personajes gracias a su humor brillante; se analizan, a tal propósito, algunos intercambios orales ironícos entre los personajes de la obra, encasillándolos en las teorías de Grice y/o Sperber y Wilson. Se aplican, al fin y al cabo, teorías traductológicas, lingüísticas y psicológicas.
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Confronto analitico tra il testo originale in lingua italiana "Gli Amori Difficili" e la versione tradotta verso il francese "Aventures". Parallelismo tra il sentimento amoroso e l'atto traduttivo.
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In un paese come l’Italia sempre più investito dal fenomeno del multiculturalismo come conseguenza dell’immigrazione, la lingua è elemento di scambio culturale e linguistico, determinante nella negoziazione delle identità diverse che si incontrano. L’apprendimento e, di conseguenza, la conoscenza della lingua del paese ospitante, costituiscono per l’immigrato il primo fattore di integrazione nonché vettore della propria cultura e dei propri valori, difficilmente trasmissibili ai parlanti nativi nella lingua d’origine. Essendo dunque la questione della lingua per gli immigrati, una prospettiva di indagine di estrema importanza e attualità, ho deciso di farne l’oggetto della mia tesi di fine percorso di studi universitario. Partirò con un’analisi della nascita dell’italiano come lingua di studio e dunque come lingua seconda, sino ad arrivare ai risultati ottenuti dalla linguistica e dalla glottodidattica. Analizzerò quelli che erano i destinatari e i docenti dell’italiano L2 di un tempo, e quelli che invece sono oggi i principali protagonisti dello studio della nostra lingua e i nuovi insegnanti, mettendo in luce le diversità nei metodi e negli scopi. Presenterò i fenomeni e i fattori coinvolti nell’italiano L2 degli immigrati e quelli derivanti dall’incontro delle lingue d’origine di quest’ultimi con la lingua italiana. Non mancherà infatti la riflessione sugli altri attori in gioco, noi italiani, in quanto società ospitante, che nella nostra messa in scena quotidiana, attraverso i comportamenti linguistici, esterniamo il nostro sentimento nei riguardi degli immigrati, sia esso di inclusione o di esclusione. Infine farò un excursus sulla letteratura dell’immigrazione, la quale rappresenta la concretizzazione di quanto verrà detto sulla questione della lingua, analizzando infatti attraverso le varie fasi storiche, proprio le diverse visioni degli scrittori e quindi dei protagonisti delle loro opere in merito alla propria identità linguistica.
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All'interno della sua opera "Lange Abwesenheit", l'autrice austriaca Brigitte Schwaiger tratteggia il ritratto del padre, un tempo sostenitore del partito nazionalsocialista e coinvolto nelle vicende della Seconda Guerra Mondiale. In bilico fra condanna e difesa, fra amore e odio incondizionati, l'autrice arriva a riconoscere che la figura paterna reale e ormai defunta, rimasta assente durante l'infanzia e la giovinezza, si è trasformata dentro di lei in un'ombra onnipresente e "immortale".
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Con il presente lavoro si vuole introdurre un settore finora poco trattato in merito a una ricerca terminologica. Ho avuto modo di avvicinarmi al karting in un passato recente e volevo saperne di più. Così ho cercato la commistione dei due mondi: quello della terminologia per traduttori e quello delle piste e dei motori. Poiché un traduttore deve necessariamente capire il settore che tratta e traduce con questa tesi si vuole mettere a disposizione uno strumento per la ricerca terminologica in italiano e in tedesco. Il primo capitolo introduce la nascita di questo sport, suo sviluppo, arrivo in Italia e delle categorie attuali. Seguirà poi la parte di terminologia e delle lingue speciali soffermandosi sulla lingua speciale della tecnologia automobilistica. La parte pratica della ricerca, costruzione dei corpora e dei sistemi concettuali viene descritta nel terzo capitolo di metodologia e analisi e nel capitolo conclusivo viene presentato il database terminologico con le sue schede in appendice.
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The goal of my study is to investigate the relationship between selected deictic shields on the pronoun ‘I’ and the involvement/detachment dichotomy in a sample of television news interviews. I focus on the use of personal pronouns in political discourse. Drawing upon Caffi’s (2007) classification of mitigating devices into bushes, hedges and shields, I focus on deictic shields on the pronoun ‘I’: I examine the way a selection of ‘I’-related deictic shields is employed in a collection of news interviews broadcast during the electoral campaign prior to the UK 2015 General Election. My purpose is to uncover the frequencies of each of the linguistic items selected and the pragmatic functions of those linguistic items in the involvement/detachment dichotomy. The research is structured as follows. Chapter 1 provides an account of previous studies on the three main areas of research: speech event analysis, institutional interaction and the news interview, and the UK 2015 General Election television programmes. Chapter 2 is centred on the involvement/detachment dichotomy: I provide an overview of nonlinguistic and linguistic features of involvement and detachment at all levels of sentence structure. Chapter 3 contains a detailed account of the data collection and data analysis process. Chapter 4 provides an accurate description of results in three steps: quantitative analysis, qualitative analysis and discussion of the pragmatic functions of the selected linguistic features of involvement and detachment. Chapter 5 includes a brief summary of the investigation, reviews the main findings, and indicates limitations of the study and possible inputs for further research. The results of the analysis confirm that, while some of the linguistic items examined point toward involvement, others have a detaching effect. I therefore conclude that deictic shields on the pronoun ‘I’ permit the realisation of the involvement/detachment dichotomy in the speech genre of the news interview.
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The aim of my dissertation is to analyze how selected elements of language are addressed in two contemporary dystopias, Feed by M. T. Anderson (2002) and Super Sad True Love Story by Gary Shteyngart (2010). I chose these two novels because language plays a key role in both of them: both are primarily focused on the pervasiveness of technology, and on how the use/abuse of technology affects language in all its forms. In particular, I examine four key aspects of language: books, literacy, diary writing, as well as oral language. In order to analyze how the aforementioned elements of language are dealt with in Feed and Super Sad True Love Story, I consider how the same aspects of language are presented in a sample of classical dystopias selected as benchmarks: We by Yevgeny Zamyatin (1921), Brave New World by Aldous Huxley (1932), Animal Farm (1945) and Nineteen Eighty-Four (1949) by George Orwell, Fahrenheit 451 by Ray Bradbury (1952), and The Handmaid's Tale by Margaret Atwood (1986). In this way, I look at how language, books, literacy, and diaries are dealt with in Anderson’s Feed and in Shteyngart’s Super Sad True Love Story, both in comparison with the classical dystopias as well as with one another. This allows for an analysis of the similarities, as well as the differences, between the two novels. The comparative analysis carried out also takes into account the fact that the two contemporary dystopias have different target audiences: one is for young adults (Feed), whereas the other is for adults (Super Sad True Love Story). Consequently, I also consider whether further differences related to target readers affect differences in how language is dealt with. Preliminary findings indicate that, despite their different target audiences, the linguistic elements considered are addressed in the two novels in similar ways.
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Il progetto di tesi consiste in una proposta di traduzione di tre racconti brevi dello scrittore bulgaro Dejan Enev, introdotti da un excursus sulla short story nel panorama letterario in Bulgaria. Le proposte di traduzione sono accompagnate dal relativo commento, che si incentra soprattutto sulla difficoltà del traduttore nel decidere tra i vari approcci da adottare. Si fa un costante riferimento al concetto di perdita delle sfumature di significato delle parole e alla scelta di quale aspetto di esse preservare a discapito di altri.