71 resultados para funzioni armoniche formule di media principio del massimo e del minimo forte e debole disuguaglianza di Harnack teorema di Louiville funzione di Green formula integrale di Poisson


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Poco pi di dieci anni fa, nel 1998, stata scoperta lipocretina (ovvero orexina), un neuropeptide ipotalamico fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia, dellappetito e della locomozione (de Lecea 1998; Sakurai, 1998; Willie, 2001). La dimostrazione, pochi mesi dopo, di bassi livelli di ipocretina circolanti nel liquido cefalo-rachidiano di pazienti affetti da narcolessia con cataplessia (Mignot 2002) ha definitivamente rilanciato lo studio di questa rara malattia del Sistema Nervoso Centrale, e le pubblicazioni a riguardo si sono moltiplicate. In realt le prime descrizioni della narcolessia risalgono alla fine del XIX secolo (Westphal 1877; Glineau 1880) e da allora la ricerca clinica stata volta soprattutto a cercare di definire il pi accuratamente possibile il fenotipo del paziente narcolettico. Accanto allalterazione del meccanismo di sonno e di veglia, e dellalternanza tra le fasi di sonno REM (Rapid Eye Movement) e di sonno non REM, sui quali lipocretina agisce come un interruttore che stimola la veglia e inibisce la fase REM, sono apparse evidenti anche alterazioni del peso e del metabolismo glucidico, dello sviluppo sessuale e del metabolismo energetico (Willie 2001). I pazienti narcolettici presentano infatti, in media, un indice di massa corporea aumentato (Dauvilliers 2007), la tendenza a sviluppare diabete mellito di tipo II (Honda 1986), unaumentata prevalenza di pubert precoce (Plazzi 2006) e alterazioni del metabolismo energetico, rispetto alla popolazione generale (Dauvilliers 2007). Lidea che, quindi, la narcolessia abbia delle caratteristiche fenotipiche intrinseche altre, rispetto a quelle pi eclatanti che riguardano il sonno, si fatta strada nel corso del tempo; la scoperta della ipocretina, e della fitta rete di proiezioni dei neuroni ipocretinergici, diffuse in tutto lencefalo fino al ponte e al bulbo, ha offerto poi il substrato neuro-anatomico a questa idea. Tuttavia molta strada separa lintuizione di un possibile legame dallindividuazione dei reali meccanismi patogenetici che rendano conto dellampio spettro di manifestazioni cliniche che si osserva associato alla narcolessia. Lo studio svolto in questi tre anni si colloca in questa scia, e si proposto di esplorare il fenotipo narcolettico rispetto alle funzioni dellasse ipotalamo-ipofisi-periferia, attraverso un protocollo pensato in stretta collaborazione fra il Dipartimento di Scienze Neurologiche di Bologna e lUnit Operativa di Endocrinologia e di Malattie del Metabolismo dellOspedale SantOrsola-Malpighi di Bologna. Lipotalamo infatti una ghiandola complessa e lapproccio multidisciplinare sembrato essere quello pi adatto. I risultati ottenuti, e che qui vengono presentati, hanno confermato le aspettative di poter dare ulteriori contributi alla caratterizzazione della malattia; un altro aspetto non trascurabile, e che per verr qui omesso, sono le ricadute cliniche in termini di inquadramento e di terapia precoce di quelle alterazioni, non strettamente ipnologiche, e per associate alla narcolessia.

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La presente ricerca si inquadra nellambito della risoluzione dei problemi legati alla chirurgia ossea, per la cura e la sostituzione di parti di osso in seguito a fratture, lesioni gravi, malformazioni e patologie quali osteoporosi, tumori, etc Attualmente la progettazione di impianti per le sostituzioni/rigenerazioni ossee richiede che i materiali sviluppati siano in grado di mimare la composizione e la morfologia dei tessuti naturali, in modo da generare le specifiche interazioni chimiche esistenti nei tessuti dellorganismo con cui vengono a contatto e quindi di biointegrarsi e/o rigenerare losso mancante nel miglior modo possibile, in termini qualitativi e quantitativi. Per lo sviluppo di sostituti ossei porosi sono state sperimentate 2 tecnologie innovative: il freeze-casting ed il foaming. Gli impianti ceramici realizzati hanno presentano una dimensione dei pori ed uninterconnessione adeguata sia per labitazione cellulare che per la penetrazione dei fluidi fisiologici e la vascolarizzazione. In particolare lelevata unidirezionalit nei campioni ottenuti mediante freeze-casting si presenta molto promettente poich fornisce cammini guida che migliorano la vascolarizzazione dellimpianto e labitazione cellulare in tempi rapidi e nella parte pi interna dello scaffold. Daltra parte, la tecnologia del foaming ha permesso lottenimento di materiali apatitici ad alta porosit multidimensionale ed interconnessa con propriet meccaniche implementate rispetto a tipologie precedenti e, lavorabili dopo sinterizzazione mediante prototipazione rapida. Per questo motivo, questi materiali sono attualmente in corso di sperimentazione, con risultati preliminari adeguati promettenti per unapplicazione clinica, come sostituti ossei di condilo mandibolare, sito estremamente critico per gli sforzi meccanici presenti. stata dimostrata la possibilit di utilizzare lo scaffold ceramico biomimetico con la duplice funzione di sostituto osseo bioattivo e sistema di rilascio in situ di ioni specifici e di antibiotico, in cui la cinetica di rilascio risulta fortemente dipendente dalle caratteristiche chimico-fisico morfologiche del dispositivo (solubilit, area di superficie specifica,). Per simulare sempre di pi la composizione del tessuto osseo e per indurre specifiche propriet funzionali, stata utilizzata la gelatina come fase proteica con cui rivestire/impregnare dispositivi porosi 3D a base di apatite, con cui miscelare direttamente la fase inorganica calcio-fosfatica e quindi realizzare materiali bio-ibridi in cui le due fasi contenenti siano intimamente interagenti. Inoltre al fine di ridurre gli innumerevoli problemi legati alle infezioni ossee alcuni dei materiali sviluppati sono stati quindi caricati con antibiotico e sono state valutate le cinetiche di rilascio. In questa maniera, nel sito dellimpianto sono state associate le funzioni di trasporto e di rilascio di farmaco, alla funzione di sostituzione/rigenerazione ossee. La sperimentazione con la gelatina ha messo in luce propriet posatamente sfruttabili della stessa. Oltre a conferire allo scaffold un implementata mimesi composizionale del tessuto osseo, ha infatti consentito di aumentare le propriet meccaniche, sia come resistenza a compressione che deformazione. Unitamente a quanto sopra, la gelatina ha consentito di modulare la funzionalit di dispensatore di farmaco; mediante controllo della cinetica di rilascio, tramite processi di reticolazione pi o meno spinti.

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La tesi di Martina Visentin, dal titolo Processi di morfogenesi delle politiche sociali locali: le sfide della sussidiariet e della riflessivit , intende analizzare le pratiche di sussidiariet relative a due progetti di politica familiare nel contesto veneto. La sussidiariet intesa come modalit di lavoro entro queste progettualit, strettamente connessa alla riflessivit dei servizi che vengono attuati. La tesi suddivisa nel segente modo. Nela prima parte si esplora la dimensione teorica del principio di sussidiariet. Tale contestualizzazione utile per poter arrivare alla dimensione sociologica del concetto e comprendere la portata innovativa dell'attuazione del principio di sussidiariet. Nella seconda parte si affronta il tema della trasformazione del welfare italiano attraverso lo sguardo dei servizi alla persona. Nello specifico, si evidenzia che, nella realizzazione di tali servizi, la valorizzazione della capacit riflessiva degli attori in gioco non deve mai essere mai essere data per scontata. Pur nella difficolt e nella consapevolezza che questo implichi l'attuazione di una radicale revisione delle identit, delle funzioni degli attori in gioco (e la conseguente costruzione e riconoscimento di codici propri) e che tale sviluppo possibile solo entro un quadro di nuova capacit riflessiva. Nella terza parte viene esposto lo studio di casi: I due studi di caso presentati sono: i) il progetto Politiche Familiari del Comune di Montebelluna (Tv) che ha l'obiettivo di promuovere e valorizzare la piena cittadinanza della famiglia; ii) il progetto 'Famiglie in rete', che prevede in tutto il territorio dell' U.l.s.s. n. 8 di Asolo (Tv) la promozione e la creazione di reti di solidariet tra famiglie. Attraverso di essi si voluto comprendere come gli attori in gioco debbano cambiare la loro identit e funzione per lavorare sussidiariamente. Infine, nelle conclusioni, vengono esposti i principali risultati della ricerca. Nel tracciare l'emergere di elementi morfostatici e morfogenetici (Archer 1995) si tentata una valutazione della bont dei progetti attraverso un'analisi comparativa dei nodi critici e delle potenzialit dei due casi.

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La materia della responsabilit medico-sanitaria stata interessata nellultimo decennio da significative innovazioni, innescate da diversi fattori, quali gli eccezionali progressi scientifici e tecnologici, linfluenza dei diritti stranieri e, in particolare, quello di fonte comunitaria. Tale fenomeno trascende il rapporto diretto medico-paziente e coinvolge la struttura sanitaria e la dimensione organizzativa della stessa. Sintomatica di tali innovazioni la profonda evoluzione terminologica. Attualmente, infatti, si fa riferimento alla responsabilit medica o medico-sanitaria e non pi alla responsabilit del medico, in quanto non pu trascurarsi lindispensabile apporto del personale infermieristico, delle ostetriche, degli assistenti sanitari e dei tecnici delle diverse branche della medicina. Si assiste, pertanto, ad un fenomeno di spersonalizzazione ed aggravamento della complessit dellattivit sanitaria: al trattamento propriamente diagnostico e terapeutico, si affiancano altre attivit, di tipo informativo, alberghiero, assistenziale, cos come nuove tipologie di trattamenti, quali la chirurgia estetica e ricostruttiva, il potenziamento fisico e muscolare, la sterilizzazione, la modificazione dei caratteri sessuali esterni. Ultimamente, poi, lattenzione si spostata sul destinatario dellattivit medica e, in particolar modo, sul consenso informato ai trattamenti sanitari e, soprattutto, alle modalit in cui lo stesso viene prestato. Al contempo, sono emersi aspetti di diritto costituzionale, attinenti alla tutela della persona, dei dati personali e sensibili, al diritto alla salute, concepito come diritto dellessere umano in quanto tale, a prescindere dal requisito della cittadinanza, di diritto amministrativo, riguardanti lorganizzazione delle strutture sanitarie, di diritto penale e di deontologia professionale. Allincedere dei progressi scientifici e tecnologici raggiunti, tuttavia, corrisponde laccanito desiderio di rivalsa in caso di fallimento delle cure e dei trattamenti o di esiti nefasti degli stessi, la quale ha condotto ad una sensibile accentuazione dei giudizi di responsabilit in campo medico. Basti pensare che, nellultimo decennio, i processi civili sono addirittura triplicati per il concatenarsi di molteplici concause: laumento delle patologie curate, levoluzione qualitativa dei mezzi di cura, la sensibilizzazione delle associazioni a difesa dei diritti del malato, lallungamento della vita media delluomo, la pressione dei mass-media, la maggior consapevolezza dei propri diritti da parte del cittadino, la stessa evoluzione della responsabilit civile e delle sue funzioni. Ci ha comportato, tra laltro, un certo grado di uniformit nella disciplina applicabile agli illeciti, a prescindere dal titolo contrattuale o extracontrattuale della responsabilit.

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La tesi di Dottorato studia il flusso sanguigno tramite un codice agli elementi finiti (COMSOL Multiphysics). Nellarteria presente un catetere Doppler (in posizione concentrica o decentrata rispetto allasse di simmetria) o di stenosi di varia forma ed estensione. Le arterie sono solidi cilindrici rigidi, elastici o iperelastici. Le arterie hanno diametri di 6 mm, 5 mm, 4 mm e 2 mm. Il flusso ematico in regime laminare stazionario e transitorio, ed il sangue un fluido non-Newtoniano di Casson, modificato secondo la formulazione di Gonzales & Moraga. Le analisi numeriche sono realizzate in domini tridimensionali e bidimensionali, in questultimo caso analizzando linterazione fluido-strutturale. Nei casi tridimensionali, le arterie (simulazioni fluidodinamiche) sono infinitamente rigide: ricavato il campo di pressione si procede quindi allanalisi strutturale, per determinare le variazioni di sezione e la permanenza del disturbo sul flusso. La portata sanguigna determinata nei casi tridimensionali con catetere individuando tre valori (massimo, minimo e medio); mentre per i casi 2D e tridimensionali con arterie stenotiche la legge di pressione riproduce limpulso ematico. La mesh triangolare (2D) o tetraedrica (3D), infittita alla parete ed a valle dellostacolo, per catturare le ricircolazioni. Alla tesi sono allegate due appendici, che studiano con codici CFD la trasmissione del calore in microcanali e l evaporazione di gocce dacqua in sistemi non confinati. La fluidodinamica nei microcanali analoga allemodinamica nei capillari. Il metodo Euleriano-Lagrangiano (simulazioni dellevaporazione) schematizza la natura mista del sangue. La parte inerente ai microcanali analizza il transitorio a seguito dellapplicazione di un flusso termico variabile nel tempo, variando velocit in ingresso e dimensioni del microcanale. Lindagine sullevaporazione di gocce unanalisi parametrica in 3D, che esamina il peso del singolo parametro (temperatura esterna, diametro iniziale, umidit relativa, velocit iniziale, coefficiente di diffusione) per individuare quello che influenza maggiormente il fenomeno.

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Obiettivi. Lecografia con mezzo di contrasto (CEUS) pu fornire informazioni sulla microvascolarizzazione della parete intestinale nella malattia di Crohn. Linfiammazione della parete intestinale non sembra essere correlata alla quantit di parete vascolarizzata (studi di pattern di vascolarizzazione, SVP) ma allintensit del flusso di parete in un determinato periodo di tempo (studi di intensit-tempo, SIT). Scopo dello studio valutare se gli studi SVP e/o SIT mediante CEUS siano in grado di mostrare il reale grado dinfiammazione della parete vascolare e se possano predire lattivit di malattia a 3 mesi. Materiali e metodi: 30 pazienti con malattia di Crohn venivano sottoposti a SVP e SIT mediante CEUS e venivano rivisti dopo 3 mesi. LeCografia era eseguita con uno strumento dedicato con un software particolare per il calcolo delle curve intensit-tempo e con lausilio di un mezzo di contrasto (Sonovue). Lanalisi quantitativa consisteva nella misura dellarea sotto la curva (AUC) (con cut-off tra malattia attiva e inattiva di 15) e di un intensit media (IM) con un cut-off di 10. Tutti gli esami venivano registrati e analizzati in modo digitale. Risultati: A T0: CDAI era inferiore a 150 in 22 pazienti e superiore a 150 in 8 pazienti; a T3: CDAI era inferiore a 150 in 19 pazienti e superiore a 150 in 11 pazienti. A T0 sia la CEUS SPV che la SIT evidenziavano bassa specificit, accuratezza diagnostica e valore predittivo negativo; a T3 la CEUS SVP mostrava bassa sensibilit e accuratezza diagnostica rispetto alla SIT che era in grado, in tutti i casi tranne uno, di predire lattivit clinica di malattia a tre mesi. Conclusioni: in questo studio, la CEUS-SIT ha mostrato buona accuratezza diagnostica nel predire lattivit clinica di malattia nel follow-up a breve termine di pazienti con malattia di Crohn.

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Lo studio svolto in merito alle tecniche di produzione di componenti strutturali in materiale composito ha permesso il raggiungimento di una precisa consapevolezza dello stato dellarte del settore, in particolare in riferimento ai processi attualmente utilizzati per lindustrializzazione in media-grande serie. Con lobiettivo di sintetizzare i principali vantaggi delle tecnologie suddette e permettere la realizzazione di forme pi complesse, si proceduto allanalisi di fattibilit, attraverso uno studio funzionale e una prima progettazione di una tecnologia di produzione per nastratura automatizzata di componenti strutturali in materiale composito. Si voluto quindi dimostrare la flessibilit e la consistenza del processo disegnando un telaio nastrato in carbonio, intercambiabile al telaio FSAE 2009 in tubolare dacciaio (stessi punti di attacco motore, punti di attacco telaietto posteriore, attacchi sospensioni anteriori) e che garantisca un sostanziale vantaggio in termini di peso, a pari rigidezza torsionale. La caratterizzazione di tale telaio stata eseguita mediante l'utilizzo del calcolo strutturale, validato da prove sperimentali.

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La crisi del teatro come servizio pubblico degli Stabili, Piccolo Teatro in testa, si manifesta allo stadio di insoddisfazione interna gi alla fine degli anni Cinquanta. Se dal punto di vista della pratica scenica, la prima faglia di rottura pressoch unanimemente ricondotta alla comparsa delle primissime messe in scena discusse, irritanti e provocatorie- di Carmelo Bene e Quartucci (1959-60) pi difficile individuare il corrispettivo di un critico-intellettuale apportatore di una altrettanto deflagrante rottura. I nomi di Arbasino e di Flaiano sono, in questo caso, i primi che vengono alla mente, ma, seppure portatori di una critica sensibile al teatro ufficiale, cos come viene ribattezzato dopo il Convegno di Ivrea (1967) il modello attuato dagli Stabili, essi non possono, a ben vedere, essere considerati i veri promotori di una modalit differente di fare critica che, a partire da quel Convegno, si accompagner stabilmente alla ricerca scenica del Nuovo Teatro. Ma in cosa consiste, allora, questa nuova operativit critica? Si tratta principalmente di una modalit capace di operare alle soglie della scrittura, abbracciando una progressiva, ma costante fuoriuscita dalla redazione di cronache teatrali, per ripensare radicalmente la propria attivit in nuovi spazi operativi quali le riviste e leditoria di settore, un rapporto sempre pi stretto con i mass-media quali radio e televisione e la pratica organizzativa di momenti spettacolari e teorici al contempo -festival, convegni, rassegne e premi- per una forma di partecipazione poi identificata come sporcarsi le mani. La seconda parte della tesi una raccolta documentaria sulloggi. A partire dal Manifesto dei Critici Impuri redatto nel 2003 a Prato da un gruppo di critici dell'ultima generazione, la tesi utilizza quella dichiarazione come punto di partenza per creare un piccolo archivio sulloggi raccogliendo le elaborazioni di alcune delle esperienze pi significative di questi dieci anni. Ricca appendice di materiali.

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Questo studio, che stato realizzato in collaborazione con Hera, un'analisi della gestione dei rifiuti a Bologna. La ricerca stata effettuata su diversi livelli: un livello strategico il cui scopo quello di identificare nuovi metodi per la raccolta dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del territorio della citt, un livello analitico che riguarda il miglioramento delle applicazioni informatiche di supporto, e livello ambientale che riguarda il calcolo delle emissioni in atmosfera di veicoli adibiti alla raccolta e al trasporto dei rifiuti. innanzitutto stato necessario studiare Bologna e lo stato attuale dei servizi di raccolta dei rifiuti. incrociando questi componenti che in questi ultimi tre anni sono state effettuate modifiche nel settore della gestione dei rifiuti. I capitoli seguenti sono inerenti le applicazioni informatiche a sostegno di tali attivit: Siget e Optit. Siget il programma di gestione del servizio, che attualmente viene utilizzato per tutte le attivit connesse alla raccolta di rifiuti. un programma costituito da moduli diversi, ma di sola la gestione dati. la sperimentazione con Optit ha aggiunto alla gestione dei dati la possibilit di avere tali dati in cartografia e di associare un algoritmo di routing. I dati archiviati in Siget hanno rappresentato il punto di partenza, l'input, e il raggiungimento di tutti punti raccolta l'obiettivo finale. L'ultimo capitolo relativo allo studio dell'impatto ambientale di questi percorsi di raccolta dei rifiuti. Tale analisi, basata sulla valutazione empirica e sull'implementazione in Excel delle formule del Corinair mostra la fotografia del servizio nel 2010. Su questo aspetto Optit ha fornito il suo valore aggiunto, implementando nell'algoritmo anche le formule per il calcolo delle emissioni.

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La presente ricerca, Larchitettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo, tratta i temi inerenti ledificazione di spazi per il culto della religione cristiana che larchitetto spagnolo progetta e realizza a Madrid dal 1945 al 1970. La tesi volta ad indagare quali siano i principi alla base della composizione architettonica che si possano considerare immutati, nel lungo arco temporale in cui lautore si trova ad operare. Tale indagine, partendo da una prima analisi riguardante gli anni della formazione e gli scritti da lui prodotti, verte in particolare sullo studio dei progetti pi recenti e ancora poco trattati dalla critica. Lobbiettivo della presente tesi dunque quello di apportare un contributo originale sullaspetto compositivo della sua architettura. Ma analizzare la composizione significa, in Moya, analizzare la costruzione che, a dispetto del susseguirsi dei linguaggi, rimarr laspetto principale delle sue opere. Lo studio dei manufatti mediante categorie estrapolate dai suoi stessi scritti la matematica, il numero, la geometria e i tracciati regolatori - permette di evidenziare punti di contatto e di continuit tra le prime chiese, fortemente caratterizzate da un impianto barocco, e gli ultimi progetti che sembrano cercare invece un confronto con forme decisamente moderne. Queste riflessioni, parallelamente contestualizzate nellambito della sua consistente produzione saggistica, andranno a confluire nellidea finale per cui la costruzione diventi per Luis Moya Blanco il principio compositivo da cui non si pu prescindere, la regola che sostanzia nella materia il numero e la geometria. Se la costruzione dunque la pietrificazione di leggi geometrico-matematiche che sottendono schemi planimetrici; il ricorso allo spazio di origine centrale non risponde allintenzione di migliorare la liturgia, ma a questioni di tipo filosofico-idealista, che fanno corrispondere alla somma naturalezza della perfezione divina, la somma perfezione della forma circolare o di uno dei suoi derivati come lellisse.

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Il presente lavoro si propone principalmente di fornire unanalisi delle declinazioni assunte dal principio di continuit nel diritto amministrativo, tentando di metterne in luce al contempo le basi fondanti che caratterizzano ogni principio generale e le sfumature pi attuali emerse dallelaborazione della dottrina e della giurisprudenza pi recenti. Partendo dal fondamentale presupposto secondo cui la maggior parte degli interpreti si interessata al principio di continuit in campo amministrativo con prevalente riferimento allambito organizzativo-strutturale, si tentato di estendere lanalisi sino a riconoscervi una manifestazione di principi chiave della funzione amministrativa complessivamente intesa quali efficienza, buon andamento, realizzazione di buoni risultati. La rilevanza centrale della continuit discende dalla sua infinita declinabilit, ma in questo lavoro si insiste particolarmente sul fatto che di essa possono darsi due fondamentali interpretazioni, tra loro fortemente connesse, che si influenzano reciprocamente: a quella che la intende come segno di stabilit perenne, capace di assicurare certezza sul modus operandi delle pubbliche amministrazioni e tutela degli affidamenti da esse ingenerati, si affianca una seconda visione che ne privilegia invece laspetto dinamico, interpretandola come il criterio che impone alla P.A. di assecondare la realt che muta, evolvendo contestualmente ad essa, al fine di assicurare la permanenza del risultato utile per la collettivit, in ossequio alla sua missione di cura. In questa prospettiva, il presente lavoro si propone di analizzare, nella sua prima parte, i risultati gi raggiunti dallelaborazione esegetica in materia di continuit amministrativa, con particolare riferimento alle sue manifestazioni nel campo dellorganizzazione e dellattivit amministrative, nonch ad alcune sue espressioni concrete nel settore degli appalti e dei servizi pubblici. La seconda parte invece dedicata a fornire alcuni spunti ed ipotesi per nuove interpretazioni del principio in chiave sistematica, in relazione a concetti generali quali il tempo, lo spazio e il complessivo disegno progettuale della funzione amministrativa.

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Oggetto della ricerca la rilevanza nellambito del diritto penale del principio di precauzione. Questultimo deve la sua diffusione e popolarit al fatto di presentarsi come criterio guida al problema del rischio e dellincertezza. Lesigenza di adottare scelte normative in condizioni di incertezza scientifica infatti oggi ineludibile. Si cercher in primo luogo di circoscrivere loggetto dellindagine analizzando il rilievo che il principio di precauzione ha a livello legislativo e giurisprudenziale. Quindi si analizzeranno le problematiche che il ricorso allo stesso suscita con riferimento alla struttura classica del reato e legate al contesto di incertezza nel quale viene invocato. Tali problematiche si riferiscono alla possibilit o meno di dare rilevanza al modello del reato di pericolo, alla ricostruzione del nesso causale e allinfluenza che il principio di precauzione pu determinare nellaccertamento dellelemento soggettivo delle colpa. Si concluder lanalisi analizzando le diverse posizioni assunte dalla dottrina italiana circa lopportunit o meno dellintervento penale in contesti di incertezza scientifica, individuando, in caso di risposta affermativa, le modalit di intervento.

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Lelaborato ha lo scopo di presentare le nuove opportunit di business offerte dal Web. Il rivoluzionario cambiamento che la pervasivit della Rete e tutte le attivit correlate stanno portando, ha posto le aziende davanti ad un diverso modo di relazionarsi con i propri consumatori, che sono sempre pi informati, consapevoli ed esigenti, e con la concorrenza. La sfida da accettare per rimanere competitivi sul mercato significativa e il mutamento in rapido sviluppo: gli aspetti che contraddistinguono questo nuovo paradigma digitale sono, infatti, velocit, mutevolezza, ma al tempo stesso misurabilit, ponderabilit, previsione. Grazie agli strumenti tecnologici a disposizione e alle dinamiche proprie dei diversi spazi web (siti, social network, blog, forum) possibile tracciare pi facilmente, rispetto al passato, limpatto di iniziative, lanci di prodotto, promozioni e pubblicit, misurandone il ritorno sullinvestimento, oltre che la percezione dellutente finale. Un approccio datacentrico al marketing, attraverso analisi di monitoraggio della rete, permette quindi al brand investimenti pi mirati e ponderati sulla base di stime e previsioni. Tra le pi significative strategie di marketing digitale sono citate: social advertising, keyword advertising, digital PR, social media, email marketing e molte altre. Sono riportate anche due case history: una come ottimo esempio di co-creation in cui il brand ha coinvolto direttamente il pubblico nel processo di produzione del prodotto, affidando ai fan della Pagina Facebook ufficiale la scelta dei gusti degli yogurt da mettere in vendita. La seconda, caso internazionale di lead generation, ha permesso al brand di misurare la conversione dei visitatori del sito (previa compilazione di popin) in reali acquirenti, collegando i dati di traffico del sito a quelli delle vendite. Esempio di come online e offline comunichino strettamente.

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In Sicilia lo strumento principale che ha caratterizzato le modalit dintervento dei poteri pubblici in economia stato quello della partecipazione diretta o indiretta, quello cio della Regione che si propone come ente fautore del sostegno allo sviluppo dellindustria e successivamente come soggetto imprenditore. Le formule organizzative attraverso le quali si concretizzato lintervento regionale in economia furono la societ per azioni a partecipazione regionale, lazienda autonoma regionale e lente pubblico regionale1. La storia dello sviluppo economico siciliano nel secondo dopoguerra conferma come il ricorso allo strumento dellente pubblico economico sia stato molto frequente nella realt locale come, peraltro, anche in altre Regioni dItalia. Tracce, queste, di una vicenda storica che intuiamo subito avere complesse implicazioni tali da generare la necessit di interrogarsi sul modo nel quale le istituzioni politiche hanno influito sulle dinamiche economiche siciliane nel secondo dopoguerra; per quanto noti e approfonditi siano stati infatti gli elementi caratterizzanti e i percorsi peculiari dello sviluppo economico siciliano, rimangono scarsamente approfonditi il tenore dei rapporti e i nessi politici, istituzionali ed economici tra centro e periferia, in altre parole rimane ancora parzialmente inesplorata quella parte dellindagine inerente levoluzione dei processi di industrializzazione della Sicilia nel secondo dopoguerra attuata parallelamente dalle autorit regionali e dallo Stato attraverso i loro enti e strumenti. lecito chiedersi quali siano stati i tempi, le modalit, gli ostacoli e gli eventuali risultati delle azioni di pianificazione intraprese dai poteri pubblici centrali e regionali nella prospettiva dello sviluppo economico del territorio; il coordinamento delle azioni di promozione del progresso industriale si presentava in tal senso, sin dallinizio, come una delle sfide fondamentali per un adeguato e consistente rilancio economico delle aree pi arretrate del Mezzogiorno italiano; ecco che lo studio dei provvedimenti legislativi emanati rappresenta un approfondimento indispensabile e obiettivo primario di questo lavoro.

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Dopo aver analizzato il conflitto, le sue funzioni e le modalit di gestione, l'autore si sofferma dapprima sulle varie tipologie di mediazione per poi focalizzare l'attenzione sulla mediazione civile e commerciale evidenziando i dati disponibili dall'entrata in vigore del tentativo obbligatorio come condizione di procedibilit della domanda giudiziale per le materie civili, alla fine del 2013.