2 resultados para Personal Risk

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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OBIETTIVO: sintetizzare le evidenze disponibili sulla relazione tra i fattori di rischio (personali e lavorativi) e l’insorgenza della Sindrome del Tunnel Carpale (STC). METODI: è stata condotta una revisione sistematica della letteratura su database elettronici considerando gli studi caso-controllo e di coorte. Abbiamo valutato la qualità del reporting degli studi con la checklist STROBE. Le stime studio-specifiche sono state espresse come OR (IC95%) e combinate con una meta-analisi condotta con un modello a effetti casuali. La presenza di eventuali bias di pubblicazione è stata valutata osservando l’asimmetria del funnel plot e con il test di Egger. RISULTATI: Sono stati selezionati 29 studi di cui 19 inseriti nella meta-analisi: 13 studi caso-controllo e 6 di coorte. La meta-analisi ha mostrato un aumento significativo di casi di STC tra i soggetti obesi sia negli studi caso-controllo [OR 2,4 (1,9-3,1); I(2)=70,7%] che in quelli di coorte [OR 2,0 (1,6-2,7); I(2)=0%]. L'eterogeneità totale era significativa (I(2)=59,6%). Risultati simili si sono ottenuti per i diabetici e soggetti affetti da malattie della tiroide. L’esposizione al fumo non era associata alla STC sia negli studi caso-controllo [OR 0,7 (0,4-1,1); I(2)=83,2%] che di coorte [OR 0,8 (0,6-1,2); I(2)=45,8%]. A causa delle molteplici modalità di valutazione non è stato possibile calcolare una stima combinata delle esposizioni professionali con tecniche meta-analitiche. Dalla revisione, è risultato che STC è associata con: esposizione a vibrazioni, movimenti ripetitivi e posture incongrue di mano-polso. CONCLUSIONI: I risultati della revisione sistematica confermano le evidenze dell'esistenza di un'associazione tra fattori di rischio personali e STC. Nonostante la diversa qualità dei dati sull'esposizione e le differenze degli effetti dei disegni di studio, i nostri risultati indicano elementi di prova sufficienti di un legame tra fattori di rischio professionali e STC. La misurazione dell'esposizione soprattutto per i fattori di rischio professionali, è un obiettivo necessario per studi futuri.

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Italy registers a fast increase of low income population. Academics and policy makers consider income inequalities as a key determinant for low or inadequate healthy food consumption. Thus the objective is to understand how to overcome the agrofood chain barriers towards healthy food production, commercialisation and consumption for population at risk of poverty (ROP) in Italy. The study adopts a market oriented food chain approach, focusing the research ambit on ROP consumers, processing industries and retailers. The empirical investigation adopts a qualitative methodology with an explorative approach. The actors are investigated through 4 focus groups for consumers and carrying out 27 face to face semi-structured interviews for industries and retailers’ representatives. The results achieved provide the perceptions of each actor integrated into an overall chain approach. The analysis shows that all agrofood actors lack of an adequate level of knowledge towards healthy food definition. Food industries and retailers also show poor awareness about ROP consumers’ segment. In addition they perceive that the high costs for producing healthy food conflict with the low economic performances expected from ROP consumers’ segment. These aspects induce a scarce interest in investing on commercialisation strategies for healthy food for ROP consumers. Further ROP consumers show other notable barriers to adopt healthy diets caused, among others, by a personal strong negative attitude and lack of motivation. The personal barriers are also negatively influenced by several external socio-economic factors. The solutions to overcome the barriers shall rely on the improvement of the agrofood chain internal relations to identify successful strategies for increasing interest on low cost healthy food. In particular the focus should be on improved collaboration on innovation adoption and marketing strategies, considering ROP consumers’ preferences and needs. An external political intervention is instead necessary to fill the knowledge and regulations’ gaps on healthy food issues.