2 resultados para RNA POLYMERASE II CARBOXY-TERMINAL DOMAIN

em Universita di Parma


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GabR è un fattore di trascrizione chimerico appartenente alla famiglia dei MocR/GabR, costituito da un dominio N-terminale elica-giro-elica di legame al DNA e un dominio effettore e/o di oligomerizzazione al C-terminale. I due domini sono connessi da un linker flessibile di 29 aminoacidi. Il dominio C-terminale è strutturalmente omologo agli enzimi aminotransferasici fold-type I, i quali, utilizzando il piridossal-5’-fosfato (PLP) come cofattore, sono direttamente coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi. L’interazione contemporanea di PLP e acido γ-aminobutirrico (GABA) a GabR fa sì che questa promuova la trascrizione di due geni, gabT e gabD, implicati nel metabolismo del GABA. GabR cristallizza come un omodimero con una configurazione testa-coda. Il legame con la regione promotrice gabTD avviene attraverso il riconoscimento specifico di due sequenze dirette e ripetute (ATACCA), separate da uno spacer di 34 bp. In questo studio sono state indagate le proprietà biochimiche, strutturali e di legame al DNA della proteina GabR di Bacillus subtilis. L’analisi spettroscopica dimostra che GabR interagisce con il PLP formando l’aldimina interna, mentre in presenza di GABA si ottiene l’aldimina esterna. L’interazione fra il promotore gabTD e le forme holo e apo di GabR è stata monitorata mediante Microscopia a Forza atomica (AFM). In queste due condizioni di legame è stata stimata una Kd di circa 40 ηM. La presenza di GABA invece, determinava un incremento di circa due volte della Kd, variazioni strutturali nei complessi GabR-DNA e una riduzione del compattamento del DNA alla proteina, indipendentemente dalla sequenza del promotore in esame. Al fine di valutare il ruolo delle caratteristiche topologiche del promotore, sono state inserite cinque e dieci bp all’interno della regione spacer che separa le due sequenze ripetute dirette riconosciute da GabR. I significativi cambiamenti topologici riscontrati nel frammento aggiunto di cinque bp si riflettono anche sulla forte riduzione dell’affinità di legame verso la proteina. Al contrario, l’inserzione di 10 bp provoca solamente l’allontanamento delle sequenze ripetute dirette. L’assenza quindi di cambiamenti significativi nella topologia di questo promotore fa sì che l’affinità di legame per GabR rimanga pressoché inalterata rispetto al promotore non mutato. L’analisi del potenziale elettrostatico superficiale di GabR mostra la presenza di una fascia carica positivamente che si estende lungo un’intera faccia della proteina. Per verificare l’importanza di questa caratteristica di GabR nel meccanismo di interazione al DNA, sono stati preparati ed indagati i mutanti R129Q e K362-366Q, in cui la carica positiva superficiale risultava indebolita. L’affinità di legame dei mutanti di GabR per il DNA era inferiore rispetto alla proteina non mutata, in particolar modo nel mutante K362-366Q. Le evidenze acquisite suggeriscono che la curvatura intrinseca del promotore ed il corretto orientamento delle sequenze sulla doppia elica, più della distanza che le separa, siano critici per sostenere l’interazione con GabR. Oltre a questo, la superficie positiva di GabR è richiesta per accomodare la curvatura del DNA sul corpo della proteina. Alla luce di questo, l’interazione GabR-gabTD è un esempio di come il riconoscimento specifico di sequenze, la topologia del DNA e le caratteristiche strutturali della proteina siano contemporaneamente necessarie per sostenere un’interazione proteina-DNA stabile.

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Of the ~1.7 million SINE elements in the human genome, only a tiny number are estimated to be active in transcription by RNA polymerase (Pol) III. Tracing the individual loci from which SINE transcripts originate is complicated by their highly repetitive nature. By exploiting RNA-Seq datasets and unique SINE DNA sequences, we devised a bioinformatic pipeline allowing us to identify Pol III-dependent transcripts of individual SINE elements. When applied to ENCODE transcriptomes of seven human cell lines, this search strategy identified ~1300 Alu loci and ~1100 MIR loci corresponding to detectable transcripts, with ~120 and ~60 respectively Alu and MIR loci expressed in at least three cell lines. In vitro transcription of selected SINEs did not reflect their in vivo expression properties, and required the native 5’-flanking region in addition to internal promoter. We also identified a cluster of expressed AluYa5-derived transcription units, juxtaposed to snaR genes on chromosome 19, formed by a promoter-containing left monomer fused to an Alu-unrelated downstream moiety. Autonomous Pol III transcription was also revealed for SINEs nested within Pol II-transcribed genes raising the possibility of an underlying mechanism for Pol II gene regulation by SINE transcriptional units. Moreover the application of our bioinformatic pipeline to both RNA-seq data of cells subjected to an in vitro pro-oncogenic stimulus and of in vivo matched tumor and non-tumor samples allowed us to detect increased Alu RNA expression as well as the source loci of such deregulation. The ability to investigate SINE transcriptomes at single-locus resolution will facilitate both the identification of novel biologically relevant SINE RNAs and the assessment of SINE expression alteration under pathological conditions.