3 resultados para Stepney, George, 1663-1707
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
My work is focused on George Friel, a distinguished Scottish writer known for his witty style bristling with puns and more or less literary allusions. In particular I proposed an annotated translation of what can be considered his masterpiece “Mr Alfred M.A.” in which wordplay has a central role for its plot. In the first part of my thesis I outlined the fundamental features of Friel’s writing: the wide variety of registers and styles, the rhythm and irony. Additionally I pointed out the strategies that the translator has to face when translating this text. Finally I identified the number of problems which may arise while translating Friel’s “Mr Alfred M.A.” into Italian with particular concern on the strategies of supplementation and explicitation for wordplay.
Resumo:
La Tesi di Dottorato prende in considerazione la collocazione storica e critica di G. E. Moore nel panorama filosofico europeo, con particolare riferimento al suo rapporto con il neo-hegelismo britanico prima e con il realismo poi. Al centro della Tesi si trova l'esame dell'intuizionismo etico di G. E. Moore.
Resumo:
L’attività nel teatro della Villa medicea di Pratolino, presso Firenze, giunse al culmine nel primo decennio del ’700, quando il principe Ferdinando de’ Medici commissionò e vi fece rappresentare, una per anno, opere in musica di Alessandro Scarlatti e di Giacomo Antonio Perti. Benché le partiture siano perdute, sopravvive un’ingente quantità di materiale documentario, in massima parte inedito, il quale dà un eccezionale resoconto sul mecenatismo del Principe e sul funzionamento della macchina teatrale. La dissertazione si concentra sulle sei opere poste in musica da Perti ("Lucio Vero", 1700, in collaborazione con Martino Bitti; "Astianatte", 1701; "Dionisio re di Portogallo", 1707; "Ginevra principessa di Scozia", 1708; "Berenice regina d’Egitto", 1709; "Rodelinda regina de’ Longobardi", 1710), sui rapporti del compositore col Principe, col librettista Antonio Salvi, col rivale Scarlatti, coi cantanti e con la corte medicea, sullo stile da lui perseguito e – per quanto è dato sapere o lecito ipotizzare – sulla fisionomia dei suoi lavori (strutture e risorse letterarie, teatrali e musicali).