986 resultados para Piano Accademico


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Andrea Memmo ist in der Geschichte der Architekturtheorie vor allem deswegen bekannt, weil er durch die Veröffentlichung der 'Elementi d'architettura lodoliana, ossia l'arte del fabricare con solidità scientifica e con eleganza non capricciosa' (Rom 1786) entscheidend dazu beigetragen hat, die originellen architektonischen Konzepte der Nachwelt zu überliefern, die der venezianische Franziskaner Carlo Lodoli zwischen 1730 und 1750 mündlich verbreitet hatte. Der vorliegende Beitrag unternimmt es, anhand des bislang für verloren gehaltenen 'Piano Accademico', den Memmo um 1767 für die venezianische Akademie zum Zwecke der Unterrichtsreform der bildenden Künste (Skulptur, Malerei und Architektur) ausgearbeitet hatte, klarzustellen, welche wichtige Rolle der Aufenthalt in Rom für Memmo gespielt hat. Dies wird auch durch die Briefe belegt, die er während der Ausarbeitung seines Werkes über Lodoli verfasst hatte. Im Rom der 1780er Jahre waren für ihn ausschlaggebend 1. die Beziehungen zur dortigen Accademia di S. Luca und 2. seine Freundschaft zum spanische Botschafter José Nicolas de Azara. Azara hatte ihn dazu ermutigt, über den Padre Lodoli zu schreiben, um dessen Gedanken denen des mit Azara befreundeten Francesco Milizia gegenüberzustellen.

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Questa tesi di laurea nasce dall’approfondimento del progetto che abbiamo sviluppato nel laboratorio di progettazione architettonica frequentato presso la Middle East Technical University, METU, di Ankara, Turchia, durante l’anno accademico 2011-12. La prima parte del corso, tenuto dai professori S. Özkan e Z. Mennan, consisteva nello studio e analisi critica dei progetti in concorso per il bando “Istanbul Theme Park” e nella riproposizione, da presentare a gruppi, di uno dei masterplan studiati, con le modifiche ritenute necessarie a fronte delle considerazioni fatte e di nuove idee progettuali. Lo step successivo è stato quello di approfondire individualmente la progettazione architettonica di un area di almeno 100.000 mq in scala 1:500 e di un edificio in dettaglio 1:200. Date le tempistiche molto ridotte del corso, che si completava in tredici settimane, abbiamo scelto di continuare il lavoro e approfondire, con l’aiuto della prof.ssa V. Orioli e dell’arch. E. Brighi, l’elaborazione del masterplan arrivando ad una definizione maggiore di tutta l’area e non solamente delle aree di interesse approfondite durante la permanenza in Turchia. Il progetto presentato è quindi il frutto di un anno di lavoro sulla riqualificazione di un area di 150 ettari precedentemente adibita a discarica, situata nella parte occidentale di Istanbul. L’obiettivo che abbiamo perseguito è stato quello di ricreare nella periferia della metropoli turca uno stralcio di città con caratteri più “europei”, comprendendo in un solo grande ambito di progetto tutte le funzioni necessarie alla vita di un quartiere cittadino ma anche le grandi strutture attrattive richieste dal concorso. Durante il nostro percorso abbiamo cercato anche di non perdere di vista il contesto in cui lavoravamo e le abitudini della società turca con cui ci andavamo a confrontare. Nonostante la forte occidentalizzazione delle zone ricche delle grandi città come Istanbul, Ankara e Izmir, gli stili di vita europeo e turco sono fondamentalmente differenti e progettare una città, o uno stralcio di essa, per un popolo diverso necessita la conoscenza dei suoi valori fondamentali e delle abitudini che ne scandiscono le giornate.

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Negli ultimi anni lo spreco alimentare ha assunto un’importanza crescente nel dibattito internazionale, politico ed accademico, nel contesto delle tematiche sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo, sull’uso efficiente delle risorse e la gestione dei rifiuti. Nei prossimi anni gli Stati Membri dell’Unione Europea saranno chiamati ad adottare specifiche strategie di prevenzione degli sprechi alimentari all’interno di una cornice di riferimento comune. Tale cornice è quella che si va delineando nel corso del progetto Europeo di ricerca “FUSIONS” (7FP) che, nel 2014, ha elaborato un framework di riferimento per la definizione di “food waste” allo scopo di armonizzare le diverse metodologie di quantificazione adottate dai paesi membri. In questo scenario, ai fini della predisposizione di un Piano Nazionale di Prevenzione degli Sprechi Alimentari per l’Italia, il presente lavoro applica per la prima volta il “definitional framework” FUSIONS per l’analisi dei dati e l’identificazione dei principali flussi nei diversi anelli della filiera e svolge un estesa consultazione degli stakeholder (e della letteratura) per identificare le possibili misure di prevenzione e le priorità di azione. I risultati ottenuti evedenziano (tra le altre cose) la necessità di predisporre e promuovere a livello nazionale l’adozione di misure uniformi di quantificazione e reporting; l’importanza del coinvolgimento degli stakeholder nel contesto di una campagna nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari; l’esigenza di garantire una adeguata copertura economica per le attività di pianificazione e implementazione delle misure di prevenzione da parte degli enti locali e di un coordinamento a livello nazionale della programmazione regionale; la necessità di una armonizzazione/semplificazione del quadro di riferimento normativo (fiscale, igienico-sanitario, procedurale) che disciplina la donazione delle eccedenze alimentari; l’urgenza di approfondire il fenomeno degli sprechi alimentari attraverso la realizzazione di studi di settore negli stadi a valle della filiera.

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Verso: Handwritten inscription to Martin U. Heiman in grateful appreciation signed Hans Moldenhauer 1/8/60

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In this paper, we derive analytical expressions for mass and stiffness functions of transversely vibrating clamped-clamped non-uniform beams under no axial loads, which are isospectral to a given uniform axially loaded beam. Examples of such axially loaded beams are beam columns (compressive axial load) and piano strings (tensile axial load). The Barcilon-Gottlieb transformation is invoked to transform the non-uniform beam equation into the axially loaded uniform beam equation. The coupled ODEs involved in this transformation are solved for two specific cases (pq (z) = k (0) and q = q (0)), and analytical solutions for mass and stiffness are obtained. Examples of beams having a rectangular cross section are shown as a practical application of the analysis. Some non-uniform beams are found whose frequencies are known exactly since uniform axially loaded beams with clamped ends have closed-form solutions. In addition, we show that the tension required in a stiff piano string with hinged ends can be adjusted by changing the mass and stiffness functions of a stiff string, retaining its natural frequencies.

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Resumen: El compositor realiza un análisis de su Sonatinina, miniatura para piano, la cual consiste en una extrema condensación de elementos delos cuatro movimientos de la forma sonata tradicional. Una aproximación analítica se basa en describir e interrelacionar estructuras interválicas, pero otro tipo de análisis estudia las connotaciones o referencias a la tradición y al repertorio existente, ya sean citas de obras concretas o bien citas de estilo. La obra Sonatinina es, en su totalidad, una alusión a un arquetipo formal.

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目的 研究古琴(一种古老的中国乐器)和钢琴音乐对认知的影响.方法 记录和分析了中国被试在两种音乐背景(古琴音乐,钢琴音乐)下完成听觉oddball任务的行为和事件相关电位(event-related potential,ERP)数据.结果 中国被试在本土文化的音乐环境(古琴音乐)下,前额区诱导出更大的P300,这一结果和已有的相关研究是相符的.同时,不同音乐背景对ERP产生的影响在N1和LPC(包括P300和P500)上也表现出差别:中国被试在古琴音乐背景下比钢琴音乐背景下表现出更多的右前侧颞叶的参与.结论 因为古琴音乐的五声调式和汉语发音的音调具有对应关系,因此我们推断在古琴音乐下所表现出的这种特性与被试的汉语环境有关.

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To compare the effects of music from different cultural environments (Guqin: Chinese music; piano: Western music) on crossmodal selective attention, behavioral and event-related potential (ERP) data in a standard two-stimulus visual oddball task were reco

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Special thanks to Christopher Blair and Mumtaz Baig for their suggestions. This work was supported by National Basic Research Program of China (973 Program, 2007CB411600), National Natural Science Foundation of China (30621092), and Bureau of Science and Technology of Yunnan Province.

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The musicological tradition places Liszt’s Sonata in B minor within the sphere of compositions inspired by the Faustian myth. Its musical material, its structure and its narrative exhibit certain similarities to the ‘Faust’ Symphony. Yet there has appeared a diff erent and, one may say, a rival interpretation of Sonata in B minor. What is more, it is well-documented from both a musical and a historical point of view. It has been presented by Hungarian pianist and musicologist Tibor Szász. He proposes the thesis that the Sonata in B minor has been in fact inspired by Milton’s Paradise Lost, with its three protagonists: Adam, Satan and Christ. He fi nds their illustrations and even some key elements of the plot in the Sonata’s narrative. But yet Milton’s Paradise Lost and Goethe’s Faust are both stories of the Fall and Salvation, of the cosmic struggle between good and evil. The triads of their protagonists – Adam and Eve, Satan, and Christ; Faust, Mephisto and Gretchen – are homological. Thus both interpretations of the Sonata, the Goethean and the Miltonian, or, in other words, the Faustian and the Luciferian, are parallel and complementary rather than rival. It is also highly probable that both have had their impact on the genesis of the Sonata in B minor.

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Gabriel Urbain Fauré lived during one of the most exciting times in music history. Spanning a life of 79 years (1845-1924), he lived through the height of Romanticism and the experimental avant-garde techniques of the early 20th century. In Fauré's music, one can find traces of Chopin, Liszt, Mendelssohn, Debussy and Poulenc. One can even argue that Fauré presages Skryabin and Shostakovich. The late works of Gabriel Fauré, chiefly those composed after 1892, testify to the argument that Fauré holds an important position in the shift from tonal to atonal composition and should be counted among such transitional composers as Gustav Mahler, Claude Debussy, Erik Satie, Richard Strauss, and Ferruccio Busoni. Fauré's unique way of fashioning harmonic impetus of almost purely linear means, resulting in a synthesis of harmonic and melodic devices, led me to craft the term mélodoharmonique. This term refers to a contrapuntally motivated technique of composition, particularly in a secondary layer of musical texture, in which a component of harmonic progression (i.e. arpeggiation, broken chord, etc.) is fused with linear motivic or thematic development. This dissertation seeks to bring to public attention through exploration in lecture and recital format, certain works of Gabriel Fauré, written after 1892. The repertoire will be selected from works for solo piano and piano in collaboration with violin, violoncello, and voice, which support the notion of Fauré as a modernist deserving larger recognition for his influence in the transition to atonal music. The recital repertoire includes the following--Song Cycles: La bonne chanson, opus 61; La chanson d'Ève, opus 95; Le jardin clos, opus 106; Mirages, opus 113; L'horizon chimérique, opus 118; Piano Works: Prelude in G minor opus 103, No. 3; Prelude in E minor opus 103, No. 9; Eleventh Nocturne, opus 104, No.1; Thirteenth Nocturne, opus 119; Chamber Works: Second Violin Sonata, opus 108; First Violoncello Sonata, opus 109; Second Violoncello Sonata, opus 117.