2 resultados para Thirdspace


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This research is a self-study into my life as an athlete, elementary school teacher, leamer, and as a teacher educator/academic. Throughout the inquiry, I explore how my beliefs and values infused my lived experiences and ultimately influenced my constructivist, humanist, and ultimately my holistic teaching and learning practice which at times disrupted the status quo. I have written a collection of narratives (data generation) which embodied my identity as an unintelligent student/leamer, a teacher/learner, an experiential learner, a tenacious participant, and a change agent to name a few. As I unpack my stories and hermeneutically reconstruct their intent, I question their meaning as I explore how I can improve my teaching and learning practice and potentially effect positive change when instructing beginning teacher candidates at a Faculty of Education. At the outset I situate my story and provide the necessary political, social, and cultural background information to ground my research. I follow this with an in depth look at the elements that interconnect the theoretical framework of this self-study by presenting the notion of writing at the boundaries through auto ethnography (Ellis, 2000; Ellis & Bochner, 2004) and writing as a method of inquiry (Richardson, 2000). The emergent themes of experiential learning, identity, and embodied knowing surfaced during the data generation phase. I use the Probyn' s (1990) .. metaphor of locatedness to unpack these themes and ponder the question, Where is experience located? I deepen the exploration by layering Drake's (2007) KnowlDo/Be framework alongside locatedness and offer descriptions of learning moments grounded in pedagogical theories. In the final phase, I introduce thirdspace theory (Bhabha, 1994; Soja, 1996) as a space that allowed me to puzzle educational dilemmas and begin to reconcile the binaries that existed in my life both personally, and professionally. I end where I began by revisiting the questions that drove this study. In addition, Ireflect upon the writing process and the challenges that I encountered while immersed in this approach and contemplate the relevance of conducting a self-study. I leave the reader with what is waiting for me on the other side of the gate, for as Henry James suggested, "Experience is never limited, and it is never complete."

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Il presente lavoro è dedicato allo studio della geografia immaginaria creata dallo scrittore indiano di lingua inglese R.K. Narayan (1906-2001), allo scopo non solo di indagare la relazione che si stabilisce tra spazio, personaggi e racconto, ma anche di rilevare l’interazione tra il mondo narrativo e le rappresentazioni dominanti dello spazio indiano elaborate nel contesto coloniale e postcoloniale. Dopo un primo capitolo di carattere teorico-metodologico (che interroga le principali riflessioni seguite allo "spatial turn" che ha interessato le scienze umane nel corso del Novecento, i concetti fondamentali formulati nell’ambito della teoria dei "fictional worlds", e i più recenti approcci al rapporto tra spazio e letteratura), la ricerca si articola in due ulteriori sezioni, che si rivolgono ai quattordici romanzi dell’autore attraverso una pratica interpretativa di ispirazione geocritica e “spazializzata”. Nel secondo capitolo, che concerne la dimensione “verticale” che si estende dal cronotopo dei romanzi a quello dell’autore e dei lettori, si procede al rilevamento, all’interno del mondo narrativo, di tre macro-paesaggi, successivamente messi a confronto con le rappresentazioni endogene e esogene dello spazio extratestuale; da questo confronto, la cittadina di Malgudi emerge come proposta autoriale di riorganizzazione sociale e urbana dal carattere innovativo e dallo statuto eterotopico, sia in rapporto alla tradizione letteraria dalla quale origina, sia rispetto alle circostanze ambientali dell’India meridionale in cui essa è finzionalmente collocata. Seguendo una dinamica “orizzontale”, il terzo capitolo esamina infine il rapporto tra lo spazio frazionato di Malgudi, i luoghi praticati dai suoi abitanti e la relazione che questi instaurano con il territorio transfrontaliero e con la figura del forestiero; inoltre, al fine di stabilire la misura in cui la natura dello spazio narrativo influisce sulla forma del racconto, si osservano le coincidenze tra il tema dell’incompiutezza che pervade le vicende dei personaggi e la forma aperta dei finali romanzeschi.