La diplomazia culturale come via di politica estera italiana tra guerra fredda e periodo post bipolare


Autoria(s): Amicucci, Michele <1992>
Contribuinte(s)

Marchi, Michele

Data(s)

07/11/2023

Resumo

Il soft power di uno Stato è l’immagine che questo dà di sé agli altri, ed è naturalmente riempito di suoi ideali e valori, della sua lingua e delle sue conoscenze. La cultura, nella sua più ampia declinazione, in tal senso si rivela uno strumento diplomatico rilevante nella politica estera dello Stato. Questa può affermarne la presenza, preservarne l’identità, sviluppare forme di solidarietà, favorire obiettivi politici attraverso l’influenza del pubblico internazionale. La diplomazia culturale italiana negli anni di guerra fredda si è rappresentata come “strada operativa” particolare nel più ampio ventaglio di scelte di politica estera del nostro paese, a volte precorrendo le mire e gli obiettivi della diplomazia cosiddetta “tradizionale”. La cultura ha offerto all’Italia una prospettiva aggiuntiva nei termini del dialogo internazionale, ponendosi come canale privilegiato di relazioni difficilmente concertabili altrimenti nel corso della seconda metà del Novecento, segnata dal conflitto bipolare. Nella sua tensione verso la pace e la stabilità, con il suo costante richiamo ai diritti ed ai valori della democrazia, la diplomazia culturale italiana ha potuto inoltre vantare un contributo non secondario nella transizione dalle dinamiche internazionali segnate dalla guerra fredda alla determinazione delle relazioni internazionali propriamente post-bipolari.

The soft power of a State is the image that it gives of itself to others, filled with its ideals and values, its language and its knowledge. Culture, in its broadest declination, in this sense proves to be a relevant diplomatic tool in the foreign policy of a State. This can affirm its presence, preserve its identity, develop forms of solidarity, promote political objectives through the influence of the international public. Italian cultural diplomacy in the years of the Cold War represented itself as a particular "operational path" in the wider range of foreign policy choices of our country, sometimes anticipating the aims and objectives of so-called "traditional" diplomacy. Culture offered Italy an additional perspective in terms of international dialogue, acting as a privileged channel for relations that would otherwise be difficult to negotiate during the second half of the twentieth century, marked by bipolar conflict. In its tension towards peace and stability, with its constant reference to the rights and values of democracy, Italian cultural diplomacy has also been able to boast a non-secondary contribution in the transition from the international dynamics marked by the Cold War to the determination of post-bipolar international relations.

Formato

application/pdf

Identificador

http://amsdottorato.unibo.it/11100/1/TESI%20Phd-2.pdf

urn:nbn:it:unibo-29716

Amicucci, Michele (2023) La diplomazia culturale come via di politica estera italiana tra guerra fredda e periodo post bipolare, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Beni culturali e ambientali <http://amsdottorato.unibo.it/view/dottorati/DOT574/>, 35 Ciclo. DOI 10.48676/unibo/amsdottorato/11100.

Idioma(s)

it

Publicador

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Relação

http://amsdottorato.unibo.it/11100/

Direitos

info:eu-repo/semantics/openAccess

Palavras-Chave #M-STO/04 Storia contemporanea
Tipo

Doctoral Thesis

PeerReviewed