946 resultados para mandatory safety training
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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This paper outlines a process for fleet safety training based on research and management development programmes undertaken at the University of Huddersfield in the UK (www.hud.ac.uk/sas/trans/transnews.htm) and CARRS-Q in Australia (www.carrsq.qut.edu.au/staff/Murray.jsp) over the past 10 years.
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Tower crane dismantling is one of the most dangerous activities in the construction industry. Tower crane erection and dismantlement causes 10–12% of the fatalities of all crane accidents. The nature of the task is such that off-the-job training is not practicable, and the knowledge and expertise needed has to be gained on the job. However, virtual trainers such as Microsoft Flight Simulator for airplane pilots and mission rehearsal exercise (MRE) for army personnel have been developed and are known to provide a highly successful means of overcoming the risks involved in such on-the-job learning and clearly have potential in construction situations. This paper describes the newly developed multiuser virtual safety training system (MVSTS) aimed at providing a similar learning environment for those involved in tower crane dismantlement. The proposed training system is developed by modifying an existing game engine. Within the close-to-reality virtual environment, trainees can participate in a virtual dismantling process. During the process, they learn the correct dismantling procedure and working location and to cooperate with other trainees by virtually dismantling the crane. The system allows the trainees to experience the complete procedure in a risk-free environment. A case study is provided to demonstrate how the system works and its practical application. The proposed system was evaluated by interviews with 30 construction experts with different backgrounds, divided into three groups according to their experience and trained by the traditional and virtual methods, respectively. The results indicate that the trainees of the proposed system generally learned better than those using the traditional method. The ratings also indicate that the system generally has great potential as a training platform.
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This paper reports on the cultural adaptation of Atlantic commercial fishermen to the danger of their occupation and efforts to ameliorate that danger through safety training programs. The research is directed towards measuring fishermen's patterns of subjective perceived danger and assessing the impact of safety training on these patterns of thinking. Safety training for commercial fishermen has unique problems owing to a culture that relies heavily on the trivialization or denial of the dangers associated with the work (Binkley, 1995; Poggie et al., 1995, 1996; Pollnac et al., 1995). Hence, understanding the efficacy of various approaches to safety training is important in promoting greater safety at sea, for this understanding will help create the most effective programs.
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Woodworking industries still consists of wood dust problems. Young workers are especially vulnerable to safety risks. To reduce risks, it is important to change attitudes and increase knowledge about safety. Safety training have shown to establish positive attitudes towards safety among employees. The aim of current study is to analyze the effect of QR codes that link to Picture Mix EXposure (PIMEX) videos by analyzing attitudes to this safety training method and safety in student responses. Safety training videos were used in upper secondary school handicraft programs to demonstrate wood dust risks and methods to decrease exposure to wood dust. A preliminary study was conducted to investigate improvement of safety training in two schools in preparation for the main study that investigated a safety training method in three schools. In the preliminary study the PIMEX method was first used in which students were filmed while wood dust exposure was measured and subsequently displayed on a computer screen in real time. Before and after the filming, teachers, students, and researchers together analyzed wood dust risks and effective measures to reduce exposure to them. For the main study, QR codes linked to PIMEX videos were attached at wood processing machines. Subsequent interviews showed that this safety training method enables students in an early stage of their life to learn about risks and safety measures to control wood dust exposure. The new combination of methods can create awareness, change attitudes and motivation among students to work more frequently to reduce wood dust.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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"Navweps 00-80T-89."
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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Mode of access: Internet.
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"CG-464."
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Cover title.
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Background: sulla base delle evidenze emerse dalle rassegne sistematiche in materia (Johnstone, 1994; Cohen et al.,1998; Robson et al., 2012; Burke et al., 2006; Ricci et al., 2015) si è ipotizzato che la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro sia maggiormente efficace quando non è presentata come obbligatoria e venga articolata su più livelli di apprendimento, attraverso metodologie adeguate per ogni livello, con docenti che abbiano caratteristiche corrispondenti allo specifico obiettivo di apprendimento e la cui durata sia parametrata all’obiettivo stesso. Obiettivo di questa ricerca è valutare se esista e quanto sia intensa la relazione causale tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e i suoi effetti sul miglioramento delle conoscenze, degli atteggiamenti, dei comportamenti, degli esiti per la salute, del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione. Metodo: la variabile indipendente è costituita dell’intervento formativo erogato, articolato in tre condizioni: formazione obbligatoria, formazione non obbligatoria, gruppo di controllo: sono stati posti a confronto due interventi di pari durata (16 settimane, per 10h complessive), realizzati con identiche modalità (step1 audio-visivo; step2 affiancamento su lavoro da parte del preposto; step3 discussione di auto-casi), ma differenziati rispetto all’essere presentati uno come formazione obbligatoria, l’altro come non obbligatoria. I due gruppi sono anche stati confrontati con un gruppo di controllo per il quale la formazione è prevista successivamente. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo con obbligo formativo, senza obbligo formativo, di controllo. Sono stati presi come indicatori (variabili dipendenti) per valutare l’effetto della formazione: I livello – conoscenze: riconoscimento o produzione di un maggior numero di risposte corrette. II livello – atteggiamenti e credenze: maggiore propensione a mettere in atto comportamenti auto ed etero protettivi. III livello – comportamenti: comportamenti osservati più adeguati per la tutela della salute propria e altrui. IV livello – salute: maggior grado di benessere bio-psico-sociale auto-riferito. Le misure di esito consistono nella variazione tra la rilevazione iniziale e ogni rilevazione successiva, sulla base delle diverse misure registrate per ognuno dei quattro livelli dell’intervento formativo. Lo stesso confronto del tempo è stato realizzato per le misure del clima di sicurezza aziendale, del controllo comportamentale percepito dai lavoratori, delle condizioni operative e procedure interne, oltre l’eventuale effetto di moderazione determinato da caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti e dal gradimento della formazione, quest’ultimo misurato solo immediatamente al termine dell’intervento. Risultati: le condizioni di intervento non differiscono in termini di efficacia, la formazione determina infatti gli stessi risultati per i partecipanti del gruppo obbligo formativo e di quello non obbligo, con una significativa differenza post-intervento rispetto al gruppo di controllo. La formazione ha un effetto forte nel miglioramento delle conoscenze che solo parzialmente decade nel tempo, ma comunque mantenendo un livello maggiore rispetto ai valori iniziali. In relazione al miglioramento di atteggiamenti e comportamenti sicuri nel lavoro al Videoterminale, l’effetto della formazione è modesto: per gli atteggiamenti si registra solo un miglioramento verso l’applicazione delle procedure come utili realmente e non come mero adempimento, ma tale effetto decade entro quattro mesi riportando i partecipanti su valori iniziali; i comportamenti invece migliorano nel tempo, ma con deboli differenze tra partecipanti alla formazione e gruppo di controllo, tuttavia tale miglioramento non decade in seguito. Non si registrano invece effetti della formazione nella direzione attesa in termini di esiti per la salute, per il miglioramento del clima di sicurezza e come maggior controllo comportamentale percepito, non risultano nemmeno dati evidenti di moderazione degli effetti dovuti a caratteristiche socio-demografiche dei partecipanti. Inoltre emerge che il gradimento per la formazione è correlato con migliori atteggiamenti (strumento audio-visivo), il miglioramento del clima di sicurezza e un maggior controllo comportamentale percepito (studio di auto-casi), ovvero gli step che hanno visto l’intervento di formatori qualificati. Infine, la formazione ha determinato migliori condizioni operative e l’adeguamento delle procedure interne. Conclusioni: la presente ricerca ci consente di affermare che la formazione erogata è stata efficace, oltre che molto gradita dai partecipanti, in particolare quando il formatore è qualificato per questa attività (step1 e 3). L’apprendimento prodotto è tanto più stabile nel tempo quanto più i contenuti sono in stretta relazione con l’esperienza lavorativa quotidiana dei partecipanti, mentre negli altri casi il decremento degli effetti è alquanto rapido, di conseguenza ribadiamo la necessità di erogare la formazione con continuità nel tempo. E’ risultato comunque modesto l’effetto della formazione per migliorare gli atteggiamenti e i comportamenti nel lavoro al VDT, ma, al di là di alcuni limiti metodologici, sono obiettivi ambiziosi che richiedono più tempo di quanto abbiamo potuto disporre in questa occasione e il cui conseguimento risente molto delle prassi reali adottate nel contesto lavorativo dopo il termine della formazione. Le evidenze finora prodotte non hanno poi chiarito in modo definitivo se attraverso la formazione si possano determinare effetti significativi nel miglioramento di esiti per la salute, anche eventualmente attraverso interventi di supporto individuale. Inoltre l’assenza di differenze significative negli effetti tra i partecipanti assegnati alla condizione di obbligo e quelli di non obbligo, eccezion fatta in direzione opposta alle attese per la misura del danno da lavoro, suggeriscono che nell’erogare la formazione, occorre sottolineare in misura molto rilevante l’importanza dell’intervento che viene realizzato, anche qualora esistesse una prescrizione normativa cogente. Infine, la ricerca ci ha fornito anche indicazioni metodologiche e misure valide che invitano ad estendere questa formazione, e la sua valutazione di efficacia, a diversi comparti economici e svariate mansioni. Nel fare questo è possibile fare riferimento, e testare nuovamente, un modello che indica la corretta percezione del rischio (conoscenza) come fattore necessario, ma non sufficiente per ottenere, con la mediazione di atteggiamenti favorevoli allo specifico comportamento, azioni sicure, attraverso le quali si rinforza l’atteggiamento e migliorano le conoscenze. La formazione, per raggiungere i propri obiettivi, deve tuttavia agire anche sui meccanismi di conformismo sociale favorevoli alla safety, questi originano da conoscenze e azioni sicure e reciprocamente le rinforzano.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.