11 resultados para Indústria de la confecció -- Aspectes ètics i morals
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Lelaborato dedicato allesame della forma di emanazione e del sistema dimpugnazione degli atti del CSM circa la carriera giuridica dei magistrati, con particolare attenzione alle numerose implicazioni di livello costituzionale ed amministrativo sollevate dalla problematica. I principali obiettivi perseguiti sono: a) la verifica della costituzionalit del sistema predisposto dalla legge 24 marzo 1958, n. 195, la quale stabilisce che i provvedimenti consiliari siano emanati con decreto presidenziale o ministeriale e che possano essere sindacati dai giudici amministrativi; b) lindividuazione e la risoluzione delle ambiguit interpretative e dei dubbi applicativi che sono emersi fin dallintroduzione della legge in parola e che tuttora continuano costantemente a riproporsi, non avendo trovato compiuta sistemazione n in dottrina n in giurisprudenza; c) la ricognizione e lesame critico della prassi giurisprudenziale, specialmente in ordine alle decisioni pi recenti, tenuto conto della mancanza di studi aggiornati in merito pur a fronte dellampio numero di pronunce. Sulla base dellipotesi di partenza dellirrinunciabilit, per la piena comprensione della portata precettiva della legge sopra citata, di unesaustiva analisi delle premesse teoriche necessarie per una piena comprensione dello stessa, lo svolgimento sostanzialmente articolato in due parti fondamentali. La prima incentrata sulla ricostruzione del perimetro costituzionale dellindagine, con specifico riferimento allassetto costituzionale della Magistratura. La seconda, riconducibile nellalveo proprio del diritto amministrativo, concernente a) il significato e la funzione da attribuire alla forma di emanazione degli atti consiliari; b) i poteri ministeriali e presidenziali nella fase di esternazione; c) la tipologia degli atti impugnabili e dei vizi sindacabili in sede giurisdizionale. Con la consapevolezza che lo sviluppo dellargomento prescelto rappresenta unangolazione di visuale privilegiata relativamente allo svolgersi dei rapporti tra Potere Esecutivo ed Ordine giudiziario, la tesi affronta complesse questioni di carattere generale quali il principio di separazione dei poteri, il concetto di organo costituzionale e quello di autodicha, la nozione di autonomia pubblica, i princpi di imparzialit ed uguaglianza. Il vaglio della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, ampiamente richiamata, condotto trattando a fondo, sia aspetti connotati da un elevato tasso di tecnicit, come la disciplina del conferimento dincarichi direttivi, sia interrogativi concernenti diversi aspetti problematici. Segnatamente, lindagine ha riguardato tra laltro lammissibilit del sindacato del giudice amministrativo sugli atti amministrativi delle autorit non incardinate nella P.A.; la compatibilit dellinterpretazione evolutiva con lart. 138 Cost.; la definizione di atto amministrativo; la stessa nozione costituzionale di pubblica amministrazione. La presa datto della tendenza giurisprudenziale ad estendere il sindacato al vizio di eccesso di potere conduce infine ad alcune riflessioni conclusive in merito alla conciliabilit del ruolo assunto dal giudice amministrativo col quadro normativo delineato dai Costituenti.
Dalla citt alla casa, dalla casa alla citt: la mutevole ricerca di un Piano per il ben-essere urbano
Resumo:
La ricerca si propone di definire le linee guida per la stesura di un Piano che si occupi di qualit della vita e di benessere. Il richiamo alla qualit e al benessere positivamente innovativo, in quanto impone agli organi decisionali di sintonizzarsi con la soggettivit attiva dei cittadini e, contemporaneamente, rende evidente la necessit di un approccio pi ampio e trasversale al tema della citt e di una pi stretta relazione dei tecnici/esperti con i responsabili degli organismi politicoamministrativi. La ricerca vuole indagare i limiti dellurbanistica moderna di fronte alla complessit di bisogni e di nuove necessit espresse dalle popolazioni urbane contemporanee. La domanda dei servizi notevolmente cambiata rispetto a quella degli anni Sessanta, oltre che sul piano quantitativo anche e soprattutto sul piano qualitativo, a causa degli intervenuti cambiamenti sociali che hanno trasformato la citt moderna non solo dal punto di vista strutturale ma anche dal punto di vista culturale: lintermittenza della cittadinanza, per cui le citt sono sempre pi vissute e godute da cittadini del mondo (turisti e/o visitatori, temporaneamente presenti) e da cittadini diffusi (suburbani, provinciali, metropolitani); la radicale trasformazione della struttura familiare, per cui la famiglia-tipo costituita da una coppia con figli, solido riferimento per leconomia e la politica, oggi minoritaria; lirregolarit e flessibilit dei calendari, delle agende e dei ritmi di vita della popolazione attiva; la mobilit sociale, per cui gli individui hanno traiettorie di vita e pratiche quotidiane meno determinate dalle loro origini sociali di quanto avveniva nel passato; lelevazione del livello di istruzione e quindi lincremento della domanda di cultura; la crescita della popolazione anziana e la forte individualizzazione sociale hanno generato una domanda di citt espressa dalla gente estremamente variegata ed eterogenea, frammentata e volatile, e per alcuni aspetti assolutamente nuova. Accanto a vecchie e consolidate richieste la citt efficiente, funzionale, produttiva, accessibile a tutti sorgono nuove domande, ideali e bisogni che hanno come oggetto la bellezza, la variet, la fruibilit, la sicurezza, la capacit di stupire e divertire, la sostenibilit, la ricerca di nuove identit, domande che esprimono il desiderio di vivere e di godere la citt, di stare bene in citt, domande che non possono essere pi soddisfatte attraverso unidea di welfare semplicemente basata sullistruzione, la sanit, il sistema pensionistico e lassistenza sociale. La citt moderna ovvero lidea moderna della citt, organizzata solo sui concetti di ordine, regolarit, pulizia, uguaglianza e buon governo, stata consegnata alla storia passata trasformandosi ora in qualcosa di assai diverso che facciamo fatica a rappresentare, a descrivere, a raccontare. La citt contemporanea pu essere rappresentata in molteplici modi, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista sociale: nella letteratura recente evidente la difficolt di definire e di racchiudere entro limiti certi loggetto citt e la mancanza di un convincimento forte nellinterpretazione delle trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno investito la societ e il mondo nel secolo scorso. La citt contemporanea, al di l degli ambiti amministrativi, delle espansioni territoriali e degli assetti urbanistici, delle infrastrutture, della tecnologia, del funzionalismo e dei mercati globali, anche luogo delle relazioni umane, rappresentazione dei rapporti tra gli individui e dello spazio urbano in cui queste relazioni si muovono. La citt sia concentrazione fisica di persone e di edifici, ma anche variet di usi e di gruppi, densit di rapporti sociali; il luogo in cui avvengono i processi di coesione o di esclusione sociale, luogo delle norme culturali che regolano i comportamenti, dellidentit che si esprime materialmente e simbolicamente nello spazio pubblico della vita cittadina. Per studiare la citt contemporanea necessario utilizzare un approccio nuovo, fatto di contaminazioni e saperi trasversali forniti da altre discipline, come la sociologia e le scienze umane, che pure contribuiscono a costruire limmagine comunemente percepita della citt e del territorio, del paesaggio e dellambiente. La rappresentazione del sociale urbano varia in base allidea di cosa , in un dato momento storico e in un dato contesto, una situazione di benessere delle persone. Lurbanistica moderna mirava al massimo benessere del singolo e della collettivit e a modellarsi sulle effettive necessit delle persone: nei vecchi manuali di urbanistica compare come appendice al piano regolatore il Piano dei servizi, che comprende i servizi distribuiti sul territorio circostante, una sorta di piano regolatore sociale, per evitare quartieri separati per fasce di popolazione o per classi. Nella citt contemporanea la globalizzazione, le nuove forme di marginalizzazione e di esclusione, lavvento della cosiddetta new economy, la ridefinizione della base produttiva e del mercato del lavoro urbani sono espressione di una complessit sociale che pu essere definita sulla base delle transazioni e gli scambi simbolici piuttosto che sui processi di industrializzazione e di modernizzazione verso cui era orientata la citt storica, definita moderna. Tutto ci costituisce quel complesso di questioni che attualmente viene definito nuovo welfare, in contrapposizione a quello essenzialmente basato sullistruzione, sulla sanit, sul sistema pensionistico e sullassistenza sociale. La ricerca ha quindi analizzato gli strumenti tradizionali della pianificazione e programmazione territoriale, nella loro dimensione operativa e istituzionale: la destinazione principale di tali strumenti consiste nella classificazione e nella sistemazione dei servizi e dei contenitori urbanistici. E chiaro, tuttavia, che per poter rispondere alla molteplice complessit di domande, bisogni e desideri espressi dalla societ contemporanea le dotazioni effettive per fare citt devono necessariamente superare i concetti di standard e di zonizzazione, che risultano essere troppo rigidi e quindi incapaci di adattarsi allevoluzione di una domanda crescente di qualit e di servizi e allo stesso tempo inadeguati nella gestione del rapporto tra lo spazio domestico e lo spazio collettivo. In questo senso rilevante il rapporto tra le tipologie abitative e la morfologia urbana e quindi anche lambiente intorno alla casa, che stabilisce il rapporto dalla casa alla citt, perch in questa dualit che si definisce il rapporto tra spazi privati e spazi pubblici e si contestualizzano i temi della strada, dei negozi, dei luoghi di incontro, degli accessi. Dopo la convergenza dalla scala urbana alla scala edilizia si passa quindi dalla scala edilizia a quella urbana, dal momento che il criterio del benessere attraversa le diverse scale dello spazio abitabile. Non solo, nei sistemi territoriali in cui si raggiunto un benessere diffuso ed un alto livello di sviluppo economico emersa la consapevolezza che il concetto stesso di benessere sia non pi legato esclusivamente alla capacit di reddito collettiva e/o individuale: oggi la qualit della vita si misura in termini di qualit ambientale e sociale. Ecco dunque la necessit di uno strumento di conoscenza della citt contemporanea, da allegare al Piano, in cui vengano definiti i criteri da osservare nella progettazione dello spazio urbano al fine di determinare la qualit e il benessere dellambiente costruito, inteso come benessere generalizzato, nel suo significato di qualit dello star bene. E evidente che per raggiungere tale livello di qualit e benessere necessario provvedere al soddisfacimento da una parte degli aspetti macroscopici del funzionamento sociale e del tenore di vita attraverso gli indicatori di reddito, occupazione, povert, criminalit, abitazione, istruzione, etc.; dallaltra dei bisogni primari, elementari e di base, e di quelli secondari, culturali e quindi mutevoli, trapassando dal welfare state allo star bene o well being personale, alla wellness in senso olistico, tutte espressioni di un desiderio di bellezza mentale e fisica e di un nuovo rapporto del corpo con lambiente, quindi manifestazione concreta di unesigenza di ben-essere individuale e collettivo. Ed questa esigenza, nuova e difficile, che crea la diffusa sensazione dellinizio di una nuova stagione urbana, molto pi di quanto facciano pensare le stesse modifiche fisiche della citt.
Resumo:
Benessere delle popolazioni, gestione sostenibile delle risorse, povert e degrado ambientale sono dei concetti fortemente connessi in un mondo in cui il 20% della popolazione mondiale consuma pi del 75% delle risorse naturali. Sin dal 1992 al Summit della Terra a Rio de Janeiro si affermato il forte legame tra tutela dellambiente e riduzione della povert, ed anche stata riconosciuta limportanza di un ecosistema sano per condurre una vita dignitosa, specialmente nelle zone rurali povere dellAfrica, dellAsia e dellAmerica Latina. La natura infatti, soprattutto per le popolazioni rurali, rappresenta un bene quotidiano e prezioso, una forma essenziale per la sussistenza ed una fonte primaria di reddito. Accanto a questa constatazione vi anche la consapevolezza che negli ultimi decenni gli ecosistemi naturali si stanno degradando ad un ritmo impressionate, senza precedenti nella storia della specie umana: consumiamo le risorse pi velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di metabolizzare i nostri scarti. Allo stesso modo aumenta la povert: attualmente ci sono 1,2 miliardi di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, mentre circa met della popolazione mondiale sopravvive con meno di due dollari al giorno (UN). La connessione tra povert ed ambiente non dipende solamente dalla scarsit di risorse che rende pi difficili le condizioni di vita, ma anche dalla gestione delle stesse risorse naturali. Infatti in molti paesi o luoghi dove le risorse non sono carenti la popolazione pi povera non vi ha accesso per motivi politici, economici e sociali. Inoltre se si paragona limpronta ecologica con una misura riconosciuta dello sviluppo umano, lIndice dello Sviluppo Umano (HDI) delle Nazioni Unite (Cfr. Cap 2), il rapporto dimostra chiaramente che ci che noi accettiamo generalmente come alto sviluppo molto lontano dal concetto di sviluppo sostenibile accettato universalmente, in quanto i paesi cosiddetti sviluppati sono quelli con una maggior impronta ecologica. Se allora lo sviluppo mette sotto pressione gli ecosistemi, dal cui benessere dipende direttamente il benessere delluomo, allora vuol dire che il concetto di sviluppo deve essere rivisitato, perch ha come conseguenza non il benessere del pianeta e delle popolazioni, ma il degrado ambientale e laccrescimento delle disuguaglianze sociali. Quindi da una parte vi la societ occidentale, che promuove lavanzamento della tecnologia e dellindustrializzazione per la crescita economica, spremendo un ecosistema sempre pi stanco ed esausto al fine di ottenere dei benefici solo per una ristretta fetta della popolazione mondiale che segue un modello di vita consumistico degradando lambiente e sommergendolo di rifiuti; dallaltra parte ci sono le famiglie di contadini rurali, i moradores delle favelas o delle periferie delle grandi metropoli del Sud del Mondo, i senza terra, gli immigrati delle baraccopoli, i waste pickers delle periferie di Bombay che sopravvivono raccattando rifiuti, i profughi di guerre fatte per il controllo delle risorse, gli sfollati ambientali, gli eco-rifugiati, che vivono sotto la soglia di povert, senza accesso alle risorse primarie per la sopravvivenza. La gestione sostenibile dellambiente, il produrre reddito dalla valorizzazione diretta dellecosistema e laccesso alle risorse naturali sono tra gli strumenti pi efficaci per migliorare le condizioni di vita degli individui, strumenti che possono anche garantire la distribuzione della ricchezza costruendo una societ pi equa, in quanto le merci ed i servizi dellecosistema fungono da beni per le comunit. La corretta gestione dellambiente e delle risorse quindi di estrema importanza per la lotta alla povert ed in questo caso il ruolo e la responsabilit dei tecnici ambientali cruciale. Il lavoro di ricerca qui presentato, partendo dallanalisi del problema della gestione delle risorse naturali e dal suo stretto legame con la povert, rivisitando il concetto tradizionale di sviluppo secondo i nuovi filoni di pensiero, vuole suggerire soluzioni e tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse naturali che abbiano come obiettivo il benessere delle popolazioni pi povere e degli ecosistemi, proponendo inoltre un metodo valutativo per la scelta delle alternative, soluzioni o tecnologie pi adeguate al contesto di intervento. Dopo lanalisi dello stato del Pianeta (Capitolo 1) e delle risorse, sia a livello globale che a livello regionale, il secondo Capitolo prende in esame il concetto di povert, di Paese in Via di Sviluppo (PVS), il concetto di sviluppo sostenibile e i nuovi filoni di pensiero: dalla teoria della Decrescita, al concetto di Sviluppo Umano. Dalla presa di coscienza dei reali fabbisogni umani, dallanalisi dello stato dellambiente, della povert e delle sue diverse facce nei vari paesi, e dalla presa di coscienza del fallimento delleconomia della crescita (oggi visibile pi che mai) si pu comprendere che la soluzione per sconfiggere la povert, il degrado dellambiente, e raggiungere lo sviluppo umano, non il consumismo, la produzione, e nemmeno il trasferimento della tecnologia e lindustrializzazione; ma il piccolo e bello (F. Schumacher, 1982), ovvero gli stili di vita semplici, la tutela degli ecosistemi, e a livello tecnologico le tecnologie appropriate. Ed proprio alle Tecnologie Appropriate a cui sono dedicati i Capitoli successivi (Capitolo 4 e Capitolo 5). Queste sono tecnologie semplici, a basso impatto ambientale, a basso costo, facilmente gestibili dalle comunit, tecnologie che permettono alle popolazioni pi povere di avere accesso alle risorse naturali. Sono le tecnologie che meglio permettono, grazie alle loro caratteristiche, la tutela dei beni comuni naturali, quindi delle risorse e dellambiente, favorendo ed incentivando la partecipazione delle comunit locali e valorizzando i saperi tradizionali, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori, al basso costo, alla sostenibilit ambientale, contribuendo allaffermazione dei diritti umani e alla salvaguardia dellambiente. Le Tecnologie Appropriate prese in esame sono quelle relative allapprovvigionamento idrico e alla depurazione dellacqua tra cui: - la raccolta della nebbia, - metodi semplici per la perforazione di pozzi, - pompe a pedali e pompe manuali per lapprovvigionamento idrico, - la raccolta dellacqua piovana, - il recupero delle sorgenti, - semplici metodi per la depurazione dellacqua al punto duso (filtro in ceramica, filtro a sabbia, filtro in tessuto, disinfezione e distillazione solare). Il quinto Capitolo espone invece le Tecnolocie Appropriate per la gestione dei rifiuti nei PVS, in cui sono descritte: - soluzioni per la raccolta dei rifiuti nei PVS, - soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti nei PVS, - semplici tecnologie per il riciclaggio dei rifiuti solidi. Il sesto Capitolo tratta tematiche riguardanti la Cooperazione Internazionale, la Cooperazione Decentrata e i progetti di Sviluppo Umano. Per progetti di sviluppo si intende, nellambito della Cooperazione, quei progetti che hanno come obiettivi la lotta alla povert e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunit beneficiarie dei PVS coinvolte nel progetto. Allinterno dei progetti di cooperazione e di sviluppo umano gli interventi di tipo ambientale giocano un ruolo importante, visto che, come gi detto, la povert e il benessere delle popolazioni dipende dal benessere degli ecosistemi in cui vivono: favorire la tutela dellambiente, garantire laccesso allacqua potabile, la corretta gestione dei rifiuti e dei reflui nonch lapprovvigionamento energetico pulito sono aspetti necessari per permettere ad ogni individuo, soprattutto se vive in condizioni di sviluppo, di condurre una vita sana e produttiva. importante quindi, negli interventi di sviluppo umano di carattere tecnico ed ambientale, scegliere soluzioni decentrate che prevedano ladozione di Tecnologie Appropriate per contribuire a valorizzare lambiente e a tutelare la salute della comunit. I Capitoli 7 ed 8 prendono in esame i metodi per la valutazione degli interventi di sviluppo umano. Un altro aspetto fondamentale che rientra nel ruolo dei tecnici infatti lutilizzo di un corretto metodo valutativo per la scelta dei progetti possibili che tenga presente tutti gli aspetti, ovvero gli impatti sociali, ambientali, economici e che si cali bene alle realt svantaggiate come quelle prese in considerazione in questo lavoro; un metodo cio che consenta una valutazione specifica per i progetti di sviluppo umano e che possa permettere lindividuazione del progetto/intervento tecnologico e ambientale pi appropriato ad ogni contesto specifico. Dallanalisi dei vari strumenti valutativi si scelto di sviluppare un modello per la valutazione degli interventi di carattere ambientale nei progetti di Cooperazione Decentrata basato sullAnalisi Multi Criteria e sulla Analisi Gerarchica. Loggetto di questa ricerca stato quindi lo sviluppo di una metodologia, che tramite il supporto matematico e metodologico dellAnalisi Multi Criteria, permetta di valutare lappropriatezza, la sostenibilit degli interventi di Sviluppo Umano di carattere ambientale, sviluppati allinterno di progetti di Cooperazione Internazionale e di Cooperazione Decentrata attraverso lutilizzo di Tecnologie Appropriate. Nel Capitolo 9 viene proposta la metodologia, il modello di calcolo e i criteri su cui si basa la valutazione. I successivi capitoli (Capitolo 10 e Capitolo 11) sono invece dedicati alla sperimentazione della metodologia ai diversi casi studio: - Progetto ambientale sulla gestione dei rifiuti presso i campi Profughi Saharawi, Algeria, - Programa 1 milho de Cisternas, P1MC e - Programa Uma Terra e Duas guas, P1+2, Semi Arido brasiliano.
Resumo:
In un arco temporale che copre il decennio settanta, ma che si spinge fino ad analizzare anche il dibattito italiano odierno, la presente ricerca ricostruisce i passaggi attraverso i quali laborto, da pratica clandestina, diventato un fatto che ha creato e cambiato lopinione pubblica italiana. Non si tratta di una ricostruzione cronologica pura e semplice, ma quello che si propone un percorso che procede per temi, utilizzando una particolare chiave di lettura delle fonti giornalistiche e degli atti parlamentari che documentano la costruzione complessiva del discorso. In tale prospettiva, un particolare rilievo assumono alcuni momenti della storia italiana che, nellarco del decennio, hanno favorito limmissione di un argomento cos complesso, delicato e inusuale come il corpo riproduttivo delle donne sulla scena pubblica, facendone un tema da agenda politica dei partiti. Tra gli eventi pi significativi che la ricerca individua certamente il processo a Gigliola Pierobon, avvenuto a Padova nel 1973, di cui si propone una lettura attraverso la chiave interpretativa dellaffaire. Si tratta di una forma di costruzione discorsiva di un fatto di legge codificata da Voltaire nel XVIII secolo e ripresa attraverso gli studi dellantropologa Elisabeth Claverie e del sociologo Luc Boltanski , che applicano in maniera diacronica il concetto di affaire a diverse situazioni di conflitto, strutturando in tal modo il concetto di verit contro la legge . La ricerca stata condotta utilizzando sia fonti giornalistiche che da diversi punti di vista, hanno fotografato e tradotto per lopinione pubblica il dibattito culturale e politico sul tema dei diritti riproduttivi, sia utilizzando gli atti parlamentari ufficiali , cio le trascrizioni delle sedute del dibattito alla Camera e al Senato che tra il 1976 e il 1978 hanno creato i presupposti per la nascita della legge 194.
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Nellattuale contesto di aumento degli impatti antropici e di Global Climate Change emerge la necessit di comprenderne i possibili effetti di questi sugli ecosistemi inquadrati come fruitori di servizi e funzioni imprescindibili sui quali si basano intere tessiture economiche e sociali. Lo studio previsionale degli ecosistemi si scontra con lelevata complessit di questi ultimi in luogo di una altrettanto elevata scarsit di osservazioni integrate. Lapproccio modellistico appare il pi adatto allanalisi delle dinamiche complesse degli ecosistemi ed alla contestualizzazione complessa di risultati sperimentali ed osservazioni empiriche. Lapproccio riduzionista-deterministico solitamente utilizzato nellimplementazione di modelli non si per sin qui dimostrato in grado di raggiungere i livelli di complessit pi elevati allinterno della struttura eco sistemica. La componente che meglio descrive la complessit ecosistemica quella biotica in virt dellelevata dipendenza dalle altre componenti e dalle loro interazioni. In questo lavoro di tesi viene proposto un approccio modellistico stocastico basato sullutilizzo di un compilatore naive Bayes operante in ambiente fuzzy. Lutilizzo congiunto di logica fuzzy e approccio naive Bayes utile al processa mento del livello di complessit e conseguentemente incertezza insito negli ecosistemi. I modelli generativi ottenuti, chiamati Fuzzy Bayesian Ecological Model(FBEM) appaiono in grado di modellizare gli stati eco sistemici in funzione dell elevato numero di interazioni che entrano in gioco nella determinazione degli stati degli ecosistemi. Modelli FBEM sono stati utilizzati per comprendere il rischio ambientale per habitat intertidale di spiagge sabbiose in caso di eventi di flooding costiero previsti nellarco di tempo 2010-2100. Lapplicazione stata effettuata allinterno del progetto EU Theseus per il quale i modelli FBEM sono stati utilizzati anche per una simulazione a lungo termine e per il calcolo dei tipping point specifici dellhabitat secondo eventi di flooding di diversa intensit.
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Conformemente ai trattati, l'UE sviluppa una politica comune in materia di asilo, immigrazione e controllo delle frontiere esterne, fondata sulla solidariet e sul rispetto dei diritti fondamentali e, a tal fine, avvia relazioni strategiche con i Paesi terzi e le Organizzazioni internazionali. Un fenomeno senza frontiere, quale quello migratorio, esige del resto un'azione coerente e coordinata sia sul piano interno sia su quello esterno. La messa in atto di quest'ultima, tuttavia, si scontra con difficolt di rilievo. Innanzitutto, l'UE e i suoi Stati membri devono creare i presupposti per l'avvio della collaborazione internazionale, vale a dire stimolare la fiducia reciproca con i Paesi terzi, rafforzando la propria credibilit internazionale. A tal fine, le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'UE e gli Stati membri devono impegnarsi a fornire un modello coerente di promozione dei valori fondanti, quali la solidariet e il rispetto dei diritti fondamentali, nonch a coordinare le proprie iniziative, per individuare, insieme ai Paesi terzi e alle Organizzazioni internazionali, una strategia d'azione comune. In secondo luogo, l'UE e gli Stati membri devono adottare soluzioni volte a promuovere l'efficacia della collaborazione internazionale e, pi precisamente, assicurare che la competenza esterna sia esercitata dal livello di governo in grado di apportare il valore aggiunto e utilizzare la forma collaborativa di volta in volta pi adeguata alla realizzazione degli obiettivi previsti. In definitiva, l'azione esterna dell'UE in materia di politica migratoria necessita di una strategia coerente e flessibile. Se oggi la coerenza garantita dalla giustiziabilit dei principi di solidariet, di rispetto dei diritti fondamentali e, giustappunto, di coerenza, la flessibilit si traduce nel criterio del valore aggiunto che, letto in combinato disposto con il principio di leale cooperazione, si pone al centro del nuovo modello partenariale proposto dall'approccio globale, potenzialmente idoneo a garantire la gestione efficace del fenomeno migratorio.
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Dopo gli indubbi sviluppi politici e legali tendenti alluniformazione inevitabile non sostenere che anche il mercato della gestione delle infrastrutture e del trasporto aereo a terra costituisce un fattore determinante del trasporto aereo con una pi stretta necessit di uniformazione del quadro regolamentare. La gestione aeroportuale e i servizi connessi collocata allinterno del diritto aereo. Perch si configuri il trasporto aereo (nozione dinamica base che caratterizza il diritto del trasporto aereo) si ha la necessit di un accordo tra due paesi un permesso di volo designato una finestra di orario di decollo e atterraggio e la regolamentazione delle relative attivit connesse, affinch si svolgano in situazione di safety, quale conditio sine qua non di tutte le attivit di aviazione. Tuttavia, la migliore dottrina sente il bisogno di una trattazione separata della materia diritto aereo in senso stretto e quella della disciplina aeroportuale, bench i due ambiti sono tra di loro contigui. Questo legittimato da esigenze contrapposte fra gli operatori dei due settori. In ultima considerazione possiamo sostenere che gli sviluppi legislativi, sia nel diritto aeronautico e in quello marittimo, portano allabbraccio della impostazione di un diritto dei trasporti inclusivo di ogni forma dellattuazione del fenomeno trasporto, scollegandosi al solo fenomeno dellesercizio nautico quale elemento caratterizzante della disciplina. Quale futuro legislativo si prospetta per la gestione del bene aeroporto? Quale sar la sua dimensione legale su questioni importanti sulle quali esiste una normazione europea come lallocazione delle bande orarie, tasse aeroportuali e assistenza a terra oppure su quelle che hanno un carattere prevalentemente nazionale? E infine, quale sarebbe la strada da seguire per regolare il nuovo mercato aeroportuale che passato dalla idea della competizione per il mercato esplorando anche la competizione nel mercato, con aeroporti che si comportano come operatori in concorrenza tra loro?
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Lucronia (Alternate History) un fenomeno letterario ormai popolare e molto studiato, ma non lo sono altrettanto lo sue origini e i suoi rapporti con la storia fatta con i se (Counterfactual History), che risale a Erodoto e a Tito Livio. Solo nellOttocento alcuni autori, per vie largamente autonome, fecero della storia alternativa un genere di fiction: Louis Geoffroy con Napolon apocryphe (1836), storia della conquista del mondo e della monarchia universale, e Charles Renouvier con Uchronie. Lutopie dans lhistoire (1876), storia della civilt europea quale avrebbe potuto essere se il cristianesimo fosse stato fermato nel II secolo. Questi testi intrattengono relazioni complesse con la letteratura dellepoca di genere sia realistico, sia fantastico, ma altres con fenomeni di altra natura: la storiografia, nelle sue forme e nel suo statuto epistemico, e ancor pi il senso del possibile - o la filosofia della storia - derivato dallesperienza della rivoluzione e dal confronto con le teorie utopistiche e di riforma sociale. Altri testi, prodotti in Inghilterra e negli Stati Uniti nello stesso periodo, esplorano le possibilit narrative e speculative del genere: tra questi P.s Correspondence di Nathaniel Hawthorne (1845), The Battle of Dorking di George Chesney (1871) e Hands Off di Edward Hale (1881); fino a una raccolta del 1931, If It Had Happened Otherwise, che anticip molte forme e temi delle ucronie successive. Queste opere sono esaminate sia nel contesto storico e letterario in cui furono prodotte, sia con gli strumenti dellanalisi testuale. Una particolare attenzione dedicata alle strategie di lettura prescritte dai testi, che subordinano i significati al confronto mentale tra gli eventi narrati e la serie dei fatti autentici. Le teorie sui counterfactuals prodotte in altri campi disciplinari, come la storia e la psicologia, arricchiscono la comprensione dei testi e dei loro rapporti con fenomeni extra-letterari.
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Questo studio indaga la tradizione storiografica sulle regine seleucidi di III secolo a.C. - da Laodice I fino allascesa al trono di Laodice III - alla luce delle testimonianze documentarie. Lintento stabilire lorizzonte politico dellazione delle regine nel momento meno conosciuto e pi buio della storia del regno di Siria. Il III secolo seleucidico infatti un periodo caratterizzato da incertezza nella ricostruzione evenemenziale e nellanalisi delle dinamiche sociopolitiche, soprattutto a causa dellinteresse relativo e limitato delle fonti storiografiche antiche a noi giunte relativamente alle vicende della monarchia seleucidica precedenti lavvento di Antioco III il Grande. In questo panorama rappresenta uneccezione il caso di Laodice I, che al centro di un rilevante numero di testimonianze. Tenendo conto della differente natura delle fonti e della complessit del contesto evenemenziale, non sempre ricostruibile, stata studiata la figura di Laodice I nellintento di comprendere il paradigma di regalit femminile stabilito dalle azioni della regina, e quindi linfluenza di tale paradigma sulla generazione seleucide successiva. La ricerca si articola in tre sezioni, legate agli eventi principali del III secolo seleucide che vedono coinvolta la regina. La prima parte dedicata allattivit di Laodice I dopo il secondo matrimonio di Antioco II con la tolemaica Berenice. La seconda parte riguarda il ruolo di Laodice nei complessi eventi che seguirono la morte del marito Antioco II nel 246 e nella Terza Guerra Siriaca, che vide la regina a fianco del figlio Seleuco II contrapporsi a Tolemeo III e Berenice Sira. La terza sezione si occupa dellazione di Laodice I nella Guerra Fraterna al fianco di Antioco Ierace contro Seleuco II e Laodice II. Nella conclusione si riflette sullinfluenza delle azioni politiche di Laodice I sulla scelta di Antioco III di sposare la cugina Laodice III, prima principessa del Ponto entrata nella dinastia regnante.
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La tesi esplora la riflessione bioetica latino-americana e la sua evoluzione, valutandone i legami, intenzionali e non, con le posizioni bioetiche pi consolidate e tendenzialmente dominanti del panorama internazionale. La trattazione indaga lo sviluppo della bioetica nel sub-continente latinoamericano, ponendo in evidenza lo sviluppo delle teorie morali che definiscono l'orizzonte interpretativo del dibattito contemporaneo, come pure le peculiarit della produzione sudamericana in materia di bioetica e la casistica tipica di questi territori. Per una comprensione delle caratteristiche di un pensiero bioetico, tipico di un territorio in via di sviluppo, la tesi presenta la trattazione di due precisi case studies: A- Il progetto peruviano: Propuesta de incorporacin del enfoque intercultural y de representantes indgenas en los comits de tica en pases multiculturales; B- La biomedicina e gli xenotrapianti in Messico. L'analisi dei casi studio funzionale alla messa in luce delle caratteristiche costitutive del pensiero latinoamericano e della casistica tipica del territorio. La bioetica Latinoamericana, infatti, sviluppatasi circa con vent'anni di ritardo rispetto ai luoghi di nascita di questa disciplina (Gran Bretagna e USA), rivendica l'esigenza di un dibattito e di una prassi bioetica autoctone, capaci quindi di riassumere in s stesse concetti e principi declinabili all'interno delle esperienze e delle concrete esigenze che prendono forma nella realt culturale e socio-economica. Per questo motivo si discosta dalle cosiddette teorie bioetiche classiche rivendicando una bioetica di contestazione che si vincola costitutivamente al linguaggio dei diritti umani. La tesi propone inoltre l'utilizzo dei dati emersi dai casi studio per sviluppare una riflessione sulle modalit e su alcuni esiti della globalizzazione della bioetica. Lanalisi si avvale di strumenti e categorie proprie della sociologia, delleconomia e della politica al fine di mettere in evidenza le diverse componenti costitutive e le criticit della bioetica globalizzata.
Resumo:
Il tema principale affrontato dalla presente ricerca quello dellarchitettura della citt; attraverso lo studio dei progetti urbani redatti dallarchitetto Willem Marinus Dudok per la citt di Hilversum, la tesi vuole confermare lipotesi che la costruzione dei luoghi urbani collettivi il fulcro dellidea di architettura che porta alla costruzione della citt. La ricerca si propone di studiare il contributo dato da Dudok al progetto dello sviluppo urbano della citt olandese, considerando un arco temporale che va dal 1915, anno in cui larchitetto viene designato a ricoprire la carica di direttore del locale ufficio Lavori Pubblici, al 1954, anno simbolico della sua nomina a cittadino onorario di Hilversum. Il lavoro di ricerca vuole individuare quelle caratteristiche formali e tipologiche, insite nei quartieri progettati dallarchitetto olandese, in grado di definire una struttura urbana capace di sostenere un ragionamento architettonico indipendente dal luogo e dal tempo, un ragionamento impostato sulla definizione della forma urbis. Non desidera certo delineare un modello, vista la consapevolezza che ogni progetto ha un proprio luogo e un proprio tempo, cerca di tratteggiare, piuttosto, uno scenario possibile per il progetto urbano, capace di assurgere ad exemplum per la costruzione della citt. I progetti analizzati riguardano edifici residenziali e spazi urbani per la collettivit; questi rappresentano veri e propri nuclei aggregativi per la costruzione dei complessi di alloggi popolari, dei quali definiscono la scena fissa delle vicende umane. Lo studio di questi quartieri rappresenta, pertanto, il tentativo di decodificare un modo di comporre la citt dal quale sia possibile estrapolare temi validi e di carattere generale che permettano di formalizzare una serie di utili insegnamenti, tramite i quali poter pensare alla realizzazione della stessa, nella convinzione che la qualit del progetto consiste nella qualit dei caratteri del tema e nel loro riconoscimento nelle forme dellarchitettura.