382 resultados para Deformazioni di versante, Scavo di Tunnel, Relazione scavo-deformazione di versante


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Il miglioramento dell'assistenza e dei risultati dei pazienti si basano attualmente sullo sviluppo e sulla convalida di nuovi farmaci e tecnologie, soprattutto in campi in rapida evoluzione come la Cardiologia Interventistica. Tuttavia, al giorno d’oggi ancora poca attenzione è rivolta ai professionisti che effettuano tali operazioni, il cui sforzo cognitivo-motorio è essenziale per la riuscita degli interventi. L’ottimizzazione delle prestazioni e dell'organizzazione del lavoro è essenziale in quanto influisce sul carico di lavoro mentale dell'operatore e può determinare l'efficacia dell'intervento e l'impatto sulla prognosi dei pazienti. È stato ampiamente dimostrato che diverse funzioni cognitive, tra cui l'affaticamento mentale comporta alcuni cambiamenti nei segnali elettroencefalografici. Vi sono diversi marcatori dei segnali EEG ciascuno con una determinata ampiezza, frequenza e fase che permettono di comprendere le attività cerebrali. Per questo studio è stato utilizzato un modello di analisi spettrale elettroencefalografica chiamato Alpha Prevalence (AP), che utilizza le tre onde alpha, beta e theta, per mettere in correlazione i processi cognitivi da un lato e le oscillazioni EEG dall’altro. Questo elaborato, condotto insieme all’azienda Vibre, prende in esame il cambiamento dell’AP, all’interno di una popolazione di cardiologi interventisti che effettuano interventi in cath-lab presso l’ospedale universitario di Ferrara, per valutare la condizione di affaticamento mentale o di eccessiva sonnolenza. L’esperimento prevede la registrazione del segnale EEG nei partecipanti volontari durante gli interventi e durante le pause nel corso dell’intero turno di lavoro. Lo scopo sarà quello di rilevare i cambiamenti nella metrica dell’alpha prevalence al variare del carico attentivo: ossia al variare delle risorse attentive richieste dal compito in relazione all’aumentare del tempo.

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Il Covid-19 ha obbligato a riorganizzare le attività didattiche in base alle esigenze connesse al contenimento dei contagi. Nell’affrontare l’emergenza, i dispositivi elettronici e la connettività sono risultati fondamentali per la sostituzione della didattica in presenza con quella a distanza. L’impatto è stato critico, ma ha costretto anche i più scettici a adeguare la propria offerta formativa, per rispondere alle necessità emerse e per non interrompere la relazione educativa e il processo di apprendimento attivato con i propri alunni. Ciò ha rappresentato un punto di rottura ma anche di svolta per il sistema scolastico, che ha dovuto riconoscere la centralità degli strumenti tecnologici nell’attivazione di ambienti digitali per l’apprendimento, in grado di coinvolgere e connettere insegnanti e studenti anche fuori dall’aula. Questo ha ridotto il divario tra generazioni, inducendo molti docenti a sperimentare le nuove tecnologie con più naturalezza, accelerando il cambiamento già prefigurato nel PNSD e nelle Raccomandazioni Europee. Per orientare le nuove generazioni all’uso consapevole delle nuove tecnologie, la mediazione didattica operata dal docente assume un ruolo centrale per facilitare gli apprendimenti, affiancando i new media a quelli tradizionali. A tal proposito la scelta degli approcci pedagogici e delle metodologie didattiche si rivela essenziale, quindi sono stati esaminati gli apporti che possono fornire le varie teorie e studi per strutturare la propria proposta didattica. Sono stati presi in esame alcuni strumenti digitali in grado di attivare strategie didattiche innovative e inclusive, che ho sperimentato nel percorso universitario e messo in atto durante il tirocinio. In quest’ottica, tenendo conto del contesto scolastico di riferimento, del curricolo verticale esplicitato nel PTOF e dei bisogni educativi degli alunni, sono state proposte due UA in una classe terza della scuola secondaria di primo grado Carlo Pepoli di Bologna.

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Il surriscaldamento globale è un fenomeno preoccupante ed è accertato che le attività umane sono responsabili di questa crisi climatica causata dall’aumento dei gas serra immessi nell’atmosfera. L’agricoltura contribuisce per il 23% delle emissioni planetarie di gas serra, che derivano per quasi l’80% dalla gestione degli allevamenti. L’allevamento è responsabile di diversi impatti ambientali, quali le emissioni enteriche delle bovine, le emissioni dalla fase di gestione delle deiezioni, e quelle che avvengono nella fase di coltivazione dei terreni aziendali, quali le emissioni di protossido di azoto dovute alle fertilizzazioni azotate e le emissioni derivanti dall’uso dei combustibili per le macchine agricole utilizzate per la gestione del bestiame, il consumo idrico, il consumo di energia per la climatizzazione estiva dell’allevamento e la produzione e lo smaltimento dei rifiuti plastici. Il rapporto però tra produzione di bestiame e cambiamento climatico è bilaterale. Infatti, i cambiamenti climatici influiscono negativamente sulla produzione zootecnica, con effetti diretti sulla salute animale e sull'efficienza riproduttiva, ma anche effetti indiretti derivanti dai cambiamenti nella qualità e quantità dei mangimi, disponibilità di acqua, alterazioni dell'ecosistema che portano a cambiamenti nella distribuzione di agenti patogeni e malattie. Proprio alla relazione, biunivoca, tra allevamento del bestiame ed impatto ambientale è dedicata la presente tesi. È stato infatti condotto uno studio con l'obiettivo di valutare gli impatti ambientali degli allevamenti di bovini da latte, sulla base di un modello di valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) per un allevamento campione di un’azienda emiliana. I risultati emersi mostrano la possibilità di identificare gli impatti più rilevanti nell'allevamento bovino nei mangimi, negli imballaggi in plastica, nel consumo di energia e carburante.

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L’idea di questa tesi nasce da due riflessioni maturate in parallelo nel corso del mio percorso di tirocinio e nate, più in generale, durante quello di studi. La prima è relativa ai tentativi di convergenza tra arte, scienza e cultura in linea con le strategie di pianificazione comunitarie del futuro, e la seconda sul tema del Service Design e in particolare dello Human Centered Design, considerato, nell’analisi di questo lavoro, insufficiente a inquadrare e cogliere interamente il sistema relazionale entro cui è contestualizzato l’utente-cittadino, o più in generale il soggetto per cui si progetta e si pianifica. Un primo passaggio concettuale e progettuale derivato da queste riflessioni è stato quindi quello dello spostamento del focus del servizio dall’esclusività dell’utente all’inclusività dell’utente inserito in un ambiente, in considerazione del bisogno latente e ultimo di ogni essere umano: una convivenza e una relazione sana e cosciente con ciò che lo circonda, sottolineando l’importanza della molteplicità di relazioni che legano ogni individuo al contesto in cui è inserito. Il progetto di tesi si pone infatti l’obiettivo di ribaltare la narrazione negativa e il graduale allontanamento degli abitanti di Ravenna dalle grandi aree naturali che circondano la città, attraverso un servizio di promozione che integri attività di produzione artistica e culturale con percorsi di ingaggio, sensibilizzazione e confronto dei cittadini e degli artisti stessi. Il servizio progettato è stato concretizzato in un sistema di valorizzazione artistica tramite residenze per ambienti naturali mirato alla diffusione di una nuova consapevolezza ecologica e territoriale nella popolazione. È stato sviluppato partendo da un evento di lancio site-specific per giungere alla definizione di un format idealmente replicabile ed espandibile per qualsiasi territorio in cui ve ne fosse bisogno.

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Nel seguente elaborato è stato sviluppato un metodo di validazione per dispositivi di misura delle tensioni residue mediante la tecnica dell'hole drilling. Esso si basa sul confronto tra tensioni residue ottenute per via teorica e sperimentale su un provino soggetto a carico imposto. Inizialmente si è proceduto attraverso lo studio della normativa di riferimento ASTM E837-20. In essa viene definito il metodo sperimentale di esecuzione dei test di hole drilling e di calcolo delle tensioni residue. In seguito è stata progettata un'attrezzatura di prova in grado di indurre un gradiente di tensione noto nello spessore del provino sollecitato. L'attrezzatura di prova in questione è stata verificata sia mediante calcoli numerici, che mediante software di simulazione agli elementi finiti. La fase di prototipazione seguente ha consentito di realizzare l'attrezzatura necessaria per l'esecuzione dei test sperimentali. Le forature sono state effettuate prima su provini scarichi, al solo scopo di scongiurare la presenza di tensioni residue e, in seguito, su provini soggetti a momento flettente noto. Le deformazioni ottenute tramite le letture degli estensimetri sono state impiegate per il calcolo delle tensioni secondo normativa ASTM E837-20. infine è stato possibile valutare l'efficacia del metodo paragonando tali risultati con quelli teorici.

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La tesi ha come oggetto lo studio e la progettazione di un edificio industriale in carpenteria metallica localizzato a Bologna. Definizione ed analisi dei carichi con successiva progettazione e verifica del manto di copertura costituito da un doppio laminato in acciaio strutturale zincato preverniciato che racchiude uno strato di poliuretano espanso ad alta densità con funzione isolante. Progettazione e verifica degli arcarecci in base alla larghezza della fascia di loro pertinenza e ai carichi gravanti sulla copertura. Progettazione e verifica della trave reticolare calcolando singolarmente ed in modo distinto le prime 3 capriate come rappresentative di tutte le tipologie di combinazione di carico a seconda che gli arcarecci che gravano sulla capriata appoggino su 2 o 3 capriate. Progettazione e verifica delle aste della trave reticolare che in relazione all’estesa luce di interasse dei portali verrà realizzata in parte tramite l’adozione di saldature ed in parte tramite bullonature.Progettazione e verifica della baraccatura laterale con scelta del pacchetto coibentato, dell’arcareccio di gronda e di parete e dimensionamento del rompitratta. Progettazione e verifica delle colonne laterali sulle quali grava il peso della sovrastante trave reticolare in combinazione all’azione di taglio e momento provocato dal vento. Progettazione e verifica dei montanti di facciata, o false colonne. Verifica della colonna angolare che sarà soggetta ad uno stato di sollecitazione pluriassiale dovuta all’azione del vento. Progetto e verifica del controventamento di falda e dei controventamenti di parete per limitare il più possibile l’inflessione e lo sbandamento dei correnti superiori delle capriate. Verifica di tutti i collegamenti della capriata: per facilitare le operazioni di trasporto e montaggio si è scelto di dividere la capriata in due metà interamente saldate.Verifica del collegamento di base tra pilastro e plinto di fondazione. Progetto e verifica del plinto di fondazione.

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La presente tesi si posiziona all’interno di un percorso di ricerca avviato riguardante lo studio delle coperture lignee di vari edifici storici. Gli obiettivi del lavoro consistono nel fornire un quadro generale sullo stato dell’arte della modellazione parametrica per la diagnosi di strutture lignee storiche, completare e approfondire lo studio delle capriate della Cattedrale di S.Pietro a Bologna ed effettuare un confronto sia in termini quantitativi che di velocità esecutiva con metodologia e risultati degli studi precedenti. Il metodo proposto,è stato perfezionato grazie ai feedback ottenuti in corso d’opera a seguito della sua applicazione a nuovi casi studio.L’intento principale è quello di consentire maggior automatizzazione e parametrizzazione del metodo per conferire alle procedure di modellazione un carattere generalizzato e rapidamente replicabile.Sono state ottimizzate le fasi di editing della nuvola di punti e di vettorializzazione delle sezioni degli elementi strutturali.Al fine di approfondire la conoscenza di queste strutture,si è acquisito il rilievo 3D completo del sottotetto dell’edificio con laser scanner.Il primo output consiste quindi in una nuvola di punti dalla quale sono state estrapolate le singole capriate;da queste è possibile estrarre le sezioni delle aste afferenti ai nodi,poi vettorializzate tramite software di modellazione parametrica:sono stati utilizzati algoritmi,programmati e testati nei precedenti studi,che generano 3 modelli per ogni capriata:il modello di rilievo, il modello proiettato e quello “ideale o teorico”.Comparando i modelli e la nuvola di punti di rilievo è possibile analizzare spostamenti e deformazioni delle capriate,ottenere informazioni sul loro comportamento puntale e trarre considerazioni sullo“stato di salute”globale del sottotetto.I dati raccolti permettono di acquisire una maggiore consapevolezza sulle capriate oggetto di indagine e potrebbero essere utilizzati per progettare eventuali interventi di recupero.

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La tesi si incentra sulla grande varietà di tipologie edilizie dell’insediamento appenninico che in passato non sono state coinvolte nelle dinamiche e nelle strategie politiche di sviluppo ma sono state protagoniste di avvenimenti bellici e di stragi che le hanno trasformate in veri e propri luoghi di memoria. Tale riflessione prende in considerazione il Parco Storico di Monte Sole, cuore dell’Appennino bolognese. Infatti, i manufatti edilizi di queste aree sono testimonianze che l’epoca ha tramandato senza interrogarsi sulla loro utilizzazione futura e che, ad oggi, risultano avulse dal loro valore originario. La tesi propone di rivitalizzare e rifunzionalizzare questi luoghi, per trasformali in nuovi poli attrattori del territorio. Dopo una prima parte di introduzione e di analisi sull’area del Parco, per contribuire a far crescere una più matura consapevolezza del valore culturale degli antichi edifici, viene realizzato un abaco di tutti i beni culturali presenti all’interno dell’area di studio. Nella parte di progetto, sono state individuate alcune priorità progettuali suddivise in maniera tematica, in relazione alle modalità di intervento per la gestione del territorio e la sua tutela. Questi lineamenti strategici sono stati poi applicati ad un ambito di intervento che ha favorito la comprensione della direzione verso cui è necessario impostare la pianificazione operativa. Viene poi preso in considerazione come caso studio specifico il nucleo rurale di Albereda, un insediamento abbandonato caratterizzato da un’antica casa-torre, che viene approfondito con un’ipotesi progettuale volta alla sua riqualificazione e valorizzazione, attraverso l’inserimento e l’innesto di nuovi volumi. Tenendo conto dell’ambito fluviale in cui si inserisce, viene inoltre pianificato un ponte ciclopedonale per mettere in collegamento le sponde opposte del fiume Reno. La rappresentazione è affidata a piante architettoniche, sezioni, viste assonometriche e viste prospettiche.

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I cammelli sono tipicamente allevati in paesi con vaste aree desertiche e possono essere impiegati per diversi scopi, tra i quali la produzione di latte, carne, lana, utilizzati nel trasporto, nella corsa, nel turismo, in lavori agricoli o nel mercato della cosmesi. Per quanto riguarda la produzione di latte di cammello, i paesi africani rappresentano circa il 90% dell'intera produzione mondiale, seguiti dai paesi Asiatici. Il latte di cammello (LC), in termini di valori nutritivi, è superiore al latte bovino e piuttosto vicino al latte umano, esso contiene, infatti, alte concentrazioni di composti bioattivi essenziali per la salute umana. Tuttavia, i prodotti alimentari ottenuti dal LC sono ancora molto limitati rispetto a quelli di latte bovino, nonostante essi apportino numerosi benefici sia nutrizionali che per la salute. Le differenze nella composizione, rispetto al latte vaccino, rendono i processi di produzione dei prodotti a base di latte bovino inadatti alla produzione di derivati a base di latte di cammello. Pertanto, una comprensione completa della composizione, dei composti bioattivi e della stabilità al calore è essenziale per preservarne il valore nutritivo intrinseco, ottenendo nel contempo le caratteristiche desiderabili nei prodotti finali. L'attuale utilizzo di LC è molto al di sotto del suo potenziale, questo perché la produzione di prodotti alimentari è molto impegnativa e presenta molti elementi critici. Questa relazione, si concentrerà sulla descrizione della possibile produzione di prodotti alimentari derivati da LC, compreso latte pastorizzato/sterilizzato, agente schiumogeno, polvere, gelato, formaggio, burro e yogurt. Considerando le difficoltà e le conoscenze necessarie per la produzione di prodotti di LC, verranno analizzate le sue proprietà intrinseche: la composizione, il suo valore nutritivo, le funzionalità e la stabilità durante il trattamento termico.

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“Può, e se sì come, un luogo nato per separare diventare, dismessa la sua funzione fortemente determinante, un nuovo spazio urbano? In che modo la stessa architettura introversa può aprirsi a una nuova dimensione urbana “conservandosi e trasformandosi?” Questa è la domanda fondamentale che ci si pone quando si deve affrontare una realtà come quella dei complessi manicomiali. Sparsi per tutta la penisola, sono decine le istituzioni lasciate indietro, dove il tempo si è fermato mentre le nostre città andavano avanti. “Una città dentro la città, silenziosa e dimenticata, ai più sconosciuta, quasi interamente abbandonata, dove la luce, filtrata tra le foglie di una rigogliosa vegetazione ormai selvaggia, restituisce una “strana bellezza” a un luogo per molti aspetti inquietante.” Anche se la forma delle architetture rimane la stessa, ad eccezione delle modifiche subite nel tempo sia dal mutare del suo esercizio sia dal decadimento che segue l’abbandono, lo studio si prefissa di indagare il pensiero che si pone tra le istanze della tutela e quelle del cambiamento. Un pensiero complesso al cui interno trovano posto le riflessioni sulla natura fisica del luogo e del loro “senso” in relazione a un tempo trascorso e a uno in corso, in ragione dell’interesse per quello a venire. Un progetto pensato per ricucire lo strappo lasciato dalla damnatio memoriae che hanno subito questi luoghi, restituendo alla comunità nuovi spazi urbani e per rispondere alla domanda che in molti si pongono da tempo su quale sarà il futuro di queste architetture, su cui gravitano fievoli interessi da parte della cultura architettonica e forti interessi economici da parte di chi ne detiene la proprietà, che sono state e continuano a essere estranee alla vita delle collettività urbana.

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Lo scopo dell’elaborato è stato quello di creare un termbase trilingue in italiano, portoghese e spagnolo nel dominio del diritto di famiglia, che possa aiutare in quanto risorsa terminologica i traduttori giuridici che hanno la necessità di documentarsi sull'argomento con una prospettiva comparatista. Il dominio della ricerca, il diritto di famiglia, è una branca del diritto privato che si occupa di regolare i rapporti giuridici tra le persone che costituiscono un nucleo famigliare, ovvero i rapporti di coniugio, di filiazione, di adozione e i rapporti patrimoniali per le successioni. Nella prima sezione dell’elaborato si introducono alcuni concetti cardine della giurisprudenza e si riflette su quale sia la relazione tra società, cultura e legge. Inoltre, si analizza lo stato dell’arte della traduzione specialistica, in particolare della traduzione giuridica. Nella seconda parte, proprio in virtù della riflessione precedente, è stata fatta un’analisi comparativa delle legislazioni riguardanti il diritto di famiglia e della loro evoluzione tra il XX e il XXI secolo in Italia, Portogallo e Spagna. La terza parte riporta le fasi che si sono susseguite per poter creare il termbase, a partire dalla raccolta di testi per la successiva estrazione di termini grazie al software AntConc, all’individuazione dei traducenti, per concludersi con la conversione del glossario in formato Excel a termbase attraverso il pacchetto di software MultiTerm. Il risultato è un termbase composto da 103 voci in italiano, con altrettanti equivalenti interlinguistici in portoghese e in spagnolo, per ciascuno dei quali sono state stati specificati definizioni, contesti ed eventuali sinonimi e note. In ultima istanza, sono state riportate alcune riflessioni riguardanti i termini e i loro traducenti, in particolare sulla loro natura mutevole e non sempre ben definita, che spinge il traduttore a inserire i termini in un framework linguistico, ma anche e soprattutto culturale.

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L’elaborato consiste nella traduzione dal francese in italiano dell'albo illustrato ELLE, scritto e illustrato da Ania Lemin. La scelta di ELLE è dovuta principalmente all'interesse di questo albo nel contesto di una generale scarsità di libri su queste tematiche, peraltro poco studiati anche da un punto di vista teorico. La tesi si articola in quattro capitoli: il primo presenta un approfondimento teorico sulla letteratura per l’infanzia e sugli albi illustrati, per poi affrontare più specificatamente la rappresentazione di tematiche LGBTQ+ in questo ambito e le differenze fra l’editoria francese e quella italiana, anche in relazione alle due diverse società e culture. Il secondo capitolo espone le problematiche teoriche specifiche alla traduzione di libri sensibili alle tematiche di genere e LGBTQ+ e le strategie da utilizzare, facendo anche attenzione all'uso di un linguaggio inclusivo e non sessista. Il terzo presenta una breve analisi dell’autrice e dell’opera scelta, seguita dalla proposta di traduzione. Infine, l’ultimo capitolo è costituito dal commento alla traduzione, nel quale vengono elencate le problematiche affrontate e le strategie utilizzate per risolverli.

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A partire dagli anni ’50 furono sviluppati numerosi modelli con l’intento di studiare i fenomeni connessi al traffico. Alcuni di essi riuscirono non solo a spiegare i fenomeni per i quali erano stati ideati ma misero in evidenza altre caratteristiche tipiche dei sistemi dinamici, come la presenza di cicli di isteresi e cambiamenti nella distribuzione dei tempi di percorrenza in situazioni di congestione. Questo lavoro si propone di verificare la valididi un modello semplificato ideato per mettere in luce i comportamenti tipici di un sistema di traffico, in particolare le congestioni che si vengono a creare sulla rete stradale. Tale modello è stato implementato per mezzo della libreria C++ Traffic Flow Dynamics Model, reperibile al link https://github.com/Grufoony/TrafficFlowDynamicsModel. Ai fini dello studio sono stati utilizzati i Diagrammi Fondamentali Macroscopici, particolari diagrammi che mettono in relazione gli osservabili principali di un network stradale quali velocità, densità e flusso. Variando il carico immesso nella rete stradale è stato possibile studiare il sistema in diversi regimi: carico costante, carico piccato e carico periodico. Mediante questi studi sono emerse diverse proprietà tipiche di ogni regime e, per alcuni di essi, è stata verificate e giustificate la presenza di uno o più cicli di isteresi. In ultimo è stata effettuata una breve analisi ad-hoc volta a evidenziare i cambiamenti nella distribuzione dei tempi di percorrenza in relazione al regime di traffico considerato.

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Questa tesi ha come obiettivo quello di proporre una traduzione di alcune parti del libro "Bi: Notes for a Bisexual Revolution", un saggio dell’autrice Shiri Eisner sulla bisessualità. Nel primo capitolo dell’elaborato si presentano delle nozioni teoriche sugli studi di genere, sulla relazione tra genere e lingua e sulle correnti di traduzione femminista e queer. Nel secondo capitolo segue una presentazione sull’autrice, un breve riassunto dell'opera e la ricezione di quest'ultima da parte della critica e della comunità LGBTQ+. Nel terzo capitolo si trovano il commento e l'analisi della proposta di traduzione.

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Una delle domande che ha da sempre profondamente interessato l’ambito degli studi linguistici è se sia la lingua a riflettere la società dei parlanti o se sia la società dei parlanti a essere plasmata dalla lingua. O, ancora, se esse non siano direttamente coinvolte in una dinamica di reciproca influenza che permette loro di modellarsi a vicenda. Qualunque sia la risposta, certo è che negli ultimi tempi la società ha cambiato radicalmente il proprio modo di pensare e approcciarsi ad alcune tematiche, quali, ad esempio, la questione dell’identità di genere e dei diritti delle comunità LGBTQ+. È dunque inevitabile che il linguaggio che ha a che fare con tale ambito della società rimanga inalterato e non subisca cambiamenti in termini di usi e caratteristiche. L’obiettivo di queste pagine è quello di esplorare le problematiche legate all’uso improprio del linguaggio in relazione alle identità di genere non binarie, facendo riferimento in particolare al testo poetico e alla sua traduzione e fornendo, infine, un esempio pratico di come poche accortezze possano rendere il linguaggio totalmente inclusivo e più accomodante per coloro che attraversano i confini del binarismo di genere.