871 resultados para sonnolenza, addormentamento, classificatore, SVM, SEM, EEG


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La sonnolenza durante la guida è un problema di notevole entità e rappresenta la causa di numerosi incidenti stradali. Rilevare i segnali che precedono la sonnolenza è molto importante in quanto, é possibile mettere in guardia i conducenti dei mezzi adottando misure correttive e prevenendo gli incidenti. Attualmente non esiste una metodica efficace in grado di misurare la sonnolenza in maniera affidabile, e che risulti di facile applicazione. La si potrebbe riconoscere da mutazioni di tipo comportamentale del soggetto come: presenza di sbadigli, chiusura degli occhi o movimenti di caduta della testa. I soggetti in stato di sonnolenza presentano dei deficit nelle loro capacità cognitive e psicomotorie. Lo stesso vale per i conducenti i quali, quando sono mentalmente affaticati non sono in grado di mantenere un elevato livello di attenzione. I tempi di reazione si allungano e la capacità decisionale si riduce. Ciò è associato a cambiamenti delle attività delta, theta e alfa di un tracciato EEG. Tramite lo studio dei segnali EEG è possibile ricavare informazioni utili sullo stato di veglia e sull'insorgenza del sonno. Come strumento di classificazione per elaborare e interpretare tali segnali, in questo studio di tesi sono state utilizzate le support vector machines(SVM). Le SVM rappresentano un insieme di metodi di apprendimento che permettono la classicazione di determinati pattern. Necessitano di un set di dati di training per creare un modello che viene testato su un diverso insieme di dati per valutarne le prestazioni. L'obiettivo è quello di classicare in modo corretto i dati di input. Una caratteristica delle SVM è una buona capacità di generalizzare indipendentemente dalla dimensione dello spazio di input. Questo le rende particolarmente adatte per l'analisi di dati biomedici come le registrazioni EEG multicanale caratterizzate da una certa ridondanza intrinseca dei dati. Nonostante sia abbastanza semplice distinguere lo stato di veglia dallo stato di sonno, i criteri per valutarne la transizione non sono ancora stati standardizzati. Sicuramente l'attività elettro-oculografica (EOG) riesce a dare informazioni utili riguardo l'insorgenza del sonno, in quanto essa è caratterizzata dalla presenza di movimenti oculari lenti rotatori (Slow Eye Movements, SEM) tipici della transizione dalla veglia alla sonno. L'attività SEM inizia prima dello stadio 1 del sonno, continua lungo tutta la durata dello stesso stadio 1, declinando progressivamente nei primi minuti dello stadio 2 del sonno fino a completa cessazione. In questo studio, per analizzare l'insorgere della sonnolenza nei conducenti di mezzi, sono state utilizzate registrazioni provenienti da un solo canale EEG e da due canali EOG. Utilizzare un solo canale EEG impedisce una definizione affidabile dell'ipnogramma da parte dei clinici. Quindi l'obiettivo che ci si propone, in primo luogo, è quello di realizzare un classificatore del sonno abbastanza affidabile, a partire da un solo canale EEG, al fine di verificare come si dispongono i SEM a cavallo dell'addormentamento. Quello che ci si aspetta è che effettivamente l'insorgere della sonnolenza sia caratterizzata da una massiccia presenza di SEM.

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Una Brain Computer Interface (BCI) è un dispositivo che permette la misura e l’utilizzo di segnali cerebrali al fine di comandare software e/o periferiche di vario tipo, da semplici videogiochi a complesse protesi robotizzate. Tra i segnali attualmente più utilizzati vi sono i Potenziali Evocati Visivi Steady State (SSVEP), variazioni ritmiche di potenziale elettrico registrabili sulla corteccia visiva primaria con un elettroencefalogramma (EEG) non invasivo; essi sono evocabili attraverso una stimolazione luminosa periodica, e sono caratterizzati da una frequenza di oscillazione pari a quella di stimolazione. Avendo un rapporto segnale rumore (SNR) particolarmente favorevole ed una caratteristica facilmente studiabile, gli SSVEP sono alla base delle più veloci ed immediate BCI attualmente disponibili. All’utente vengono proposte una serie di scelte ciascuna associata ad una stimolazione visiva a diversa frequenza, fra le quali la selezionata si ripresenterà nelle caratteristiche del suo tracciato EEG estratto in tempo reale. L’obiettivo della tesi svolta è stato realizzare un sistema integrato, sviluppato in LabView che implementasse il paradigma BCI SSVEP-based appena descritto, consentendo di: 1. Configurare la generazione di due stimoli luminosi attraverso l’utilizzo di LED esterni; 2. Sincronizzare l’acquisizione del segnale EEG con tale stimolazione; 3. Estrarre features (attributi caratteristici di ciascuna classe) dal suddetto segnale ed utilizzarle per addestrare un classificatore SVM; 4. Utilizzare il classificatore per realizzare un’interfaccia BCI realtime con feedback per l’utente. Il sistema è stato progettato con alcune delle tecniche più avanzate per l’elaborazione spaziale e temporale del segnale ed il suo funzionamento è stato testato su 4 soggetti sani e comparato alle più moderne BCI SSVEP-based confrontabili rinvenute in letteratura.

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Nel presente lavoro di tesi è stato sviluppato e testato un sistema BCI EEG-based che sfrutta la modulazione dei ritmi sensorimotori tramite immaginazione motoria della mano destra e della mano sinistra. Per migliorare la separabilità dei due stati mentali, in questo lavoro di tesi si è sfruttato l'algoritmo CSP (Common Spatial Pattern), in combinazione ad un classificatore lineare SVM. I due stati mentali richiesti sono stati impiegati per controllare il movimento (rotazione) di un modello di arto superiore a 1 grado di libertà, simulato sullo schermo. Il cuore del lavoro di tesi è consistito nello sviluppo del software del sistema BCI (basato su piattaforma LabVIEW 2011), descritto nella tesi. L'intero sistema è stato poi anche testato su 4 soggetti, per 6 sessioni di addestramento.

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Epilepsy is characterized by the spontaneous and seemingly unforeseeable occurrence of seizures, during which the perception or behavior of patients is disturbed. An automatic system that detects seizure onsets would allow patients or the people near them to take appropriate precautions, and could provide more insight into this phenomenon. Various methods have been proposed to predict the onset of seizures based on EEG recordings. The use of nonlinear features motivated by the higher order spectra (HOS) has been reported to be a promising approach to differentiate between normal, background (pre-ictal) and epileptic EEG signals. In this work, we made a comparative study of the performance of Gaussian mixture model (GMM) and Support Vector Machine (SVM) classifiers using the features derived from HOS and from the power spectrum. Results show that the selected HOS based features achieve 93.11% classification accuracy compared to 88.78% with features derived from the power spectrum for a GMM classifier. The SVM classifier achieves an improvement from 86.89% with features based on the power spectrum to 92.56% with features based on the bispectrum.

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The electroencephalogram (EEG) is an important noninvasive tool used in the neonatal intensive care unit (NICU) for the neurologic evaluation of the sick newborn infant. It provides an excellent assessment of at-risk newborns and formulates a prognosis for long-term neurologic outcome.The automated analysis of neonatal EEG data in the NICU can provide valuable information to the clinician facilitating medical intervention. The aim of this thesis is to develop a system for automatic classification of neonatal EEG which can be mainly divided into two parts: (1) classification of neonatal EEG seizure from nonseizure, and (2) classifying neonatal background EEG into several grades based on the severity of the injury using atomic decomposition. Atomic decomposition techniques use redundant time-frequency dictionaries for sparse signal representations or approximations. The first novel contribution of this thesis is the development of a novel time-frequency dictionary coherent with the neonatal EEG seizure states. This dictionary was able to track the time-varying nature of the EEG signal. It was shown that by using atomic decomposition and the proposed novel dictionary, the neonatal EEG transition from nonseizure to seizure states could be detected efficiently. The second novel contribution of this thesis is the development of a neonatal seizure detection algorithm using several time-frequency features from the proposed novel dictionary. It was shown that the time-frequency features obtained from the atoms in the novel dictionary improved the seizure detection accuracy when compared to that obtained from the raw EEG signal. With the assistance of a supervised multiclass SVM classifier and several timefrequency features, several methods to automatically grade EEG were explored. In summary, the novel techniques proposed in this thesis contribute to the application of advanced signal processing techniques for automatic assessment of neonatal EEG recordings.

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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)

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The early detection of subjects with probable Alzheimer's disease (AD) is crucial for effective appliance of treatment strategies. Here we explored the ability of a multitude of linear and non-linear classification algorithms to discriminate between the electroencephalograms (EEGs) of patients with varying degree of AD and their age-matched control subjects. Absolute and relative spectral power, distribution of spectral power, and measures of spatial synchronization were calculated from recordings of resting eyes-closed continuous EEGs of 45 healthy controls, 116 patients with mild AD and 81 patients with moderate AD, recruited in two different centers (Stockholm, New York). The applied classification algorithms were: principal component linear discriminant analysis (PC LDA), partial least squares LDA (PLS LDA), principal component logistic regression (PC LR), partial least squares logistic regression (PLS LR), bagging, random forest, support vector machines (SVM) and feed-forward neural network. Based on 10-fold cross-validation runs it could be demonstrated that even tough modern computer-intensive classification algorithms such as random forests, SVM and neural networks show a slight superiority, more classical classification algorithms performed nearly equally well. Using random forests classification a considerable sensitivity of up to 85% and a specificity of 78%, respectively for the test of even only mild AD patients has been reached, whereas for the comparison of moderate AD vs. controls, using SVM and neural networks, values of 89% and 88% for sensitivity and specificity were achieved. Such a remarkable performance proves the value of these classification algorithms for clinical diagnostics.

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The classifier support vector machine is used in several problems in various areas of knowledge. Basically the method used in this classier is to end the hyperplane that maximizes the distance between the groups, to increase the generalization of the classifier. In this work, we treated some problems of binary classification of data obtained by electroencephalography (EEG) and electromyography (EMG) using Support Vector Machine with some complementary techniques, such as: Principal Component Analysis to identify the active regions of the brain, the periodogram method which is obtained by Fourier analysis to help discriminate between groups and Simple Moving Average to eliminate some of the existing noise in the data. It was developed two functions in the software R, for the realization of training tasks and classification. Also, it was proposed two weights systems and a summarized measure to help on deciding in classification of groups. The application of these techniques, weights and the summarized measure in the classier, showed quite satisfactory results, where the best results were an average rate of 95.31% to visual stimuli data, 100% of correct classification for epilepsy data and rates of 91.22% and 96.89% to object motion data for two subjects.

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Support Vector Machines (SVMs) are widely used classifiers for detecting physiological patterns in Human-Computer Interaction (HCI). Their success is due to their versatility, robustness and large availability of free dedicated toolboxes. Frequently in the literature, insufficient details about the SVM implementation and/or parameters selection are reported, making it impossible to reproduce study analysis and results. In order to perform an optimized classification and report a proper description of the results, it is necessary to have a comprehensive critical overview of the application of SVM. The aim of this paper is to provide a review of the usage of SVM in the determination of brain and muscle patterns for HCI, by focusing on electroencephalography (EEG) and electromyography (EMG) techniques. In particular, an overview of the basic principles of SVM theory is outlined, together with a description of several relevant literature implementations. Furthermore, details concerning reviewed papers are listed in tables, and statistics of SVM use in the literature are presented. Suitability of SVM for HCI is discussed and critical comparisons with other classifiers are reported.