Classificazione spettrale delle stelle


Autoria(s): Paoli, Elena
Resumo

Da sempre l'uomo ha osservato le stelle e il primo a intuire che lo studio degli spettri avrebbe permesso la comprensione della fisica e della chimica delle stelle fu il padre gesuita Secchi. Uno spettro contiene informazioni sui vari processi atmosferici stellari, dove la profondità e la forma di una riga permettono di raccogliere dati sulle condizioni fisiche del gas nelle regioni in cui essa si è formata. La classificazione spettrale è iniziata con il padre gesuita Secchi, che divise le stelle in quattro categorie. In seguito fu sostituita dalla classificazione di Harvard, composta da sette classi, O, B, A, F, G, K, M, caratterizzate da diversi range di temperature. Per risolvere il problema delle diverse luminosità all'interno della stessa classe, Yerkes creó u a nuova classificazione, data da un sistema bidimensionale che oltre a considerare la temperatura tiene conto della luminosità, che influisce molto nella struttura dello spettro. Si sono presi in considerazione anche gli spettri peculiari, cioè che presentano delle anomalie, come un'insolita abbondanza di metalli. Nell'ultimo capitolo viene trattato il diagramma H-R come applicazione delle classificazioni spettrali, accennando come il punto di turn-off del diagramma permetta di calcolare l'età di un ammasso stellare.

Formato

application/pdf

Identificador

http://amslaurea.unibo.it/11441/1/classificazione_spettrale_delle_stelle_.pdf

Paoli, Elena (2016) Classificazione spettrale delle stelle. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Astronomia [L-DM270] <http://amslaurea.unibo.it/view/cds/CDS8004/>, Documento ad accesso riservato.

Idioma(s)

it

Relação

http://amslaurea.unibo.it/11441/

Direitos

cc_by_nc_sa

Tipo

Tesi di laurea

NonPeerReviewed