3 resultados para geographical indications

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Le Indicazioni Geografiche (IG) giocano un ruolo importante nella crescita economica e nello sviluppo territoriale rurale quando una determinata qualità di prodotto, reputazione o altra caratteristica del prodotto siano attribuibili essenzialmente alla sua origine geografica. In questa ricerca si è verificato la possibilità di valorizzare la regione del Brasile denominata Vale do Paraiba Fluminense, soprannominata “Vale do Café” e di mettere in luce le potenzialità del caffè come prodotto di qualità, sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale: un vero e proprio patrimonio culturale che può rivelarsi una valida risorsa economica per il territorio. Nella prima fase dell'indagine è stata realizzata la ricerca a tavolino e sul campo fondata sulle fonti bibliografiche; nella seconda fase è stata applicata la Metodologia Partecipativa della FAO per identificare il collegamento dell’area di origine e del prodotto locale ed il suo potenziale di sviluppo con le risorse locali attraverso questionari on line. Nell’analisi qualitativa sono stati intervistati rappresentanti delle differenti categorie di stakeholder per arricchire il quadro sul contesto storico della regione. Infine, nella parte quantitativa sono stati applicati dei questionari ai consumatori di caffè del territorio. A conclusione della ricerca il territorio potrebbe reintrodurre un caffè storico, simbolo della ricchezza e decadenza di quella regione come elemento di potenziale economico locale, sfruttando la parte immateriale delle aziende agricole storiche, rilocalizzando il prodotto nella memoria locale, riavvicinando la popolazione alla sua storia e principalmente sensibilizzandola del valore del nome geografico “Vale do Paraiba Fluminense” o “Vale do Café” relazionata alla storia della regione, e del prodotto caffè che si propone rilanciare a favore del territorio, rilocalizzando il nome geografico.

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In the last few years, the introduction of chimeric antigen receptor (CAR) T-cell therapy into clinical practice has revolutionized the approach to patients with relapsed/refractory (R/R) large B-cell lymphoma (LBCL), whose outcome used to be dismal with median overall survival (OS) of approximately 6 months with standard salvage therapy. At our Institute, we started treating diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL) patients with CAR T-cell products in August 2019 and they received either axicabtagene ciloleucel (axi-cel) and tisagenlecleucel (tisa-cel) as per regulatory indications. This research project presents the 2-year follow-up of the first 53 treated patients. Our first aim is to investigate the feasibility of this treatment strategy in a real-world setting, although the reimbursement criteria set by the Italian Medicines Agency (Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA) are very similar to the inclusion criteria of clinical trials and stricter than those established by the regulatory authorities of many foreign countries. One month after infusion, the ORR was 66% with 19 patients already in CR (38%). Restaging at 3, 6 and 12 months post-infusion shows that early CRs tend to be maintained over time and, moreover, that a considerable number of PRs and a few SDs can improve into a CR. The safety data were consistent with what is reported in the literature; toxicity was generally manageable, largely due to the increasing expertise in handling the specific adverse events related to CAR T-cell therapy. Our results confirms that CAR T-cell therapy is both safe and effective in a real-life setting and that it represents a crucial weapon in a subset of patients who were previously doomed to an inevitably severe prognosis.