919 resultados para Springs (components)
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The present paper studies a system comprised of two blocks connected by springs and dampers, and a DC motor with limited power supply fixed on a block, characterizing a non-ideal problem. This DC motor exciting the system causes interactions between the motor and the structure supporting it. Because of that, the non-ideal mathematical formulation of the problem has one and a half extra degree of freedom than the ideal one. A suitable choice of physical parameters leads to internal resonance conditions, that is, its natural frequencies are multiple of each other, by a known integer quantity. The purpose here is to study the dynamic behavior of the system using an analytical method based on perturbation techniques. The literature shows that the averaging method is the more flexible method concerning non-ideal problems. Summarizing, an steady state solution in amplitude and phase coordinates was obtained with averaging method showing the dependence of the structure amplitudes with the rotation frequency of the motor. Moreover, this solution shows that on of the amplitude coordinates has influence in the determination of the stationary rotation frequency. The analytical solution obtained shows the presence of the rotation frequency in expressions representing the oscillations of the structure, and the presence of amplitude coordinates in expressions describing the dynamic motion of the DC motor. These characteristics show the influence not only of the motor on structure but also of the response of the structure on dynamical behavior of the motor. Copyright © 2005 by ASME.
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The aim of the present study was to analyse whether offspring of mature Quercus ilex trees grown under life-long elevated pCO2 show alterations in the physiological response to elevated pCO2 in comparison with those originating from mature trees grown at current ambient pCO2. To investigate changes in C- (for changes in photosynthesis, biomass and lignin see Polle, McKee & Blaschke Plant, Cell and Environment 24, 1075–1083, 2001), N-, and S-metabolism soluble sugar, soluble non-proteinogenic nitrogen compounds (TSNN), nitrate reductase (NR), thiols, adenosine 5′-phosphosulphate (APS) reductase, and anions were analysed. For this purpose Q. ilex seedlings were grown from acorns of mother tree stands at a natural spring site (elevated pCO2) and a control site (ambient pCO2) of the Laiatico spring, Central Italy. Short-term elevated pCO2 exposure of the offspring of control oaks lead to higher sugar contents in stem tissues, to a reduced TSNN content in leaves, and basipetal stem tissues, to diminished thiol contents in all tissues analysed, and to reduced APS reductase activity in both, leaves and roots. Most of the components of C-, N- and S-metabolism including APS reductase activity which were reduced due to short-term elevated pCO2 exposure were recovered by life-long growth under elevated pCO2 in the offspring of spring oaks. Still TSNN contents in phloem exudates increased, nitrate contents in lateral roots and glutathione in leaves and phloem exudates remained reduced in these plants. The present results demonstrated that metabolic adaptations of Q. ilex mother trees to elevated pCO2 can be passed to the next generation. Short- and long-term effects on source-to-sink relation and physiological and genetic acclimation to elevated pCO2 are discussed.
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Helium isotope composition as an indicator of the mantle-derived component was studied in gases from mineral springs, stratal waters, and mud volcanoes developed west of the Teberda River valley (10 objects) and two springs in the central segment of the Greater Caucasus orogen between the active El'brus and Kazbek volcanoes. In the western segment of the orogen ratios of 3He/4He = R_corr vary from 46x10**-8 to 114x10**-8 (from 0.33 to 0.81 R_atm, where R_atm = 1.4x10**-6 is the atmospheric ratio). They are substantially lower relative to ratios in the vicinity of El'brus and Kazbek and close to those in samples from the central segment (from 70x10**-8 to 134x10**-8 (from 0.50 to 0.96 R_atm), as well as to ratios previously recorded in the Caucasian Mineral Waters (CMW) area. Moreover, concentration of 3He in them is notably higher than its crustal radiogenic level characteristic of mud volcanoes in the Taman Peninsula, where 3He/4He varies from 1.4x10**-8 to 2.8x10**-8 (from 0.01 to 0.02 R_atm). Nitrogen-methane gas from northern piedmonts of the western Caucasus also contains nonatmogenic components including radiogenic 40Ar (40Ar/36Ar = 900), excessive nitrogen (~87% of total N2 concentration in sample) and mantle He. These data specify distribution of mantle derivates along the orogen strike and age of intrusive magmatic activity in its different segments.
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Il presente lavoro ha lo scopo di comprendere i processi sottesi ai pattern di coesistenza tra le specie di invertebrati sorgentizi, distinguendo tra dinamiche stocastiche e deterministiche. Le sorgenti sono ecosistemi complessi e alcune loro caratteristiche (ad esempio l’insularità, la stabilità termica, la struttura ecotonale “a mosaico”, la frequente presenza di specie rare ed endemiche, o l’elevata diversità in taxa) le rendono laboratori naturali utili allo studio dei processi ecologici, tra cui i processi di assembly. Al fine di studiare queste dinamiche è necessario un approccio multi-scala, per questo motivi sono state prese in considerazione tre scale spaziali. A scala locale è stato compiuto un campionamento stagionale su sette sorgenti (quattro temporanee e tre permanenti) del Monte Prinzera, un affioramento ofiolitico vicino alla città di Parma. In questa area sono stati valutati l’efficacia e l’impatto ambientale di diversi metodi di campionamento e sono stati analizzati i drivers ecologici che influenzano le comunità. A scala più ampia sono state campionate per due volte 15 sorgenti della regione Emilia Romagna, al fine di identificare il ruolo della dispersione e la possibile presenza di un effetto di niche-filtering. A scala continentale sono state raccolte informazioni di letteratura riguardanti sorgenti dell’area Paleartica occidentale, e sono stati studiati i pattern biogeografici e l’influenza dei fattori climatici sulle comunità. Sono stati presi in considerazione differenti taxa di invertebrati (macroinvertebrati, ostracodi, acari acquatici e copepodi), scegliendo tra quelli che si prestavano meglio allo studio dei diversi processi in base alle loro caratteristiche biologiche e all’approfondimento tassonomico raggiungibile. I campionamenti biologici in sorgente sono caratterizzati da diversi problemi metodologici e possono causare impatti sugli ambienti. In questo lavoro sono stati paragonati due diversi metodi: l’utilizzo del retino con un approccio multi-habitat proporzionale e l’uso combinato di trappole e lavaggio di campioni di vegetazione. Il retino fornisce dati più accurati e completi, ma anche significativi disturbi sulle componenti biotiche e abiotiche delle sorgenti. Questo metodo è quindi raccomandato solo se il campionamento ha come scopo un’approfondita analisi della biodiversità. D’altra parte l’uso delle trappole e il lavaggio della vegetazione sono metodi affidabili che presentano minori impatti sull’ecosistema, quindi sono adatti a studi ecologici finalizzati all’analisi della struttura delle comunità. Questo lavoro ha confermato che i processi niche-based sono determinanti nello strutturare le comunità di ambienti sorgentizi, e che i driver ambientali spiegano una rilevante percentuale della variabilità delle comunità. Infatti le comunità di invertebrati del Monte Prinzera sono influenzate da fattori legati al chimismo delle acque, alla composizione e all’eterogeneità dell’habitat, all’idroperiodo e alle fluttuazioni della portata. Le sorgenti permanenti mostrano variazioni stagionali per quanto riguarda le concentrazioni dei principali ioni, mentre la conduttività, il pH e la temperatura dell’acqua sono più stabili. È probabile che sia la stabilità termica di questi ambienti a spiegare l’assenza di variazioni stagionali nella struttura delle comunità di macroinvertebrati. L’azione di niche-filtering delle sorgenti è stata analizzata tramite lo studio della diversità funzionale delle comunità di ostracodi dell’Emilia-Romagna. Le sorgenti ospitano più del 50% del pool di specie regionale, e numerose specie sono state rinvenute esclusivamente in questi habitat. Questo è il primo studio che analizza la diversità funzionale degli ostracodi, è stato quindi necessario stilare una lista di tratti funzionali. Analizzando il pool di specie regionale, la diversità funzionale nelle sorgenti non è significativamente diversa da quella misurata in comunità assemblate in maniera casuale. Le sorgenti non limitano quindi la diversità funzionale tra specie coesistenti, ma si può concludere che, data la soddisfazione delle esigenze ecologiche delle diverse specie, i processi di assembly in sorgente potrebbero essere influenzati da fattori stocastici come la dispersione, la speciazione e le estinzioni locali. In aggiunta, tutte le comunità studiate presentano pattern spaziali riconoscibili, rivelando una limitazione della dispersione tra le sorgenti, almeno per alcuni taxa. Il caratteristico isolamento delle sorgenti potrebbe essere la causa di questa limitazione, influenzando maggiormente i taxa a dispersione passiva rispetto a quelli a dispersione attiva. In ogni caso nelle comunità emiliano-romagnole i fattori spaziali spiegano solo una ridotta percentuale della variabilità biologica totale, mentre tutte le comunità risultano influenzate maggiormente dalle variabili ambientali. Il controllo ambientale è quindi prevalente rispetto a quello attuato dai fattori spaziali. Questo risultato dimostra che, nonostante le dinamiche stocastiche siano importanti in tutte le comunità studiate, a questa scala spaziale i fattori deterministici ricoprono un ruolo prevalente. I processi stocastici diventano più influenti invece nei climi aridi, dove il disturbo collegato ai frequenti eventi di disseccamento delle sorgenti provoca una dinamica source-sink tra le diverse comunità. Si è infatti notato che la variabilità spiegata dai fattori ambientali diminuisce all’aumentare dell’aridità del clima. Disturbi frequenti potrebbero provocare estinzioni locali seguite da ricolonizzazioni di specie provenienti dai siti vicini, riducendo la corrispondenza tra gli organismi e le loro richieste ambientali e quindi diminuendo la quantità di variabilità spiegata dai fattori ambientali. Si può quindi concludere che processi deterministici e stocastici non si escludono mutualmente, ma contribuiscono contemporaneamente a strutturare le comunità di invertebrati sorgentizi. Infine, a scala continentale, le comunità di ostracodi sorgentizi mostrano chiari pattern biogeografici e sono organizzate lungo gradienti ambientali principalmente collegati altitudine, latitudine, temperatura dell’acqua e conducibilità. Anche la tipologia di sorgente (elocrena, reocrena o limnocrena) è influente sulla composizione delle comunità. La presenza di specie rare ed endemiche inoltre caratterizza specifiche regioni geografiche.
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Linear algebra provides theory and technology that are the cornerstones of a range of cutting edge mathematical applications, from designing computer games to complex industrial problems, as well as more traditional applications in statistics and mathematical modelling. Once past introductions to matrices and vectors, the challenges of balancing theory, applications and computational work across mathematical and statistical topics and problems are considerable, particularly given the diversity of abilities and interests in typical cohorts. This paper considers two such cohorts in a second level linear algebra course in different years. The course objectives and materials were almost the same, but some changes were made in the assessment package. In addition to considering effects of these changes, the links with achievement in first year courses are analysed, together with achievement in a following computational mathematics course. Some results that may initially appear surprising provide insight into the components of student learning in linear algebra.
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The ability to accurately predict the lifetime of building components is crucial to optimizing building design, material selection and scheduling of required maintenance. This paper discusses a number of possible data mining methods that can be applied to do the lifetime prediction of metallic components and how different sources of service life information could be integrated to form the basis of the lifetime prediction model
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Real-World Data Mining Applications generally do not end up with the creation of the models. The use of the model is the final purpose especially in prediction tasks. The problem arises when the model is built based on much more information than that the user can provide in using the model. As a result, the performance of model reduces drastically due to many missing attributes values. This paper develops a new learning system framework, called as User Query Based Learning System (UQBLS), for building data mining models best suitable for users use. We demonstrate its deployment in a real-world application of the lifetime prediction of metallic components in buildings
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Fours sets of PM10 samples were collected in three sites in SEQ from December 2002 to August 2004. Three of these sets of samples were collected by QLD EPA as a part of their regular air monitoring program at Woolloongabba, Rocklea and Eagle Farm. Half of the samples were used in this study for the analysis of water-soluble ions, which are Na+, K+, Mg2+, Ca2+, NH4 +, Cl-, NO3 -, SO4 2-, F-, Br-, NO2 -, PO4 -3 and the other half was retained by QLD EPA. The fourth set of samples was collected at Rocklea, specifically for this study. A quarter of the samples obtained from this set of samples were used to analyse water-soluble ions; a quarter of the sample was used to analyse Pb, Cu, Al, Fe, Mn and Zn; and the rests were used to analyse US EPA 16 priority PAHs. The water-soluble ions were extracted ultrasonically with water and the major watersoluble anions as well as NH4 + were analysed using IC. Na+, K+, Mg2+, Ca2+ Pb, Cu, Al, Fe, Mn and Zn were analysed using ICP-AES while PAHs were extracted by acetonitrile and analysed using HPLC. Of the analysed water-soluble ions, Cl-, NO3 -, SO4 2-, Na+, K+, Mg2+ and Ca2+ were high in concentration and determined in all the samples. F-, Br-, NO2 -, PO4 -3 and NH4 + ions were lower in concentration and determined only in some samples. Na+ and Cl- were high in all samples indicating the importance of a marine source. Principal Component Analysis (PCA) was used to examine the temporal variations of the water-soluble ions at the three sites. The results indicated that there was no major difference between the three sites. However, comparing the average concentrations of ions and Cl-/Na+ it was concluded that Woolloongabba had more marine influence than the other sites. Al, Fe and Zn were detected in all samples. Al and Fe were high in all samples indicating the significance of a source of crustal matter. Cu, Mn and Pb were in low concentrations and were determined only in some samples. The lower Pb concentrations observed in the study than in previous studies indicate that the phasing-out of leaded petrol had an appreciable impact on Pb levels in SEQ. This study reports for the first time, simultaneous data on the water-soluble, metal ion and PAH levels of PM10 aerosols in Brisbane, and provides information on the most likely sources of these chemical species. Such information can be used alongside those that already exist to formulate PM10 pollution reduction strategies for SEQ in order to protect the community from the adverse effects of PM pollution.