996 resultados para safety sign
Resumo:
An experiment examined five signal words on safety signs for effectiveness at communicating information about severity of a hazard. Perceived severity was rated by 59 college students for the signal words Deadly, Danger, Warning, Caution, and Notice. Results indicated that Deadly communicated the highest ratings for severity. Danger was second. Warning and Caution were tied for third. The lowest ratings were for Notice.
Resumo:
Background: sulla base delle evidenze emerse dalle rassegne sistematiche in materia (Johnstone, 1994; Cohen et al.,1998; Robson et al., 2012; Burke et al., 2006; Ricci et al., 2015) si è ipotizzato che la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro sia maggiormente efficace quando non è presentata come obbligatoria e venga articolata su più livelli di apprendimento, attraverso metodologie adeguate per ogni livello, con docenti che abbiano caratteristiche corrispondenti allo specifico obiettivo di apprendimento e la cui durata sia parametrata all’obiettivo stesso. Obiettivo di questa ricerca è valutare se esista e quanto sia intensa la relazione causale tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e i suoi effetti sul miglioramento delle conoscenze, degli atteggiamenti, dei comportamenti, degli esiti per la salute, del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione. Metodo: la variabile indipendente è costituita dell’intervento formativo erogato, articolato in tre condizioni: formazione obbligatoria, formazione non obbligatoria, gruppo di controllo: sono stati posti a confronto due interventi di pari durata (16 settimane, per 10h complessive), realizzati con identiche modalità (step1 audio-visivo; step2 affiancamento su lavoro da parte del preposto; step3 discussione di auto-casi), ma differenziati rispetto all’essere presentati uno come formazione obbligatoria, l’altro come non obbligatoria. I due gruppi sono anche stati confrontati con un gruppo di controllo per il quale la formazione è prevista successivamente. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo con obbligo formativo, senza obbligo formativo, di controllo. Sono stati presi come indicatori (variabili dipendenti) per valutare l’effetto della formazione: I livello – conoscenze: riconoscimento o produzione di un maggior numero di risposte corrette. II livello – atteggiamenti e credenze: maggiore propensione a mettere in atto comportamenti auto ed etero protettivi. III livello – comportamenti: comportamenti osservati più adeguati per la tutela della salute propria e altrui. IV livello – salute: maggior grado di benessere bio-psico-sociale auto-riferito. Le misure di esito consistono nella variazione tra la rilevazione iniziale e ogni rilevazione successiva, sulla base delle diverse misure registrate per ognuno dei quattro livelli dell’intervento formativo. Lo stesso confronto del tempo è stato realizzato per le misure del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione, quest’ultimo misurato solo immediatamente al termine dell’intervento. Risultati: le condizioni di intervento non differiscono in termini di efficacia, la formazione determina infatti gli stessi risultati per i partecipanti del gruppo obbligo formativo e di quello non obbligo, con una significativa differenza post-intervento rispetto al gruppo di controllo. La formazione ha un effetto forte nel miglioramento delle conoscenze che solo parzialmente decade nel tempo, ma comunque mantenendo un livello maggiore rispetto ai valori iniziali. In relazione al miglioramento di atteggiamenti e comportamenti sicuri nel lavoro al Videoterminale, l’effetto della formazione è modesto: per gli atteggiamenti si registra solo un miglioramento verso l’applicazione delle procedure come utili realmente e non come mero adempimento, ma tale effetto decade entro quattro mesi riportando i partecipanti su valori iniziali; i comportamenti invece migliorano nel tempo, ma con deboli differenze tra partecipanti alla formazione e gruppo di controllo, tuttavia tale miglioramento non decade in seguito. Non si registrano invece effetti della formazione nella direzione attesa in termini di esiti per la salute, per il miglioramento del clima di sicurezza e come maggior controllo comportamentale percepito, non risultano nemmeno dati evidenti di moderazione degli effetti dovuti a caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti. Inoltre emerge che il gradimento per la formazione è correlato con migliori atteggiamenti (strumento audio-visivo), il miglioramento del clima di sicurezza e un maggior controllo comportamentale percepito (studio di auto-casi), ovvero gli step che hanno visto l’intervento di formatori qualificati. Infine, la formazione ha determinato migliori condizioni operative e l’adeguamento delle procedure interne. Conclusioni: la presente ricerca ci consente di affermare che la formazione erogata è stata efficace, oltre che molto gradita dai partecipanti, in particolare quando il formatore è qualificato per questa attività (step1 e 3). L’apprendimento prodotto è tanto più stabile nel tempo quanto più i contenuti sono in stretta relazione con l’esperienza lavorativa quotidiana dei partecipanti, mentre negli altri casi il decremento degli effetti è alquanto rapido, di conseguenza ribadiamo la necessità di erogare la formazione con continuità nel tempo. E’ risultato comunque modesto l’effetto della formazione per migliorare gli atteggiamenti e i comportamenti nel lavoro al VDT, ma, al di là di alcuni limiti metodologici, sono obiettivi ambiziosi che richiedono più tempo di quanto abbiamo potuto disporre in questa occasione e il cui conseguimento risente molto delle prassi reali adottate nel contesto lavorativo dopo il termine della formazione. Le evidenze finora prodotte non hanno poi chiarito in modo definitivo se attraverso la formazione si possano determinare effetti significativi nel miglioramento di esiti per la salute, anche eventualmente attraverso interventi di supporto individuale. Inoltre l’assenza di differenze significative negli effetti tra i partecipanti assegnati alla condizione di obbligo e quelli di non obbligo, eccezion fatta in direzione opposta alle attese per la misura del danno da lavoro, suggeriscono che nell’erogare la formazione, occorre sottolineare in misura molto rilevante l’importanza dell’intervento che viene realizzato, anche qualora esistesse una prescrizione normativa cogente. Infine, la ricerca ci ha fornito anche indicazioni metodologiche e misure valide che invitano ad estendere questa formazione, e la sua valutazione di efficacia, a diversi comparti economici e svariate mansioni. Nel fare questo è possibile fare riferimento, e testare nuovamente, un modello che indica la corretta percezione del rischio (conoscenza) come fattore necessario, ma non sufficiente per ottenere, con la mediazione di atteggiamenti favorevoli allo specifico comportamento, azioni sicure, attraverso le quali si rinforza l’atteggiamento e migliorano le conoscenze. La formazione, per raggiungere i propri obiettivi, deve tuttavia agire anche sui meccanismi di conformismo sociale favorevoli alla safety, questi originano da conoscenze e azioni sicure e reciprocamente le rinforzano.
Resumo:
A proactive risk management strategy seeks to prevent accidents from taking place and maintain the safety of a system. In this context, the task of identifying and disseminating early warning signs and signals is among the most important. The problem is that warning signs that are present before an accident takes place are often being overlooked and not picked up or identified as warning signs. If these warning signs were responded to, then an accident may be averted. Accidents occuring in the critical domain of a drinking water treatments works can have serious implications for the public health of consumers of the water supplied. Realising and comprehending early warning signs is a major challenge for the domain of systems safety and especially in the domain of a water treatment works. The approaches that are typically used to enhance the realisation, comprehension and dissemination of early warning signs in the water treatment domain in Ireland mainly involves the creation of accident scenarios, the use of monitoring data and procedures for the dissemination of warnings. While all of these approaches are all useful to inform the mental or process models of possible accident scenarios, nevertheless, accidents are still occurring in this domain. Therefore, a new approach to enhance the comprehension of and effective dissemination of early warning signs is required in order to improve safety and proactive risk management strategies. The contributions of this thesis is the provision of a set of attributes associated with the early warning sign concept that provides meaningful data on the early warning signs and allows recipients to better comprehend them. The values of these attributes were customised for application in the water treatment domain. This research proves that early warning signs at a water treatment works received with information on their attributes are comprehended and communicated more effectively and efficiently than the usual pragmatic approach and thereby improves the safety and proactive risk management strategies.
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The automatic interpretation of conventional traffic signs is very complex and time consuming. The paper concerns an automatic warning system for driving assistance. It does not interpret the standard traffic signs on the roadside; the proposal is to incorporate into the existing signs another type of traffic sign whose information will be more easily interpreted by a processor. The type of information to be added is profuse and therefore the most important object is the robustness of the system. The basic proposal of this new philosophy is that the co-pilot system for automatic warning and driving assistance can interpret with greater ease the information contained in the new sign, whilst the human driver only has to interpret the "classic" sign. One of the codings that has been tested with good results and which seems to us easy to implement is that which has a rectangular shape and 4 vertical bars of different colours. The size of these signs is equivalent to the size of the conventional signs (approximately 0.4 m2). The colour information from the sign can be easily interpreted by the proposed processor and the interpretation is much easier and quicker than the information shown by the pictographs of the classic signs
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Signs are used extensively in workplaces and on products to identify hazards and provide instructions for appropriate behavior. A fundamental element of these signs is the signal-word panel located at the top of the sign. The colors and words in this panel are intended to convey information about the hazard identified. One type of hazard information concerns the severity of injury/illness associated with the hazard. The standard of the American National Standards Institute (ANSI) for facility signs uses three severity categories: 1) death or serious injury, 2) minor or moderate injury, and 3) property damage. The standard specifies which signal-word panel format, including color, to use based in part on the severity category. The purpose of this study was to determine if college students associate color with severity. The sample population consisted of 59 students tested in nine small groups. Twelve signs were shown to them in random order. Five of the signs had a color for the background of the signal-word panel. The colors were red, orange, yellow, blue, and gray. The signal word was a nonsense word and the text panel contained repetitions of the letter x in sentence format. Subject rated their impressions of the colors using two ordered rating scales for severity. Results indicated that color had a highly significant effect on severity ratings. Median ratings were generally consistent with the ANSI standard, except for orange. Red rated highest on both scales. Blue and gray rated lowest. Yellow and orange were in between red and blue. According to the ANSI standard, orange should indicate the same severity as red. These results indicated that orange was associated with less severity than red. Apparently, the ANSI standard's use of orange to identify a hazard associated with death or a serious injury is questionable.
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Most studies of warning signs involve undergraduate students as subjects. This paper reports a direct comparison of findings from an undergraduate population and an employed population. The 48 employed subjects from this study were compared with 59 undergraduate subjects from a companion study. Subjects from both populations were shown the same signs and asked to rate the severity level connoted by each sign. The signs differed only in signal word. Results for each population indicated that signal word had a highly significant effect on severity ratings. When the two populations were compared for ratings of each signal word, the only significant difference was for Caution. Median ratings of each population were the same: Deadly (4), Danger (3), Warning (2), Caution (1), and Notice (0).
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BACKGROUND Up to one third of BKP treated cases shows no appreciable height restoration due to loss of both restored height and kyphotic realignment after balloon deflation. This shortcoming has called for an improved method that maintains the height and realignment reached by the fully inflated balloon until stabilization of the vertebral body by PMMA-based cementation. Restoration of the physiological vertebral body height for pain relief and for preventing further fractures of adjacent and distant vertebral bodies must be the main aim for such a method. A new vertebral body stenting system (VBS) stabilizes the vertebral body after balloon deflation until cementation. The radiographic and safety results of the first 100 cases where VBS was applied are presented. METHODS During the planning phase of an ongoing international multicenter RCT, radiographic, procedural and followup details were retrospectively transcribed from charts and xrays for developing and testing the case report forms. Radiographs were centrally assessed at the institution of the first/senior author. RESULTS 100 patients (62 with osteoporosis) with a total of 103 fractured vertebral bodies were treated with the VBS system. 49 were females with a mean age of 73.2 years; males were 66.7 years old. The mean preoperative anterior-middle-posterior heights were 20.3-17.6-28.0 mm, respectively. The mean local kyphotic angle was 13.1[degree sign]. The mean preoperative Beck Index (anterior edge height/posterior edge height) was 0.73, the mean alternative Beck Index (middle height/posterior edge height) was 0.63. The mean postoperative heights were restored to 24.5-24.6-30.4 mm, respectively. The mean local kyphotic angle was reduced to 8.9[degree sign]. The mean postoperative Beck Index was 0.81, the mean alternative one was 0.82. The overall extrusion rate was 29.1%, the symptomatic one was 1%. In the osteoporosis subgroup there were 23.8% extrusions. Within the three months followup interval there were 9% of adjacent and 4% of remote new fractures, all in the osteoporotic group. CONCLUSIONS VBS showed its strengths especially in realignment of crush and biconcave fractures. Given that fracture mobility is present, the realignment potential is sound and increases with the severity of preoperative vertebral body deformation.
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Federal Highway Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
Resumo:
National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
Resumo:
National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Traffic Safety Programs, Washington, D.C.
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Advances in communication, navigation and imaging technologies are expected to fundamentally change methods currently used to collect data. Electronic data interchange strategies will also minimize data handling and automatically update files at the point of capture. This report summarizes the outcome of using a multi-camera platform as a method to collect roadway inventory data. It defines basic system requirements as expressed by users, who applied these techniques and examines how the application of the technology met those needs. A sign inventory case study was used to determine the advantages of creating and maintaining the database and provides the capability to monitor performance criteria for a Safety Management System. The project identified at least 75 percent of the data elements needed for a sign inventory can be gathered by viewing a high resolution image.