5 resultados para value–based selling
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Intangible resources have raised the interests of scholars from different research areas due to their importance as crucial factors for firm performance; yet, contributions to this field still lack a theoretical framework. This research analyses the state-of-the-art results reached in the literature concerning intangibles, their main features and evaluation problems and models. In search for a possible theoretical framework, the research draws a kind of indirect analysis of intangibles through the theories of the firm, their critic and developments. The heterodox approaches of the evolutionary theory and resource-based view are indicated as possible frameworks. Based on this theoretical analysis, organization capital (OC) is identified, for its features, as the most important intangible for firm performance. Empirical studies on the relationship intangibles-firm performance have been sporadic and have failed to reach firm conclusions with respect to OC; in the attempt to fill this gap, the effect of OC is tested on a large sample of European firms using the Compustat Global database. OC is proxied by capitalizing an income statement item (Selling, General and Administrative expenses) that includes expenses linked to information technology, business process design, reputation enhancement and employee training. This measure of OC is employed in a cross-sectional estimation of a firm level production function - modeled with different functional specifications (Cobb-Douglas and Translog) - that measures OC contribution to firm output and profitability. Results are robust and confirm the importance of OC for firm performance.
Resumo:
Negli ultimi anni, parallelamente all’espansione del settore biologico, si è assistito a un crescente interesse per i modelli alternativi di garanzia dell’integrità e della genuinità dei prodotti biologici. Gruppi di piccoli agricoltori di tutto il mondo hanno iniziato a sviluppare approcci alternativi per affrontare i problemi connessi alla certificazione di terza parte. Queste pratiche sono note come Sistemi di Garanzia Partecipativa (PGS). Tali modelli: (i) si basano sugli standard di certificazione biologica dell’IFOAM, (ii) riguardano il complesso dei produttori di una comunità rurale, (iii) comportano l’inclusione di una grande varietà di attori e (iv) hanno lo scopo di ridurre al minimo burocrazia e costi semplificando le procedure di verifica e incorporando un elemento di educazione ambientale e sociale sia per i produttori sia per i consumatori. Gli obiettivi di questo lavoro di ricerca: • descrivere il funzionamento dei sistemi di garanzia partecipativa; • indicare i vantaggi della loro adozione nei Paesi in via di sviluppo e non; • illustrare il caso della Rede Ecovida de Agroecologia (Brasile); • offrire uno spunto di riflessione che riguarda il consumatore e la relativa fiducia nel modello PGS. L’impianto teorico fa riferimento alla Teoria delle Convenzioni. Sulla base del quadro teorico è stato costruito un questionario per i consumatori con lo scopo di testare l’appropriatezza delle ipotesi teoriche. I risultati finali riguardano la stima del livello di conoscenza attuale, la fiducia e la volontà d’acquisto dei prodotti PGS da parte dei consumatori nelle aree considerate. Sulla base di questa ricerca sarà possibile adattare ed esportare il modello empirico in altri paesi che presentano economie diverse per cercare di comprendere il potenziale campo di applicazione dei sistemi di garanzia partecipativa.
Resumo:
Le scelte di asset allocation costituiscono un problema ricorrente per ogni investitore. Quest’ultimo è continuamente impegnato a combinare diverse asset class per giungere ad un investimento coerente con le proprie preferenze. L’esigenza di supportare gli asset manager nello svolgimento delle proprie mansioni ha alimentato nel tempo una vasta letteratura che ha proposto numerose strategie e modelli di portfolio construction. Questa tesi tenta di fornire una rassegna di alcuni modelli innovativi di previsione e di alcune strategie nell’ambito dell’asset allocation tattica, per poi valutarne i risvolti pratici. In primis verificheremo la sussistenza di eventuali relazioni tra la dinamica di alcune variabili macroeconomiche ed i mercati finanziari. Lo scopo è quello di individuare un modello econometrico capace di orientare le strategie dei gestori nella costruzione dei propri portafogli di investimento. L’analisi prende in considerazione il mercato americano, durante un periodo caratterizzato da rapide trasformazioni economiche e da un’elevata volatilità dei prezzi azionari. In secondo luogo verrà esaminata la validità delle strategie di trading momentum e contrarian nei mercati futures, in particolare quelli dell’Eurozona, che ben si prestano all’implementazione delle stesse, grazie all’assenza di vincoli sulle operazioni di shorting ed ai ridotti costi di transazione. Dall’indagine emerge che entrambe le anomalie si presentano con carattere di stabilità. I rendimenti anomali permangono anche qualora vengano utilizzati i tradizionali modelli di asset pricing, quali il CAPM, il modello di Fama e French e quello di Carhart. Infine, utilizzando l’approccio EGARCH-M, verranno formulate previsioni sulla volatilità dei rendimenti dei titoli appartenenti al Dow Jones. Quest’ultime saranno poi utilizzate come input per determinare le views da inserire nel modello di Black e Litterman. I risultati ottenuti, evidenziano, per diversi valori dello scalare tau, extra rendimenti medi del new combined vector superiori al vettore degli extra rendimenti di equilibrio di mercato, seppur con livelli più elevati di rischio.
Resumo:
The first chapter provides the first evidence on the gross capital flows reactions to the financial sector reform. I establish four new stylized facts. First, the reform is associated with an average increase of 0.03pp in both gross capital flows. Second, immediately after the reform both flows decrease, in the long term they stabilize at a higher than the pre-liberalization levels. Third, the short term dynamics is governed by debt flows, while the long term dynamics are driven by all of the components. Finally, only a complex reform leads to a positive effect. The results are robust to a wide range of robustness checks. In the second chapter we develop a novel theory to explain the recent phenomenon of reshoring, i.e. firms moving back their previously offshored business activities. We firstly provide the evidence for the importance of the quality behind the reshoring decision and then, building on Antoniades (2015) we develop a dynamic heterogeneous firms model with quality choice and offshoring. In the dynamic setting the location decision entails a tradeoff between payroll and quality-related costs. In equilibrium reshoring arises as some firms initially offshore, exploit the increase in profits due to lower wages and finally return to the domestic country in order to further increase the quality. The third chapter provides the new evidence suggesting that selling through global production networks might lead to export upgrade. I relate the sector-level GVCs participation indicators derived from the international Input-Output Tables to the data on the unit values of exports at the product-exporter level. We find a strong association between the export prices and forward participation, in particular for the developing countries. We document also a less robust negative relationship between the GVCs backward participation and unit values of exports.
Resumo:
El 10 de mayo de 2022 se publicó el Reglamento (UE) 720/2022 relativo a la aplicación del apartado 3 del artículo 101 del TFUE a determinadas categorías de acuerdos verticales y prácticas concertadas. Entre las novedades más significativas introducidas por el Reglamento se encuentra la regulación de la distribución dual. La distribución dual es una situación en la que un fabricante decide distribuir sus productos directamente (utilizando sus propios distribuidores) y, al mismo tiempo, contratar a distribuidores independientes (que no tienen ninguna relación de propiedad con el fabricante). En efecto, en la distribución dual, el fabricante compite a dos niveles: por un lado, a nivel de fabricante -compite con otras empresas que fabrican productos potencialmente sustitutivos- y, por otro, a nivel de distribución -compite con distribuidores independientes en la venta de sus productos-. Es en este último nivel donde existe el riesgo de restringir la competencia cuando el fabricante impone restricciones (por ejemplo, precios mínimos u otras condiciones de venta) a sus distribuidores independientes. En consecuencia, en el presente trabajo se estudia, en primer lugar, la naturaleza del contrato de distribución tanto en el derecho español como en el derecho comparado. En segundo lugar, se analizan las principales cuestiones relacionadas con el modelo de distribución online, en primer lugar, se realiza un estudio exhaustivo de las plataformas digitales o marketplaces, analizando sus características, sus tipos y las partes que intervienen en ellas, en segundo lugar, se examina la posibilidad de calificar el contrato entre las plataformas digitales y el vendedor o prestador de servicios como contrato de distribución, analizando su contenido contractual y su encaje en el Reglamento (UE) 2019/1150. Finalmente, se concluye con una profundización en el sistema de distribución dual, así como un estudio de los intercambios de información que tienen lugar en un sistema de distribución dual.