20 resultados para RAEE


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Estudi de la situació dels residus d’aparells elèctrics i electrònics al Gironès reformulant la seva gestió actual, valorant si caldria fer una nova planta, així com una campanya de sensibilització social i construcció d’una possible planta intermediària de triatge de RAEE per a la comarca del Gironès

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I RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) costituiscono un problema prioritario a livello europeo per quanto riguarda la loro raccolta, stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento, essenzialmente per i seguenti tre motivi: Il primo riguarda le sostanze pericolose contenute nei RAEE. Tali sostanze, nel caso non siano trattate in modo opportuno, possono provocare danni alla salute dell’uomo e all’ambiente. Il secondo è relativo alla vertiginosa crescita relativa al volume di RAEE prodotti annualmente. La crescita è dovuta alla continua e inesorabile commercializzazione di prodotti elettronici nuovi (è sufficiente pensare alle televisioni, ai cellulari, ai computer, …) e con caratteristiche performanti sempre migliori oltre all’accorciamento del ciclo di vita di queste apparecchiature elettriche ed elettroniche (che sempre più spesso vengono sostituiti non a causa del loro malfunzionamento, ma per il limitato livello di performance garantito). Il terzo (ed ultimo) motivo è legato all’ambito economico in quanto, un corretto trattamento dei RAEE, può portare al recupero di materie prime secondarie (alluminio, ferro, acciaio, plastiche, …) da utilizzare per la realizzazione di nuove apparecchiature. Queste materie prime secondarie possono anche essere vendute generando profitti considerevoli in ragione del valore di mercato di esse che risulta essere in costante crescita. Questo meccanismo ha portato a sviluppare un vasto quadro normativo che regolamenta tutto l’ambito dei RAEE dalla raccolta fino al recupero di materiali o al loro smaltimento in discarica. È importante inoltre sottolineare come lo smaltimento in discarica sia da considerarsi come una sorta di ‘ultima spiaggia’, in quanto è una pratica piuttosto inquinante. Per soddisfare le richieste della direttiva l’obiettivo dev’essere quello di commercializzare prodotti che garantiscano un minor impatto ambientale concentrandosi sul processo produttivo, sull’utilizzo di materiali ‘environmentally friendly’ e sulla gestione consona del fine vita. La Direttiva a livello europeo (emanata nel 2002) ha imposto ai Paesi la raccolta differenziata dei RAEE e ha definito anche un obiettivo di raccolta per tutti i suoi Stati Membri, ovvero 4 kg di RAEE raccolti annualmente da ogni abitante. Come riportato di seguito diversi paesi hanno raggiunto l’obiettivo sopra menzionato (l’Italia vi è riuscita nel 2010), ma esistono anche casi di paesi che devono necessariamente migliorare il proprio sistema di raccolta e gestione dei RAEE. Più precisamente in Italia la gestione dei RAEE è regolamentata dal Decreto Legislativo 151/2005 discusso approfonditamente in seguito ed entrato in funzione a partire dal 1° Gennaio 2008. Il sistema italiano è basato sulla ‘multi consortilità’, ovvero esistono diversi Sistemi Collettivi che sono responsabili della gestione dei RAEE per conto dei produttori che aderiscono ad essi. Un altro punto chiave è la responsabilità dei produttori, che si devono impegnare a realizzare prodotti durevoli e che possano essere recuperati o riciclati facilmente. I produttori sono coordinati dal Centro di Coordinamento RAEE (CDC RAEE) che applica e fa rispettare le regole in modo da rendere uniforme la gestione dei RAEE su tutto il territorio italiano. Il documento che segue sarà strutturato in quattro parti. La prima parte è relativa all’inquadramento normativo della tematica dei RAEE sia a livello europeo (con l’analisi della direttiva ROHS 2 sulle sostanze pericolose contenute nei RAEE e la Direttiva RAEE), sia a livello italiano (con un’ampia discussione sul Decreto Legislativo 151/2005 e Accordi di Programma realizzati fra i soggetti coinvolti). La seconda parte tratta invece il sistema di gestione dei RAEE descrivendo tutte le fasi principali come la raccolta, il trasporto e raggruppamento, il trattamento preliminare, lo smontaggio, il riciclaggio e il recupero, il ricondizionamento, il reimpiego e la riparazione. La terza definisce una panoramica delle principali metodologie di smaltimento dei 5 raggruppamenti di RAEE (R1, R2, R3, R4, R5). La quarta ed ultima parte riporta i risultati a livello italiano, europeo ed extra-europeo nella raccolta dei RAEE, avvalendosi dei report annuali redatti dai principali sistemi di gestione dei vari paesi considerati.

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La gestione dei raee per la sostenibilita delle organizzazioni. Il caso dell'ateneo di bologna.

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1 Progettare un sistema di raccolta e tracciabilità dei RAEE innovativo e replicabile 2 Dimostrare il possibile incremento della raccolta differenziata dei RAEE 3 Analizzare numericamente le Performance 4 Evidenziare i risultati ottenuti dalla raccolta 5 Sviluppi futuri volti a favorire la diffusione del modello ideato e sperimentato

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El crecimiento apresurado de la industria tecnológica en los últimos años a nivel mundial, ha generado un nuevo problema socio-ambiental: el manejo y control de los volúmenes de aparatos y componentes electrónicos obsoletos que crecen exponencialmente, específicamente los aparatos que provienen de sistemas de informática, volviéndose en una situación descontrolada y desatendida. Esta problemática empeora cada día por el desconocimiento, la imprudencia, las malas políticas adoptadas por el gobierno y el constante deseo de los consumidores por estar en contacto con los últimos modelos del mercado, reflejándose en un incremento acelerado en las ventas de aparatos electrónicos. Sin embargo, muchos se preguntaran él porque proponemos una idea de negocio caracterizada por lo social y lo ambiental, pues dicha idea viene de la experiencia que se ha tenido durante 7 años en el mercado de tecnología en computación y periféricos, que ha logrado una relación directa con empresas y personas; observando así, las verdaderas preocupaciones de los clientes y a su vez un aumento acelerado en los desechos tecnológicos. De esta manera y siguiendo con el espíritu emprendedor que nos ha caracterizado desde pequeños, hemos llegado a pensar en una idea de negocio interesante y viable, que nos permita incursionar ante competidores importantes y sobresaliendo con una idea innovadora que no se maneja de lleno en dicho sector. Para lograrlo, aprovecharemos los conocimientos y la experiencia que hemos acumulado a través de los años con el contacto directo con los clientes, quienes consideramos son el motor del negocio y llevándonos a concluir con el transcurrir del tiempo, que en Colombia no existe una cultura para desechar los elementos tecnológicos de una manera ecológica y saludable con el medio ambiente. Gracias a la oportunidad latente que muestra el mercado en el sector de reciclaje de desechos tecnológicos, nuestro equipo de trabajo se muestra inquieto ante la oportunidad de negocio encontrada, debido a que en Colombia existen pocas organizaciones que se especialicen en el proceso de reciclaje y reutilización adecuada de dichos desechos. Por esta razón, se confirma la oportunidad para generar un completo plan de negocio que gire en torno al manejo de e-waste y cuidado del medio ambiente, mediante la implementación de productos y servicios especializados para la recolección de dichos desechos electrónicos tanto para los consumidores como para las empresas.

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La red TECO es una iniciativa que integra elementos ya conocidos en el mundo de la publicidad y de la gestión RAEE, en un nuevo modelo de negocio. Esto le permite competir de manera efectiva en un segmento de mercado que si bien no está saturado, requiere de cambios estructurales para poder cumplir su objetivo. El éxito del modelo de TECO radicará en la capacidad de generar su propio flujo de dinero, lo que le garantiza su auto sostenimiento, mientras minimiza la barrera del pensamiento tradicional en la comunidad respecto al miedo de desechar el e-waste (a través de la educación). De igual manera ayudará a todos los participantes de la red a mejorar su reputación y posicionar sus marcas. En última instancia el gran ganador de esta iniciativa es el medio ambiente. Al juntar todos los segmentos de mercado, de entre los cuales TECO podrá participar en su mercado objetivo de mil empresas en Bogotá, estos suman alrededor de ochocientos treinta y ocho mil millones. De esta cifra global nada despreciable, TECO podrá aspirar a cerca de un 0.19% de participación. Más concretamente, en lo que respecta a la categoría de presupuestos destinados a programas posconsumo RAEE y Green Businesses orientados a la publicidad institucional, TECO espera obtener un 6.13% del share.

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Este reportaje aborda el desarrollo de la política colombiana para la gestión de residuos de teléfonos celulares, tabletas y computadores, desde la perspectiva de los actores implicados en el proceso y el impacto social de la problemática.

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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OBJETIVO:Relatar o caso de um lactente com citomegalovírus congênito e disacusia neurossensorial progressiva, analisado por três métodos de avaliação auditiva.DESCRIÇÃO DO CASO:Na primeira avaliação auditiva, aos quatro meses de idade, o lactente apresentou ausência de Emissões Otoacústicas (EOA) e Potencial Evocado Auditivo de Tronco Encefálico (PEATE) dentro dos padrões de normalidade para a faixa etária, com limiar eletrofisiológico em 30dBnHL, bilateralmente. Com seis meses, apresentou ausência de PEATE bilateral em 100dBnHL. A avaliação comportamental da audição mostrou-se prejudicada devido ao atraso no desenvolvimento neuropsicomotor. Aos oito meses, foi submetido ao exame de Resposta Auditiva de Estado Estável (RAEE) e os limiares encontrados foram 50, 70, ausente em 110 e em 100dB, respectivamente para 500, 1.000, 2.000 e 4.000Hz, à direita, e 70, 90, 90 e ausente em 100dB, respectivamente para 500, 1.000, 2.000 e 4.000Hz, à esquerda.COMENTÁRIOS:Na primeira avaliação, o lactente apresentou alteração auditiva no exame de EOA e PEATE normal, que passou a ser alterado aos seis meses de idade. A intensidade da perda auditiva só pôde ser identificada pelo exame de RAEE, permitindo estabelecer a melhor conduta na adaptação de aparelho de amplificação sonora individual. Ressalta-se a importância do acompanhamento audiológico para crianças com CMV congênito.