476 resultados para catalizzatori supporto pentandioli
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La reazione tra due acidi carbossilici o esteri a dare un chetone, H2O e CO2 (chetonizzazione) è molto studiata per l’upgrading del bio-olio grezzo, perché permette di ridurne l’acidità ed il tenore di ossigeno aumentandone il potere calorifico. Tuttavia, con opportuni accorgimenti questa reazione potrebbe essere impiegata anche per la sintesi selettiva di chetoni asimmetrici ad alto valore aggiunto; un esempio è l’acetil-furano (AF), che trova applicazione come aroma nell’industria alimentare e come intermedio per la sintesi dell’antibiotico Cefuroxima. In questo lavoro di tesi la sintesi di AF mediante la chetonizzazione incrociata tra 2-metil furoato (MF) ed etil acetato (EA) oppure acido acetico (AA), è stata investigata in fase gassosa con catalizzatori eterogenei (ZrO2, CeO2 e un ossido misto Ce/Zr/O), come alternativa più sostenibile al processo di sintesi industriale di AF basato sull’acilazione di Friedel-Crafts del furano con anidride acetica in fase liquida in reattori batch. Uno screening iniziale dei tre catalizzatori (350 °C, τ = 1 s, stechiometrica MF/AA = 1 in alimentazione) ha dimostrato che ZrO2 è di gran lunga più attivo e selettivo degli altri materiali, e che la chetonizzazione incrociata tra MF e AA è di gran lunga più selettiva di quella tra MF ed EA. Tuttavia, in queste condizioni la omochetonizzazione di AA (reagente limitante) compete con la chetonizzazione incrociata riducendo la massima conversione di MF ottenibile; pertanto, il rapporto AA/MF è stato aumentato fino a 4 ed in queste condizioni è stato possibile ottenere una conversione di MF quantitativa e una resa in AF pari al 70 %. Infine, la versatilità di questa via sintetica è stata ampliata sintetizzando chetoni furanici con catene alifatiche più lunghe propanoil furano (PF, resa = 82 %) e butanoil furano (BF, resa = 69 %) mediante la chetonizzazione incrociata di MF con acido propionico (AP) ed acido butirrico (AB).
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Voilà è un servizio dedicato ad allenatori e atleti di ginnastica ritmica. Questa disciplina è uno sport estetico che, idealmente, si pone tra la danza e la ginnastica artistica. In Italia è considerato uno sport minore, nonostante i grandi risultati in campo internazionale. Il progetto si sviluppa in risposta alle logiche di valutazione e alle richieste tecniche della ginnastica ritmica, con l'obiettivo di aumentare nei ginnasti la sicurezza delle proprie capacità, attraverso la scoperta e la costruzione di un’immagine corporea positiva. Ciò servirà a perfezionare il gesto tecnico che attraverso voilà può anche essere monitorato per superare l’eterna dicotomia tra risultati attuali e futuribilità. Non mancheranno strumenti di supporto all’allenatore dal punto di vista organizzativo, nella gestione degli errori e nella relazione con i propri atleti, con i quali è possibile condividere gli obiettivi e tenere traccia del raggiungimento degli stessi. Tutto questo avviene attraverso strumenti di registrazione e analisi video, grazie anche a un algoritmo di intelligenza artificiale. Questo servizio si impegna inoltre a colmare l’attuale frammentarietà delle fonti di informazione con cui si scontrano gli addetti ai lavori quasi quotidianamente: la condivisione o raccolta dei contenuti sui social e la successiva analisi fa ormai parte del lavoro di un buon tecnico, ma la chiusura del sito beatricevivaldi.com lascia un vuoto nel mondo della ginnastica ritmica, aprendo la strada a diverse possibilità progettuali. Infine, grazie a un sistema di gamification, possibile in un contesto competitivo come questo, l’esperienza di voilà coinvolgerà gli utenti in eventi e stage, contribuendo alla crescita omogenea di un movimento costituito da tecnici preparati e ginnasti motivati.
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La Tesi presenta un metodo per valutare il livello di reversibilità e circolarità dei componenti edili. Il concetto cardine dello studio è il Design for Disassembly (DfD), definibile come un approccio alla progettazione di organismi edilizi secondo criteri costruttivi volti a facilitare successivi cambiamenti e smantellamenti (completi o parziali), consentendo il riutilizzo dei componenti, al fine di ridurre l’impatto ambientale degli interventi. Attualmente, diverse ricerche in ambito scientifico si dedicano all’approfondimento di questa tematica, correlandola ad altri concetti come la metodologia del Building Information Modeling (BIM), che consente di digitalizzare il processo progettuale, la sua realizzazione e la sua gestione attraverso modelli. Dopo l’analisi dello stato dell’arte, il lavoro è giunto alla definizione di un insieme di parametri idonei per essere introdotti in un modello informativo, in grado di rappresentare la circolarità del componente in termini di DfD. Per ogni elemento del componente analizzato viene assegnato un valore numerico (variabile da 0,1 a 1) a ogni parametro. Tramite l’utilizzo di una formula elaborata nell’ambito di precedenti ricerche svolte dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, opportunamente modificata, si ottiene un indice sintetico finale denominato “Express Building Circularity Indicators” (EBCI). Il metodo di analisi proposto come strumento a supporto del processo progettuale è stato validato tramite l’applicazione a diverse soluzioni di facciata per l’efficientamento energetico di un fabbricato selezionato come caso di studio italiano dal progetto Europeo Horizon 2020 "DRIVE 0 – Driving decarbonization of the EU building stock by enhancing a consumer centred and locally based circular renovation process". I risultati ottenuti hanno consentito di verificare la replicabilità del processo digitalizzato a diverse soluzioni costruttive e l’affidabilità del metodo di valutazione del grado di circolarità.
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La volontà da parte degli studenti di acquisire maggiore consapevolezza rispetto ai loro interessi, da poter sfruttare nel percorso professionale post-laurea, non riesce a trovare fondamento all’interno di percorsi di apprendimento preconfezionati. Attraverso l’analisi delle esigenze degli studenti, la loro profilazione in personas e l’analisi del contesto imprenditoriale, nello specifico all’interno dell’ecosistema delle StartUp, l’elaborato propone la progettazione di un minor in entrepreneurship presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, offrendo una modalità di implementazione di supporto per gli stessi scopi all’interno di altri Atenei, fornendo un metodo e delle linee guida di supporto al progettista. Fondamentali strumenti per l’analisi e la progettazione sono stati il Design Thinking e il Personal Business Model Canvas.
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Nell’attuale contesto competitivo, sempre più alla ricerca di un incontro tra esigenze di natura economica e logiche di Sostenibilità Ambientale e di Economia Circolare (E.C.), questo elaborato si pone l’obiettivo di presentare un modello matematico, formulato per la simulazione e la conseguente ottimizzazione di una rete logistica gestita con logiche di Simbiosi Industriale (S.I.). Lo scopo di tale modello è fungere da supporto all’adozione di pratiche di S.I. in un determinato contesto territoriale, attraverso l’individuazione delle sinergie ottime, tra quelle considerate possibili, in grado di ridurre la produzione di rifiuti, a favore del riutilizzo di sottoprodotti e materie prime seconde, minimizzando il costo totale del sistema. Preliminarmente alla presentazione del modello, sarà descritto il contesto in cui la S.I. si colloca e i suoi collegamenti con i concetti di Ecologia Industriale (E.I.) ed E.C., verranno distinti i vari modelli esistenti di S.I. ed i casi di successo presenti nel contesto italiano ed europeo, e sarà illustrato l’attuale inquadramento normativo. In seguito, verranno descritti nel dettaglio il modello matematico e un caso studio, dimensionato allo scopo di validare il modello stesso. Fase particolarmente critica del lavoro è risultata essere quella relativa alla raccolta dati da inserire nel caso studio, in quanto informazioni sensibili e di conseguenza non facilmente reperibili. I risultati ottenuti dimostrano come possa risultare conveniente, dal punto di vista economico, l’adozione di pratiche di S.I. negli scambi tra realtà industriali, e in che modo tale convenienza muti al variare delle condizioni economiche al contorno.
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In questi ultimi anni la Pandemia di ha sconvolto in pochissime settimane il mondo che tutti eravamo soliti vivere. Se prendiamo in esame il caso della famosa “Gen Z”, tutti gli individui nati tra gli anni 1997 e 2012, riusciamo a stilare una serie di possibili cause, dovute all’impatto del Covid, che hanno avuto un ruolo fondamentale all’interno del contesto legati alla sfera mentale. In primis, la realtà quotidiana delle Scuole di tutta Europa è stata influenzata, basti pensare alla chiusura delle scuole, all’utilizzo della didattica a distanza e all’impreparazione di fronte a questa situazione da parte di insegnanti e di studenti. In secondo luogo l’utilizzo della tecnologia ha subìto nei giovani un incremento esponenziale, basta sapere che nell’anno della pandemia il tempo che i ragazzi hanno passato online è raddoppiato. A tutto ciò che è stato descritto occorre aggiungere la questione che riguarda il tabù sull’argomento della salute mentale e come esso viene affrontato dalle Istituzioni Scolastiche. L’approccio da parte dei giovani con questo argomento è difficoltoso: pregiudizi, impreparazione e un’errata comunicazione ne fanno da padroni. Da ciò si è voluta definire la domanda che ha guidato le attività del mio progetto: “Come posso permettere agli studenti delle Scuole superiori che entrano in contatto per la prima volta con le tematiche legate alla salute mentale di creare un approccio informale, libero e spontaneo e al tempo stesso di ottimizzare la comunicazione relativa all’ingaggio di tali argomenti?” L’elaborato del progetto propone da un lato, attraverso il sostegno degli enti che organizzano incontri extra-scolastici sulla salute mentale, un metodo di approccio alternativo e più attuale legato al contesto giovanile dall’altro, mediante l’ideazione di un’applicazione smartphone, si vuole proporre agli studenti uno strumento che sia di supporto all’introduzione del tema sfruttando canali innovativi di educazione, di divertimento e di condivisione.
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A fronte delle politiche di gestione e mitigazione del rischio alluvionale definite dalla Direttiva Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE), risulta necessario sviluppare modelli che riescano a quantificare le conseguenze economiche causate da eventi alluvionali a diversi settori, tra cui il settore agricolo. In questo lavoro di tesi si è posto l’obiettivo di estendere un modello disponibile in letteratura per la stima del danno subito alle colture più diffuse (i.e., seminativi; AGRIDE-c, Molinari et al., 2019) ad altre colture pluriennali, i frutteti, in particolar modo pereti e meleti. Il modello è stato sviluppato a scala regionale, facendo quindi riferimento ai valori di resa, prezzo e costi delle operazioni caratteristici delle pratiche agricole dell’Emilia-Romagna. L’applicazione è stata effettuata su cinque Aree a Potenziale Rischio Significativo (APSFR) del Distretto del fiume Po' e ricadenti all’interno del medesimo territorio regionale (Panaro, Secchia, Reno, Enza, Parma-Baganza). Il modello rappresenta uno strumento utilizzabile dalle Autorità competenti sia ex-post, per la stima speditiva del danno economico subìto dagli agricoltori colpiti dall’alluvione e il loro eventuale risarcimento, che ex-ante, ovvero come strumento di supporto decisionale per le attività di tipo Cost-Benefit Analysis (CBA) nell’ambito dei piani di gestione e mitigazione del rischio.
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«La salute degli ecosistemi da cui dipendiamo, noi e tutte le altre specie, si sta aggravando più rapidamente che mai; stiamo compromettendo le stesse basi delle economie, della sussistenza, della sicurezza alimentare, della salute e della qualità della vita in tutto il mondo». Così il chimico R. Watson commentava un diffuso rapporto del 2019 delle Nazioni Unite sulla sconvolgente perdita di flora e fauna a livello globale. In questi anni sono stati infiniti gli appelli che citano l’astratto concetto delle «generazioni a venire», eppure, non tutte le aziende stanno agendo come dovrebbero. I rifiuti prodotti sono ancora molti, soprattutto quelli plastici da packaging. Alcune ideologie snelle, come il Lean Thinking, esistono da decenni e sono strettamente legate a quella che oggi chiamiamo Green Manufacturing. Entrambe propongono diversi strumenti per far fronte alla produzione di massa e agli sprechi: questi verranno trattati nella prima parte, e successivamente saranno impiegati, con il supporto del software «openLCA», per verificare il percorso dell’azienda protagonista dell’analisi, ovvero Lush Cosmetics. L’attenzione all’impatto ambientale che i propri prodotti possono provocare lungo l’intero ciclo di vita ha modellato la gestione interna di ciascun processo e, spontaneamente, si riflette sugli attori dell’intera supply chain: così, il comportamento di uno può ugualmente modificare, in questo caso positivamente, il lavoro di molti. Il seguente elaborato pone l’attenzione sulle problematiche migliorabili, proponendo diverse soluzioni alternative rispetto alla gestione attuale, seppur migliore di altre realtà. Infine, si vuole stimolare il consumatore verso una maggior consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni, in fase di acquisto prima ed al momento dello smaltimento poi. I provvedimenti normativi, nazionali ed europei, possono funzionare solo se sostenuti da un consumo responsabile e dalla diffusione di una chiara ed efficace educazione ambientale.
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ENERGETICA è un servizio dedicato ai cittadini del Comune di Bologna che fornisce supporto sui temi dell’energia per facilitare e accelerare il processo di adesione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) da parte dei cittadini stessi. Il servizio si configura come uno sportello energetico phygital: un luogo fisico e digitale (una piattaforma dedicata) attraverso il quale i cittadini vengono coinvolti e informati in merito ai vantaggi delle comunità energetiche, al loro funzionamento e alle modalità con cui entrare a farne parte. I consulenti - figure chiave del servizio - forniscono le informazioni richieste e svolgono un’azione di sensibilizzazione riguardo al tema delle comunità energetiche. Il trattamento dei dati personali dei singoli cittadini e la cessione del loro consenso permette ai consulenti di creare le liste di comunità, cioè liste di interesse attraverso le quali i cittadini vengono associati tra di loro allo scopo di costituire piccole comunità energetiche sul territorio. La piattaforma serve da strumento per programmare le consulenze, attraverso, ad esempio, videochiamate o appuntamenti in sede presso l’agenzia. Si possono quindi conoscere gli altri cittadini appartenenti alla propria comunità energetica e stabilire un contatto che duri nel tempo. L’obiettivo della costruzione di una rete sociale è inoltre quello di sensibilizzare sul tema e condividere con altri la propria esperienza. Lo sportello svolge anche un ruolo di promozione di eventi legati a ENERGETICA, con momenti di partecipazione e condivisione per la comunità. La scoperta e l’attuazione di realtà come quelle delle CER risulta importante per il raggiungimento di obiettivi sostenibili ormai inderogabili. L’adesione a progetti comunitari, che agevolano la condivisione e la partecipazione ad azioni comuni da parte dei cittadini, come nel caso delle CER, gettano le basi per una concreta inversione di rotta e per il raggiungimento di obiettivi sostenibili.
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Il presente elaborato nasce con l’intento di analizzare la relazione tra innovazione ed immigrazione, proponendo come contesto la Brexit. Nel primo capitolo viene approfondito il rapporto tra l’immigrazione ed il miglioramento tecnologico attraverso un’approfondita analisi bibliografica in cui ci si focalizza sull’immigrazione di lavoratori altamente qualificati e sono portati come esempi illustrativi la Silicon Valley e il mondo delle aziende unicorno. Nel secondo capitolo viene proposto il processo che ha condotto alla Brexit descrivendo il processo con cui il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea e, dopo un’analisi delle possibili prospettive future proposte da studiosi, è stato trattato con cura il relativo cambiamento delle politiche migratorie, volte all’accoglienza di immigrati altamente qualificati. Nel capitolo successivo è stata illustrata l’importanza delle aziende spin-off universitarie e dei brevetti nel contesto dell’innovazione, con un’analisi bibliografica a supporto. Infine è stata realizzata un’analisi empirica riguardante il mondo delle spin-off , da sempre simbolo di innovazione tecnologica: è stato valutato l’impatto della Brexit sul miglioramento tecnologico nel Regno Unito nella quale è stato usato il numero di brevetti registrati come unità di misura per quantificare lo studio.
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La maggiore consapevolezza dell’importanza dello sfruttamento di risorse ha contribuito a favorire una transizione da un modello di economia lineare ad uno circolare, basato sulla chiusura dei cicli di risorse e l’allungamento del ciclo di vita di un prodotto o servizio. La simbiosi Industriale si colloca in questo contesto come strategia per l’ottimizzazione delle risorse e prevede il trasferimento di scarti e sottoprodotti da un’azienda output ad una input, che le utilizzerà come risorse per i loro processi. L’instaurazione di rapporti di simbiosi industriale non è così immediata e necessita di un ente esterno che faciliti la collaborazione tra le aziende e fornisca supporto tecnico per la sua implementazione. In Italia ENEA rappresenta il principale ente di riferimento per l’implementazione di progetti di simbiosi industriale e ha sviluppato un ecosistema di strumenti al fine di guidare le aziende all’interno di percorsi di simbiosi industriale. L’obiettivo di questo lavoro è quello di formulare una metodologia per la valutazione preliminare di potenziali sinergie a livello territoriale, utilizzando dati storici riguardanti sinergie e presentare uno strumento applicativo basato su di essa. La prima parte è del lavoro è dedicata ad una ricerca bibliografica sui temi della simbiosi industriale, evidenziando vantaggi e il ruolo di ENEA. Di seguito verrà illustrata la metodologia sviluppata con i suoi step operativi, il cui obiettivo è quello di valutare la presenza di potenziali sinergie a livello territoriale, partendo da un database di aziende classificate per codici Ateco e uno di sinergie già attivate in precedenza. Infine, verrà presentato lo strumento di lavoro Microsoft Excel, programmato in VBA, che permette l’applicazione della metodologia. Per mostrarne il funzionamento si utilizzano dati estratti dalla banca dati AIDA per le aziende e dati dai database MAESTI e IS-DATA per le sinergie.