3 resultados para cyclical oligogyny

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The thesis is concerned with local trigonometric regression methods. The aim was to develop a method for extraction of cyclical components in time series. The main results of the thesis are the following. First, a generalization of the filter proposed by Christiano and Fitzgerald is furnished for the smoothing of ARIMA(p,d,q) process. Second, a local trigonometric filter is built, with its statistical properties. Third, they are discussed the convergence properties of trigonometric estimators, and the problem of choosing the order of the model. A large scale simulation experiment has been designed in order to assess the performance of the proposed models and methods. The results show that local trigonometric regression may be a useful tool for periodic time series analysis.

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This work aims at exploring the relationship between business cycles, having frequencies rooted in the short run, and climatic phenomena, which span longer time horizons. The ultimate goal is to provide a theoretical framework to address these questions: How could very long run considerations affect short run economic decisions? How short run and transitory decisions could exert a long lasting effect on climate? This is achieved by means of an off-the-shelf real business cycle (RBC) model augmented so as to include a climatic block. The economy is perturbed by a technology shock and an energy-price shock. In general, the model performs relatively well in reproducing the cyclical characteristics of the economic variables; however, it is not as successful in capturing the cyclical behavior of climatic variables. Finally, it proposes a set of policy experiments, all taking the form of an energy tax directly or indirectly linked to the climatic status. As a matter of fact the effect of any tax responsive to the business cycle shows positive aspects: when a technology shock hits the economy, it mitigates global warming with minor costs in terms of potential output losses. It also protects the economy from an increase in energy prices, sustaining a certain level of output despite the fall in fossil energy use.

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La disciplina del pareggio di bilancio è in continua evoluzione, soprattutto a fronte delle nuove esigenze finanziarie per contrastare la pandemia. Questo elaborato, studiando la governance economica strutturata dopo la crisi dei debiti, le derivanti scelte italiane in materia di costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e le conseguenze sulle autonomie locali, dimostra come il sistema di gestione delle finanze pubbliche a livello comunitario si stia completando, generando un rapporto normativo ciclico tra il livello europeo e quello locale. Ne è emersa una conflittualità tra le Regioni e lo Stato, che è analizzata al fine di comprendere la giustiziabilità costituzionale del pareggio di bilancio, osservando le esigenze di bilanciamento tra l’equilibrio finanziario e la tutela dei diritti sociali. La Corte Costituzionale ha recentemente conferito, in via giurisprudenziale, alla Corte dei Conti la potestà di svolgere un controllo diretto di costituzionalità del rispetto dell’equilibrio di bilancio degli enti nazionali e territoriali. Particolare attenzione viene data, poi, a seguito degli effetti della pandemia da Covid-19 sui bilanci degli Stati. A fronte della crisi pandemica, per la prima volta dall’approvazione del TSCG, la Commissione ha attivato la clausola di salvaguardia generale per sospendere il Patto di Stabilità (c.d. escape clause). Questa clausola ha permesso ai Paesi di ricorrere agli scostamenti di bilancio. Viene infine analizzato il piano “Next Generation EU”, che centralizza i prestiti verso gli Stati membri nel bilancio dell’Unione ed attinge dal mercato dei capitali le risorse necessarie per finanziare un totale di 750 miliardi, attraverso l’emissione di obbligazioni “Eu Bills”. Per la prima volta nella storia, l’Unione, nelle parole della Commissione, agisce sui mercati come se fosse uno Stato. La portata straordinaria del NGEU, con l’emissione di titoli europei, porta ad una sostanziale mutualizzazione dei debiti ed appare come un passo fondamentale verso il completamento dell’UEM e di un sistema federale.