2 resultados para Dilated
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
The objective of this study was to evaluate right ventricular function in patients with right ventricular volume overload in patients with (tetralogy of Fallot, and pulmonary atresia + VSD ) underwent corrective surgery; with echocardiography measure that can be easily applied; and to study the relationship between ProBNP and the contractile function of the right ventricle, dilated right atrium, and the consequences of pulmonary insufficiency . Methods: The study included 50 patients (50% males, mean age 30.64 ± 13.30 years) with prior cardiac surgical intervention of TDF (90%) or pulmonary atresia + VSD (10%). (49 pz) have performed a cardiac MRI and clinical evaluation, (47 pz) echocardiogram, (48 pz) ECG, (34 pz) a cardiopulmonary exercise testing, (29 pz) a dosage of ProBNP. Results: The S-wave velocity (p <0.0001), the TAPSE (p <0.0001) correlated significantly with RVEF estimated by cardiac MRI. The VO2 max was 27.93 ± 12.91 ml / kg / min, 15% of patients had VE/VCO2 The peak> 35. ProBNP correlated positively and significantly with the area of the right atrium (p = 0.0001), and negative and significant with VO2 max (p = 0.04). Those who have increased pulmonary insufficiency (PVR fraction> 30%) have a significantly increased RVED volume (p = 0.01), reduced VO2 max (p = 0.04), and lower ejection fraction of LV (p = 0.02) than the group of patients with PVR ≤ 30. Conclusion: The TAPSE and S-wave velocity are fundamental and may become the technique of choice for routine assessment of RV systolic function in adult patients with TOF. The monitoring of the Pro BNP is probably a choice, given the simplicity and their information that correlate with the test cardiopulmonary. In view of the ventricular-ventricular interaction, so measures to maintain or restore the functioning of the pulmonary valve could preserve biventricular function.
Resumo:
Scopo dello studio: la cardiomiopatia aritmogena (CA) è conosciuta come causa di morte improvvisa, la sua relazione con lo scompenso cardiaco (SC) è stata scarsamente indagata. Scopo dello studio è la definizione della prevalenza e incidenza dello SC, nonché della fisiopatologia e delle basi morfologiche che conducono i pazienti con CA a SC e trapianto di cuore. Metodi: abbiamo analizzato retrospettivamente 64 pazienti con diagnosi di CA e confrontato i dati clinici e strumentali dei pazienti con e senza SC (NYHA III-IV). Abbiamo analizzato i cuori espiantati dei pazienti sottoposti a trapianto presso i centri di Bologna e Padova. Risultati: la prevalenza dello SC alla prima osservazione era del 14% e l’incidenza del 2,3% anno-persona. Sedici pazienti (23%) sono stati sottoposti a trapianto. I pazienti con SC erano più giovani all’esordio dei sintomi (46±16 versus 37±12 anni, p=0.04); il ventricolo destro (VD) era più dilatato e ipocinetico all’ecocardiogramma (RVOT 41±6 versus 37±7 mm, p=0.03; diametro telediastolico VD 38±11 versus 28±8 mm, p=0.0001; frazione di accorciamento 23%±7 versus 32%±11, p= 0.002). Il ventricolo sinistro (VS) era lievemente più dilatato (75±29 ml/m2 versus 60±19, p= 0.0017) e globalmente più ipocinetico (frazione di eiezione = 35%±14 versus 57%±12, p= 0.001). Il profilo emodinamico dei pazienti sottoposti a trapianto era caratterizzato da un basso indice cardiaco (1.8±0.2 l/min/m2) con pressione capillare e polmonare tendenzialmente normale (12±8 mmHg e 26±10 mmHg). L’analisi dettagliata dei 36 cuori dei pazienti trapiantati ha mostrato sostituzione fibro-adiposa transmurale nel VD e aree di fibrosi nel VS. Conclusioni: Nella CA lo SC può essere l’unico sintomo alla presentazione e condurre a trapianto un rilevante sottogruppo di pazienti. Chi sviluppa SC è più giovane, ha un interessamento del VD più severo accanto a un costante interessamento del VS, solo lievemente dilatato e ipocinetico, con sostituzione prevalentemente fibrosa.