3 resultados para Forte

em Queensland University of Technology - ePrints Archive


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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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Domestic violence is currently undergoing a period of heightened visibility in Australia. This article uses social media to analyze public discussions about this violence with respect to a specific theoretical frame, which Adrian Howe has called the “Man” question: where and how are men visible or invisible in narratives about their violence against women? The article presents a qualitative study of the Twitter conversation surrounding a special episode of the Australian Broadcasting Corporation's television program Q&A, themed around family violence, which aired in February 2015. We found that the place of men in this conversation was contested. Some tweets privileged men's voices and concerns, as did the organization and production of the program. However, feminist voices were also highly visible via presenting facts, legitimating survivor voices, and recuperating anti-feminist memes to challenge hegemonic patriarchal discourses on men's violence against women. La violence conjugale connait actuellement une visibilité accrue en Australie. Les auteures du présent article utilisent les réseaux sociaux pour analyser les débats publics sur cette violence selon un cadre théorique précis, qu'Adrian Howe a appelé la question de « l'homme » : où et comment les hommes sont-ils visibles ou invisibles dans les récits de leur violence envers les femmes? L'article présente une étude qualitative d'une conversation sur Twitter au sujet d'un épisode axé sur la famille diffusé en février 2015 dans le cadre de l'émission Q & A, à la télévision nationale d'Australie. Nous avons remarqué que dans cette conversation la place des hommes était remise en question. Certains tweets privilégiaient les voix et les craintes des hommes, comme l'ont fait les organisateurs et les producteurs de l'émission. Cependant, il y avait une forte présence de voix féministes dans la présentation des faits, légitimant le point de vue des survivantes et relevant des éléments culturels antiféministes afin de défier les discours hégémoniques et patriarcaux sur la violence des hommes envers les femmes.