2 resultados para Subnormal agglomerate
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Il presente lavoro di tesi riguarda la sintesi di nanopolveri allumina-zirconia, seguendo tre differenti metodologie (sintesi per coprecipitazione, sintesi con il metodo dei citrati, sintesi idrotermale assistita da microonde) e il trattamento termico (calcinazione) delle polveri ottenute, mediante tecniche di riscaldamento convenzionali ed alternative (microonde). Lo scopo del lavoro è consistito nell’individuare, tra le tecniche esaminate, quella più idonea e conveniente, per la preparazione di nanopolveri cristalline 95 mol% Al2O3 – 5 mol% ZrO2 e nell’esaminare gli effetti che la calcinazione condotta con le microonde, ha sulle caratteristiche finali delle polveri, rispetto ai trattamenti termici convenzionali. I risultati ottenuti al termine del lavoro hanno evidenziato che, tra le tecniche di sintesi esaminate, la sintesi idrotermale assistita da microonde, risulta il metodo più indicato e che, il trattamento termico eseguito con le microonde, risulta di gran lunga vantaggioso rispetto a quello convenzionale. La sintesi idrotermale assistita da microonde consente di ottenere polveri nano cristalline poco agglomerate, che possono essere facilmente disaggregate e con caratteristiche microstrutturali del tutto peculiari. L’utilizzo di tale tecnica permette, già dopo la sintesi a 200°C/2ore, di avere ossido di zirconio, mentre per ottenere gli ossidi di alluminio, è sufficiente un ulteriore trattamento termico a basse temperature e di breve durata (400°C/ 5 min). Si è osservato, inoltre, che il trattamento termico condotto con le microonde comporta la formazione delle fasi cristalline desiderate (ossidi di alluminio e zirconio), impiegando (come per la sintesi) tempi e temperature significativamente ridotti. L’esposizione delle polveri per tempi ridotti e a temperature più basse consente di evitare la formazione di aggregati duri nelle nanopolveri finali e di contrastare il manifestarsi di fenomeni di accrescimento di grani, preservando così la “nanostruttura” delle polveri e le sue caratteristiche proprietà.
Resumo:
Background Decreased exercise capacity, and reduction in peak oxygen uptake are present in most patients affected by hypertrophic cardiomyopathy (HCM) . In addition an abnormal blood pressure response during a maximal exercise test was seen to be associated with high risk for sudden cardiac death in adult patients affected by HCM. Therefore exercise test (CPET) has become an important part of the evaluation of the HCM patients, but data on its role in patients with HCM in the pediatric age are quite limited. Methods and results Between 2004 and 2010, using CPET and echocardiography, we studied 68 children (mean age 13.9 ± 2 years) with HCM. The exercise test was completed by all the patients without adverse complications. The mean value of achieved VO2 max was 31.4 ± 8.3 mL/Kg/min which corresponded to 77.5 ± 16.9 % of predicted range. 51 patients (75%) reached a subnormal value of VO2max. On univariate analysis the achieved VO2 as percentage of predicted and the peak exercise systolic blood pressure (BP) Z score were inversely associated with max left ventricle (LV) wall thickness, with E/Ea ratio, and directly related with Ea and Sa wave velocities No association was found with the LV outflow tract gradient. During a mean follow up of 2.16 ± 1.7 years 9 patients reached the defined clinical end point of death, transplantation, implanted cardioverter defibrillator (ICD) shock, ICD implantation for secondary prevention or myectomy. Patients with peak VO2 < 52% or with peak systolic BP Z score < -5.8 had lower event free survival at follow up. Conclusions Exercise capacity is decreased in patients with HCM in pediatric age and global ventricular function seems being the most important determinant of exercise capacity in these patients. CPET seems to play an important role in prognostic stratification of children affected by HCM.