7 resultados para main themes

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La monografia propone un’analisi del periodo ca. 478-461 a.C. della storia ateniese e delle vicende di Cimone figlio di Milziade entro il contesto contemporaneo. Lo studio dell’Atene, e più in generale di varie realtà elleniche affacciate sull’Egeo, negli immediati anni ‘post-persiani’ si articola in due parti: la prima ripercorre in senso cronologico le notizie, essenzialmente letterarie, disponibili in merito alle attività politiche e militari di Atene, quale guida dell’alleanza greca; la seconda trae conclusioni di respiro più ampio, fondate sull’analisi precedente, e cerca una sintesi del periodo e del personaggio nel superamento di stereotipi e condizionamenti letterari. In tale ottica si esprime una riflessione, a partire dalla scarna trattazione tucididea, sui meccanismi attraverso i quali la tradizione ha deformato e sedimentato le informazioni disponibili generando un progressivo arricchimento che ha portato alla definizione, di fatto, di una ‘era cimoniana’ che è possibile mettere in discussione in alcuni tratti essenziali. Si mira dunque a proporre una valutazione del periodo priva di alcuni elementi, in ultimo evidenti soprattutto nell’approccio plutarcheo alla materia, che appaiono alieni al contesto di riferimento per la prima parte del V secolo: i temi principali ai quali si dedica la riflessione sono quelli dell’imperialismo ateniese, del filolaconismo, della bipolarità tra democrazia e oligarchia, della propaganda politico-mitologica. Il rapporto di Atene con Sparta, con gli Ioni e con le altre realtà del mondo egeo viene letto alla luce degli indizi disponibili sul clima di incertezza e di delicati equilibri creatosi all’indomani della ritirata delle forze persiane. Il ritratto di Cimone che si propone è quello di una figura indubbiamente significativa nella politica contemporanea ma, al contempo, fortemente condizionata e talora adombrata da dinamiche in qualche modo condivise all’interno dello scenario politico ateniese, improntato alla soddisfazione di necessità e volontà che la tradizione renderà archetipiche del paradigma democratico.

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Il presente studio si è posto come obiettivo quello di redigere un lessico dei termini d’amore nella poesia di Orazio, e, specificamente, dei lemmi presenti nei primi tre libri delle Odi. L’interesse per la lirica del Venosino ci ha indotti ad affrontarne la lettura non solo considerando quelle che sono le tematiche diremo topiche della sua poetica ( modus, angulus, mors, tempus, cura, solo per citare quelle più significative ), ma anche quelle meno note, quale appunto il tema dell’amore, oggetto di questo lavoro. Si è proceduto così all’analisi di ogni singolo libro di ogni ode, catalogandone ed analizzandone rispettivamente tutte le occorrenze di quei termini che abbiamo ritenuto essere propri del lessico amoroso. Il commento ad ogni libro è stato supportato dagli studi di Nisbet-Hubbard per il primo ed il secondo libro delle Odi ( cfr. R.G.M. Nisbet-M. Hubbard, A commentary on Horace: Odes Book 1, Oxford 1970; R.G.M. Nisbet-M. Hubbard, A commentary on Horace: Odes Book 2, Oxford 1978 ) e Nisbet-Rudd per il terzo ( cfr. R.G.M. Nisbet-Rudd, A commentary on Horace: Odes Book 3, Oxford, 2003 ). Trattandosi di un lessico è stato altresì fondamentale il contributo dell’ Index uerborum amatorium ( Cfr. R. Pichon, De sermone amatorio apud Latinos elegiarum scriptores, Paris 1902 ) e del ThLL. Si è infine proceduto ad individuare quei termini maggiormente significativi nell’ambito della poesia d’amore in generale, il cui riflesso è presente anche nella poesia oraziana, con una particolare attenzione al rapporto che intercorre tra Orazio e la tradizione neoterica ed elegiaca e al lessico dei colori, che vanta numerose occorrenze nella poesia d’amore, soprattutto in riferimento alla bellezza muliebre e maschile e che quindi appare di rilevante importanza per comprendere l’estetica della poesia oraziana nel ritrarre la forma degli amanti che popolano i suoi più celebri versi d’amore.

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Numerose ricerche indicano i modelli di cure integrate come la migliore soluzione per costruire un sistema più efficace ed efficiente nella risposta ai bisogni del paziente con tumore, spesso, però, l’integrazione è considerata da una prospettiva principalmente clinica, come l’adozione di linee guida nei percorsi della diagnosi e del trattamento assistenziale o la promozione di gruppi di lavoro per specifiche patologie, trascurando la prospettiva del paziente e la valutazione della sua esperienza nei servizi. Il presente lavoro si propone di esaminare la relazione tra l’integrazione delle cure oncologiche e l’esperienza del paziente; com'è rappresentato il suo coinvolgimento e quali siano i campi di partecipazione nel percorso oncologico, infine se sia possibile misurare l’esperienza vissuta. L’indagine è stata svolta sia attraverso la revisione e l’analisi della letteratura sia attraverso un caso di studio, condotto all'interno della Rete Oncologica di Area Vasta Romagna, tramite la somministrazione di un questionario a 310 pazienti con neoplasia al colon retto o alla mammella. Dai risultati, emerge un quadro generale positivo della relazione tra l’organizzazione a rete dei servizi oncologici e l’esperienza del paziente. In particolare, è stato possibile evidenziare quattro principali nodi organizzativi che introducono la prospettiva del paziente: “individual care provider”,“team care provider”,“mixed approach”,“continuity and quality of care”. Inoltre, è stato possibile delineare un campo semantico coerente del concetto di coinvolgimento del paziente in oncologia e individuare quattro campi di applicazione, lungo tutte le fasi del percorso: “prevenzione”, “trattamento”,“cura”,“ricerca”. Infine, è stato possibile identificare nel concetto di continuità di cura il modo in cui i singoli pazienti sperimentano l’integrazione o il coordinamento delle cure e analizzare differenti aspetti del vissuto della persona e dell’organizzazione.

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This dissertation has two main themes: first, the economic impact of tourism on cities and, secondly, the determinants of European long-run development, with a focus on the pre-Industrial era. The common thread is the attempt to develop economic geography models that incorporate spatial frictions and are liable to be given empirical content. Chapter 1, written in conjunction with G. Alfredo Minerva, provides an empirical analysis of the relationship between tourism and economic activity across Italian municipalities, and lays down the basic elements of an urban theory of tourism in an a-spatial setting. Chapter 2 extends these ideas to a quantitative urban framework to study the economic impact and the welfare consequences of tourism into the city of Venice. The model is given empirical content thanks to a large collection of data at the Census tract level for the Municipality of Venice, and then used to perform counterfactual policty analysis. In chapter 3, with Matteo Santacesaria, we consider a setting where agents are continuously distributed over a two-dimensional heterogeneous geography, and are allowed to do business at a finite set of markets. We study the equilibrium partition of the economic space into a collection of mutually-exclusive market areas, and provide condition for this equilibrium partition to exist and to be unique. Finally, chapter 4 "The rise of (urban) Europe: a Quantitative-Spatial analysis", co-authored with Matteo Cervellati and Alex Lehner, sets up a quantitative economic geography model to understand the roots of the Industrial Revolution, in an attempt to match the evolution of the European urban network, and the corresponding city-size distribution, over the period A.D. 1000-1850. It highlights the importance of agricultural trade across cities for the emergence of large manufacturing hubs.

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The environmental problems caused by human activity are one of the main themes of debate of the last Century. As regard plastics, the use of non-renewable sources together with the accumulation of waste in natural habitats are causing serious pollution problems. For this reason, a continuously growing interest is recorded around sustainable materials, potential candidate for the replacement of traditional recalcitrant plastics. Promising results have been obtained with biopolymers, in particular with the class of biopolyesters. Their potential biodegradability and biobased nature is particularly interesting mainly for food packaging, where the multilayer systems normally used and the contamination by organic matter create severe recycling limits. In this framework, the present research has been conducted with the aim of synthetizing, modifying and characterizing biopolymers for food packaging application. New bioplastics based on monomers derived from renewable resources were successfully synthetized by two-step melt polycondensation and chain extension reaction following the “Green chemistry” principles. Moreover, well-known biopolyesters have been modified by blending or copolymerization, both resulting effective techniques to ad hoc tune the polymer final characteristics. The materials obtained have been processed and characterized from the chemical, structural, thermal and mechanical point of view; more specific characterizations as compostability tests, surface hydrophilicity film evaluation and barrier property measurements were conducted.

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The integration of digital technology in school is a complex phenomenon that affects both teaching and peer relationships. Accordingly, the main aim of this dissertation was to investigate the implementation of distance education among Italian teachers during the COVID-19 pandemic and analyze peer relationships concerning cyberbullying and bullying. While the theoretical section provided an overview of the phenomena, four empirical studies were presented. The first one tested a moderated moderation model among 178 secondary teachers on the interactions among perceived usefulness, perceived ease of use of technology and online teaching self-efficacy. Findings showed that each variable significantly predicted the intention to use technology. In addition, a moderation effect of online teaching self-efficacy on perceived usefulness was found. The second study analyzed the differences in factors promoting the integration of digital technology among 357 teachers of different levels and subjects and their positive and negative experiences with distance education. Results revealed several differences in the function of the grade and subjects taught. Moreover, four main themes emerged from the content analysis. The third study investigated the dyadic perception of bullying and cyberbullying among 50 students using the eye-tracker. Findings showed that, despite differences among different kinds of bullying and cyberbullying, the victim and bully were the most observed roles. Finally, the last study tested two multiple mediation models among 563 students on the association between bullying, cyberbullying, and well-being, considering three different variables related to the school context (peer network, teacher support and school connectedness). The results highlighted the importance of peer networks and school connectedness in mediating the association between victimization, cybervictimzation and well-being. Taken together, the findings provided a rich overview of digital technology integration in schools, highlighting positive and negative aspects and its implications for future research and school policies.

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La ricerca prende in esame la produzione della stampa periodica bibliografica italiana nel corso del Seicento e Settecento. Da un lato mira a ricostruirne il percorso storico attraverso la raccolta, la selezione e l’analisi delle principali testimonianze; dall’altro a indagarne le diverse forme e fisionomie assunte nel corso del tempo, nonché le modalità attraverso le quali fu somministrata la notitia librorum. A questo primo piano di indagine se ne è affiancato un secondo, per mezzo dell’elaborazione di due modelli descrittivi. Il primo è finalizzato alla raccolta delle principali generalità ed evidenze formali di una testata. Il secondo, invece, rappresenta un tentativo di spoglio e analisi approfondita dei contributi offerti da due campioni periodici presi come modelli di riferimento: La Galleria di Minerva, relativamente al biennio 1696-1697, e il Giornale della letteratura italiana (Mantova, 1793-1795). L’intento è quello di ricostruire, anche attraverso un processo di formulazione di keywords, le principali tematiche e i principali interessi emersi dalle esperienze menzionate. E mostrare, pertanto, il valore rappresentativo e identificativo del periodico bibliografico relativamente al contesto erudito di riferimento, nella sua veste di fonte informativa all’interno della quale si rispecchiarono le principali istanze scientifico-culturali del periodo.