692 resultados para MIPv6 ABPS LISP Reti Mobilita Simulazione OMNeT INET


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Il presente lavoro di tesi si inserisce nel contesto dei sistemi ITS e intende realizzare un insieme di protocolli in ambito VANET relativamente semplici ma efficaci, in grado di rilevare la presenza di veicoli in avvicinamento a un impianto semaforico e di raccogliere quelle informazioni di stato che consentano allinfrastruttura stradale di ottenere una stima il piu possibile veritiera delle attuali condizioni del traffico in ingresso per ciascuna delle direzioni previste in tale punto. Si prevede di raccogliere i veicoli in gruppi durante il loro avvicinamento al centro di un incrocio. Ogni gruppo sara costituito esclusivamente da quelle vetture che stanno percorrendo uno stesso tratto stradale e promuovera lintercomunicazione tra i suoi diversi membri al fine di raccogliere e integrare i dati sulla composizione del traffico locale. Il sistema realizzato cerchera di trasmettere alle singole unita semaforiche un flusso di dati sintetico ma costante contenente le statistiche sullambiente circostante, in modo da consentire loro di applicare politiche dinamiche e intelligenti di controllo della viabilita. Larchitettura realizzata viene eseguita allinterno di un ambiente urbano simulato nel quale la mobilita dei nodi di rete corrisponde a rilevazioni reali effettuate su alcune porzioni della citta di Bologna. Le performance e le caratteristiche del sistema complessivo vengono analizzate e commentate sulla base dei diversi test condotti.

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Sono state analizzate tracce rilasciate da Google riguardanti il funzionamento di uno dei suoi cluster allo scopo di capirne il funzionamento. In Omnet++ stato implementato un modello di datacenter e lo si validato confrontandone i risultati con quelli ottenibile dalle tracce di Google.

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Imprese di piccole e grandi dimensioni hanno dovuto convivere con il ritmo di uscita di nuovi e pi potenti modelli di PC, consolle per videogiochi, telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali. I cicli di vita si sono ridotti drasticamente, tanto da far sembrare unemergenza il rilascio di un nuovo prodotto quasi ogni anno. Le aziende, se ancora non lo hanno fatto, sono chiamate ad affrontare una transizione interna per aggiornare le politiche aziendali in modo da stare al passo con il progresso tecnologico. Se un tempo le regole interne vietavano o scoraggiavano lutilizzo di dispositivi personali nellambiente di lavoro, nellera moderna sono costrette ad accettarlo se non addirittura ad incoraggiarlo ed il fenomeno che mi accinger ad analizzare in questo elaborato, denominato Bring Your Own Device (BYOD), punta proprio allesplorazione degli sforzi progettuali che sono richiesti ad una grande azienda multinazionale per poter recepire i trend informatici. Con pi di cinque miliardi di dispositivi mobili in tutto il mondo e solo 2 miliardi di computer il passaggio al mobile come forma principale di collegamento alle reti aziendali procede con sempre maggiore rapidit. Negli anni recenti si potuto assistere allevoluzione del panorama di dispositivi portatili che ha permesso ad un pubblico di users sempre pi vasto di potersi permettere lacquisto di dispositivi di ultima generazione a prezzi non proibitivi. I fornitori di tecnologie hanno confezionato prodotti sempre pi pensati per un uso privato, fornendo unampia scelta di soluzioni non solo a livello enterprise, come accadeva agli albori del boom tecnologico, ma maggiormente rivolte al singolo consumatore. Guardando ai trend sviluppatisi negli anni recenti, possibile riconoscere una scia di segnali che preannunciavano quanto sta avvenendo adesso con il BYOD.

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Sviluppo ed implementazione di protocolli per il monitoraggio di traffico stradale sulla piattaforma di simulazione iTETRIS per la raccolta di informazioni da utilizzare in applicazioni di Intelligent Transport System.

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Lelaborato affronta la tematica della detonazione nel motore a combustione interna, al fine di individuare un modello che sia in grado di riprodurre il fenomeno in modo accurato, con la prospettiva di un uso a scopo predittivo. A tal proposito vengono presentati modelli basati su svariate metodologie: in particolar modo, accanto ai metodi basati sulle grandezze direttamente o indirettamente misurabili del motore ad accensione comandata, vengono presentati un metodo basato sullapplicazione delle reti neurali, una metodologia di controllo basata sullapproccio True Digital Control, e due metodi che si avvalgono di procedimenti di tipo puramente statistico (metodo dei minimi quadrati e metodo Monte Carlo) per ricavare alcune delle grandezze fondamentali per il calcolo della detonazione. Successivamente, dopo una breve parentesi sulle simulazioni di tipo 3D, vengono introdotti i modelli fisici zero-dimensionali. Uno di questi, basato su un indice (definito dal simbolo Kn) capace di dare una valutazione quantitativa del fenomeno, viene applicato ad un insieme di dati sperimentali provenienti dai test al banco di un motore Ducati 1200. I risultati dellanalisi vengono confrontati con le evidenze sperimentali, sottolineando la buona rispondenza delle simulazioni ad essi e di conseguenza la potenzialit di tali metodi, computazionalmente non onerosi e di rapida applicazione.

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Il presente lavoro tratta lo studio dei fenomeni aeroelastici di interazione fra fluido e struttura, con il fine di provare a simularli mediante lausilio di un codice agli elementi finiti. Nel primo capitolo sono fornite alcune nozioni di fluidodinamica, in modo da rendere chiari i passaggi teorici fondamentali che portano alle equazioni di Navier-Stokes governanti il moto dei fluidi viscosi. Inoltre illustrato il fenomeno della formazione di vortici a valle dei corpi tozzi dovuto alla separazione dello strato limite laminare, con descrizione anche di alcuni risultati ottenuti dalle simulazioni numeriche. Nel secondo capitolo vengono presi in rassegna i principali fenomeni di interazione fra fluido e struttura, cercando di metterne in luce le fondamenta della trattazione analitica e le ipotesi sotto le quali tale trattazione valida. Chiaramente si tratta solo di una panoramica che non entra in merito degli sviluppi della ricerca pi recente ma fornisce le basi per affrontare i vari problemi di instabilit strutturale dovuti a un particolare fenomeno di interazione con il vento. Il terzo capitolo contiene una trattazione pi approfondita del fenomeno di instabilit per flutter. Tra tutti i fenomeni di instabilit aeroelastica delle strutture il flutter risulta il pi temibile, soprattutto per i ponti di grande luce. Per questo si ritenuto opportuno dedicargli un capitolo, in modo da illustrare i vari procedimenti con cui si riesce a determinare analiticamente la velocit critica di flutter di un impalcato da ponte, a partire dalle funzioni sperimentali denominate derivate di flutter. Al termine del capitolo illustrato il procedimento con cui si ricavano sperimentalmente le derivate di flutter di un impalcato da ponte. Nel quarto capitolo presentato lesempio di studio dellimpalcato del ponte Tsing Ma ad Hong Kong. Sono riportati i risultati analitici dei calcoli della velocit di flutter e di divergenza torsionale dellimpalcato e i risultati delle simulazioni numeriche effettuate per stimare i coefficienti aerodinamici statici e il comportamento dinamico della struttura soggetta allazione del vento. Considerazioni e commenti sui risultati ottenuti e sui metodi di modellazione numerica adottati completano lelaborato.

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Lo studio qui condotto atto a valutare il livello di servizio della rotatoria posta in corrispondenza del nodo Aeroporto-Triumvirato-Tangenziale, nodo che ha un grande interesse dal punto di vista del traffico veicolare. Si illustra la situazione precedente la realizzazione dellopera e quindi il livello di servizio con il software HCS2000. Successivamente, si studia il comportamento della rotatoria senza sottopasso estrapolando i risultati per il livello di servizio con il software SIDRA. Con lo stesso strumento di valutazione, poi lo stato attuale, la rotatoria con il sottopasso. Lultima parte dello studio riguarda una simulazione che nasce dal confronto di flussi di movimenti negli anni 1999 e 2006. Quindi stata valutata una situazione probabile, nata dallaumento percentuale dei movimenti su tutti gli accessi e la relativa proposta di intervento.

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Nel presente lavoro di tesi ci si occupati dello studio del comportamento idraulico-ambientale della rete di drenaggio a servizio della citt di Modena. In particolare si condotta una valutazione delleffetto che gli scaricatori della rete fognaria in oggetto hanno sul complesso dei corpi idrici riceventi. Tale lavoro si prefigge anche lo scopo di individuare e dimensionare i pi efficaci sistemi di controllo degli sversamenti, operati dagli scaricatori stessi, ed infine supportare analisi costi-benefici in vista della realizzazione delle opere di risanamento ambientale necessarie per ottemperare ai vincoli imposti dalla vigente normativa regionale in merito alla gestione delle acque di prima pioggia (Deliberazione G.R. Emilia Romagna 286/2005). Lo studio si articolato in fasi successive: analisi dello stato di fatto; catalogazione degli scaricatori in esercizio nella rete di drenaggio; determinazione ed analisi dei bacini idrografici e delle superfici scolanti; implementazione di un modello numerico della rete di drenaggio; individuazione e valutazione delle criticit idraulico-ambientali del sistema, mediante simulazioni in continuo delle serie pluviometriche degli anni 2005 e 2006. Lattivit che ha portato al conseguimento dei risultati che sono raccolti in questa nota stata svolta in collaborazione con la societ HERA Modena s.r.l. a cui compete, fra le altre, la gestione dellintera rete di drenaggio urbano del Comune di Modena. La fase di analisi dello stato di fatto e delle superfici scolanti afferenti ai singoli sottobacini stata condotta utilizzando lo strumento GIS Arcview; il quale di supporto, anche ai fini di unappropriata definizione delle caratteristiche specifiche del territorio. Lo studio stato sviluppato mediante la realizzazione di un modello numerico di simulazione quali-quantitativa con lausilio del software InfoWorks CS 8.05, distribuito dalla Wallingford Software Ltd UK.

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Il sistema viabile rappresenta una parte fondamentale nella dinamica dei trasporti al servizio della mobilit di trasporti e merci. La mobilit, ha fatto registrare ritmi di crescita sostenuti nel corso degli anni. Le trasformazioni sociali, del mercato del lavoro, lo sviluppo produttivo e commerciale, la posizione baricentrica tra le province jonca salentina e brindisina fanno di Manduria, una realt dove necessario prestare attenzione al sistema dei trasporti. Tuttavia la rete statale di vecchio stampo che risulta utilizzata, soprattutto da quote di mobilit interprovinciale per questioni di economicit del percorso e dal momento che manca una rete viaria ordinaria funzionale e scorrevole che colleghi in modo capillare il territorio fanno si che la Strada Statale 7ter risulti congestionata in maniera diffusa. La Superstrada di nuova costruzione sarebbe potuta essere un importante arteria stradale allacciandosi alla SS Taranto Brindisi Lecce collegando il sud della provincia Jonica in modo capillare ai comuni della provincia Taranto e Lecce, la quale non stata ultimata ed avrebbe rappresentato una valida alternativa alla statale esistenti. Oltre a favorire i collegamenti tra il territorio jonico, brindisino e quello salentino, tale intervento sarebbe stato necessario per ridurre la componente di traffico di attraversamento di una serie di centri urbani, tra cui il Comune di Manduria. In questa tesi, sulla base dei dati raccolti dallultimo censimento nellambito provinciale e del Comune di Manduria, verr implementato il funzionamento del Piano del Traffico stradale del Comune di Manduria e verranno condotte delle simulazioni, con lausilio del software di pianificazione di sistemi di trasporto stradale Omnitrans, versione demo, scaricabile gratuitamente dal sito www.omnitrans-international.com. Si ricercheranno stime sul funzionamento della rete, valutando la congestione del traffico ed eventualmente in termini di aumento della sicurezza e riduzione dellinquinamento atmosferico.