2 resultados para Emigration (polit. or relig. reasons)

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Le ragioni della delocalizzazione sono molteplici e di differente natura. Si delocalizza, in primo luogo, per ragioni di stampo economico, finanziario eccetera, ma questa spinta naturale alla delocalizzazione è controbilanciata, sul piano strettamente tributario, dall’esigenza di preservare il gettito e da quella di controllare la genuinità della delocalizzazione medesima. E’ dunque sul rapporto tra “spinte delocalizzative” dell’impresa, da un lato, ed esigenze “conservative” del gettito pubblico, dall’altro, che si intende incentrare il presente lavoro. Ciò alla luce del fatto che gli strumenti messi in campo dallo Stato al fine di contrastare la delocalizzazione (più o meno) artificiosa delle attività economiche devono fare i conti con i principi comunitari introdotti con il Trattato di Roma e tratteggiati negli anni dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. In quest’ottica, la disciplina delle CFC costituisce un ottimo punto di partenza per guardare ai fenomeni di produzione transnazionale della ricchezza e agli schemi di ordine normativo preposti alla tassazione di codesta ricchezza. Ed infatti, le norme sulle CFC non fanno altro che omogeneizzare un sistema che, altrimenti, sarebbe lasciato alla libera iniziativa degli uffici fiscali. Tale “normalizzazione”, peraltro, giustifica le esigenze di apertura che sono incanalate nella disciplina degli interpelli disapplicativi. Con specifico riferimento alla normativa CFC, assumono particolare rilievo la libertà di stabilimento ed il principio di proporzionalità anche nella prospettiva del divieto di abuso del diritto. L’analisi dunque verterà sulla normativa CFC italiana con l’intento di comprendere se codesta normativa, nelle sue diverse sfaccettature, possa determinare situazioni di contrasto con i principi comunitari. Ciò anche alla luce delle recenti modifiche introdotte dal legislatore con il d.l. 78/2009 in un quadro normativo sempre più orientato a combattere le delocalizzazioni meramente fittizie.

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Pure hydrogen production from methane is a multi-step process run on a large scale for economic reasons. However, hydrogen can be produced in a one-pot continuous process for small scale applications, namely Low Temperature Steam Reforming. Here, Steam Reforming is carried out in a reactor whose walls are composed by a membrane selective toward hydrogen. Pd is the most used membrane material due to its high permeability and selectivity. However, Pd deteriorates at temperatures higher than 500°C, thus the operative temperature of the reaction has to be lowered. However, the employment of a membrane reactor may allow to give high yields thanks to hydrogen removal, which shifts the reaction toward the products. Moreover, pure hydrogen is produced. This work is concentrated on the synthesis of a catalytic system and the investigation of its performances in different processes, namely oxy-reforming, steam reforming and water gas shift, to find appropriate conditions for hydrogen production in a catalytic membrane reactor. The catalyst supports were CeZr and Zr oxides synthesized by microemulsion, impregnated with different noble metals. Pt, Rh and PtRh based catalysts were tested in the oxy reforming process at 500°C, where Rh on CeZr gave the most interesting results. On the opposite, the best performances in low temperature steam reforming were obtained with Rh impregnated on Zr oxide. This catalyst was selected to perform low temperature steam reforming in a Pd membrane reactor. The hydrogen removal given by the membrane allowed to increase the methane conversion over the equilibrium of a classical fixed bed reactor thanks to an equilibrium shift effect. High hydrogen production and recoveries were also obtained, and no other compound permeated through the membrane which proved to be hydrogen selective.