666 resultados para proposta di traduzione dal francese


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Collana di discorsi attorno alla figura di Valentina, creata da Guido Crepax nel 1965 e divenuta una delle icone della sua epoca. Discorsi su donne disegnate da uomini, su Valentina disegnata da Crepax, sull'industria culturale e i suoi prodotti, le sue arti e le sue memorie. Revisione di estratti di "Valentina no metrô", tradotta da William Lagos in portoghese del Brasile, in portoghese lusitano.

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L'elaborato presenta le opere della giovane scrittrice portoghese Ana Filipa Batista, blogger e scrittrice portoghese di diciassette anni, che ha conosciuto il suo debutto editoriale a soli undici anni. L’elaborato è articolato in tre capitoli, nei quali si ripercorre in ordine cronologico la carriera della giovane scrittrice, proponendo un’analisi delle sue opere dal punto di vista dei temi, dello stile, del linguaggio. Ogni capitolo è corredato da opportune traduzioni dal portoghese in italiano per poter guidare meglio il lettore attraverso il percorso suggerito. Ogni citazione è accompagnata dalla mia traduzione in nota o a fronte, mentre nel caso di testi particolarmente lunghi, si troverà la mia traduzione nel corpo della tesi e la versione originale portoghese in appendice.

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The aim of this dissertation is to provide a translation from English into Italian of a handbook published online by the non-governmental organization Ilga-Europe, which aims to strengthen human rights and equality for LGBTI people at European level. Translating the whole handbook was not possible for this project, this is the reason why I decided to translate the introduction, the first chapter and one of the three appendices listed in the handbook. This work is divided into six chapters. The first one introduces the main themes of the text, i.e. what does the acronym LGBT stands for, the issue of homophobia and the measures taken against it at international and national level. The second one provides a description of the three organizations ILGA, ILGA-Europe and Arcigay, focusing on their roles and purposes. The third chapter contains the description of specialized languages, with special attention to the juridical one; moreover, it provides an analysis of the text type. The fourth chapter focuses on the resources used to translate this text. The fifth chapter includes the source text, alongside with its actual translation. Finally, the sixth and last chapter offers a detailed comment on translation difficulties and translation choices.

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Il presente lavoro si inquadra all'interno di un progetto avviato dal Laboratorio di Terminologia e Traduzione Assistita, del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell'Università di Bologna. L'obiettivo ultimo del progetto è lo sviluppo di risorse terminologiche pensate e adeguate a soddisfare le esigenze della figura dell'interprete professionista e dell'interprete in formazione. Ne consegue la volontà di creare un database multimediale multilingue che vada a comprendere non solo i linguaggi specialistici (la cosiddetta terminologia di dominio) ma anche e soprattutto quegli elementi della terminologia di genere che compongono e che sono trasversali a tutte le lingue naturali: nessi, locuzioni, segnali discorsivi e via dicendo. In particolare, questa tesi si è incentrata sullo studio di una categoria della terminologia di genere appositamente sviluppata per gli interpreti dal Laboratorio di Terminologia: i "verbi chiave", ovvero quelli che ricorrono con più frequenza nei testi orali di discorsi tenuti in pubblico. Per ogni "`verbo chiave"' analizzato è stata dedicata una scheda terminologica, che è stata adattata e concepita per due tipi di utenti: l'interprete in formazione e l'interprete professionista. Al momento attuale, quindi, le venticinque schede proposte si prestano come strumento per migliorare le competenze passive dello studente di interpretazione, grazie anche all'inserimento di proposte di sinonimi cross-categoriali, e al contempo cercano di proporsi anche come strumento di lavoro per l'interprete professionista, soprattutto in fase di preparazione ad un evento. Le schede sono state elaborate a partire da un corpus di riferimento contenente i resoconti stenografici di cinquanta sedute dell'Assemblea parlamentare. Questa tesi contribuisce allo sviluppo del progetto del Laboratorio lasciando tuttavia spazio a successive integrazioni, per cui rappresenta solo un primo passo verso il completamento del progetto stesso.

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La letteratura e la musica hanno da sempre condiviso molti aspetti del processo creativo. Questa affinità intellettuale si è più volte espressa attraverso la produzione di opere che si incontrano a metà strada tra le due arti. All'interno di queste occorrenze si è delineata una frangia letteraria, la Jazz Poetry, che trova nel jazz e nei suoi esponenti le proprie muse. Questo lavoro analizza il fenomeno della Jazz Poetry e propone le traduzioni dall'inglese all'italiano di alcune opere esemplificative. Per essere in grado di affrontare questa sfida adeguatamente, la prima parte della tesi verte sullo studio di alcuni punti cardine della traduzione poetica e sulla costruzione di una cornice storico-culturale. All'interno di questa cornice viene analizzato il ruolo del jazz e della Jazz Poetry all'interno della società, con particolare focus sulla sua posizione rispetto ad alcune tematiche di rilievo del Novecento. Vengono evidenziati i principali autori e le distinte genesi storico-letterarie che hanno contribuito alla formazione di questo movimento. Nella seconda parte viene presentata al lettore la traduzione e la successiva analisi dei brani scelti. I sei testi sono stati divisi in due sottocategorie: la poetica di Kaufman e i Coltrane Poems. In entrambe le categorie un breve capitolo introduttivo evidenzia le tematiche affrontate e la rilevanza della cornice storico-sociale all'interno dei testi. Dopo ogni traduzione viene fornita un'analisi approfondita del testo e delle scelte operate a livello traduttivo, comprensiva di un'esegesi del brano. In linea di massima si è cercato di riprodurre il continuo dialogo tra il poeta e il soggetto poetico, sia esso musica o musicista, mantenendo un equilibrio costante tra la potenzialità orale e la realtà scritta del testo.

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This dissertation deals with the translation into Italian of selected passages from the Young Adult historical novel Apache – Girl Warrior by English author Tanya Landman. The book was chosen after contacting Italian publisher Settenove, dedicated to preventing gender-based violence through children's books and essays. The novel, set in the second half of the Nineteenth Century, tells the story of Siki, a fourteen years old Native American girl who decides to become a warrior in order to avenge her family, killed by the Mexicans. The story also deals with the contact and conflict between Native Americans and white settlers during the so-called Apache Wars. Chapter I deals with Apache's genre; it consists in an overview of the historical novel form and its diffusion, both in Italy and in the English-speaking world. Typical features and themes are also dealt with in this chapter. Chapter II is dedicated to Apache's author. Landman's other works and her mission as a writer are taken into account, as well as the inspirations that led her to writing the novel and the process of research on American history it involved. This chapter also includes a comparison between Tanya Landman's and Louise Erdrich's works. In chapter III, Apache is compared to two well-known novels for children and young adults, The little house on the prairie and Caddie Woodlawn; the aim of this is to demonstrate how widespread misrepresentations about Native Americans are in mainstream literature. Chapter IV analyzes the novel and serves as an introduction to its translation, focusing on its plot, themes, characters and language, while chapter V presents the passages I've chosen to translate; their translation can be found later in the same chapter. In chapter VI, I comment on the choices made during the translation process; translation problems are divided into culture-specific, stylistic, semantic and linguistic.

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El objetivo del presente trabajo es desarrollar una actividad de soporte a la traducción a través de un análisis lingüístico en clave contrastiva de los documentos comunitarios y nacionales de Italia y España en materia de biodiversidad por una parte, y la creación de un recurso de traducción que consta de una memoria de traducción y un banco de datos terminólogico para traductores y usuarios no expertos por otra parte. La idea para el desarrollo de esta tesis tiene origen en una experiencia de formación llevada a cabo en el mes de octubre de 2015 en la sede de la DGT de Luxemburgo en la que se contribuyó a la actividad terminológica del grupo de terminólogos IATE sobre todo por lo que se refiere a la Política Agrícola Común. El trabajo consta de cinco capítulos. El Capítulo I está dedicado a la normativa comunitaria y nacional en materia de biodiversidad, a la situación actual en los dos países considerados y a la presentación de los documentos analizados. El Capítulo II se centra en el régimen lingüístico de la Unión europea, en la experiencia de formación en la DGT de Luxemburgo y en la presentación de las herramientas utilizadas para la construcción del banco de datos terminológico y la memoria de traducción. En el Capítulo III se analizan las lenguas de especialidad, en particular la jurídica y la científica, y se presentan los fenómenos lingüísticos que las caracterizan con la finalidad de averiguar, mediante el análisis llevado a cabo en el siguiente Capítulo IV, en qué medida las Estrategias consideradas resultan innovadoras y qué intenciones pragmáticas tienen. El Capítulo V ilustra el trabajo de creación de los corpus de consulta con los que se ha realizado la memoria de traducción, y las fases que han llevado a la catalogación terminológica y a la elaboración del banco de datos terminológico sobre la biodiversidad. El trabajo incluye las fichas terminológicas creadas tras la sistematización conceptual.

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This dissertation is the result of my participation in the Language Toolkit project, a recent collaboration between the Chamber of Commerce of Forlì and the School of Foreign Languages and Literatures, Interpreting and Translation at the University of Bologna, which aims to make students meet with the companies of our territory, in this case Ipack, based in Mercato Saraceno (FC). My dissertation is a specialized translation work from Italian into English of two documents that were entrusted to me: the declaration of compliance of Ipack’s products and a summary of the quality manual. They are two high technical texts and, therefore, the translation task required a preliminary phase of research on the topics and on the terminology of this specific domain. The dissertation consists of five chapters. The first chapter briefly introduces the company with which I collaborated for my dissertation project and provides an overview of business communication and a brief classification of Ipack’s communication tools. The second chapter covers the background topics, namely food packaging and quality management systems within companies. The third chapter concerns the analysis of the two texts, describing the intra-textual and extra-textual aspects, as well as the morphosyntaxical and lexical features. The fourth chapter is dedicated to the revision work on one of the two texts, the one about quality procedures. In the commentary following my review, I explain the methodology and the strategies that I used and I also provide some extended examples of the main changes applied to the original text, with respect to both content and linguistic features. Finally, the fifth chapter focuses on the translation of the texts followed by a commentary that explains the work methodology, resources and my translation choices, accompanied by practical examples.

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This work is focused on the translation of the first half of the novel Pontypool Changes Everything, written by Canadian author and screenplay writer Tony Burgess in 1998 and – quite surprisingly – still unpublished in Italy. Although the book disguises itself as a product for general consumption – more precisely as a tale of zombies – it is clear from the very beginning that the author is not interested in conforming to the conventions of the genre to which his work belongs. On the contrary, he seems to exploit the recent success of zombiea-pocalypse inspired stories to build up a more complex type of narrative. Nonetheless, he writes a story that introduces certain innovative elements in the rather repetitive and seemingly outworn genre, like the idea of a language-borne virus. Burgess, who has a graduate degree in semiotics, was by his own admission “insufferably preoccupied with literary malformations” when he wrote the book. As a matter of fact his narrative tackles issues – albeit superficially and always entertainingly – that seem to stem from the theories which originated in the field of linguistics around the second half of the twentieth century. It goes without saying that translating – as much as reading – such a book is both a difficult and compelling operation. As a translator you are required to constantly shift from one strategy to another, paying great attention to the semantic nuances of the written words whilst keeping in mind what the actual intention of the text is. Together with the book translation, this dissertation offers a brief introduction to the fundamental principles of translation and a detailed analysis of some of the translation problems posed by the novel.

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Il progetto di musealizzazione dell’area archeologica di Suasa pone le basi sullo studio dei legami storici, culturali e paesaggistici che si sono instaurati sin dall’epoca romana e permangono tutt’oggi. Il primo passo parte dallo studio della Salaria Gallica: nasce così la volontà di mantenere la Salaria usufruibile da tutti, richiamando quindi l’interesse di un pubblico di vario target intorno l’area di progetto . Da questa principio si rende quindi necessaria una prima divisione dell’aria in una parte pubblica ed una privata, la prima interessata dalla costruzione di un nuovo spazio polifunzionale, la seconda destinata al mantenimento delle tracce (archeologiche e paesaggistiche). Si rende fondamentale nello spazio pubblico la costruzione di un nuovo edificio che vada ad ospitare funzioni utili alle due aree, una costruzione che è figlia di principi che caratterizzano l’area sin dall’epoca romana: la viabilità antica e le maglie generatrici. Lo spazio privato, reso tale attraverso la costruzione di un limite fisico è a sua volta diviso in due parchi: il parco archeologico e il parco agricolo. Il parco archeologico è interessato dalla costruzione di una copertura atta alla salvaguardia delle tracce di una delle istanze archeologiche di maggior valore : la Domus dei Coiedii. I principi che contraddistinguono il progetto sono quelli di riproporre, a scopo educativo, la volumetria antica della domus, mantenendo però una pianta libera che sottolinei la maestosità che fu. Si ha così una triade di parchi, legati fra loro da elementi ordinatori che nascono da una rilettura di sistemi romani ed una riproposizione di tali. Si tratta degli elementi d’ombra, che riprenderanno le strutture a sacco tipiche romane, e dei percorsi studiati per sottolineare la gerarchia delle tracce.

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L’esigenza di contestualizzare le rovine di Suasa Senonum all’interno di un Parco Archeologico che racconti la composizione della città e le relazioni che questa ha intessuto con il territorio, ha condotto alla formulazione di un progetto territoriale; il Parco Archeologico è così inteso come un’occasione per rilanciare la conoscenza di un sistema che connette aspetti culturali, storici e paesaggistici. La città è intersecata da uno dei percorsi più antichi e importanti della Regione: la Salaria Gallica che attraversa città, borghi, vallate, fiumi e parchi archeologici tra cui quello di Suasa Senonum e offre la possibilità di leggere le dinamiche che hanno modellato il territorio sin dall’antichità. Il punto di forza di questa via consiste nell’offrire la possibilità di leggere come la natura e l’uomo abbiano interagito nel tempo e di come esso eserciti la propria opera modellatrice sul risultato delle loro relazioni. Queste considerazioni hanno portato ad affrontare temi che pongono l’accento su questioni che vanno dalle connessioni territoriali all’aggiunta di stratificazione sullo spessore del tempo culminando in un risultato che riconsegna la città alla collettività. Il progetto traduce queste riflessioni affrontando la costruzione di un ponte sul fiume Cesano quale punto di ricucitura della via Salaria Gallica, dell’inserimento di un visitor centre e della rivitalizzazione dell’anfiteatro quale luogo di spettacolo. Il filo conduttore del tutto, dal lining out all’opera land art, sta nella volontà di intaccare il meno possibile quell’equilibrio con cui la natura ha preso il sopravvento sulle attività umane di un tempo celandone le tracce; la sfida è stata quella di rendere l’organismo urbano nuovamente leggibile attraverso il progetto di architettura. Abbiamo così cercato di reinserire in un circuito ritrovato ciò che il tempo ha in parte cancellato.

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Questo lavoro di tesi ha lo scopo di analizzare una frana appenninica riattivatasi a partire dal dicembre 2013 nel Comune di Grizzana Morandi (BO). L’operazione di studio della frana è iniziata partendo da una accurata campagna d’indagine eseguita in campo: per prima cosa è stata eseguita una dettagliata perlustrazione del corpo di frana e del territorio limitrofo, questa operazione comprende il rilevamento geologico di dettaglio ed il tracciamento (tramite dispositivo GPS) del profilo del deposito e della corona di distacco. Di fondamentale interesse sono state poi le informazioni ricavate dall’eseguimento di tre carotaggi sul corpo di frana, questi hanno permesso l’estrazione di carote utili a definire la stratigrafia verticale del luogo (fino ai 20 metri di profondità) e prelevare campioni di terreno per effettuare specifiche prove di laboratorio. Parte di queste prove sono state eseguite da un laboratorio di commissione, altre sono state eseguite nel laboratorio geotecnico dell’Università. I dati acquisiti tramite il monitoraggio, effettuato tramite l’istallazione di vari strumenti sul corpo di frana (piezometri, inclinometri ed estensimetri) sono risultati utili al fine di determinare la profondità della superficie di scorrimento, la velocità di movimento del deposito e la variazione del livello piezometrico. Le osservazioni effettuate sul campo e i dati provenienti dai sondaggi, dal monitoraggio e dalle prove di laboratorio sono stati elaborati e commentati, essi sono stati utilizzati per definire il modello geologico tecnico del territorio analizzato. Dalla definizione del modello geologico tecnico è stata effettuata la back analysis (la simulazione delle condizioni presenti sul versante al momento della rottura) tramite software specifico. L’operazione finale è stata la proposta (e la conseguente calibrazione) di diversi sistemi di messa in sicurezza del versante, utili a garantire nel tempo la stabilità del pendio analizzato.

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Nell'ambito dell'industria di processo, si definisce "effetto domino" la propagazione di un evento incidentale primario dovuta all’accadimento di uno o più incidenti secondari innescati dall’evento primario, con amplificazione dell’area di danno. Un incidente con effetto domino vede infatti la presenza iniziale di uno scenario incidentale primario, solitamente causato dal rilascio di sostanze pericolose e/o dal rilascio di energia tali da determinare effetti dannosi in grado di innescare successivamente degli eventi incidentali secondari, che determinino un'intensificazione delle conseguenze dell'evento iniziale. Gli incidenti con effetto domino possono avere conseguenze all'interno dello stabilimento in cui ha origine lo scenario incidentale primario o all'esterno, eventualmente coinvolgendo, stabilimenti limitrofi: nel primo caso si parla di effetto domino intra-stabilimento, nel secondo di effetto domino inter-stabilimento. Gli ultimi decenni hanno visto un forte aumento della domanda di prodotti dell'industria chimica e dunque del numero di impianti di processo, talvolta raggruppati nei cosiddetti "chemical clusters", ossia aree ad elevata concentrazione di stabilimenti chimici. In queste zone il rischio di effetto domino inter-stabilimento è particolarmente alto, a causa della stretta vicinanza di installazioni che contengono elevati quantitativi di sostanze pericolose in condizioni operative pericolose. È proprio questa consapevolezza, purtroppo confermata dal verificarsi di diversi incidenti con effetto domino, che ha determinato negli ultimi anni un significativo aumento delle ricerche relative all'effetto domino e anche una sua maggiore considerazione nell'ambito della normativa. A riguardo di quest'ultimo aspetto occorre citare la Direttiva Europea 2012/18/UE (comunemente denominata Direttiva Seveso III) e il suo recepimento nella normativa italiana, il Decreto Legislativo del 26 giugno 2015, "Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, entrato in vigore il 29 luglio 2015: questo decreto infatti dedica ampio spazio all'effetto domino e introduce nuovi adempimenti per gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante presenti sul territorio nazionale. In particolare, l'Allegato E del D. Lgs. 105/2015 propone una metodologia per individuare i Gruppi domino definitivi, ovvero i gruppi di stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante tra i quali è possibile il verificarsi di incidenti con effetto domino inter-stabilimento. Nel presente lavoro di tesi, svolto presso ARPAE (Agenzia Regionale per la Prevenzione, l'Ambiente e l'Energia) dell'Emilia Romagna, è stata effettuata, secondo la metodologia proposta dall'Allegato E del D. Lgs. 105/2015, la valutazione dell'effetto domino inter-stabilimento per gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante presenti in Emilia Romagna, al fine di individuare i Gruppi domino definitivi e di valutare l'aggravio delle conseguenze fisiche degli eventi incidentali primari origine di effetto domino.

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Questo elaborato mira ad analizzare i rapporti tra la Francia, in quanto colonizzatore in Africa, e il Ciad e l'influenza da essa esercitata sul piano religioso,linguistico e culturale. In primis viene presentata la situazione linguistico-culturale del Ciad, diviso internamente tra Nord e Sud. Poi vengono confrontati il sistema scolastico francese e quello arabo sia dal punto di vista dell'organizzazione che di partecipazione e importanza, e analizzate le conflittualità tra questi due sistemi. Infine, dopo essersi concentrati sui problemi dell'istruzione in Ciad, si dibatte sulla possibilità di risolvere le situazioni di conflitto che lo stato presenta.

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Il presente lavoro vuole sensibilizzare al problema socio-linguistico dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda: si mostra un panorama della situazione, partendo dall’insegnamento in sé, presentando le tecniche ed i metodi non finalizzati al mero insegnamento, ma anche all’accoglienza della famiglia e alla crescita serena del bambino appena arrivato; si passa, poi, alla descrizione del contesto in cui opera la didattica interculturale, un contesto che presenta varie problematicità, dal sofferto arrivo in una terra straniera, alla necessità di adattamento nel gruppo dei pari e nel sistema scolastico, sia dal punto sociale che dal punto di vista linguistico. Il soggetto di questa tesina sono i bambini, perché un mondo che funzioni bene deve saper ruotare attorno a loro. I protagonisti del "caso particolare" di cui si parla nel titolo sono due bambini cinesi arrivati in Italia da poco e dei quali viene raccontata la loro prima esperienza di studio dell'italiano nel loro nuovo Paese.