38 resultados para Luonnontieteellinen museo
Resumo:
Nell'ambito del processo di riordino e ampliamento del Museo Nazionale di Ravenna, si è sviluppata una riflessione progettuale capace di tenere in considerazione soprattutto le potenzialità che questo museo offre dal punto di vista culturale. Il museo tradizionale è spesso un magazzino sovraffollato di opere. Obiettivi importanti sono la creazione di percorsi di visita semplici e preordinati che migliorino la comprensione delle opere e del contesto. Si è deciso di conferire importanza al rapporto tra contenitore e contenuto musealizzando alcune parti del complesso. Con questo intervento, il museo acquista caratteri di modernità e di efficienza in grado di far fronte alle nuove esigenze museografiche.
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La mia ricerca di tesi si è focalizzata sull'analisi del territorio e del paesaggio di Jesolo. Ho deciso di intervenire in un'area di collegamento tra Jesolo Lido e Jesolo paese, progettando un un museo del territorio. Il mio progetto di museo didattico-sensoriale permette ai visitatori di scoprire il territorio e l'ecosistema del territorio veneto.
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Allosaurus fragilis (Theropoda: Carnosauria) è tra i dinosauri del Giurassico Superiore meglio conosciuti grazie a numerosi scheletri rinvenuti a partire dal secolo scorso. Le collezioni del Museo Universitario Paleontologico del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia ospitano uno scheletro costituito da reperti originali provenienti dal Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry (Utah) ad oggi non descritto in dettaglio. Il temporaneo disallestimento dello scheletro per la realizzazione di una nuova struttura museale ha permesso di esaminare in dettaglio i singoli elementi scheletrici. La storia di come e quando il materiale sia giunto a Modena rimane incerta, e per questo lavoro si è raccolta tutta la documentazione storica per completare le informazioni relative all'esemplare. In questa tesi vengono inoltre descritti alcuni degli elementi più diagnostici al fine di verificare se lo scheletro rappresenta uno o più individui di Allosaurus fragilis, la specie più abbondante e meglio documentata del Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry. Per questo obiettivo le ossa sono state confrontate con esemplari di riferimento in letteratura e inquadrate all'interno del contesto tafonomico del sito di ritrovamento. Durante le fasi di studio, i reperti esaminati sono stati acquisiti come modelli tridimensionali ad alta risoluzione mediante tecniche fotogrammetriche. Questo per garantire fruibilità ai singoli elementi anche in seguito al riallestimento dello scheletro per fini espositivi. I dati raccolti in questa tesi, ed in particolare 1. l’analisi del contesto tafonomico e tassonomico del Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry; 2. il confronto morfometrico tra le ossa presenti a Modena e quelle descritte in letteratura, e 3. le caratteristiche specifiche dei reperti esaminati, permettono di chiarire numerosi aspetti legati alla storia del reperto e al numero di individui rappresentati dallo scheletro di Allosaurus fragilis del Museo di Modena.
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Questo elaborato finale intende presentare una proposta di traduzione di una parte del sito internet del celebre Museo ebraico di Berlino progettato da Daniel Libeskind, architetto statunitense di origine polacca. Il presente elaborato si articola nelle seguenti sezioni: il primo capitolo si concentrerà sulla teoria dei siti internet e sulla loro organizzazione, focalizzando l’interesse sulle modalità di scrittura dei siti web, nel secondo capitolo, verranno presentate la vita e le opere di Daniel Libeskind con una breve introduzione al Museo Ebraico. Seguirà poi un'analisi testuale e nel quarto capitolo la proposta di traduzione. Nel quinto capitolo verranno analizzate le strategie adottate nella traduzione. L’elaborato si concluderà con alcune considerazioni finali, e con indicazioni sulla bibliografia e sitografia.
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Con il progetto si intende fornire testi funzionali a scopo turistico - promozionale che possono essere presentati ad un pubblico di madrelingua tedesca in una situazione reale e concreta. Tutte le traduzioni riguardano testi museali, il lavoro si limita alla mera traduzione dei testi, senza particolari sforzi nella localizzazione dei siti web che andrebbero oltre gli elementi testuali.
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In questo elaborato viene proposta la traduzione in lingua russa dei pannelli esplicativi e delle didascalie presenti nel Museo di Casa Vasari di Arezzo, un esempio di dimora d’artista che, ancora dopo secoli, si conserva in gran parte inalterata. La struttura della tesi di laurea ricalca il percorso di visita del museo. Al commento, in cui si analizzano le principali difficoltà traduttive e si elencano le strategie adottate, segue la traduzione dei testi collocati all’ingresso, che offrono una panoramica generale sul periodo storico e sulla vita dell’artista. Si propone poi la traduzione dei pannelli e delle didascalie presenti nella Camera della Fama e delle Arti, la prima sala a cui il visitatore accede. Si procede successivamente con lo Stanzino vasariano, la Camera di Apollo e delle Muse e la Cucina. A seguire il Corridoio di Cerere, che conduce agli “Orti” di Casa Vasari, un giardino pensile in stile rinascimentale, la Camera di Abramo e la Sala del trionfo della Virtù, sala di rappresentanza della residenza aretina. Per finire, si propone la traduzione dei testi presenti nella Cappellina, un piccolo ambiente con cui si conclude il percorso di visita. Pannelli e didascalie sono tradotti con l’aiuto di strumenti enciclopedici e dizionari. Rientrano nelle ricerche svolte anche le visite fatte al museo per osservare gli affreschi e le opere esposte.
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La tesi si pone l’obiettivo di indagare quelli che sono gli avvenimenti successivi all’unità d’Italia in uno dei simboli più importanti per la città di bologna, la Basilica di San Petronio. Lo studio si colloca come proseguimento e completamento di due tesi precedentemente compilate, andando ad approfondire sia il cambiamento dal punto di vista legislativo ma anche le azioni restaurative compiute nel periodo di riferimento preso in analisi. La prima fase di lavoro è stata caratterizzata dalla ricerca dei cambiamenti legislativi e normativi avvenuti dal 1860 che accompagnano la creazione della legge di tutela dei monumenti, varata agli inizi del ’900. La seconda fase è iniziata con una significativa ricerca archivistica e con una successiva analisi dei documenti che ha portato ad evidenziare i lavori di restauro sia all’esterno della basilica e che all’interno. Successivamente è stato svolto un approfondimento sui dibattiti relativi al completamento della facciata caratteristici di fine ‘800 e inizi ‘900, andando ad analizzare nei rispettivi concorsi, i principi e modalità di analisi e scelta della soluzione più adeguata. La terza fase ha riguardato il progetto per l’allestimento di una sala museale, che va a creare un proseguimento con quelle che sono le due sale museali già esistenti, ma non adeguate a creare un percorso tale da raccontare gli avvenimenti più recenti della fabbrica. Quindi con il progetto in esame si propone di aumentare lo spazio di allestimento, dedicando l’area interessata alla storia della basilica, ai restauri ottocenteschi, ai progetti per il completamento della facciata e ai recenti restauri eseguiti, lasciando il museo attuale alla conservazione degli oggetti sacri ed ecclesiastici. Inoltre, si è posto l’obiettivo di illuminare efficacemente l’intero ambiente, di conseguenza è stato progettato un impianto d’illuminazione tale da aumentare il confort visivo e permettere una semplice lettura e visualizzazione dei materiali esposti.
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Il lavoro proposto si pone l’obiettivo di progettare l’impianto di climatizzazione del Museo Nazionale della Resistenza, sito in Milano, sulla base dei criteri di riduzione delle emissioni climalteranti e valorizzando l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili presenti nel territorio, nella fattispecie attraverso lo sfruttamento dell’acqua di falda e dell’energia solare. Il primo capitolo è dedicato alla descrizione del processo di dimensionamento effettuato ed ai criteri di progettazione adottati. Lo sfruttamento diretto dell’energia solare avviene attraverso un impianto fotovoltaico integrato alla struttura museale; nel secondo capitolo viene stimata la sua capacità di produzione elettrica annuale. Vengono quindi messi a confronto i risultati ottenuti, calcolati sia su base mensile in relazione alla norma UNI 10349, sia attraverso una simulazione energetica di tipo dinamico condotta su base oraria mediante l’utilizzo del software IES VE. Viene inoltre valutata la capacità della cella fotovoltaica nel convertire la radiazione incidente in energia elettrica ed analizzato il suo comportamento al variare delle condizioni operative. Nel terzo capitolo vengono studiati gli effetti dell’irraggiamento estivo sulle pareti opache del museo, valutando la capacità delle murature di ritardare l’onda di flusso termico. È inoltre effettuata una trattazione analitica per il calcolo dei parametri necessari a determinare il comportamento dinamico dell’involucro. Attraverso la simulazione dinamica è stato possibile stimare le richieste energetiche ed elettriche, estive e invernali, della struttura museale. La soluzione impiantistica proposta per la generazione di acqua calda e refrigerata, fa uso di gruppi polivalenti acqua-acqua con possibilità di condensare o evaporare con acqua di falda. Tale soluzione viene poi analizzata e confrontata con una più versatile, ma meno efficiente, una pompa di calore aria-acqua.