4 resultados para STORIA MODERNA,00929,Lettere e Filosofia,0012,Dams - discipline delle arti, della musica e dello spettacolo,0343,,,CURRICULUM 4 (TEATRO),492,,,2007,10

em Universita di Parma


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Il tema della ricerca sono i caratteri della grafica a pastello in area italiana nel XVI secolo. Il lavoro articolato in tre parti. Il primo capitolo analizza luso e il significato del termine pastello nelle fonti Cinque-Seicentesche. Il secondo capitolo ricostruisce il dibattito critico multidisciplinare sullargomento. Se da una parte lattenzione riservata al pastello da specialisti di diversi settori ha portato a una feconda variet di punti di vista, dallaltro ha avuto come risultato una serie di ricostruzioni frammentarie. Allinterno del dibattito sulla tecnica stato possibile distinguere posizioni differenziate, in parte conseguenza dei diversi approcci e specializzazioni, ed enucleare alcuni nodi critici meritevoli di approfondimento. In primo luogo possibile distinguere varie opinioni sulla fondamentale questione della natura e dei criteri di identificazione del medium, in particolare per i disegni risalenti al XVI secolo ovvero alla fase embrionale dellutilizzo della tecnica. Si proceduto poi, sulla base di queste premesse, allanalisi dei disegni del XVI secolo tradizionalmente ritenuti o recentemente proposti dalla storiografia come opere a pastello in ambito milanese, nelle aree settentrionali e centro-italiane. Successivamente stato quindi studiato il ruolo della tecnica allinterno della grafica di Federico Barocci e Jacopo Bassano , i due artisti che si dedicano con maggiore intensit allesplorazione delle possibilit del medium. Sono state infine considerate opere di artisti appartenenti alle generazioni successive (sempre entro il XVI secolo) che sperimentano luso dei pastelli policromi sul modello di Barocci e Bassano.

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La ricerca ha scelto di affrontare una serie di problemi connessi alla valorizzazione e alla conservazione del materiale pubblicitario rispetto a un caso studio selezionato, larchivio dellArt Directors Club Italiano conservato presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dellUniversit di Parma. Questo archivio costituito principalmente da materiali della comunicazione pubblicitaria - suddivisi in categorie corrispondenti a media e tecniche - iscritti dal 1998 al 2003 agli ADCI Awards, il premio italiano di riferimento dedicato alla pubblicit e organizzato dallArt Directors Club Italiano - ADCI a partire dallanno della sua fondazione, il 1985. La sua storia quindi connessa strettamente con quella dellassociazione, che rappresenta e riunisce professionisti della pubblicit che condividono obiettivi comuni, e in particolare il riconoscimento e la valorizzazione della creativit come elemento fondante della comunicazione dimpresa e istituzionale. Lo CSAC in parallelo, il contesto archivistico allinterno del quale questi fondi sono venuti a trovarsi in seguito alla donazione da parte dellADCI nel 2002-2003, un centro di ricerca dellUniversit di Parma dedicato alla conservazione e allo studio di archivi provenienti da diversi ambiti culturali. A partire da una mappatura dellarchivio e dalla ricostruzione di contesti e dibattiti fondamentali per studiare e organizzare i fondi, questa tesi si propone di individuare, in particolare attraverso gli strumenti digitali, possibili modalit di analisi, esposizione e accesso ai materiali, che possano aprire una rete di connessioni verso altri ambiti di ricerca e nuove prospettive in funzione delle storie della pubblicit.

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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dellOttocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che laccompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti oper un mutamento irreversibile nella realt cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono pi rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si evidenziata la necessit di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici pi recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantit e la tipologia delle fonti. E stato perci condotto un incrocio sistematico tra la documentazione darchivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il pi possibile aperto, mostrando una molteplicit di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dellepoca. Coerentemente con i pi recenti apporti della storiografia si voluto sottolineare limpatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente allinterno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nellarchivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalit di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della citt, cercando di tracciare un ritratto il pi fedele possibile della realt urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalit differenti da quelle ufficiali. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso lArchivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso lArchivio di Stato di Torino. Il lavoro propone unanalisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e lagosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno allunione dei ducati emiliani con il Regno dellAlta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso lArchivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nellultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo lunificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo allincrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari stato possibile ricostruire un panorama pi completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perch inquadrati nei battaglioni dellex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono lestrema eterogeneit delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalit digitale per la loro futura fruizione on-line che andr ad aggiornare il database degli Albi della memoria curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).

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Il lavoro consta di unintroduzione dedicata in primis alla presentazione formale di P. Oxy. XXIII 2382, di cui sono posti in evidenza i legami strutturali e concettuali con il racconto di Hdt. I 8-12. Segue dunque la trattazione dei problemi posti da P. Oxy. 2382, quello del genere letterario di appartenenza (tragedia o novella in versi?) e quello della datazione (et classica o et ellenistica?), finalizzata ad una puntuale definizione dello status quaestionis. Le conclusioni mettono in luce gli elementi a favore dellipotesi tragica: la presenza di paragraphoi e il passo di Ach. Tat. I 8 4-7 (corredato da unappendice relativa alla storia del termine : se e quando tale termine assume laccezione di narrazione romanzesca?), nonch il soggetto storico (con un excursus relativo ai drammi di argomento storico). Si evidenziano infine gli elementi di debolezza contenuti nelle ipotesi avanzate da Cantarella (1952) e Lloyd-Jones (1953), propensi a ritenere P. Oxy. 2382 rispettivamente una novella in versi (il che offre lo spunto per una breve trattazione relativa alle caratteristiche contenutistiche e formali delle novelle milesie) e un giambo archilocheo, di cui il fr. 19 W.2 conserverebbe lincipit. Quanto alla cronologia, sono enumerati i limiti della datazione alta, nonch gli elementi di affinit di P. Oxy. 2382 con la tragedia ellenistica; infine, pensando ad una possibile attribuzione, si propone, in termini puramente ipotetici, il confronto con lesperienza della Pleiade alessandrina. Segue dunque unanalisi (laddove le condizioni dei testi, spesso frammentarie, lo consentano) dellopera di Licofrone di Calcide, Sositeo e Sosifane di Siracusa, esponenti della Pleiade, nonch di Moschione ed Ezechiele, volta ad individuare elementi di continuit con P. Oxy. 2382. Il lavoro si conclude con ledizione critica e il commento verso per verso di P. Oxy. XXIII 2382, corredati da unappendice dedicata a P. Oxy. XLIV 3161, testo con notazioni musicali apparentemente affine a P. Oxy. XXIII 2382, costituito da 4 frr. notevolmente accidentati, di cui si fornisce ledizione critica.