2 resultados para Academic decorations of honor.

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Heterocyclic compounds represent almost two-thirds of all the known organic compounds: they are widely distributed in nature and play a key role in a huge number of biologically important molecules including some of the most significant for human beings. A powerful tool for the synthesis of such compounds is the hetero Diels-Alder reaction (HDA), that involve a [4+2] cycloaddition reaction between heterodienes and suitable dienophiles. Among heterodienes to be used in such six-membered heterocyclic construction strategy, 3-trialkylsilyloxy-2-aza-1,3-dienes (Fig 1) has been demonstrated particularly attractive. In this thesis work, HDA reactions between 2-azadienes and carbonylic and/or olefinic dienophiles, are described. Moreover, substitution of conventional heating by the corresponding dielectric heating as been explored in the frame of Microwave-Assisted-Organic-Synthesis (MAOS) which constitutes an up-to-grade research field of great interest both from an academic and industrial point of view. Reaction of the azadiene 1 (Fig 1) will be described using as dienophiles carbonyl compounds as aldehyde and ketones. The six-membered adducts thus obtained (Scheme 1) have been elaborated to biologically active compounds like 1,3-aminols which constitutes the scaffold for a wide range of drugs (Prozac®, Duloxetine, Venlafaxine) with large applications in the treatment of severe diseases of nervous central system (NCS). Scheme 1 The reaction provides the formation of three new stereogenic centres (C-2; C-5; C-6). The diastereoselective outcome of these reactions has been deeply investigated by the use of various combination of achiral and chiral azadienes and aliphatic, aromatic or heteroaromatic aldehydes. The same approach, basically, has been used in the synthesis of piperidin-2-one scaffold substituting the carbonyl dienophile with an electron poor olefin. Scheme 2 As a matter of fact, this scaffold is present in a very large number of natural substances and, more interesting, is a required scaffold for an huge variety of biologically active compounds. Activated olefins bearing one or two sulfone groups, were choose as dienophiles both for the intrinsic characteristic flexibility of the “sulfone group” which may be easily removed or elaborated to more complex decorations of the heterocyclic ring, and for the electron poor property of this dienophiles which makes the resulting HDA reaction of the type “normal electron demand”. Synthesis of natural compounds like racemic (±)-Anabasine (alkaloid of Tobacco’s leaves) and (R)- and (S)-Conhydrine (alkaloid of Conium Maculatum’s seeds and leaves) and its congeners, are described (Fig 2).

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Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.