196 resultados para catalizzatori strutturati elettrosintesi metalli nobili nanoparticelle schiume metalliche


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Il sistema presentato all'interno di questo documento di tesi ha come obiettivo quello di essere un supporto all'analisi di genere, che risulta fondamentale per la risoluzione delle situazioni laddove il genere ancora rappresenta condizione di differenza. Attraverso lutilizzo di un dizionario dati, costruito per contenere parole chiave su cui lanalisi si basa, possibile effettuare lo studio dei contenuti di documenti strutturati. Il sistema stato sviluppato mediante l'utilizzo di Nova Framework, jQuery, Bootstrap e Morris.js. Per quanto riguarda la gestione e memorizzazione dei dati sono stati utilizzati un database relazionale MySQL ed un insieme di file XML e JSON.

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Il presente elaborato di tesi tratta la valutazione di differenti sistemi di controventatura, sia dal punto di vista di risposta ad un evento sismico che in termini di perdite economiche legate al danneggiamento delle varie componenti. Tra di esse presentata anche una nuova tipologia strutturale, ideata per ridurre il comportamento soft-story e weak-story, tipico delle strutture controventate convenzionali. In questo caso, integrata alla struttura una trave reticolare metallica, che funge da supporto verticale ed progettata per rimanere in campo elastico. Tale sostegno garantisce una distribuzione pi uniforme degli sforzi lungo lintera altezza della struttura, anzich concentrarli in un unico piano. La ricerca tratta lo studio della fattibilit economica di questa nuova tecnologia, rispetto alle precedenti soluzioni di controventatura adottate, confrontando le perdite economiche delle diverse soluzioni, applicate ad un unico prototipo di edificio collocato a Berkeley, CA. Lanalisi sismica tiene in considerazione di tre diversi livelli di intensit, riferiti a un periodo di ritorno di 50 anni, corrispondente alla vita delledificio: questi sono caratterizzati dalla probabilit di ricorrenza, rispettivamente del 2%, 10% e 50% ogni 50 anni. Lambito di ricerca presentato estremamente innovativo e di primario interesse per lo sviluppo di uno studio sulla resilienza, che pu essere adattato anche in un modello di urbanizzazione futura.

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La messa a punto di processi in grado di utilizzare le biomasse lignocellulosiche per la produzione di molecole piattaforma, utilizzabili per la sintesi di intermedi per la chimica fine, lindustria polimerica ed i combustibili, attualmente un argomento di ricerca di grande interesse. Tra le molecole pi studiate vi la furfurale (FU), che si pu ottenere mediante disidratazione dei monosaccaridi pentosi contenuti nei materiali lignocellulosici. Il prodotto di riduzione della furfurale, lalcol furfurilico (FAL), commercialmente interessante perch trova applicazione nellindustria polimerica e viene utilizzato come intermedio nella produzione di lisina, vitamina C, lubrificanti e agenti dispersanti. In letteratura sono riportati numerosi processi che permettono di ottenere questo prodotto, utilizzando la riduzione catalitica con H2 in pressione, che per presentano problemi di selettivit, costo, sostenibilit e tossicit del catalizzatore utilizzato. La possibilit di effettuare la riduzione selettiva della furfurale senza fare ricorso allidrogeno molecolare, utilizzando un processo di H-transfer e catalizzatori eterogenei a base di ossidi misti, risulta quindi di estremo interesse perch permette di eliminare i suddetti problemi. Lo scopo di questa tesi stato quello di ottimizzare il processo, confrontando catalizzatori basici, quali MgO, CaO e SrO ottenuti tramite calcinazione a diverse temperature dei rispettivi precursori. In particolare, stata valutata linfluenza che la temperatura di calcinazione, il tempo e la temperatura di reazione hanno sulla reattivit e la stabilit dei sistemi catalitici sintetizzati. La caratterizzazione dei catalizzatori tramite diffrazione ai raggi X (XRD), analisi termiche (TGA, DTA) e misure di area superficiale con tecnica BET ha permesso di correlare le propriet chimico-fisiche dei materiali con la loro attivit catalitica.

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Nel presente elaborato si descritto, dal punto di vista delle modalit realizzative e dei materiali costruttivi, la "casa degli inquilini", edificio di Sala Bolognese oggetto di forti danneggiamenti in seguito all'azione sismica del febbraio 2012. Sono state descritte e analizzate le molteplici lesioni riportate dalla struttura cercando di ipotizzane le cause e si sono proposti alcuni interventi di ripristino e consolidamento da attuare per migliorare le prestazioni della costruzione e favorire una rigidezza e stabilit adeguate.

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Lo scopo della presente tesi lanalisi della tossicit di nanoparticelle di ossido di zinco (nano-ZnO) verso gli organismi acquatici. In particolare, il presente studio valuta per la prima volta l'inibizione della crescita della diatomea Thalassiosira pseudonana indotta sia da nanoparticelle di dervazione industriale, che da nanoparticelle auto-estratte in laboratorio da un filtro solare. Gli esperimenti, condotti presso il Laboratorio di Ingegneria dell'Universit di Miami, hanno mostrato che la tossicit indotta dalle nanoparticelle di ossido di zinco influenzata dal tipo di nanoparticelle, nonch dalla loro concentrazione nella soluzione acquosa e dal tempo di esposizione. In particolare le nanoparticelle di derivazione industriale, pi piccole rispetto alle nanoparticelle estratte dal filtro solare, hanno indotto uninibizione della crescita superiore, specialmente a concentrazioni inferiori. Questo andamento suggerisce che ad alte concentrazioni la tossicit di nano-ZnO potrebbe essere influenzata dallaggregazione di nanoparticelle (indipendentemente dalle dimensioni di partenza delle nanoparticelle), mentre a concentrazioni inferiori la tossicit potrebbe essere influenzata dalle dimensioni di partenza delle nanoparticelle, cos come dal tipo di nanoparticelle e dal tempo di esposizione.

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Lo studio orientato alla determinazione dei rischi tossici posti dalle nanoparticelle di diossido di titanio rilasciate in ambiente marino. Lorganismo modello utilizzato per questo studio la diatomea Thalassiosira pseudonana, la quale stata scelta per la sua semplicit biologica unita alla fondamentale rilevanza nella catena alimentare e nellecosistema marino. Oltre alle nanoparticelle prodotte industrialmente, questo studio ha lo scopo di determinare e confrontare la tossicit delle nanoparticelle utilizzate in alcuni prodotti di cura personale (in particolare crema solare e dentifricio), estraendole direttamente da essi. I nostri risultati mostrano una notevole ridondanza nel legame tra la natura (il tipo) delle nanoparticelle e linibizione della normale crescita delle diatomee, che supera la correlazione con tutti gli altri parametri monitorati (concentrazione di nanoparticelle, tempo di esposizione, pH, carica superficiale e dimensione delle particelle stesse), sebbene gli altri parametri risultino direttamente legati agli effetti inibitori. Tali risultati suggeriscono unintensificazione della ricerca nellambito delle nanotecnologie, orientata allo sviluppo di nanomateriali sostenibili, ovvero dei quali sono note le potenzialit di impiego, ma anche gli aspetti negativi, che possono di conseguenza essere monitorati con maggiore consapevolezza.

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La disciplina del Risk Management assume recentemente un significato ed un peso crescenti nel panorama delle organizzazioni pubbliche e private. Nel campo delle costruzioni pubbliche, in particolare, lattuazione di processi strutturati di Gestione del Rischio potrebbe portare ad un efficientamento significativo del processo di costruzione e gestione. Obiettivo di questa tesi verificare in che modo i risultati di unapplicazione strutturata di un processo di Gestione del Rischio possono essere impiegati dal gruppo di management per perseguire scelte pi consapevoli, precise e circostanziate rispetto ai metodi tradizionali di gestione del processo. Lanalisi parte da uno studio comparativo dei metodi e delle norme tecniche di Risk Management proposte in ambito internazionale. I risultati ottenuti vengono poi applicati al caso studio relativo al progetto di insediamento del Tecnopolo di Bologna presso larea nota come Ex-Manifattura Tabacchi. Lapplicazione delle tecniche al caso di studio strutturata come una esecuzione completa del processo di Valutazione del Rischio. La fase di Identificazione viene svolta tramite unanalisi della letteratura, la sottoposizione al giudizio degli esperti, e si conclude con una categorizzazione dei rischi mediante Risk Breakdown Structure. La fase di Quantificazione del Rischio attuata tramite una prima fase di analisi qualitativa con la somministrazione di un questionario on-line ad una platea di soggetti competenti; seguita da unanalisi quantitativa svolta con il software RiskyProject per realizzare una analisi di Montecarlo ed analisi di sensitivit. Al termine vengono esaminate alcune possibili misure di trattamento specifiche per un rischio definito prioritario. I risultati proposti mostrano come sia possibile ottenere in fase preliminare una descrizione consapevole delle incertezze del progetto, e che tale consapevolezza pu essere utilizzata con lo scopo di migliorare la qualit e lefficacia dellintero processo.

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Abstract La metafora stata tradizionalmente considerata come uno strumento linguistico dal valore esclusivamente estetico, ma agli inizi degli anni Ottanta questa teoria stata messa in discussione: la metafora per noi uno strumento conoscitivo fondamentale: ci consente di organizzare le nostre conoscenze e di crearne di nuove, aiutandoci a categorizzare elementi e concetti astratti o troppo complessi come elementi di cui possiamo fare esperienza quotidianamente e che sono sufficientemente strutturati nel nostro sistema concettuale. Le metafore di questo tipo vengono definite metafore concettuali. La messa in discussione della teoria tradizionale della metafora comporta inevitabilmente anche la messa in discussione del concetto di similarit, visto non pi come una causa della metafora, ma come la sua conseguenza, e del meccanismo che ne sta alla base. La teoria cognitiva della metafora, in ricerche successive, stata confermata attraverso le teoria neurale della metafora: l'insorgere di una metafora comporta la creazione di un legame tra aree diverse del cervello che rappresenta fisiologicamente la metafora.

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Da sempre l'uomo ha osservato le stelle e il primo a intuire che lo studio degli spettri avrebbe permesso la comprensione della fisica e della chimica delle stelle fu il padre gesuita Secchi. Uno spettro contiene informazioni sui vari processi atmosferici stellari, dove la profondit e la forma di una riga permettono di raccogliere dati sulle condizioni fisiche del gas nelle regioni in cui essa si formata. La classificazione spettrale iniziata con il padre gesuita Secchi, che divise le stelle in quattro categorie. In seguito fu sostituita dalla classificazione di Harvard, composta da sette classi, O, B, A, F, G, K, M, caratterizzate da diversi range di temperature. Per risolvere il problema delle diverse luminosit all'interno della stessa classe, Yerkes cre u a nuova classificazione, data da un sistema bidimensionale che oltre a considerare la temperatura tiene conto della luminosit, che influisce molto nella struttura dello spettro. Si sono presi in considerazione anche gli spettri peculiari, cio che presentano delle anomalie, come un'insolita abbondanza di metalli. Nell'ultimo capitolo viene trattato il diagramma H-R come applicazione delle classificazioni spettrali, accennando come il punto di turn-off del diagramma permetta di calcolare l'et di un ammasso stellare.

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Questo lavoro di tesi stato svolto sull impianto di produzione di polioli presso lo stabilimento Cargill di Castelmassa (RO) con lo scopo di ottimizzare la gestione dello ione Ni2+, derivante dal nichel metallico utilizzato come catalizzatore (nichel Raney) nella reazione di idrogenazione del glucosio condotta a 42 bar. Il nichel, infatti, a seguito di fluttuazioni di pH che avvengono durante il corso della reazione aumenta la sua solubilit passando in fase liquida sotto forma di ione bivalente. Nel successivo step di raffinazione e demineralizzazione del prodotto mediante una serie di resine a scambio ionico, il Ni2+ trattenuto assieme ad altri ioni e separato dal prodotto stesso. Infine quando si va a rigenerare la resina, a seguito della sua saturazione, si producono dei reflui contenenti nichel, che, seppur presente in quantit modeste, non potranno essere inviati al depuratore comunale in quanto il metallo avvelenerebbe i microorganismi deputati al trattamento delle acque reflue, quindi dovranno essere smaltiti come rifiuti speciali. Lazienda gi dotata di un impianto di nichel recovery che utilizza una batteria di resine chelanti, in grado di catturare selettivamente metalli pesanti, in modo tale da avere un refluo con la concentrazione di Ni2+ pi alta possibile per ridurre al minimo i costi, non esigui, di smaltimento. Lobbiettivo del mio lavoro di tesi quello di trovare soluzioni alternative per la concentrazione del nichel e verificare mediante semplici bilanci economici se queste soluzioni proposte siano sostenibili dal punto di vista industriale, ed eventualmente possano essere concorrenti alla soluzione impiantistica gi adottata.

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La tesi "Analisi del ciclo di lavorazione e dei costi di trattamenti termici" stata svolta in collaborazione con l'azienda PASELLO TRATTAMENTI TERMICI s.r.l. che si occupa di trattamenti termici dei metalli per conto terzi. Lobiettivo svolgere lanalisi del ciclo di lavorazione e dei costi di due prodotti ricevuti in conto lavoro dallazienda, confrontando i trattamenti termici di cementazione in atmosfera e a bassa pressione. Nel capitolo 1 sono descritti i tratti generali dellazienda, le risorse produttive di cui dispone e come vengono gestite lidentificazione e la tracciabilit dei prodotti durante il processo produttivo. Nel capitolo 2 viene analizzato il ciclo di lavorazione in atmosfera di un prodotto del cliente Sarbo Spa, sottoposto al trattamento termico di cementazione in atmosfera. Dunque vengono descritti il trattamento termico e le caratteristiche principali dei pezzi. Allo stesso modo, nel capitolo 3, viene analizzato il ciclo di lavorazione in bassa pressione di un prodotto del cliente Seven Diesel Spa, sottoposto al trattamento termico di cementazione a bassa pressione. Nel capitolo 4 viene svolta lanalisi dei costi, secondo la logica full costing, tenendo distinti i due ordini e determinando il costo industriale. Vengono analizzati gli investimenti nelle due linee, i costi di ammortamento, i costi dei materiali di consumo, i costi di manodopera e i costi dei gas di processo, fino a determinare il costo totale di fornata per la cementazione in atmosfera e per la cementazione a bassa pressione, e quindi leuro al chilo e al pezzo dei due ordini. Inoltre quantificata lincidenza dei costi in percentuale sul costo totale di fornata. Nella conclusione viene sottolineato il fatto che, nonostante linvestimento in una linea innovativa come quella a bassa pressione sia superiore rispetto a quello per la linea in atmosfera, se si considera lintero processo produttivo, risulta pi conveniente la cementazione in bassa pressione.

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Il CTBT (Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari) un accordo multilaterale tra Stati, stilato nel 1996, che impone il divieto assoluto di effettuare esplosioni di tipo nucleare, sia per scopi civili che per scopi militari, in qualsiasi ambiente. Esso prevede l'istituzione di un sistema di verifica e monitoraggio che si prefigge lo scopo di rilevare tempestivamente se in una qualsiasi parte del mondo sia stato clandestinamente effettuato un test. Tra le varie tecniche utilizzate, la pi decisiva per l'identificazione di un'esplosione data dal monitoraggio di radionuclidi, che permette di fare ipotesi su di un eventuale evento illecito di origine nucleare se in una certa regione si rileva la presenza nell'ambiente di particolari isotopi radioattivi in quantit anomale. Attualmente, il metodo pi efficace consiste nell'eventuale identificazione della presenza di quattro radioisotopi di gas nobili, ovvero xeno-131m, xeno-133, xeno-133m e xeno-135. Di recente, per, gli esperti hanno cominciato a valutare l'ipotesi di effettuare misurazioni anche di un altro radioisotopo di gas nobili, ovvero l'argon-37. L'efficacia nell'utilizzo di quest'ultimo superiore a quella che caratterizza il monitoraggio dello xeno, anche se il motivo per cui il metodo di rilevazione dell'argon non ancora sfruttato dato dall'estrema difficolt che la sua misurazione comporta. Obiettivo di questo lavoro proprio quello di analizzare le potenzialit dell'utilizzo di tale radioisotopo dell'argon per gli scopi di verifica del CTBT, di descrivere l'attuale stato dell'arte delle tecnologie disponibili per la sua misurazione e di valutare quantitativamente il fondo di argon-37 naturalmente presente, in modo da stabilire i criteri con cui si possa dire se le quantit rilevate siano compatibili con la normale presenza di tale radioisotopo oppure se siano senza dubbio dovute a un'avvenuta esplosione.

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Lobbiettivo che si pone questo lavoro quello di combinare in un unico impianto due tecnologie utilizzate per scopi differenti (impianto integrato): un impianto di climatizzazione geotermico a bassa entalpia di tipo open-loop ed un impianto di bonifica delle acque di falda di tipo Pump&Treat. Il sito selezionato per lo studio ubicato in via Lombardia, nellarea industriale di Ozzano dellEmilia (BO), ed definito Ex stabilimento Ot-Gal: si tratta di una galvanotecnica con trattamento di metalli, dismessa alla fine degli anni 90. Durante una precedente fase di caratterizzazione del sito condotta dalla ditta Geo-Net Srl, sono stati rilevati in falda dei superamenti delle CSC previste dal D.lgs. 152/2006 di alcuni contaminanti, in particolare Tricloroetilene (TCE) e 1.1-Dicloroetilene (1.1-DCE). Successivamente, nel 2010-2011, Geo-net Srl ha eseguito una parziale bonifica delle acque di falda attraverso lutilizzo di un impianto Pump and Treat. Grazie a tutti i dati pregressi riguardanti i monitoraggi, le prove e i sondaggi, messi a disposizione per questo studio da Geo-Net Srl, stato possibile eseguire una sperimentazione teorica, in forma di modellazione numerica di flusso e trasporto, dellimpianto integrato oggetto di studio. La sperimentazione stata effettuata attraverso lutilizzo di modelli numerici basati sul codice di calcolo MODFLOW e su codici ad esso comunemente associati, quali MODPATH e MT3DMS. Lanalisi dei risultati ottenuti ha permesso di valutare in modo accurato lintegrazione di queste due tecnologie combinate in unico impianto. In particolare, la bonifica allinterno del sito avviene dopo 15 dalla messa in attivit. Sono stati anche confrontati i costi da sostenere per la realizzazione e lesercizio dellimpianto integrato rispetto a quelli di un impianto tradizionale. Tale confronto ha mostrato che lammortamento dellimpianto integrato avviene in 13 anni e che i restanti 7 anni di esercizio producono un risparmio economico.

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Lo scopo di questo lavoro di tesi sperimentale consiste nellideazione e nellottimizzazione di nuove forme dingegnerizzazione di sistemi nano e micrometrici di silice (SiO2) in cui sono stati incorporati complessi di metalli di transizione e lantanoidei. Lo studio scaturito dalla prospettiva di poter trasferire le caratteristiche di luminescenza dei complessi dalla scala molecolare di sintesi a quella macroscopica, attraverso lutilizzo di una opportuna matrice veicolante. Dopo una intensa sessione di lavoro dedicata allottimizzazione della sintesi e delle caratteristiche di stabilit e resistenza dei sistemi, dalla fase sol fino ai micronizzati, si sviluppata una possibile applicazione industriale come substrato tessile dotato di funzioni eventualmente antibatteriche. This experimental work is aimed at exploiting and optimizing new and convenient ways to incorporate organometallic and lanthanoid complexes into silica-based colloid matrices. Following a similar approach, the luminescent properties of both organometallic and lanthanoid complexes could be kept unaltered on passing from the molecular to nanometric scale (sol), ending up to micrometer sized systems (micro-powders). The subsequent optimization of the processes led to systems that were loaded onto the surface of fabric, which were successively studied for their light-induced antimicrobial abilities.

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I serpenti robot sono una classe di meccanismi iper-ridondanti che appartiene alla robotica modulare. Grazie alla loro forma snella ed allungata e all'alto grado di ridondanza possono muoversi in ambienti complessi con elevata agilit. L'abilit di spostarsi, manipolare e adattarsi efficientemente ad una grande variet di terreni li rende ideali per diverse applicazioni, come ad esempio attivit di ricerca e soccorso, ispezione o ricognizione. I robot serpenti si muovono nello spazio modificando la propria forma, senza necessit di ulteriori dispositivi quali ruote od arti. Tali deformazioni, che consistono in movimenti ondulatori ciclici che generano uno spostamento dell'intero meccanismo, vengono definiti andature. La maggior parte di esse sono ispirate al mondo naturale, come lo strisciamento, il movimento laterale o il movimento a concertina, mentre altre sono create per applicazioni specifiche, come il rotolamento o l'arrampicamento. Un serpente robot con molti gradi di libert deve essere capace di coordinare i propri giunti e reagire ad ostacoli in tempo reale per riuscire a muoversi efficacemente in ambienti complessi o non strutturati. Inoltre, aumentare la semplicit e ridurre il numero di controllori necessari alla locomozione alleggerise una struttura di controllo che potrebbe richiedere complessit per ulteriori attivit specifiche. L'obiettivo di questa tesi ottenere un comportamento autonomo cedevole che si adatti alla conformazione dell'ambiente in cui il robot si sta spostando, accrescendo le capacit di locomozione del serpente robot. Sfruttando la cedevolezza intrinseca del serpente robot utilizzato in questo lavoro, il SEA Snake, e utilizzando un controllo che combina cedevolezza attiva ad una struttura di coordinazione che ammette una decentralizzazione variabile del robot, si dimostra come tre andature possano essere modificate per ottenere una locomozione efficiente in ambienti complessi non noti a priori o non modellabili.