2 resultados para Sermones italianos
em Universidade Federal do Rio Grande do Norte(UFRN)
Resumo:
El escritor de São Paulo Raduan Nassar, lanza en 1975, su primera novela intitulado Lavoura arcaica. En su narrativa de estreno, el escritor nos trae la historia de un adolescente, André, que intenta destruir la plantación de su padre, Iohána. A través de sus sermones, el patriarca predicaba la moderación, la disciplina y la obediencia a las leyes impuestas por él, construyendo así, un mundo de ilusiones, donde el amor era una máscara para la hipocresía. En esta tensa relación, padre e hijo, representaciones místicas de Apolo y Dionisio, emprenden una contienda discursiva sobre la negación y la afirmación de la existencia. De ese modo, considerando la relación de lucha e integridad entre el impulso apolíneo y dionisiaco existentes en el romanticismo nassariano, la propuesta de este trabajo es presentar una lectura de lo trágico en Lavoura arcaica a partir de la perspectiva nietzscheana sobre el género trágico. Para eso, recorrimos al concepto desarrollado por Nietzsche en su obra, desde su primer libro O nascimento da tragédia (2007a), A visão dionisíaca do mundo (2005 a) y Ecce homo (2008 b).
Resumo:
L'obiettivo principale di questo lavoro è valutare le difficoltà di comprensione e di identificazione nella ricezione da parte della cultura italiana dell'opera Grande sertão: veredas, da quelle trovate, in modo pionieristico, dal traduttore italiano, a quelle che sono state percepite e indicate al momento della lettura dai critici, dagli accademici, dall'autore di questo lavoro e, soprattutto, dai lettori comuni, mostrando, allo stesso tempo, che i problemi avuti dagli italiani nella traduzione esistono, sotto certi aspetti, anche per i brasiliani urbani, poiché la dimensione linguistico-geografica presente nel romanzo è così peculiare, che perfino molti lettori di lingua portoghese ignorano il mondo plasmato dal linguaggio di Guimarães Rosa rivelando una esacerbazione della questione universale espressa nella formula "traduttori, traditori". Partendo da tutto ciò, abbiamo cercato di dimostrare che, sebbene la traduzione di Edoardo Bizzarri abbia raggiunto un eccellente risultato, l'opera rosiana, così come nella poesia e di più di qualsiasi altra narrativa, comporta, nel passaggio da un idioma all'altro, perdite irrimediabili, tanto relative all'armonia musicale e ritmica, quanto alla richezza semantica che si occulta nel testo originale