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em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Il contributo di ricerca di questo lavoro è consistito nel rivalutare da un punto di vista diagnostico, classificativo e statistico, una casistica di neoplasie del gatto archiviate in 23 anni (1984-2006). Nei primi 20 anni sono state diagnosticate 1696 neoplasie su un totale di 3682 campioni prevenuti nello stesso periodo, con una prevalenza delle patologie di tipo neoplastico del 46,06%. Nei tre anni successivi sono state individuate 382 neoplasie su un totale di 601 campioni archiviati, con una prevalenza del 61,02%. Le neoplasie avevano per l'81,8% un comportamento maligno, e questo dato risulta coerente con il dato più recente sulla malignità (85,6%) e con quello fornito da altri autori. L'età dei soggetti affetti era simile nei due studi, compresa fra pochi mesi e 22 anni, con il maggior numero di casi fra 9 e 13 anni. Le due casistiche presentano inoltre dati simili riguardo gli organi coinvolti anche se i tumori della mammella sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni, con un aumento corrispondente di neoplasie cutanee. I fibrosarcomi, che hanno subito un drastico aumento tra il 1993 e il 1994 si sono mantenuti costanti in tutti gli anni successivi, dato ancora oggi quasi certamente correlabile alle pratiche vaccinali. I linfomi sono risultati piuttosto infrequenti in entrambe le casistiche, comparate con i dati della letteratura in cui vengono riportate percentuali nettamente maggiori. I tumori del cavo orale e dell'intestino hanno mantenuto circa le stesse percentuali di insorgenza nel corso degli anni. Tra i tumori presenti in questo studio, sono stati approfonditi i tumori a carico delle sierose (mesoteliomi) e del polmone attraverso metodiche immunoistochimiche e ultrastrutturali. Nei 23 anni sono stati diagnosticati 10 casi di mesotelioma, di cui 8 coinvolgenti la pleura e due il peritoneo. Su questi casi è stata applicata una metodica immunoistochimica con un pannello anticorpale utilizzato di routine in patologia umana per la diagnosi di mesotelioma e per la diagnosi differenziale con i carcinomi polmonari. Tutti i casi presentavano una doppia positività per vimentina e citocheratine ad ampio spettro; anticorpi specifici come CK5/6 e HBME-1 hanno presentato una buona specificità. Anche la microscopia elettronica si è rivelata di ausilio, mettendo in evidenza la presenza di tonofilamenti citoplasmatici e di microvilli, tipici delle cellule mesoteliali. Le neoplasie polmonari, analogamente a quelle umane hanno, sono notevolmente aumentate negli ultimi anni. Dei 24 casi raccolti tra il materiale di archivio, 14 sono stati diagnosticati negli ultimi 5 anni. Si è rilevata una significativa predisposizione nei gatti di razza Persiana, e le metastasi più frequenti sono state a carico dei linfonodi, del miocardio e dei cuscinetti plantari, analogamente a quanto segnalato in letteratura. L’istotipo più rappresentato è stato il carcinoma squamoso, seguito da adenocarcinomi papillari e bronchioloalveolari. Il pannello immunoistochimico applicato, finalizzato a individuare l’origine broncogena o ghiandolare della neoplasia, è risultato utile per la diagnosi delle forme squamose poco differenziate (CK 5/6 e CK 14). Infine è stato testato l’anticorpo di elezione nella diagnosi differenziale fra le neoplasie primitive e secondarie del polmone, il TTF-1, che però non ha cross-reagito con tessuti di gatto; la diagnosi di neoplasia primitiva polmonare si è dunque basata sull’assenza, anche nei dati anamnestici, di masse in altri distretti corporei.
Resumo:
Sebbene il sistema nervoso enterico (“enteric nervous system”, ENS) svolga un ruolo cruciale nella patogenesi della Scrapie ovina, non esistono tuttavia in letteratura dati sulle popolazioni cellulari progressivamente coinvolte nel corso dell’infezione, né sugli eventuali danni morfo-funzionali da esse subiti. Il presente studio è stato condotto sui plessi mienterici e sottomucosi dell’ileo di 46 pecore di razza Sarda, recanti diversi polimorfismi del gene Prnp (ARQ/ARQ, ARQ/AHQ, ARQ/ARR, ARR/ARR). I suddetti animali, infettati per os all’età di 8 mesi con un ceppo di Scrapie precedentemente caratterizzato nel topo, sono stati sacrificati mediante eutanasia a determinati intervalli di tempo post-infezione (p.i.). E’ stata quindi valutata, tramite immunoistochimica ed immunofluorescenza indiretta su sezioni tissutali e su preparati “wholemount”, l’immunoreattività (IR) nei confronti della PrPSc, del “marker” panneuronale Hu C/D, dell’ossido-nitrico sintetasi (nNOS), della calbindina (CALB) e della proteina fibrillare acida gliale (GFAP). In 8 pecore con genotipo ARQ/ARQ, clinicamente sane e sacrificate a 12-24 mesi p.i., nonché in 5 ovini clinicamente affetti (2 con genotipo ARQ/ARQ, 3 con genotipo ARQ/AHQ), questi ultimi sacrificati rispettivamente a 24, 36 e 40 mesi p.i., le indagini immunoistochimiche hanno consentito di dimostrare la presenza di PrPSc a livello sia dell’encefalo (obex), sia dell’ENS, in particolar modo nei plessi mienterici. In tali distretti il deposito della PrPSc risultava pienamente compatibile con un interessamento delle cellule enterogliali (“enteroglial cells”, EGCs), mentre occasionalmente si notava un contestuale coinvolgimento della componente neuronale ivi residente. In conclusione, i dati della presente indagine consentono di ipotizzare un verosimile coinvolgimento delle EGCs e dei neuroni residenti a livello dei plessi dell’ENS nella patogenesi della Scrapie sperimentale realizzata per os in ovini di razza Sarda.
Resumo:
The corpus luteum (CL) lifespan is characterized by a rapid growth, differentiation and controlled regression of the luteal tissue, accompanied by an intense angiogenesis and angioregression. Indeed, the CL is one of the most highly vascularised tissue in the body with a proliferation rate of the endothelial cells 4- to 20-fold more intense than in some of the most malignant human tumours. This angiogenic process should be rigorously controlled to allow the repeated opportunities of fertilization. After a first period of rapid growth, the tissue becomes stably organized and prepares itself to switch to the phenotype required for its next apoptotic regression. In pregnant swine, the lifespan of the CLs must be extended to support embryonic and foetal development and vascularisation is necessary for the maintenance of luteal function. Among the molecules involved in the angiogenesis, Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF) is the main regulator, promoting endothelial cells proliferation, differentiation and survival as well as vascular permeability and vessel lumen formation. During vascular invasion and apoptosis process, the remodelling of the extracellular matrix is essential for the correct evolution of the CL, particularly by the action of specific class of proteolytic enzymes known as matrix metalloproteinases (MMPs). Another important factor that plays a role in the processes of angiogenesis and angioregression during the CL formation and luteolysis is the isopeptide Endothelin-1 (ET-1), which is well-known to be a potent vasoconstrictor and mitogen for endothelial cells. The goal of the present thesis was to study the role and regulation of vascularisation in an adult vascular bed. For this purpose, using a precisely controlled in vivo model of swine CL development and regression, we determined the levels of expression of the members of VEGF system (VEGF total and specific isoforms; VEGF receptor-1, VEGFR-1; VEGF receptor-2, VEGFR-2) and ET- 1 system (ET-1; endothelin converting enzyme-1, ECE-1; endothelin receptor type A, ET-A) as well as the activity of the Ca++/Mg++-dependent endonucleases and gelatinases (MMP-2 and MMP-9). Three experiments were conducted to reach such objectives in CLs isolated from ovaries of cyclic, pregnant or fasted gilts. In the Experiment I, we evaluated the influence of acute fasting on VEGF production and VEGF, VEGFR-2, ET-1, ECE-1 and ET-A mRNA expressions in CLs collected on day 6 after ovulation (midluteal phase). The results indicated a down-regulation of VEGF, VEGFR-2, ET-1 and ECE-1 mRNA expression, although no change was observed for VEGF protein. Furthermore, we observed that fasting stimulated steroidogenesis by luteal cells. On the basis of the main effects of VEGF (stimulation of vessel growth and endothelial permeability) and ET-1 (stimulation of endothelial cell proliferation and vasoconstriction, as well as VEGF stimulation), we concluded that feed restriction possibly inhibited luteal vessel development. This could be, at least in part, compensated by a decrease of vasal tone due to a diminution of ET-1, thus ensuring an adequate blood flow and the production of steroids by the luteal cells. In the Experiment II, we investigated the relationship between VEGF, gelatinases and Ca++/Mg++-dependent endonucleases activities with the functional CL stage throughout the oestrous cycle and at pregnancy. The results demonstrated differential patterns of expression of those molecules in correspondence to the different phases of the oestrous cycle. Immediately after ovulation, VEGF mRNA/protein levels and MMP-9 activity are maximal. On days 5–14 after ovulation, VEGF expression and MMP-2 and -9 activities are at basal levels, while Ca++/Mg++-dependent endonuclease levels increased significantly in relation to day 1. Only at luteolysis (day 17), Ca++/Mg++-dependent endonuclease and MMP-2 spontaneous activity increased significantly. At pregnancy, high levels of MMP-9 and VEGF were observed. These results suggested that during the very early luteal phase, high MMPs activities coupled with high VEGF levels drive the tissue to an angiogenic phenotype, allowing CL growth under LH (Luteinising Hormone) stimulus, while during the late luteal phase, low VEGF and elevate MMPs levels may play a role in the apoptotic tissue and extracellular matrix remodelling during structural luteolysis. In the Experiment III, we described the expression patterns of all distinct VEGF isoforms throughout the oestrous cycle. Furthermore, the mRNA expression and protein levels of both VEGF receptors were also evaluated. Four novel VEGF isoforms (VEGF144, VEGF147, VEGF182, and VEGF164b) were found for the first time in swine and the seven identified isoforms presented four different patterns of expression. All isoforms showed their highest mRNA levels in newly formed CLs (day 1), followed by a decrease during mid-late luteal phase (days 10–17), except for VEGF182, VEGF188 and VEGF144 that showed a differential regulation during late luteal phase (day 14) or at luteolysis (day 17). VEGF protein levels paralleled the most expressed and secreted VEGF120 and VEGF164 isoforms. The VEGF receptors mRNAs showed a different pattern of expression in relation to their ligands, increasing between day 1 and 3 and gradually decreasing during the mid-late luteal phase. The differential regulation of some VEGF isoforms principally during the late luteal phase and luteolysis suggested a specific role of VEGF during tissue remodelling process that occurs either for CL maintenance in case of pregnancy or for noncapillary vessel development essential for tissue removal during structural luteolysis. In summary, our findings allow us to determine relationships among factors involved in the angiogenesis and angioregression mechanisms that take place during the formation and regression of the CL. Thus, CL provides a very interesting model for studying such factors in different fields of the basic research.