69 resultados para Musci


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首次报道了原产日本和韩国的佐藤短颈藓 (新拟 ) Diphyscium satoi Tuzibe(短颈藓科Diphysciaceae)在中国吉林省安图县长白山区的分布新记录 .根据所采标本对该种做了详细描述 ,并对它的地理分布和生境特点进行了简要讨论 .

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The authors present here a list of 32 mosses belonging to 15 families: Brachytheciaceae, Cryphaeaceae, Entodontaceae, Hedwigiaceae, Hypnaceae, Leptodontaceae, Meteoriaceae, Neckeraceae, Pilotrichaceae, Polytrichaceae, Pterobryaceae, Racopilaceae, Rigodiaceae, Stereophyllaceae, and Trachypodaceae, all collected in the mountainous forests of the Yungas of the NW of the Argentina (Jujuy, Salta, Catamarca and Tucumán provinces), and also in the rainforests from the NE of the country (Misiones province). Eight species: Atrichum polycarpum, Chrysohypnum elegantulum, Pilosium chlorophyllum, Pilotrichella flexilis, Porotrichodendron lindigii, Pseudotrachypus martinicensis, Steerecleus scariosus, and Thamnobryum fasciculatum are new records for the bryologic flora from Argentina. Braunia imberbis and Squamidium brasiliense are two new records for the bryophytic flora of the Catamarca province; Porotrichodendron superbum is new for the Salta province, while Forsstroemia coronata is the first record for the Catamarca and Jujuy provinces. Aerolindigia capillacea, Braunia reflexifolia, Chryso-hypnum diminutivum, Meteorium deppei and Meteoridium remotifolium are five new citations for the Jujuy province, and Schoenobryum concavifolium is new for the bryophytic flora of the Misiones province. Many studied species occur more frequently in the Yungas than in the NE rainforests; others show separated distribution but live in both areas, the Yungas and Paranaense area, and others are more or less restricted to the Paranaense rainforest of the NE of Argentina. The taxonomy of species is updated, and comments are included on bibliographical precedents, ecology and chorology of each taxon.

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Se ha realizado la revisión de ejemplares de Plagiomnium T. Kop., en la Península Ibérica, registrados en los Herbarios de España, Portugal y Francia, así como en algunas colecciones privadas. Siete taxones de Plagiomnium están representados en España: P. affine, P. cuspidatum, P. elatum, P. ellipticum, P. medium subsp. medium, P. rostratum y P. undulatum, y en Portugal cuatro taxones: P. affine, P. medium subsp. mediurn, P. rostratum y P. undulatum. En Mallorca (Illes Balears), queda excluido P. cuspidatum y P. elatum es nuevo para estas islas. P. undulatum, P. affine y P. rostratum son las especies más comunes en los bosques y zonas montañosas de la Península; P. cuspidatum y P. elatum son frecuentes en la mitad septentrional de España, siendo muy escasos en la parte meridional; los más raros son: P. ellipticum y P. medium subsp. medium, que están restringidos a los hábitats mesofíticos, suelos oligotrofos y húmedos de Pirineos, Cordillera Cantábrica y el piso supra-oromediterráneo de los Montes de Cataluña, Sistema Ibérico septentrional (Macizo de La Demanda) y Sistema Central. Se aportan fotografías de las esporas al SEM de P. affine, P. medium subsp. medium, P. rostratum y P. undulatum así como los mapas de distribución de cada taxon.

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ANTECEDENTES: El aislamiento de células fetales libres o ADN fetal en sangre materna abre una ventana de posibilidades diagnósticas no invasivas para patologías monogénicas y cromosómicas, además de permitir la identificación del sexo y del RH fetal. Actualmente existen múltiples estudios que evalúan la eficacia de estos métodos, mostrando resultados costo-efectivos y de menor riesgo que el estándar de oro. Este trabajo describe la evidencia encontrada acerca del diagnóstico prenatal no invasivo luego de realizar una revisión sistemática de la literatura. OBJETIVOS: El objetivo de este estudio fue reunir la evidencia que cumpla con los criterios de búsqueda, en el tema del diagnóstico fetal no invasivo por células fetales libres en sangre materna para determinar su utilidad diagnóstica.  MÉTODOS: Se realizó una revisión sistemática de la literatura con el fin de determinar si el diagnóstico prenatal no invasivo por células fetales libres en sangre materna es efectivo como método de diagnóstico.  RESULTADOS: Se encontraron 5,893 artículos que cumplían con los criterios de búsqueda; 67 cumplieron los criterios de inclusión: 49.3% (33/67) correspondieron a estudios de corte transversal, 38,8% (26/67) a estudios de cohortes y el 11.9% (8/67) a estudios casos y controles. Se obtuvieron resultados de sensibilidad, especificidad y tipo de prueba. CONCLUSIÓN: En la presente revisión sistemática, se evidencia como el diagnóstico prenatal no invasivo es una técnica feasible, reproducible y sensible para el diagnóstico fetal, evitando el riesgo de un diagnóstico invasivo.

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La proliferazione di strutture di difesa costiere ha determinato un interesse crescente circa l’ecologia di questi ambienti artificiali. Ricerche precedenti svolte lungo le coste del Nord Adriatico avevano evidenziato che mentre i substrati naturali in questa regione sono abbondantemente colonizzati da specie algali, i substrati artificiali tendono ad essere quantitativamente poveri di specie algali e dominati da specie di invertebrati. La seguente tesi ha analizzato l’ipotesi che tali differenze nella crescita di alghe tra habitat naturali ed artificiali potessero essere legate ad una iversa pressione da parte di organismi erbivori. Il lavoro si è focalizzato sulla specie Cystoseira barbata che è naturalmente presente nella regione di studio, ma che negli ultimi 70 anni ha subito una significativa regressione. Si volevano pertanto analizzare i fattori che possono favorire o inibire la crescita di Cystoseira su strutture artificiali di difesa costiera, al fine di poter valutare la possibilità di utilizzare questi substrati artificiali come mezzo per la conservazione di questa specie. I principali obiettivi del lavoro erano: 1. individuare e caratterizzare le potenziali specie erbivore presenti nei siti di studio che potessero limitare la crescita di C. barbata 2. analizzare se ci sono differenze nell’abbondanza di erbivori tra i siti artificiali e quelli naturali. 3. testare se il diverso stadio di sviluppo dell’alga o le modalità di trapianto potessero influenzarne la suscettibilità alla predazione. Mediante esperimenti in campo ho testato gli effetti dell’esclusione di erbivori sulla sopravvivenza e la crescita di Cystoseira barbata. Ho inoltre effettuato test in laboratorio determinare per individuare il potenziale ruolo come erbivori di varie tipologie di organismi, quali anfipodi, paguri e pesci. I risultati confermano l’importanza dell’erbivoria nel determinare il successo dei trapianti e ci dicono che gli erbivori da ricercare superano 1 cm di grandezza. In più, si è osservato che modalità di trapianto che distanzino i talli dal fondo aumentano la sopravvivenza dei talli, mentre non sono state osservate differenze in funzione della taglia dell’alga. Attraverso i test di laboratorio è stato possibile escludere gli Anfipodi come potenziali erbivori mentre Pagurus bernardus ha dimostrato un’effettiva azione di consumo dell’alga. Al contrario, i tests effettuati per approfondire la dieta di alcune specie di blennidi, composta almeno in parte da alghe, non hanno fornito conferme, almeno per il momento. Mediante visual census, si è inoltre escluso il ruolo di grandi erbivori quali ricci e salpe, scarsi nei siti di studio. Il lavoro fino a qui svolto indica, tuttavia, chiaramente che gli ambienti artificiali possono essere influenzati dall’azione di organismi predatori in maniera maggiore rispetto agli ambienti rocciosi circostanti. Questa ipotesi è particolarmente interessante in quanto rappresenterebbe una differenza fondamentale nel funzionamento delle strutture artificiali rispetto agli ambienti rocciosi naturali.