225 resultados para volte dissesti vulnerabilità miglioramento strutturale


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Growing need for infrastructure has led to expanding research on advances in road pavement materials. Finding solutions that are sustainable, environmentally friendly and cost-efficient is a priority. Focusing such efforts on low-traffic and rural roads can contribute with a significant progress in the vital circulatory system of transport for rural and agricultural areas. An important alternative material for pavement construction is recycled aggregates from solid wastes, including waste from civil engineering activities, mainly construction and demolition. A literature review on studies is made; it is performed a planned set of laboratory testing procedures aimed to fully characterize and assess the potential in-situ mechanical performance and chemical impact. Furthermore, monitoring the full-scale response of the selected materials in a real field construction site, including the production, laying and compaction operations. Moreover, a novel single-phase solution for the construction of semi-flexible paving layers to be used as alternative material to common concrete and bituminous layers is experimented and introduced, aiming the production and laying of a single-phase laid material instead of a traditional two phases grouted macadam. Finally, on a parallel research work for farming pavements, the possible use of common geotechnical anti-erosive products for the improvement of soil bearing capacity of paddock areas in cattle husbandries of bio-farms is evaluated. this thesis has clearly demonstrated the feasibility of using the sustainable recycled aggregates for low-traffic rural roads and the pavements of farming and agriculture areas. The pavement layers constructed with recycled aggregates provided satisfying performance under heavy traffic conditions in experimental pavements. This, together with the fact that these aggregates can be available in most areas and in large quantities, provides great impetus towards shifting from traditional materials to more sustainable alternatives. The chemical and environmental stability of these materials proves their soundness to be utilized in farming environments.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La presente tesi di dottorato si propone di ricostruire criticamente la riflessione postcoloniale sullo spazio, riconoscendo nella critica postcoloniale l’introduzione di una fondamentale interrogazione degli spazi che sviluppa cartografie concettuali originali. Il lavoro si concentra sulla duplice operazione svolta dagli studi postcoloniali rispetto al tema degli spazi, riguardando, da una parte, le istanze critiche volte a condannare e contraddire le diverse spazialità del dominio coloniale; dall’altra, elaborando in risposta delle alternative concettuali forti, tali da offrire nuove immagini e strumenti per ripensare in modo abilitante gli spazi politici per il presente globale. Rispecchiando questo duplice indirizzo, la tesi si divide in due parti, precedute da un capitolo introduttivo, volto a presentare una strategia di fondo del pensiero postcoloniale sugli spazi, quella di un "entanglement" atto a ingarbugliare produttivamente fra loro le spazialità sottoposte a divisione e segregazione da parte del dominio coloniale (capitolo 1). A seguire, una pars destruens indaga la contestazione postcoloniale di specifiche spazialità coloniali, (capitolo 2); e discute la critica postcoloniale mossa alla geografia e alla cartografia moderne, in quanto strumenti di potere/sapere coloniale, atti alla costruzione di uno spazio globale strutturalmente asimmetrico, a cui consegue però, da parte postcoloniale, l’elaborazione di contro-cartografie critiche (capitolo 3). Segue una pars construens, dedicata a due concetti-chiave della riflessione postcoloniale sullo spazio, ovvero il pianeta, indagato come “sovrascrittura del globo”, la riflessione sul quale inoltre si fa occasione, da parte del pensiero postcoloniale, per intercettare istanze ecologiche urgenti e, insieme, riflettere sul problema del cosmopolitismo (capitolo 4); e il confine, la cui ricca e complessa ri-significazione in una prospettiva postcoloniale viene qui ricostruita nelle sue molte dimensioni (capitolo 5). Seguono delle conclusioni a fare un riassunto e un bilancio degli argomenti così ripercorsi, mettendo in luce in particolare i temi della dislocazione, della diaspora e della traduzione.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The high quality of protected designation of origin (PDO) dry-cured pork products depends largely on the chemical and physical parameters of the fresh meat and their variation during the production process of the final product. The discovery of the mechanisms that regulate the variability of these parameters was aided by the reference genome of swine adjuvant to genetic analysis methods. This thesis can contribute to the discovery of genetic mechanisms that regulate the variability of some quality parameters of fresh meat for PDO dry-cured pork production. The first study is of gene expression and showed that between low and high glycolytic potential (GP) samples of Semimembranosus muscle of Italian Large White (ILW) pigs in early postmortem, the differentially expressed genes were all but one over expressed in low GP. These were involved in ATP biosynthesis processes, calcium homeostasis, and lipid metabolism including the potential master regulator gene Peroxisome Proliferator-Activated Receptor Alpha (PPARA). The second is a study in commercial hybrid pigs to evaluate correlations between carcass and fresh ham traits, including carcass and fresh ham lean meat percentages, the former, a potential predictor of the latter. In addition, a genome-wide association study allowed the identification of chromosome-wide associations with phenotypic traits for 19 SNPs, and genome-wide associations for 14 SNPs for ferrochelatase activity. The latter could be a determinant for color variation in nitrite-free dry-cured ham. The third study showed gene expression differences in the Longissimus thoracis muscle of ILW pigs by feeding diets with extruded linseed (source of polyunsaturated fatty acids) and vitamin E and selenium (diet three) or natural (diet four) antioxidants. The diet three promoted a more rapid and massive immune system response possibly determined by improvement in muscle tissue function, while the diet four promoted oxidative stability and increased the anti-inflammatory potential of muscle tissue.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L'obesità infantile può essere considerata una delle maggiori sfide sanitarie del XXI secolo. In Italia, la fascia d'età più colpita è quella tra i 6 e gli 11 anni. L'infanzia e l'adolescenza non solo influenzano lo sviluppo fisico, cognitivo e sociale dell'adulto, ma anche l'aspettativa di vita. Inoltre, l'interruzione dell'insegnamento in classe e le misure di contenimento di Covid-19 hanno aumentato il comfort food, la sedentarietà e la vulnerabilità socio-economica delle famiglie. Lo scopo del lavoro di ricerca è stato quello di studiare i fattori sociali che hanno influenzato le abitudini alimentari e gli stili di vita delle famiglie con bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, all'interno dell'ambiente di socializzazione primario (famiglia) e secondario (scuola e altre istituzioni) anche durante la pandemia di COVID-19. La ricerca è stata condotta in Emilia-Romagna nella città di Rimini e poi estesa al contesto europeo contemporaneo. Per indagare questo punto, è stata utilizzata una metodologia in parte qualitativa e in parte quantitativa. L'approccio mosaico composto da 15 interviste semi-strutturate; 8 focus group e 5 etnografie ha permesso di costruire un questionario, online e cartaceo, somministrato a 361 genitori. I principali risultati rivelano che (1) i bambini sono ingrassati durante il periodo di Covid; (2) esiste una correlazione tra il peso della madre e il peso del bambino; (3) le madri sottovalutano l'obesità dei figli.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In Italia, l’archeologia pubblica ha subìto negli ultimi anni un accelerazione, grazie ad una maggiore consapevolezza da parte degli archeologi sulla necessità di un dialogo con il pubblico. Sempre più progetti di ricerca archeologica investono risorse nell’organizzazione di iniziative volte a coinvolgere la comunità, sia onsite che online. Ma per valutare effettivamente l’impatto di queste iniziative c’è bisogno di delineare una metodologia condivisa, assente attualmente in Italia: manca una progettualità, una pianificazione, una riflessione critica sull’argomento. Il mio lavoro, inserito all’interno del progetto di “Archeologia dei paesaggi di Ravenna” dell’Università di Bologna, ha l’obiettivo di individuare le strategie comunicative migliori per coinvolgere il pubblico verso tematiche storico-archeologiche, ricorrendo in particolare all’utilizzo dei social media, e di individuare una metodologia efficace per la realizzazione e valutazione delle iniziative di archeologia pubblica nell’ambito della ricerca universitaria. Essendoci la necessità di una pianificazione, ho deciso di considerare il mio progetto come se fosse un’azienda con un prodotto o servizio da portare sul mercato. In tal caso, l’azienda deve ricorrere alla stesura di un piano marketing, un documento che formalizza le analisi e le conseguenti decisioni di marketing per un determinato prodotto/mercato, in un determinato arco temporale/spaziale al fine di conseguire gli obiettivi prefissati.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Background Il trapianto polmonare rappresenta l'unica soluzione percorribile per l'insufficienza respiratoria end-stage. La principale limitante ad un suo impiego è rappresentata dalla scarsità di polmoni idonei. In questo contesto si colloca il progetto di ricondizionamento ex-vivo. L'implementazione risulta possibile attraverso il ricondizionamento di organi cosiddetti “marginali” o giudicati inizialmente non idonei al trapianto e da donatori a cuore fermo (Donor after Cardiac Death – DCD). Scopo Lo scopo principale del progetto è quello di analizzare i risultati a breve e medio termine del trapianto polmonare effettuato impiegando polmoni sottoposti a procedura di ricondizionamento ex-vivo in due centri trapianti di polmone a basso volume. Materiali e Metodi I dati sono stati raccolti retrospettivamente (da Giugno 2013 per quanto riguarda l’ISMETT e dal 2014 quelli dell’ Ospedale S. Orsola-Malpighi) e in maniera prospettica dal 2019. Risultati Sommando i dati relativi ad entrambi i centri, dal 2013 sono stati eseguiti un totale di 26 procedure di riperfusione. Sei volte i polmoni sono stati giudicati idonei al trapianto al termine con 5 trapianti doppi e un trapianto singolo sinistro. I risultati in termine di sopravvivenza a medio termine sono risultati sovrapponibili a quelli disponibili in letteratura, tuttavia è stato registrato un alto tasso di PGD (Primary Graft Disfunction) di grado 3, da imputare alla patologia di base del ricevente (ipertensione polmonare), che per protocollo di istituto rimane con supporto cardio-respiratorio (ECMO) dopo il trapianto. Conclusioni L’EVLP si conferma in centri di piccolo e medio volume un metodo sicuro ed efficace per implementare in numero di polmoni idonei al trapianto.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il soft power di uno Stato è l’immagine che questo dà di sé agli altri, ed è naturalmente riempito di suoi ideali e valori, della sua lingua e delle sue conoscenze. La cultura, nella sua più ampia declinazione, in tal senso si rivela uno strumento diplomatico rilevante nella politica estera dello Stato. Questa può affermarne la presenza, preservarne l’identità, sviluppare forme di solidarietà, favorire obiettivi politici attraverso l’influenza del pubblico internazionale. La diplomazia culturale italiana negli anni di guerra fredda si è rappresentata come “strada operativa” particolare nel più ampio ventaglio di scelte di politica estera del nostro paese, a volte precorrendo le mire e gli obiettivi della diplomazia cosiddetta “tradizionale”. La cultura ha offerto all’Italia una prospettiva aggiuntiva nei termini del dialogo internazionale, ponendosi come canale privilegiato di relazioni difficilmente concertabili altrimenti nel corso della seconda metà del Novecento, segnata dal conflitto bipolare. Nella sua tensione verso la pace e la stabilità, con il suo costante richiamo ai diritti ed ai valori della democrazia, la diplomazia culturale italiana ha potuto inoltre vantare un contributo non secondario nella transizione dalle dinamiche internazionali segnate dalla guerra fredda alla determinazione delle relazioni internazionali propriamente post-bipolari.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il carcinoma a cellule squamose è un tumore della pelle la cui incidenza è in costante crescita. Per questo motivo si sta ritagliando uno spazio sempre più importante all’interno di quella che è la dermatologia oncologica. Sebbene la nostra accuratezza diagnostica sia in progressivo miglioramento rimangono due nodi fondamentali da sciogliere: la differenziazione delle forme precoci dalla controparte precancerosa (cheratosi attinica), ed il riconoscimento di lesioni particolarmente aggressive con possibile prognosi infausta per stabilire un trattamento adeguato. La maggior attenzione rivolta a queste neoplasie ha portato negli ultimi anni ad innumerevoli pubblicazioni ed alla produzione di molteplici linee guida con indicazioni talvolta non conclusive, che spesso creano confusione nella pratica clinica quotidiana. In questo studio vengono prese in esame queste due problematiche analizzando la casistica a nostra disposizione. Vengono quindi valutati i criteri diagnostici dermoscopici ed il follow-up clinico e strumentale del carcinoma a cellule squamose con un intento di semplificare per rendere più agevole la pratica clinica. Inoltre, viene valutata l’utilità di alcuni marker molecolari come le proteine p16 e Ki67, che risultano facilmente reperibili, e la cui ricerca risulta poco costosa per valutarne l’utilità di uno studio più ampio in occasione di migliorare la definizione prognostica di queste lesioni.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The domestication and selection processes in pigs and rabbits have resulted in the constitution of multiple breeds with broad phenotypic diversity. Population genomics analysis and Genome-wide association study analysis can be utilized to gain insights into the ancestral origins, genetic diversity, and the presence of lethal mutations across these diverse breeds. In this thesis, we analysed the dataset obtained from three Italian Pig breeds to detect deleterious alleles. We screened the dataset for genetic markers showing homozygous deficiency using two approaches single marker and haplotype-based approach. Moreover, Genome-wide association study analyses were performed to detect genetic markers associated with pigs' reproductive traits. In rabbits, we investigated the application of SNP bead chip for detection signatures of selection in rabbits using different methods. This analysis was implemented for the first time in different fancy and meet rabbit breeds. Multiple approaches were utilized for the detection of the selection of signatures including Fst analysis, ROH analysis, PCAdapt analysis, and haplotype-based analysis. The analysis in pigs was able to identify five putative deleterious SNPs and nine putative deleterious haplotypes in the analysed Italian Pig breeds. The genomic regions of the detected putative deleterious genomic markers harboring loss of function variants such as the Frameshift variant, start lost, and splice donor variant. Those variants are close to important candidate genes such as IGF2BP1, ADGRL4, and HGF. In rabbits, multiple genomic regions were detected to be under selection of signature. These genomic regions harbor candidate genes associated with coat color phenotype (MC1R, TYR, and ASIP), hair structure (LIPH), and body size (HMGA2 and COL2A1). The described results in rabbits and pigs could be used to improve breeding programs by excluding the deleterious genetic markers carriers and incorporating candidate genes for coat color, body size, and meat production in rabbit breeding programs to enhance desired traits

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L'endoarteriectomia polmonare (PEA) rappresenta la terapia più efficace per il cuore polmonare cronico tromboembolico (CTEPH). Tuttavia, una quota sostanziale di pazienti sono non operabili ma hanno altre possibili strategie di trattamento: terapia medica e angioplastica polmonare(BPA). In questo studio abbiamo confrontato l'efficacia delle diverse strategie di trattamento del CTEPH nel mondo reale. Metodi: Sono stati inclusi tutti i pazienti con CTEPH riferiti al nostro centro. Abbiamo valutato l'efficacia della terapia medica a breve termine sui dati clinici, funzionali, capacità di esercizio e profilo emodinamico (indipendentemente dalle strategie di trattamento successive), l'efficacia di PEA e BPA (indipendentemente dalle strategie di trattamento precedenti/successive); Abbiamo inoltre riportato l'efficacia a lungo termine dei diversi trattamenti. Risultati: Sono stati inclusi in totale 467 pazienti (il 39% trattato solo con terapia medica, il 43% sottoposto a PEA, il 13% sottoposto a BPA e il 5% non ha ricevuto alcuna terapia). I pazienti trattati solo con terapia medica sono stati il gruppo più vecchio in termini di età, e confrontati rispetto ai pazienti sottoposti a PEA, mostravano minore capacità di esercizio, un profilo di rischio più elevato e minor miglioramento del profilo emodinamico, funzionale e della sopravvivenza. I pazienti sottoposti a BPA hanno avuto un miglioramento emodinamico inferiore rispetto ai pazienti sottoposti PEA, ma un miglioramento funzionale, dell'esercizio fisico e del profilo di rischio, e di sopravvivenza sovrapponibile ai pazienti sottoposti a PEA; la sopravvivenza è risultata migliore rispetto ai pazienti tsottoposti a sola terapia medica. Il gruppo di controllo storico di pazienti non trattati con alcuna terapia ha avuto la peggiore sopravvivenza. Conclusioni: Abbiamo confermato la superiorità della PEA rispetto a qualsiasi trattamento nei pazienti affetti da CTEPH, nei pazienti non operabili o con PH persistente/ricorrente dopo PEA, la BPA determina una prognosi migliore rispetto alla sola terapia medica.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In a context of technological innovation, the aim of this thesis is to develop a technology that has gained interest in both scientific and industrial realms. This technology serves as a viable alternative to outdated and energy-consuming industrial systems. Electro-adhesive devices (EADs) leverage electrostatic forces for grasping objects or adhering to surfaces. The advantage of employing electrostatics lies in its adaptability to various materials without compromising the structure or chemistry of the object or surface. These benefits have led the industry to explore this technology as a replacement for costly vacuum systems and suction cups currently used for handling most products. Furthermore, the broad applicability of this technology extends to extreme environments, such as space with ultra-high vacuum conditions. Unfortunately, research in this area has yet to yield practical results for industrially effective gripper prototyping. This is primarily due to the inherent complexity of electro-adhesive technology, which operates on basic capacitive principles that does not find satisfying physical descriptions. This thesis aims to address these challenges through a series of studies, starting with the manufacturing process and testing of an EAD that has become the standard in our laboratory. It then delves into material and electrode geometry studies to enhance system performance, ultimately presenting potential industrial applications of the technology. All the presented results are encouraging, as they have yielded shear force values three times higher than those previously reported in the literature. The various applications have demonstrated the significant effectiveness of EADs as brakes or, more broadly, in exerting shear forces. This opens up the possibility of utilizing cutting-edge technologies to push the boundaries of technology to the fullest.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Honey bees are considered keystone species in ecosystem, the effect of harmful pesticides for the honey bees, the action of extreme climatic waves and their consequence on honey bees health can cause the loss of many colonies which could contribute to the reduction of the effective population size and incentive the use of non-autochthonous queens to replace dead colonies. Over the last decades, the use of non-ligustica bee subspecies in Italy has increased and together with the mentioned phenomena exposed native honey bees to hybridization, laeding to a dramatic loss of genetic erosion and admixture. Healthy genetic diversity within honey bee populations is critical to provide tolerance and resistance to current and future threatening. Nowadays it is urgent to design strategies for the conservation of local subspecies and their valorisation on a productive scale. In this Thesis we applied genomics tool for the analysis of the genetic diversity and the genomic integrity of honey bee populations in Italy are described. In this work mtDNA based methods are presented using honey bee DNA or honey eDNA as source of information of the genetic diversity of A. mellifera at different level. Taken together, the results derived from these studies should enlarge the knowledge of the genetic diversity and integrity of the honey bee populations in Italy, filling the gap of information necessary to design efficient conservation programmes. Furthermore, the methods presented in these works will provide a tool for the honey authentication to sustain and valorise beekeeping products and sector against frauds.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Anche se l'isteroscopia con la biopsia endometriale è il gold standard nella diagnosi della patologia intracavitaria uterina, l'esperienza dell’isteroscopista è fondamentale per una diagnosi corretta. Il Deep Learning (DL) come metodica di intelligenza artificiale potrebbe essere un aiuto per superare questo limite. Sono disponibili pochi studi con risultati preliminari e mancano ricerche che valutano le prestazioni dei modelli di DL nell'identificazione delle lesioni intrauterine e il possibile aiuto derivato dai fattori clinici. Obiettivo: Sviluppare un modello di DL per identificare e classificare le patologie endocavitarie uterine dalle immagini isteroscopiche. Metodi: È stato eseguito uno studio di coorte retrospettivo osservazionale monocentrico su una serie consecutiva di casi isteroscopici di pazienti con patologia intracavitaria uterina confermata all’esame istologico eseguiti al Policlinico S. Orsola. Le immagini isteroscopiche sono state usate per costruire un modello di DL per la classificazione e l'identificazione delle lesioni intracavitarie con e senza l'aiuto di fattori clinici (età, menopausa, AUB, terapia ormonale e tamoxifene). Come risultati dello studio abbiamo calcolato le metriche diagnostiche del modello di DL nella classificazione e identificazione delle lesioni uterine intracavitarie con e senza l'aiuto dei fattori clinici. Risultati: Abbiamo esaminato 1.500 immagini provenienti da 266 casi: 186 pazienti avevano lesioni focali benigne, 25 lesioni diffuse benigne e 55 lesioni preneoplastiche/neoplastiche. Sia per quanto riguarda la classificazione che l’identificazione, le migliori prestazioni sono state raggiunte con l'aiuto dei fattori clinici, complessivamente con precision dell'80,11%, recall dell'80,11%, specificità del 90,06%, F1 score dell’80,11% e accuratezza dell’86,74% per la classificazione. Per l’identificazione abbiamo ottenuto un rilevamento complessivo dell’85,82%, precision 93,12%, recall del 91,63% ed F1 score del 92,37%. Conclusioni: Il modello DL ha ottenuto una bassa performance nell’identificazione e classificazione delle lesioni intracavitarie uterine dalle immagini isteroscopiche. Anche se la migliore performance diagnostica è stata ottenuta con l’aiuto di fattori clinici specifici, questo miglioramento è stato scarso.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il presente studio delinea alcuni degli effetti del cambiamento climatico sul diritto internazionale. Si concentra su due principali fenomeni, la scomparsa dello Stato e le migrazioni ambientali. Questa ricerca si pone l’obiettivo di dimostrare che, nonostante il cambiamento climatico abbia un forte impatto sulla vita di estese popolazioni e di molti Stati, il diritto internazionale attualmente non abbia ancora trovato gli strumenti adeguati per disciplinare le conseguenze di questi fenomeni. Per farlo ci si è basati sullo studio delle fonti del diritto internazionale, soprattutto di soft law, sugli studi della dottrina e su alcuni casi giurisprudenziali. L'elaborato è diviso in tre capitoli, un'introduzione e una conclusione. Il primo capitolo è dedicato al fenomeno dell'innalzamento del livello del mare e alle sue conseguenze sulla statualità, diritti umani e diritto del mare. Il secondo al fenomeno delle migrazioni ambientali e all’individuazione di una tutela per questa categoria. Il terzo si concentra sui tentativi volti alla previsione di una responsabilità degli Stati per mancata mitigazione degli effetti del cambiamento climatico andando ad analizzare due casi emblematici e le richieste pendenti di chiarimenti alle Corti in questo senso. Si indaga infine sulla possibilità e opportunità di investire un organo con potere coercitivo come il Consiglio di Sicurezza della responsabilità di far fronte all’inazione degli Stati rispetto alle minacce del cambiamento climatico, allo scopo di imporre il rispetto di determinati standard. Nonostante l’interesse della comunità internazionale rispetto a queste tematiche sia dimostrato dall’adozione di svariati strumenti di soft law volte all’inquadramento di questi fenomeni e alla tutela di Stati e individui, dal lavoro svolto emerge come ancora non sia matura la volontà di istituire un sistema adeguato ed effettivo.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This thesis has the aim to give an overview about the tectonic history of the Epiligurian units, which crop out in the axial portion of the Northern Apennines fold-and-thrust belt, from a structural and thermal point of view, through a multiscalar and multitecnique approach. I focused on a key example of Epiligurian wedge-top basin, (Marzabotto Basin) proceeding from macro-to-microscale approach. The study started from a remote sensing analysis of the lineaments and morphostructures which affected the study area to obtain the regional faulting pattern and an overview about the main tectonic structures, used as basis for the structural investigation at the mesoscale. On the basis of this, it was possible to reconstruct the succession of tectonic events that affected the Marzabotto Basin, consisting in: i) two sets of thrusts indicating a NE-SW and NW-SE shortening of the sedimentary succession; ii) NE-SW-left lateral transtensional faults related to a strike-slip tectonic phase; iii) three main sets of extensional structures which cut and displace the previous thrusts. Normal faults are related to the post-orogenic evolution and have been dated with U-Th method, getting an age of Middle-Late Pleistocene. From a thermal point of view, apatite fission-tracks and (U-Th)/He analyses of detrital minerals and thermal modelling on the middle-upper Eocene siliciclastic deposits allowed me to better constrain the local exhumation history and correlate it with the large-scale tectonic evolution of the Northern Apennines. In particular, the Marzabotto Basin experienced a complex burial-exhumation history, consisting in two cooling cooling phases related to the growth of the Northern Apennines belt (Oligo-Miocene in age) and a later cooling which tracks the accretion in the orogenic wedge concomitant with rollback-driven extension (late Miocene-Pliocene in age). In conclusion it is possible to affirm that the study shed new light on poorly constrained elements of fold-and-thrust belt.