3 resultados para Religious architecture

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La presente ricerca, L’architettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo, tratta i temi inerenti l’edificazione di spazi per il culto della religione cristiana che l’architetto spagnolo progetta e realizza a Madrid dal 1945 al 1970. La tesi è volta ad indagare quali siano i principi alla base della composizione architettonica che si possano considerare immutati, nel lungo arco temporale in cui l’autore si trova ad operare. Tale indagine, partendo da una prima analisi riguardante gli anni della formazione e gli scritti da lui prodotti, verte in particolare sullo studio dei progetti più recenti e ancora poco trattati dalla critica. L’obbiettivo della presente tesi è dunque quello di apportare un contributo originale sull’aspetto compositivo della sua architettura. Ma analizzare la composizione significa, in Moya, analizzare la costruzione che, a dispetto del susseguirsi dei linguaggi, rimarrà l’aspetto principale delle sue opere. Lo studio dei manufatti mediante categorie estrapolate dai suoi stessi scritti – la matematica, il numero, la geometria e i tracciati regolatori - permette di evidenziare punti di contatto e di continuità tra le prime chiese, fortemente caratterizzate da un impianto barocco, e gli ultimi progetti che sembrano cercare invece un confronto con forme decisamente moderne. Queste riflessioni, parallelamente contestualizzate nell’ambito della sua consistente produzione saggistica, andranno a confluire nell’idea finale per cui la costruzione diventi per Luis Moya Blanco il principio compositivo da cui non si può prescindere, la regola che sostanzia nella materia il numero e la geometria. Se la costruzione è dunque la pietrificazione di leggi geometrico-matematiche che sottendono schemi planimetrici; il ricorso allo spazio di origine centrale non risponde all’intenzione di migliorare la liturgia, ma a questioni di tipo filosofico-idealista, che fanno corrispondere alla somma naturalezza della perfezione divina, la somma perfezione della forma circolare o di uno dei suoi derivati come l’ellisse.

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Il paesaggio sacro dell'Epiro al di fuori dei centri di fondazione coloniale si caratterizza per una grande uniformità, determinata dall'esclusiva adozione delle forme templari non periptere. La ricerca si concentra sugli aspetti propriamente architettonici (planimetrici, tecnico-costruttivi, decorativi e formali) e sulle articolazioni funzionali dell'edilizia di culto regionale, troppo spesso trascurati nella storia degli studi a vantaggio di altre dimensioni dello spazio santuariale come quella religiosa o politico-istituzionale.

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The earliest scholars were not concerned about preparing extensive investigations linking the Persian-period building remains excavated in the entire Levant together. Moreover, the research interests of scholars caused some impediments to the study of this period viz in the last decades; the Achaemenid period has been neglected by the scholars who -in turn- focused on the earlier and later periods for religious reasons. Too, while some regions have been studied abundantly, but it was not the case in other areas, which makes our knowledge is incomplete. From the explanation side, some scholars try to interpret the architectural remains from an ethnic perspective or unsubstantiated personal fancies, so their arguments were utterly lacking any objectivity. This thesis explores what are the Persian architectural and ornamental impacts on the Levantine architecture and the relations between Persian-period sites in Syria-Palestine region. Too, the architectural remains and their contents benefited us to clarify the settlement patterns in the regions being discussed. The author analyzed the ground plans of the buildings and their architectural features and ornamental motifs by conducting a descriptive, analytical, and interpretative study. He also conducted comparisons with similar buildings outside the Levant, especially in Fars to obtain a more comprehensive and systematic study, and then extracting any direct or indirect Persian influences. This has given us a better understanding of the nature of the social, political, and religious life in the entire Levant and the knowledge gap has been bridged to a satisfying extent. This study has demonstrated a few of the Achaemenid impacts, especially on the northern coastline of the Levant.