Controlled foreign companies (CFC) e delocalizzazione delle attività economiche nel diritto interno e nell'ordinamento europeo
Contribuinte(s) |
Di Pietro, Adriano |
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Data(s) |
19/09/2012
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Resumo |
Le ragioni della delocalizzazione sono molteplici e di differente natura. Si delocalizza, in primo luogo, per ragioni di stampo economico, finanziario eccetera, ma questa spinta naturale alla delocalizzazione è controbilanciata, sul piano strettamente tributario, dall’esigenza di preservare il gettito e da quella di controllare la genuinità della delocalizzazione medesima. E’ dunque sul rapporto tra “spinte delocalizzative” dell’impresa, da un lato, ed esigenze “conservative” del gettito pubblico, dall’altro, che si intende incentrare il presente lavoro. Ciò alla luce del fatto che gli strumenti messi in campo dallo Stato al fine di contrastare la delocalizzazione (più o meno) artificiosa delle attività economiche devono fare i conti con i principi comunitari introdotti con il Trattato di Roma e tratteggiati negli anni dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. In quest’ottica, la disciplina delle CFC costituisce un ottimo punto di partenza per guardare ai fenomeni di produzione transnazionale della ricchezza e agli schemi di ordine normativo preposti alla tassazione di codesta ricchezza. Ed infatti, le norme sulle CFC non fanno altro che omogeneizzare un sistema che, altrimenti, sarebbe lasciato alla libera iniziativa degli uffici fiscali. Tale “normalizzazione”, peraltro, giustifica le esigenze di apertura che sono incanalate nella disciplina degli interpelli disapplicativi. Con specifico riferimento alla normativa CFC, assumono particolare rilievo la libertà di stabilimento ed il principio di proporzionalità anche nella prospettiva del divieto di abuso del diritto. L’analisi dunque verterà sulla normativa CFC italiana con l’intento di comprendere se codesta normativa, nelle sue diverse sfaccettature, possa determinare situazioni di contrasto con i principi comunitari. Ciò anche alla luce delle recenti modifiche introdotte dal legislatore con il d.l. 78/2009 in un quadro normativo sempre più orientato a combattere le delocalizzazioni meramente fittizie. The reasons for a relocation to take place are numerous and of heterogeneous nature. Business entities are naturally inclined to restructure their geographical presence, first of all, for economic, financial or strategic reasons. These “phisiological” reasons are counterbalanced, from the fiscal point of view, by the need of the National administrations to safeguard tax revenues and to verify the genuinity of the relocation itself. It is therefore on the relationship between “relocation forces” of the firms, on one hand, and the needs to avoid fiscal erosion of National taxable bases, on the other, that the present thesis work finds its theorical focus. National legal instrumentations enacted by domestic legislators in order to avoid fictitious relocation have to deal with the EU principles that were introduced originally with the Treaty of Rome and that were time after time developed by the case law of the European Court of Justice. Under this perspective, CFC legislation offers an ideal starting point for examining cross-border production relocation processes in different countries and legal frameworks that are conceived in order to tax income arising therein. Notably, CFC legislation create a common legal basis for the administrative action of Tax Authorities, whose need for consistent action finds another answer in the legal discipline of ruling. Putting again reference to CFC legislation, the freedom of establishment and the principle of proportionality (also in the perspective of the prohibition of abuse of law) come into play. Analysis will be carried, therefore, on Italian CFC legislation in order to understand if such legal discipline, in its different aspects, could eventually result in an infringement of EU Law principles. Recent modifications enacted by the Law Decree 78/2009 will be examined, in a legal context that is more and more devoted to combat merely fictitious and abusive transfers and relocations. |
Formato |
application/pdf |
Identificador |
http://amsdottorato.unibo.it/5117/1/scandiuzzi_daniela_tesi.pdf urn:nbn:it:unibo-4449 Scandiuzzi, Daniela (2012) Controlled foreign companies (CFC) e delocalizzazione delle attività economiche nel diritto interno e nell'ordinamento europeo, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Diritto tributario europeo <http://amsdottorato.unibo.it/view/dottorati/DOT228/>, 24 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/5117. |
Idioma(s) |
it |
Publicador |
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Relação |
http://amsdottorato.unibo.it/5117/ |
Direitos |
info:eu-repo/semantics/openAccess |
Palavras-Chave | #IUS/12 Diritto tributario |
Tipo |
Tesi di dottorato NonPeerReviewed |